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Posts written by v for vendetta

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    fantastica auto!!!! e come correva! e poi le sei (6) ruote: il mio sogno proibito ihihihihih
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    Frailty - Nessuno è al sicuro


    locandinapg1


    Titolo originale: Frailty
    Paese: Stati Uniti
    Anno: 2001
    Durata: 100'
    Genere: thriller
    Regia: Bill Paxton
    Sceneggiatura: Brent Hanley
    Distribuzione (Italia): Mediafilm
    Fotografia: Bill Butler
    Montaggio: Arnold Glassman
    Musiche: Brian Tyler

    Interpreti e personaggi
    * Bill Paxton: Papà Meiks
    * Matthew McConaughey: Fenton Meiks
    * Powers Boothe: Agente FBI Wesley Doyle
    * Matt O'Leary: Fenton bambino
    * Jeremy Sumpter: Adam bambino

    CITAZIONE
    Un uomo di nome Fenton Meiks, in una notte piovosa si presenta nell'ufficio dell'agente del F.B.I. Wesley Doyle che si occupa del caso di un misterioso serial killer denominato "Mano di Dio", di cui Fenton dichiara di conoscere l'identità. Secondo Fenton si tratta del padre che verso la fine degli anni '70 fu colto da un delirio religioso, sostenendo che Dio, sotto le vesti di un angelo, gli conferì il compito di eliminare dei demoni aventi le sembianze umane. Fenton racconta all'agente la sua tormentata infanzia in cui dovette assistere ai delitti del padre, aiutato dal fratello minore Adam, suicidatosi negli anni seguenti. Per dimostrare allo scettico agente che il suo racconto non è il frutto di un mitomane, lo conduce in un roseto dove, secondo Fenton, il padre seppellì i resti delle sue vittime, sarà proprio in quel luogo dove la verità verrà a galla...

    fonte Wikipedia

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    Edited by Viky017 - 22/12/2014, 23:53
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    un gran film! anke nn ha splatterismi ma tradimenti, sotterfugi, depistaggi. film calmo, equilibrato, liscio e cn un lieto fine. ma sublime da seguire
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    Zoolander



    Un film di Ben Stiller. Con Ben Stiller, Owen Wilson, Christine Taylor, Milla Jovovich, Jerry Stiller. Jon Voight, David Duchovny, Cuba Gooding Jr., Will Ferrell, Gwen Stefani, Justin Theroux, Judah Friedlander, Nathan Lee Graham, Alexandre Manning, Asio Highsmith, Alexander Skarsgård, Donald Trump, Christian Slater, Vince Vaughn Comico, Ratings: Kids+13, durata 89 min. - USA, Australia, Germania 2001


    CITAZIONE
    Storia di Zoolander, un modello che ha avuto grande successo e che adesso è in fase calante per colpa di un concorrente più giovane. Cerca allora di dare un nuovo senso alla propria vita, ma non è sorretto dalla necessaria personalità, soprattutto dalla necessaria cultura. Nel frattempo assistiamo alle stranezze del mondo della moda, dove tutto è superficiale, esagerato eccetera. Tutte cose che aveva già raccontato, pentendosene, Robert Altman. Stiller, nel doppio ruolo di attore e regista, non riesce a fornire una ragione per ricordare il film.

    fonte MyMovies

    Trailer




    Edited by NSC-Helper - 12/8/2015, 14:38
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    Heat - La sfida



    Un film di Michael Mann. Con Jon Voight, Robert De Niro, Al Pacino, Val Kilmer, Amy Brenneman, Natalie Portman, Xander Berkeley, Diane Venora, Ashley Judd, Tom Sizemore, Mykelti Williamson, Wes Studi, Ted Levine, Dennis Haysbert, William Fichtner, Tom Noonan, Kevin Gage.

    Titolo originale Heat. Poliziesco, durata 165 min. - USA 1995.


    CITAZIONE
    De Niro è il bandito Neil, Pacino il poliziotto Vincent. I due si conoscono da tempo. Neil, nevrotico, crudele, non vuol tornare in prigione, preferirebbe uccidere e morire. Vincent, estroso, intelligente, vessato da moglie ed ex mogli, è uno che non molla. A complicare ci si mettono lo psicopatico Chris (Kilmer) e un paio di dark. Ci si confronta, si spara, ci si insegue in macchina in una Los Angeles mai così protagonista di un film.

    fonte MyMovies

    Trailer




    Edited by Viky017 - 23/3/2016, 16:06
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    concordo! dal primo, teatrale e clustrofobico "Le Iene" all ultimo criticatissimo "Death Proof"
    L'unico ke manca alla mia collezione è Jackie Brown (noleggiato un milione di volte)...
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    io adoro quintino tarantino!!! ricicla tutto cn genialità e talento. adoro i suoi gusti :)
    anke se sn poki, ho tutti i suoi film...e pure quelli del suo "socio": Robert Rodriguez...la Band Apart eheheheh
    Dal Tramonto All'Alba è stato un "must" a casa mia x anni..... :D :D :D
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    John Carpenter


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    John Howard Carpenter (Carthage, 16 gennaio 1948) è un regista, sceneggiatore, compositore, attore, produttore cinematografico e montatore statunitense. Tra i suoi lavori più famosi si annoverano Distretto 13 - Le brigate della morte (1976), Halloween - La notte delle streghe (1978), 1997: Fuga da New York (1981), La cosa (1982), Christine - La macchina infernale (1983), Grosso guaio a Chinatown (1986), Essi vivono (1988) e Il seme della follia (1994).

    Biografia

    Infanzia e adolescenza
    Nato a Carthage, nello stato di New York, Carpenter cresce a Bowling Green, nel Kentucky. Si diploma alla Western Kentucky University, dove il padre insegna musica. Dal padre eredita la passione per la musica che lo porterà a comporre alcune delle più belle colonne sonore dei suoi film. Durante questi anni inizia a lavorare ad una serie di cortometraggi come Revenge of the Colossal Beasts, che sono i suoi primi lavori: viene dato scarso rilievo a queste opere, che invece già codificano i temi tipicamente "carpenteriani". Nel 1968 Carpenter si iscrive alla University of Southern California, ma dopo 4 anni abbandona gli studi senza riuscire a laurearsi. Nel 1970 cura la sceneggiatura (insieme con Nick Castle, Trace Johnston, John Longenecker e James R. Rokos), il montaggio e le musiche del cortometraggio The Resurrection of Broncho Billy (regia di James R. Rokos), una testimonianza dell'amore che Carpenter nutre per il cinema western: la storia è quella di un ragazzo che, inadatto ad affrontare la realtà, si trasforma in un cowboy. Castle instaurerà poi un rapporto di grande amicizia con Carpenter, tanto che sarà proprio lui ad interpretare Michael Myers in Halloween.
    Il film vince il Premio Oscar 1971 come Miglior Cortometraggio e rende noto Carpenter nel campo del cinema indipendente.

    Dark Star e Distretto 13
    Dopo The Resurrection of Broncho Billy, Carpenter si mette al lavoro - insieme all'amico Dan O'Bannon (regista di Il ritorno dei morti viventi e sceneggiatore di Alien) - su un'opera che, attraverso una chiave di lettura parodistica, unisca le tematiche di 2001: Odissea nello spazio e Il dottor Stranamore. Il risultato è Dark Star, una commedia fantascientifica in cui il protagonista vero e proprio è una bomba mandata nello spazio siderale da un gruppo di astronauti. Dan O' Bannon recita nel ruolo del sergente Pinback, mentre inizia qui la collaborazione con il regista Tommy Lee Wallace, che per questa pellicola lavorò alla scenografia. Nata come tesi di laurea, il film viene poi immesso sul mercato dal regista dopo aver vinto una causa contro l'Università che ne voleva proibire la circolazione.
    Nel 1976, pesantemente influenzato dal film Un dollaro d'onore di Howard Hawks, Carpenter concepisce il film Distretto 13 - Le brigate della morte. Girato in soli 20 giorni, con un budget di 100.000 dollari, il film guadagna $20,040,895 e viene ritenuto da molti critici uno dei migliori film di genere statunitensi degli anni settanta grazie ai tanti rimandi di critica sociale che il racconto sottende. In questo film va in scena il primo grande anti-eroe carpenteriano, Napoleon Wilson, un personaggio cinico e disilluso, che può essere considerato il prototipo del successivo Jena Plissken. Il film, ambientato a Los Angeles, mette in scena una società dominata dalla violenza, in cui le forze dell'ordine sono costrette a ritirarsi da alcune aree disadattate e ormai in completa balia della ferocia delle gang (resa esplicitamente realistica dal regista attraverso l'uccisione immotivata di una bambina) e ribaltando in tal modo il mito della frontiera del genere western. La narrazione si conclude con un happy-end soltanto apparente. Anche la colonna sonora del film è rimasta scolpita nelle generazioni e riesce ancora oggi a ricreare la tensione di allora. Tra gli attori v'erano Austin Stoker e Darwin Joston: quest'ultimo abitava vicino alla casa di Carpenter.

    Halloween e Fog
    Nel 1978, dopo essersi incontrato con Debra Hill, Carpenter inizia a lavorare ad uno slasher, Halloween - La notte delle streghe. L'idea del film viene a Carpenter insieme alla fedele sceneggiatrice e produttrice Hill, in futuro anche sua coniuge. Stuzzicato dall'italiano Dario Argento per quanto riguarda la colonna sonora (il ritmo di 5/4 su pianoforte ricorda molto quello di Profondo rosso) e da Mario Bava per quanto concerne il tema da trattare (lo slasher è il tema di Reazione a catena), il film è il primo successo commerciale del regista e viene consacrato come il "padre" degli slasher (nonostante ultimamente il titolo sia stato attribuito a Reazione a catena di Bava). Il film è ricco di riferimenti a Psyco di Alfred Hitchcock a partire dalla trama fino a giungere all'attrice protagonista Jamie Lee Curtis, figlia di Janet Leigh.
    Il regista prende un periodo di pausa dal cinema, dedicandosi a due regie televisive: Pericolo in agguato e Elvis - Il re del rock. Il primo è uno slasher che il regista aveva girato prima di Halloween, mentre il secondo è una pellicola biografica riguardante Elvis Presley interpretato da Kurt Russell. Entrambi questi due film sono fondamentali per il futuro professionale, e non, del regista. Grazie a Pericolo in agguato, conosce Adrienne Barbeau che in futuro, oltre ad interpretare alcuni dei ruoli femminili più riusciti del suo cinema, diventerà anche sua moglie; Elvis è il primo personaggio della filmografia del regista interpretato da Kurt Russell, attore che in seguito darà il volto ai più celebri anti-eroi del regista, e in particolare a quelle con cui viene soventemente ricordato. Le pellicole ottengono un buon successo e insieme ai fondi ricavati dalla produzione di Halloween, il regista torna sul grande schermo con Fog. Ispirato a un evento realmente accaduto nel XVIII secolo in una cittadina vicino Santa Barbara, il film narra di alcuni attacchi da parte dei pirati-fantasma in cerca di vendetta e si avvale per suscitare la paura di un'atmosfera inquietante e suggestiva tipica dei romanzi di Lovecraft. Nonostante vi siano pochi effetti speciali splatter, sempre affiancato da Debra Hill, Carpenter riesce a creare un horror di grande atmosfera.

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    1997: fuga da New York e La cosa
    Nel 1981, Carpenter si mette all'opera su un soggetto scritto negli anni sessanta per Clint Eastwood, dopo lo scandalo Watergate e quindi in un periodo in cui negli Stati Uniti la sfiducia per le istituzioni aveva raggiunto i massimi livelli. Sempre al fianco di Debra Hill e Kurt Russell (con il quale, come già detto, aveva lavorato in Elvis, il re del rock) genera uno dei suoi film più politicamente impegnati, 1997: Fuga da New York, un misto di western e fantascienza che risulta il film per il quale è più spesso ricordato. La pellicola ottiene un successo enorme, il personaggio di Jena (Snake) Plissken forgia una nuova generazione di eroi/anti-eroi tanto che verrà molto spesso imitato (un esempio è 2019 - Dopo la caduta di New York, di Sergio Martino, un remake italiano che tuttavia pretende di essere stato l'ispiratore di 1997). Nonostante oggi sia considerato un cult-movie, all'epoca della sua uscita non incassò i favori dei botteghini e per questo può essere considerato l'inizio dei dissapori tra John Carpenter e le major cinematografiche. Con questa pellicola si può dire concluso il primo atto della filmografia del regista, caratterizzata da agguati notturni, ambientazioni cittadine, minacce che affiorano dall'oscurità ed eroi in lotta contro le istituzioni
    Nel 1982, Carpenter gira il film La cosa, con Kurt Russell nel ruolo dell'esploratore John MacReady, alle prese con un primordiale alieno mutaforma ed astuto che aggredisce uno ad uno gli scienziati di una base antartica. La pellicola si basa fedelmente su un racconto di John W. Campbell, La "cosa" da un altro mondo (Who Goes There?, 1938) ed era già stato fonte di ispirazione per il film La cosa da un altro mondo, un classico di Howard Hawks; la pellicola di Carpenter però non è un remake di quest'ultimo. Per la composizione della colonna sonora, in questa circostanza Carpenter si affida al maestro Ennio Morricone. Il film venne distrutto al botteghino perché messo, dalla produzione, in concorrenza con E.T. l'extra-terrestre di Steven Spielberg, che offriva agli spettatori di tutto il mondo un'immagine dell'alieno molto più mansueta, una circostanza questa che Carpenter ha sempre sottolineato. Molti diedero la colpa del fallimento agli effetti speciali troppo grotteschi e splatter, creati da Rob Bottin, che aveva già avuto modo di collaborare con lui durante la produzione di Fog.
    La cosa è tuttavia stato recentemente rivalutato dalla critica internazionale, e molti lo ritengono il miglior film di Carpenter, un capolavoro sulla paranoia dove il regista introduce le tematiche tipiche dei film di fantascienza più classici, ribaltandole: in questo caso gli eroi non sono uniti in lotta contro il mostro, come accadeva nell'originale di Hawks, ma sono l'uno contro l'altro, dato che l'alieno è in grado di imitare perfettamente gli organismi che assimila, assumendone le caratteristiche fisiche e psicologiche. Nel film si fa anche riferimento agli arcani e potentissimi mostri detti Grandi Antichi, tipici della letteratura di Howard Phillips Lovecraft.

    Christine e Starman
    Mentre ultima la sceneggiatura del film Il signore della morte, affidato a Rick Rosenthal, Carpenter inizia a leggere Christine, un romanzo horror di Stephen King che riprende alcune delle tematiche care al cinema d'exploitation del decennio precedente (come La macchina nera e Duel) e inizia dunque a stendere la sceneggiatura di Christine - La macchina infernale, film a basso costo ma di gran successo al quale parteciperanno - tra gli altri - Kelly Preston ed Harry Dean Stanton.
    Subito dopo, mentre è ancora in ballottaggio per comporre la colonna sonora del terzo capitolo della saga di Halloween, diretto dall'amico Tommy Lee Wallace, Carpenter matura l'idea di Starman, con Jeff Bridges nel ruolo di un alieno antropomorfo, abbandonando in tal modo per una volta le tematiche cupe del genere horror, e abbracciare quelle più morbide della commedia romantica. Il film si rivela un fallimento, ma viene oggi spesso criticato positivamente dalla gran fetta di aficionados.

    Insuccessi commerciali: Grosso guaio a Chinatown, Il signore del male ed Essi vivono
    Durante la pausa tra La cosa ed il successivo Grosso guaio a Chinatown, Carpenter scrive una sceneggiatura di un film catastrofico a matrice solare, dal titolo Meltdown. Doveva essere girato con Dolph Lundgren e parlava di una catastrofe avvenuta a causa di alcune bombe atomiche che rischiavano di far collidere la Terra con il Sole. A causa di alcuni dissidi con la produzione, il film non venne girato, ma è stato recentemente riscoperto e preso in mano da Rick Drew, che lo ha trasformato in un film su DVD.
    Nel 1986, dopo aver terminato la sceneggiatura di Meltdown, Carpenter si dedica alla regia di Grosso guaio a Chinatown, sempre accompagnato da Kurt Russell. Il film, dal budget non indifferente, viene attaccato da pubblico e critica, ma segna comunque una svolta nella carriera di Carpenter. Alcuni lo considerano come un "gioco" di Carpenter, quasi una parodia del cinema di quel periodo. In realtà il film, come si evince dal "Castoro" dedicato a Carpenter, nonché dal commento audio presente sul DVD a cura di Carpenter e Russell, vuole essere soprattutto un omaggio al cinema orientale di arti marziali, all'epoca praticamente sconosciuto in Occidente. Se di parodia si vuol parlare, questa è riferita agli "eroi" americani tutti di un pezzo, efficacemente tratteggiati da Russell, che nel film è incapace di provvedere a sé come agli altri, venendo sistematicamente salvato dagli altri protagonisti della pellicola.
    In seguito al fallimento al botteghino di Grosso guaio a Chinatown, Carpenter ha dei problemi a farsi finanziare altre pellicole e stipula un contratto con la Universal: nel contratto rientrano i film Il signore del male, con Donald Pleasence e forse il film più teorico e pessimista del regista insieme a Il seme della follia, del 1987, Essi vivono, pellicola di fantascienza (in realtà una satira sul capitalismo, lo status quo, i messaggi subliminali e la manipolazione dei mass media) con Roddy Piper, del 1988 ed Avventure di un uomo invisibile, commistione fra commedia, thriller e fantastica con protagonista Chevy Chase, del 1992. I film hanno pochissimo successo, anche se oggi sono considerati dei "cult" presso il pubblico cinefilo. Neanche in questo caso Carpenter riesce ad ottenere un vero e proprio successo di massa come i successi ottenuti negli anni settanta.
    Nel 1993 Carpenter co-dirige con i colleghi Tobe Hooper e Larry Sulkis il film horror a episodi per la televisione Body Bags - Corpi estranei. Gli episodi avrebbero dovuto essere parte di una serie televisiva antologica sulla falsariga de I racconti della cripta. L'emittente Showtime decise però di ritirarsi dal progetto, Carpenter allora girò un prologo, in cui egli stesso recita anche il ruolo del medico legale/narratore, facendo diventare la pellicola una antologia horror. Nel film figurano inoltre numerosi camei di registi famosi, come Wes Craven e Sam Raimi, o personalità di spicco del cinema horror come il truccatore Greg Nicotero.
    In questo periodo gli vengono offerte le regie di Top Gun, Attrazione fatale, Il bambino d'oro, Senza via di scampo, Star Trek (passato a Robert Wise) e The Philadelphia Experiment (passato a Stewart Raffill), ma Carpenter le rifiuta.

    Il seme della follia, Villaggio dei dannati e Fuga da Los Angeles
    Il 1995 è l'anno di Il seme della follia, il terzo e ultimo capitolo di quella che viene ormai chiamata "trilogia dell'Apocalisse" (apertasi nel 1982 con La cosa e proseguita nel 1987 con Il signore del male), con Sam Neill, influenzato da romanzi di Lovecraft ed Allan Poe. Nelle intenzioni del regista, il protagonista John Trent rappresenta la condizione tipica dello spettatore cinematografico e il conseguente scetticismo dinanzi alla proiezioni di film fantastici. Partendo da questo presupposto, il film si configura come un'acuta osservazione sull'arte della narrazione cinematografica e letteraria, in cui compaiono ricorrenti omaggi al cinema del passato: dalla sequenza iniziale che richiama quella de L'invasione degli ultracorpi di Don Siegel alla recitazione di Sam Neil in perfetto stile Humphrey Bogart. Nonostante da una larga fetta di fan e pubblico il film venga ritenuto "un gioiello", la critica resta delusa, asserendo che Carpenter non è più quello di una volta.
    Dopo il lavoro con Neill, Carpenter si dedica al remake de Il villaggio dei dannati e gira Villaggio dei dannati. Nonostante l'impatto sull'immaginario collettivo sia riuscito (una puntata della serie animata I Simpson viene dedicata al film) anche in questo caso Carpenter fallisce e dunque l'anno successivo decide di farsi finanziare per girare il sequel di 1997: Fuga da New York, intitolato Fuga da Los Angeles, con Kurt Russell, Pam Grier e Steve Buscemi. Il piano di Carpenter è quello di far credere al pubblico un ritorno alle origini, ma in realtà trattasi di una dura critica nei confronti della società americana che col passare degli anni è diventata sempre più reazionaria e dittatoriale, e solo apparentemente può considerarsi un proseguimento della vicenda di Jena "Snake" Plissken. Memorabile la scena ambientata fra i fanatici della chirurgia estetica ormai completamente deformati dai troppi interventi subiti, satira carpenteriana dei nuovi canoni di bellezza moderni imposti nel mondo da Hollywood. Anche in questo caso, tuttavia, il film non ottiene il successo sperato, le morali sottintese non vengono ben accolte o recepite e l'amarezza e la delusione di Carpenter nei confronti delle major cinematografiche aumenta sempre più. Non è stato di certo un caso, d'altronde, se il regista ha voluto ambientare questo secondo capitolo proprio a Los Angeles.

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    Vampires, Fantasmi da Marte e i remake
    Dopo Fuga da Los Angeles, Carpenter torna all'horror, mischiandolo ad atmosfere da road movie e western, con il film sui succhiasangue Vampires. Il film ebbe un discreto successo, tanto che nel 2002, l'amico di Carpenter Tommy Lee Wallace ha deciso di dirigerne un sequel, Il cacciatore delle tenebre.
    Cercando di mischiare fantascienza e thriller, nel 2001 Carpenter si dedica a Fantasmi da Marte, con Ice Cube, Jason Statham, Natasha Henstridge e Pam Grier. Il film non si rivela un grande successo al box-office: i costi di produzione superano gli incassi. Molti attribuiscono questo poco successo alla ripetitività della trama e alla colonna sonora, non più composta solo da Carpenter, come accadeva per i primi film. Lo assistono infatti gli Anthrax, Steve Vai e Buckethead, lavorando comunque sotto la sua supervisione e su motivi da lui elaborati. Il disco è comunque un discreto successo di vendite. Va anche detto che il film prevede un mondo, quello marziano, a conduzione prevalentemente femminile, dove gli uomini si trovano in posizione subalterna: la misandria della pellicola ha probabilmente contribuito a contrariare gli spettatori di questo genere di produzioni.
    I suoi vecchi film vengono considerati però dei classici della storia del cinema: nel 2005 sono stati girati i remake di Fog (The Fog - Nebbia assassina di Rupert Wainwright, con Tom Welling) e di Distretto 13 (Assault on Precinct 13 di Jean-François Richet, con Ethan Hawke e Laurence Fishburne), quest'ultimo prodotto da Carpenter stesso. Risale al 2007: Halloween - The Beginning di Rob Zombie. Il film è un incrocio tra un prequel, un remake ed un newquel, che punta anche ad una intelligente revisione psicologica dell'assassino e del suo rapporto con la sorella. Doveva restare un episodio a sé stante, ma dato il buon successo di critica e pubblico nel 2009 Zombie, controvoglia e su pressioni dei produttori, realizza Halloween II. Film incompreso e maltrattato, criticato dallo stesso Carpenter, viene bocciato soprattutto dai fan del brand e dalla critica. Ad oggi si tratta tuttavia dell'ultimo film concepito riguardo alla saga di Halloween.

    Masters of Horror
    Presa una pausa dal cinema, Carpenter è stato regista di un episodio della serie Masters of Horror, in cui egli è stato uno dei tredici registi coinvolti nella prima stagione. L'episodio da lui diretto, Cigarette Burns - Incubo mortale, è stato accolto da critiche generalmente positive, e dopo questo fatto Carpenter ha deciso di dirigere ancora un altro episodio (Il seme del male) per la seconda serie del programma.

    La parentesi di Psycopath ed il ritorno al cinema: The Ward
    Carpenter aveva annunciato una pellicola intitolata Psycopath per il 2008, che avrebbe segnato il suo ritorno al grande schermo. La pellicola si è arenata in fase di pre-produzione; pare che Carpenter la stesse scrivendo insieme a Oxide e Danny Pang, autori di The Grudge, The Ring e The Messengers. Il progetto è stato in seguito accantonato.
    A dieci anni distanza da Fantasmi da Marte, Carpenter torna alla regia di un lungometraggio horror con The Ward - Il reparto. Flop nei cinema europei, a cui è seguita la distribuzione direttamente in Home video negli USA del film. Il pubblico e i fan di Carpenter hanno comunque in parte apprezzato il film, attribuendo lo "stile" fuori dai canoni del regista alla trama su commissione.

    Il cinema di Carpenter

    Stile
    I suoi film sono caratterizzati da fotografia e illuminazione minimalisti, una macchina da presa non eccessivamente mobile, senza dimenticarsi però di ottimi piani sequenza (vedi l'inizio di Halloween - La notte delle streghe), e colonne sonore, spesso realizzate mediante sintetizzatore, composte da lui stesso o, alle volte, in collaborazione con altri (eccetto che per i film La cosa, composta da Ennio Morricone, Starman composta da Jack Nitzsche, Avventure di un uomo invisibile e Fuga da Los Angeles composte da Shirley Walke e The Ward - Il reparto, composta da Mark Kilian).
    I suoi film glorificano spesso degli anti-eroi, personaggi di estrazione proletaria in aperto contrasto con le istituzioni, e i suoi soggetti hanno spesso tematiche che riflettono una forte critica sulla società capitalistica americana; esempi di questo sono in particolare Essi vivono, 1997: Fuga da New York e Fuga da Los Angeles. Un'altra costante del suo cinema è l'analisi del rapporto fra il bene e male e una inquietante messa in discussione della realtà che viviamo e dei valori della società moderna.

    Ispirazioni, omaggi ed influenze
    Da un lato influenzato, dall'altro influente, John Carpenter ha sempre asserito di essersi ispirato ai capolavori di Howard Hawks, Alfred Hitchcock, Jack Arnold e Fred McLeod Wilcox oltre che dalla serie televisiva Ai confini della realtà. Carpenter ha recentemente affermato di adorare Un dollaro d'onore e La cosa da un altro mondo di Hawks (l'uno è stato omaggiato con Distretto 13, l'altro con La cosa), mentre di Arnold e Wilcox adora Il mostro della laguna nera e Il pianeta proibito (non a caso, quest'ultimo è il film che Laurie e Tommy stanno guardando alla TV in Halloween).
    A sottolineare questa sua adulazione del cinema di Hawks e della fantascienza "classica", Carpenter ha spesso utilizzato degli pseudonimi (lavorando al montaggio, al soggetto ed altro) che si ricollegavano irrimediabilmente alle icone dei suoi film preferiti: John T. Chance (lo sceriffo interpretato da John Wayne in Un dollaro d'onore), James T. Chance, Frank Armitage, Rip Haight e Martin Quatermass (il nome di uno dei suoi personaggi di fantascienza preferiti).
    Molto spesso inoltre Carpenter ha omaggiato diversi suoi amici, colleghi o parenti: in Fuga da New York ci sono dei personaggi che richiamano registi suoi amici: Cronenberg (David Cronenberg), Romero (George A. Romero), Taylor (Don Taylor), mentre ad esempio in Fog vi sono Nick Castle (soggettista di 1997), Elizabeth Solley, Dan O'Bannon, T. L. Wallace e altri.
    Numerosi registi horror, di film di fantascienza e di film indipendenti hanno lodato le opere di Carpenter: tra questi troviamo Quentin Tarantino, Guillermo del Toro, Paul Thomas Anderson e Robert Rodriguez.
    In particolare la carriera registica di Rodriguez è nata principalmente alla visione di 1997: Rodriguez visionò la pellicola fantascientifica all'età di 12 anni e asserì di poter fare di meglio, iniziando dunque a girare cortometraggi. Ultimamente Carpenter doveva essere coinvolto nella realizzazione della colonna sonora di Grindhouse - Planet Terror, omaggio ai B-Movies diretto da Rodriguez, ma ha rifiutato. Il texano Rodriguez si è messo all'opera ricreando dei motivi ripetuti e molto simili a quelli di La cosa e Il signore del male, così profondi e di suspense che Carpenter si è personalmente congratulato col regista.

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    Altri media

    Fumetti
    A partire dal 2013 Carpenter si è dedicato anche alla creazione e supervisione di serie a fumetti, pubblicate dalla casa editrice Storm King Comics, una divisione della Storm King Productions Inc. di Sandy King. La prima opera del regista si intitola John Carpenter's Asylum ed è co-creata insieme a Thomas Ian Griffith e Sandy King. Si tratta di una miniserie di genere horror che vede Bruce Jones ai testi e Leonardo Manco ai disegni. Viene distribuita a partire da maggio 2013.
    Nel 2014 sviluppa una serie regolare a fumetti sul film Grosso guaio a Chinatown, da lui diretto nel 1986. Il soggetto viene scritto insieme al pluripremiato cartoonist Eric Powell (conosciuto per l'opera indipendente The Goon) e i disegni sono affidati a Brian Churilla. La serie viene pubblicata dai Boom!Studios e la storia è il sequel ufficiale del film originale con Kurt Russell nei panni del camionista Jack Burton. Le prime vignette del fumetto riprendono infatti il cliffhanger del lungometraggio nel quale il truck di Jack (battezzato Pork-Chop Express) era stato abbordato da un demone scimmia. In seguito al buon riscontro ottenuto dal fumetto-sequel di Grosso guaio a Chinatown, la Bomm!Studios decide pubblicare un'altra serie a fumetti su un classico di Carpenter. Con la supervisione dello stesso regista viene lanciata la serie Escape from New York, opera che riprende le vicende di Iena (o Snake) Plissken subito dopo gli eventi del film Fuga da New York. Anche in questo caso si tratta di un sequel canonico del lungometraggio del 1981 e si colloca prima della storia narrata in Fuga da Los Angeles del 1996, secondo film diretto da Carpenter sul futuro distopico dell'anti-eroe Snake Plissken. La serie a fumetti vede ai testi lo scrittore Christopher Sebela (nominato agli Eisner Award per l'opera High Crimes) e ai disegni Diego Barreto.

    Riconoscimenti

    Saturn Awards
    Nomination al miglior regista per 1997: Fuga da New York (1982)
    Nomination alla migliore colonna sonora per Grosso guaio a Chinatown (1987)
    Nomination alla migliore colonna sonora per Il signore del male (1988)
    Migliore colonna sonora per Vampires (1999)

    Fantasporto
    Nomination al miglior film per Essi vivono (1989)
    Nomination al miglior film per Avventure di un uomo invisibile (1993)
    Nomination al miglior film per Body Bags (1994)
    Premio della critica per Il seme della follia (1995)
    Nomination al miglior film per Il seme della follia (1995)

    Filmografia

    Regia

    Cortometraggi
    - Revenge of the Colossal Beasts (1962)
    - Terror from Space (1963)
    - Gorgon, the Space Monster (1969)
    - Gorgo versus Godzilla (1969)
    - Warrior and the Demon (1969)
    - Sorceror from Outer Space (1969)

    Lungometraggi
    Televisione

    • Pericolo in agguato (Someone is watching me!, 1978)

    • Elvis - Il re del rock (Elvis, 1979)

    • Body Bags - Corpi estranei (Body Bags, 1993)

    • Masters of Horror, stagione 1 - episodio Cigarette Burns - Incubo mortale (2005)

    • Masters of Horror, stagione 2 - episodio Il seme del male (2006)

    Sceneggiatore

    Cortometraggi
    - Revenge of the Colossal Beasts (1962)
    - Terror from Space (1963)
    - Gorgon, the Space Monster (1969)
    - Gorgo versus Godzilla (1969)
    - Warrior and the Demon (1969)
    - Sorceror from Outer Space (1969)

    Lungometraggi
    Televisione
    - Pericolo in agguato (1978)
    - Il giorno in cui le allodole voleranno, regia di Richard Crenna (1979)
    - Elvis - Il re del rock (1976)
    - Body Bags - Corpi estranei (1993)

    Compositore
    - Dark Star (1974)
    - Distretto 13 - Le brigate della morte (1976)
    - Halloween - La notte delle streghe (1978)
    - Fog (1980)
    - 1997: Fuga da New York (1981)
    - Il signore della morte, regia di Rick Rosenthal (1981)
    - Halloween III - Il signore della notte, regia di Tommy Lee Wallace (1982)
    - Christine - La macchina infernale (1983)
    - Grosso guaio a Chinatown (1986)
    - Il signore del male (1987)
    - Essi vivono (1988)
    - Halloween 5: The Revenge of Michael Myers, regia di Dominique Othenin-Girard (1989)
    - Il seme della follia (1995)
    - Fuga da Los Angeles (1996)
    - Vampires (1998)
    - Fantasmi da Marte (2001)
    - Halloween - La resurrezione, regia di Rick Rosenthal (2002)

    Produttore
    - Dark Star (1974)
    - Distretto 13 - Le brigate della morte (1976)
    - Halloween - La notte delle streghe (1978)
    - Il signore della morte, regia di Rick Rosenthal (1981)
    - Halloween III - Il signore della notte, regia di Tommy Lee Wallace (1982)
    - The Philadelphia Experiment, regia di Stewart Raffill (1984)
    - Il giorno della luna nera, regia di Harley Cokeliss (1986)
    - Il cacciatore delle tenebre, regia di Tommy Lee Wallace (2001)
    - The Fog - Nebbia assassina, regia di Rupert Wainwright (2005)

    Attore

    fonte wikipedia

    Edited by Angelica_ - 10/3/2017, 19:30
  9. .

    stanley-kubrick


    David-Bowman


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    « Talvolta la verità di una cosa non sta tanto nel pensiero di essa quanto nel modo di sentirla »
    (Stanley Kubrick)

    Stanley Kubrick (New York, 26 luglio 1928 – Harpenden, 7 marzo 1999) è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense naturalizzato britannico, considerato tra i maggiori del XX secolo.



    Biografia

    Le origini


    Nasce il 26 luglio 1928 nel quartiere newyorkese del Bronx da genitori ebrei. Il padre è un medico austriaco emigrato in America in seguito alla Prima guerra mondiale. Fin da bambino Kubrick si appassiona ai miti dell'antica Grecia ed alle fiabe nordiche, ma soprattutto al gioco degli scacchi e alla musica jazz. Per un certo periodo, prima di cominciare ad occuparsi di cinema, trascorre il suo tempo anche grazie a gare di scacchi e impara a suonare la batteria.

    1928-1950: Kubrick e "Look"

    All'età di tredici anni riceve in regalo da parte del padre una macchina fotografica. Fin da bambino rimane affascinato dalla tecnica fotografica e nel 1942 vende alcune foto alla rivista Look. Dopo aver conseguito faticosamente il diploma, comincia a lavorare per Look come fotografo.

    A 19 anni trascorre cinque sere a settimana nella sala di proiezione del Museum of Modern Art di New York a guardare vecchi film. Quattro anni dopo essere stato assunto al giornale, decide di dedicarsi anche al cinema. Nel 1949 dirige il cortometraggio Day of the Fight, autoprodotto con soli 3900 dollari raggranellati tra parenti ed amici, e che rivende alla RKO per 4000 dollari.

    Il successivo cortometraggio, Flying Padre, viene finanziato dalla RKO per 1500 dollari.

    1951-1960: Kubrick e Harris

    Ottenuto un discreto successo con i primi cortometraggi, decide di abbandonare definitivamente il lavoro alla rivista Look e di iniziare la carriera di regista a tempo pieno, producendo il primo lungometraggio nel 1953: Paura e desiderio, attualmente quasi introvabile, si dice per volontà dello stesso Kubrick, che lo definirà in età matura, "un tentativo serio realizzato in modo maldestro", ma che tuttavia gli permette di prendere maggiore confidenza con la tecnica cinematografica.

    Nel 1955 gira Il bacio dell'assassino e subito dopo firma un contratto con la United Artists. Nel 1956 Kubrick fonda una piccola società con il produttore James B. Harris. Il primo film con il nuovo marchio è Rapina a mano armata che non ha un buon successo commerciale, ma ottiene parecchie recensioni positive dalla critica.

    L'anno seguente, dopo aver letto il libro Orizzonti di Gloria decide di realizzarne la trasposizione su pellicola. Il film viene finanziato da Kirk Douglas, che ne è anche l'interprete principale. Nonostante fosse ambientato nelle retrovie francesi della prima guerra mondiale, viene girato in Germania, non avendo ricevuto l'autorizzazione per le riprese dal governo francese. Il permesso di distribuirlo in Francia, oltretutto, è arrivato solo nel 1975. Il costo del film è di 935.000 dollari e impone definitivamente Kubrick all'attenzione da parte della critica. Molte le sequenze memorabili di quello che viene considerato il primo indiscusso capolavoro del regista; di particolare impatto la scena finale, in cui appare la terza e ultima moglie del regista, Suzanne Christian (al momento delle riprese del film sua amante), di origine tedesca.

    Nel 1959 Douglas gli offre la regia di Spartacus, dopo aver licenziato Anthony Mann, con cui aveva avuto parecchi contrasti sul set. L'esperienza di "Spartacus" non si rivela positiva, soprattutto perché Kubrick non si trova a suo agio senza avere il completo controllo di tutte le fasi di produzione e non vive serenamente il rapporto con Douglas, che oltre ad essere l'interprete principale del film ne è anche il produttore. Nonostante questo, il film rimane notevole nel suo genere (è in quel momento il film più costoso della storia del cinema) e ottiene grande successo, almeno per quanto riguarda il botteghino, e viene premiato con quattro Oscar.

    Dopo questo film, Kubrick si trasferisce definitivamente in Inghilterra e si rende conto di poter creare a pieno titolo soltanto in progetti di cui ha il completo controllo. Nel 1962 dirige "Lolita", servendosi della collaborazione di Vladimir Nabokov, autore dell'omonimo romanzo, alla sceneggiatura. Il film è soggetto a dure critiche da parte della censura, in particolar modo americana. Nel film spicca, per quanto riguarda la prova attoriale, Peter Sellers, che lavorerà con Kubrick anche nel suo film successivo.

    1961-1975: i capolavori

    Nel 1963 gira Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba, una commedia satirica e allucinante allo stesso tempo. La pellicola provoca grande attenzione ed ammirazione da parte dei critici di tutto il mondo e gli vale tre nomination all'Oscar (miglior regia, miglior produttore e co-autore). Il film è notevole anche da un punto di vista storico e riesce mirabilmente a dare forma al terrore dell'atomica all'epoca della guerra fredda, soprattutto in considerazione del fatto che gli ambienti sono ricostruiti con la massima verosimiglianza e tutte le procedure militari corrispondono a quelle realmente in vigore all'epoca.

    2001: Odissea nello spazio vede la luce dopo quattro anni di lavorazione e una spesa di 10 milioni di dollari, 6 milioni e mezzo solo per gli effetti speciali. Il film, oltre ad essere uno dei picchi più alti raggiunti dalla cinematografia mondiale, è una profonda riflessione filosofica sulla natura dell'uomo e sulla sua evoluzione. Il film riceve svariate nomination agli Oscar, ma vince solo quello per gli effetti speciali. Numerosissime le scene da antologia, dalla più ampia ellissi della storia del cinema, dall'osso della scimmia all'astronave oblunga che "danza" sulle note del "bel Danubio blu" di Strauss, alla sequenza delle stelle, fino all'enigmatico finale con l'embrione che dallo spazio, concede uno sguardo in macchina che buca lo schermo cinematografico fino allo spettatore.

    Il progetto successivo avrebbe dovuto riguardare un film su Napoleone, (Jack Nicholson avrebbe dovuto interpretarlo) ma per eccessivi costi di produzione non viene mai realizzato.

    Nel 1971 Kubrick scrive, dirige e produce Arancia meccanica, tratto dall'omonimo romanzo di Anthony Burgess. Nonostante le iniziali censure negli Stati Uniti e in altri paesi europei, il film ha un enorme successo, tanto che non tardano le tre nomination all'Oscar (per la sceneggiatura, la regia e la produzione). Il film dà scandalo, a causa della violenza esplicita, e subito dopo la sua uscita, in Inghilterra numerosi teppisti dichiarano di prendere spunto dal film per i crimini che compiono. Il film diventa un caso e molti familiari delle vittime minacciano Kubrick e la sua famiglia, costringendolo a ritirare il film dalle sale inglesi.

    Dopo due film che potrebbero essere definiti futuristici, Kubrick cambia direzione con Barry Lyndon (1975), basato su una storia del diciottesimo secolo tratto dal romanzo "Le Memorie di Barry Lyndon" di William Makepeace Thackeray scritto nel diciannovesimo secolo. Il film non ha un grande successo di cassetta ma frutta sette nomination (tra le quali ancora regia, sceneggiatura, produzione). Ciò che maggiormente colpisce ancora oggi è l'enorme capacità tecnico-fotografica, che permette a Kubrick di girare in interni con la sola luce delle candele (grazie all'invenzione di particolari lenti Zeiss), ottenendo in questo modo la particolare atmosfera che caratterizza il film.

    1980-1999: il controllo

    Nel 1980 Kubrick dirige il film horror Shining, tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King. Sebbene subito dopo l'uscita non venga acclamato dalla critica come i precedenti, riscuote un notevole successo di pubblico.

    Nel 1987 dirige il suo quarto e ultimo film sulla guerra, questa volta su quella del Vietnam: Full Metal Jacket assoluto capolavoro di sceneggiatura e regia dove emerge ancora una volta il grande sarcasmo di fondo antimilitarista e antibellico.

    L'ultimo film di Kubrick risale al 1999: si intitola Eyes Wide Shut ed è tratto dal romanzo Doppio sogno di Arthur Schnitzler; Kubrick muore prima dell'uscita nelle sale, dopo anni di lavorazione e più di un anno di riprese. Nonostante voci affermino che Kubrick non sia riuscito a terminare il film per quanto riguarda il montaggio, sembra ormai chiaro che anche quest'ultima fase fosse giunta praticamente a conclusione quando sopraggiunse la morte.

    Etica ed estetica kubrickiana

    CITAZIONE
    « Il presidente della Motion Picture Association, Aaron Stern, che è anche psichiatra, ha elaborato un'interpretazione [di Arancia meccanica] molto interessante: secondo lui, Alex all'inizio del film rappresenta l'uomo allo stato di natura. La "tecnica Ludovico" corrisponde in termini psicologici al processo di civilizzazione; la malattia che ne consegue può essere vista come la nevrosi imposta all'individuo dalla società. La liberazione finale che il pubblico avverte corrisponde alla sua stessa rottura con la civiltà. [...] Non è il significato letterale del film, ma è uno degli elementi che provocano l'identificazione del pubblico con Alex. »

    (Stanley Kubrick, da un'intervista pubblicata nel 1980 nel libro Kubrick di Michel Ciment.)

    Stanley Kubrick è considerato a tutt'oggi uno dei più importanti registi del XX secolo, specie per la sua libertà espressiva lontana dai canoni hollywoodiani e la sua capacità quasi unica di esplorare la gran parte dello spettro dei generi, senza farsi dominare dalle convenzioni, ma anzi trasfigurandole. Malgrado i costi anche elevati che richiedevano i suoi film, ebbe in breve tempo carta bianca per tutte le fasi di lavorazione delle sue opere. Esplicativo a questo proposito, l'episodio di "Arancia meccanica": praticamente l'unica volta nella storia del cinema in cui un film, che pur stava avendo notevole successo di pubblico, viene ritirato dalle sale da una grande casa di produzione cinematografica, la Warner, per ordine del regista.

    La passione per la fotografia è uno dei fili rossi della sua carriera: Kubrick poteva passare ore intere a studiare un'inquadratura, fino al punto da assillare gli attori che comunque lo hanno sempre trattato con un mistico rispetto ("è così modesto e sempre pronto a scusarsi che è impossibile essere offesi da lui" disse George C. Scott). Ne viene fuori una cura ossessiva per i particolari dell'immagine, per la prospettiva e l'illuminazione, la posizione degli attori e degli oggetti di scena, tanto che ogni suo film è studiabile anche come "album di inquadrature", non privo di riferimenti artistici di varia natura.

    Il senso estetico dei suoi film è però il risultato di un lavoro di integrazione fra diversi canali comunicativi: il contesto reale delle sue storie è un tessuto di immagine e musica, che Kubrick considerava fondamentale per veicolare emozioni nello spettatore. Probabilmente il maggior risultato in questa ricerca estenuante dell'astrazione semantica è il suo ultimo lavoro, Eyes Wide Shut, realizzato come un quadro in movimento, una ricca tavolozza di colori che diventa qualcosa di più della semplice "scena del film". Sottovalutato e accolto con una certa freddezza, quest'ultimo film ha in realtà sofferto di incomprensione, dal momento che l'attesa era stata notevole (il film precedente, Full Metal Jacket, non solo colpiva per il crudo realismo documentaristico, asciutto e per un certo ammiccamento al cinema "violento", ma risaliva a ben 12 anni prima) e le aspettative troppe. In realtà l'ultimo film di Kubrick è la dimostrazione del suo reale percorso artistico, votato alla stilizzazione dell'azione in favore di una comunicazione emotiva, viscerale, trasportata quasi per osmosi dal film allo spettatore, attraverso i messaggi elementari della musica e dei colori.

    Anche il tempo dell'azione è utilizzato da Kubrick come veicolo espressivo e fa parte di quel tessuto comunicativo che ha sperimentato in ogni suo film: le inquadrature sono spesso prolungate, esitanti, gli attori recitano in uno stato quasi ipnoide (evidenti gli esempi di 2001: Odissea nello spazio, Lolita, Shining, Eyes Wide Shut e, per certi versi, anche Arancia meccanica), lasciando lo spettatore libero di indugiare sulle singole componenti dell'immagine. Più che alla parola, Kubrick era interessato all'organizzazione spazio-temporale della narrazione, facendo perdere lo spettatore in una metacomunicazione continua. La curiosità suscitata da uno dei suoi massimi capolavori, 2001: Odissea nello spazio, è proprio dovuta al lavorìo di sottrazione che Kubrick vi dedicò: inizialmente il progetto originale prevedeva molti più dialoghi e scene decisamente più "didascaliche" (come la sequenza finale, in cui il feto astrale avrebbe dovuto distruggere un anello di bombe atomiche che circondavano la Terra), ma il regista lo "spolpò" gradualmente, creando un flusso di apparente non-comunicazione (l'Universo silenzioso e spettrale) nel quale lo spettatore potesse perdersi.

    Malgrado i suoi continui sforzi di smussamento del senso di realtà, Kubrick appare ancorato ad un realismo oggettivo, a volte freddo, figlio maturo della sua carriera di fotoreporter: è nota la sua curiosità tecnica, che lo portarono a innovare il cinema stesso (i sorprendenti effetti speciali di 2001, le lenti ad alta velocità della NASA e della Zeiss di Barry Lyndon, la steady-cam di Shining).

    Grazie al suo estremo eclettismo, Kubrick riuscì a muoversi agilmente in ogni genere, innovandolo e arricchendolo. 2001 è considerato uno "spartiacque" nel campo della fantascienza (oltreché uno dei più bei film della storia del cinema), Shining fu pioniere del horror metafisico, Full Metal Jacket ha sconvolto i temi del film di guerra, sottolineando come il soldato sia, essenzialmente, un assassino e affrontando così uno dei temi principali dell'etica kubrickiana, vale a dire la scelta fra il bene e il male. Qui il protagonista impara a vivere secondo la propria natura, accettando l'omicidio e la normalità della vita. In Lolita un uomo perde la testa per una ragazzina, manda all'aria il suo matrimonio per poi perdere ogni cosa. Lo splendido pamphlet Il dottor Stranamore indaga sornione sull'ambivalenza dell'istinto di conservazione dell'Uomo, perfettamente a suo agio fra sopravvivenza e sterminio degli altri. Arancia meccanica capovolge questo schema, mostrando cosa può accadere ad una persona alla quale sia impedito il libero arbitrio, la possibilità cioè di fare del male.

    Naturalmente, il cinema di Kubrick sposa l'idea della perfetta integrazione fra etica ed estetica, sfuggendo così alla facile tentazione di esprimere una morale: in questo modo le immagini e il messaggio diventano la stessa cosa, la valutazione di ciò cui si assiste è lasciata totalmente allo spettatore, grazie anche alla "circolarità" delle sceneggiature (quasi tutte adattate da libri), che prevedono un finale che si avvolge su sé stesso, tornando all'incipit. Alcuni esempi: in Arancia meccanica il protagonista torna esattamente al punto di partenza, come se non fosse successo nulla, salvo che è diventato ancora più cattivo e cosciente del fatto che la violenza ha un suo ruolo nella società, purché esercitata "secondo le regole"; in Shining l'edipico Jack Torrance appare, dopo la sua morte, nella galleria fotografica dell'Overlook Hotel, come il guardiano che era lì "da sempre"; Eyes Wide Shut sembra terminare con un risveglio, che incoraggia l'immaginazione a tornare al punto di partenza; l'esempio eccellente di questa ciclicità è poi 2001: Odissea nello spazio, che procede interamente in una mimesi del ciclo della vita (nascita, crescita, morte ed evoluzione in nuova nascita). Sembra fare eccezione Il dottor Stranamore, ma probabilmente si tratta di una fedeltà allo stile comico adottato: qui il film si auto-distrugge, così come era stato preannunciato.

    Dioniso vs. Apollo: una lettura diversa della poetica di Kubrick

    CITAZIONE
    Collabora a Wikiquote « Il superuomo è il filosofo dell'avvenire; è il dominatore della storia, che sta al di là del bene e del male. Tutto ciò che è od è stato, diventa per lui, "un mezzo, uno strumento, un martello"; il suo conoscere è un creare, un legiferare; il suo "volere la verità" equivale a "volere la potenza". Egli è l'uomo veramente libero, che cerca di dominare tutte le possibilità senza rinunciare ad alcuna, è l'incarnazione della volontà di potenza. Il suo insegnamento aprirà al mondo una nuova era: aprirà la via alla vittoria di Dioniso su Socrate, dell'infinità della vita sull'autolimitazione della ragione. […] Con la sua lotta appassionata Nietzsche ha voluto aprire all'uomo un orizzonte senza limiti; quest'orizzonte, però, si è rivelato infinitamente vuoto. »

    (Ludovico Geymonat)

    Si è sostenuta la possibilità di un evidente parallelismo tra la poetica di Kubrick ed alcuni temi dominanti del pensiero di Friedrich Nietzsche.

    L' incipit di 2001: Odissea nello spazio non ha bisogno di presentazioni. La struggente bellezza del connubio tra le immagini filmiche e le note di Also Sprach Zarathustra (in tedesco: "Così parlò Zaratustra") di Richard Strauss rimane eideticamente impressa nella memoria di ogni spettatore non totalmente insensibile. Ebbene, come quella musica rappresenta la discesa dalla montagna di Zaratustra che si appresta ad annunciare il proprio "vangelo" all'umanità, analogamente 2001 costituirebbe - secondo la chiave interpretativa qui riproposta - il mezzo scelto da Kubrick per manifestare al mondo la propria buona novella.

    Esposizione della tesi

    « Se qualcosa può essere pensato, allora può essere raccontato in un film. »
    (Stanley Kubrick)
    « Alex rappresenta l'umanità in tre modi: è aggressivo, ama la bellezza, si serve del linguaggio. »
    (Anthony Burgess)

    In Così parlò Zaratustra, si presenta l'idea che il genere umano sarà un giorno sorpassato dall' übermensch, il cosiddetto superuomo. Un tema analogo può ravvisarsi in diverse opere di Kubrick: Il Dottor Stranamore, Arancia meccanica, e - specialmente - in 2001.

    Malgrado la sua dichiarata opposizione al positivismo, Nietzsche sembra palesemente ispirarsi alla teoria della selezione naturale di Charles Darwin (la vita è una lotta per la sopravvivenza in cui la forza è l'unica virtù, la debolezza l'unica colpa: è giusto - e non solo inevitabile - che sopravviva il più forte, in quanto più adatto, e perciò più degno di vivere). L'evoluzione dell'uomo avrebbe percorso tre stadi, uomo primitivo (scimmia), uomo moderno, e - da ultimo - il superuomo. Per dirla con le vive parole del filosofo tedesco, cos'è la scimmia per l'uomo? Uno zimbello o un penoso imbarazzo. E questo sarà l'uomo per il superuomo: uno zimbello o un penoso imbarazzo. L'uomo è soltanto un ponte tra la scimmia ed il superuomo: ma, per evolversi a tale ultimo stadio superiore, l'uomo dovrà fare appello alla propria volontà, una volontà di procreare o una strada verso la fine, verso qualcosa di più alto e più lontano.

    Nietzsche aveva elaborato tale concezione da un suo convincimento: l'uomo è nato da due dei: Dioniso ed Apollo.

    * Dioniso era il dio del vino e della baldoria, della vita che cresce, della gioia in azione, dell'emozione estatica e dell'ispirazione, dell'istinto e dell'avventura ed ancora dell'intrepida sofferenza, il dio del canto e della musica e della danza e del teatro.
    * L'antitesi di Dioniso è Apollo, il dio della pace e del tempo libero e dell'armonioso riposo, dell'emozione estatica e della contemplazione intellettuale, dell'ordine logico e della calma filosofica, il dio della pittura e della scultura e della poeticità epica.

    Tanto premesso, l'uomo primitivo è dionisiaco nello spirito, guidato dall'istinto e portato a vivere momento per momento, ma carente di abilità intellettuale. L'uomo moderno, viceversa, è apollineo nello spirito, pacifico e calmo, conquistato da democrazia, socialismo e religioni quali il cristianesimo ed il buddismo. Tutte le vestigia dell'istinto nell'uomo sono state soppresse, riducendolo ad una creatura patetica, nel giudizio di Nietzsche.

    Nelle opere di Kubrick, l'idea dell'uomo primitivo è evidente in 2001 e pure in Arancia meccanica. Quanto al primo film, ci riferiamo naturalmente al "segmento" intitolato L'alba dell'uomo, posto in apertura di quella pellicola. Vi ritroviamo infatti l'uomo primitivo che "conquista" l'istinto omicida, simboleggiato dalla comparsa in scena del monolito. Nel libro da cui è tratto il film, l'uomo-scimmia (chiamato Moon-Watcher, ossia colui che guarda la Luna), dopo aver conquistato detto istinto ed ucciso un suo simile, è descritto come il padrone del mondo, ed è attraversato da questo "pensiero":

    Non era tanto certo di cosa avrebbe fatto in seguito. Ma avrebbe pensato qualcosa.

    Ecco una nitida immagine dell'uomo primitivo quale creatura dell'azione e del momento: un vero spirito dionisiaco.

    In una frase simile dal romanzo A Clockwork Orange (Arancia meccanica), il protagonista (Alex) dice: E adesso che si fa, eh?, indicando di essere anch'egli una creatura d'azione, un uomo legato allo spirito dell'uomo primitivo. Nelle parole di Kubrick, un uomo naturale nello stato in cui è nato, illimitato e non represso. Ulteriore conferma si rinviene in questo spezzone di dialogo dal film, quando Alex dice: il pensiero andava bene per gli stupidi. Chi aveva cervello usava il gusto, l'ispirazione…
    E l'ispirazione è un tratto dionisiaco. L'amore di Alex per la musica (la gloriosa Nona di Ludwig Van) è pure un esempio di tratto dionisiaco.

    In 2001, l'uomo moderno è rappresentato come scientifico, intellettuale e di natura riservata. È una creatura scialba e patetica, cui manca la vitalità dei suoi ancestrali progenitori. Il presidente degli Stati Uniti del Dottor Stranamore è parimenti una valida raffigurazione dell'uomo moderno. Intellettuale e velleitario, una testa d'uovo stevensoniana, è più interessato al protocollo che all'azione. Malgrado che quest'uomo sia considerato la persona più potente del globo, in realtà non è che la parodia di Moon-Watcher, che nella sua volontà di potenza si autoproclama padrone del mondo.

    Il conflitto tra spirito dionisiaco ed apollineo appare anche in Arancia meccanica, quando Alex riceve il trattamento Ludovico, che è pianificato per diminuire il suo spirito dionisiaco, appunto, e renderlo viceversa maggiormente apollineo. Il vero effetto ottenuto è quello di farlo cadere in un malore "simil-mortale" ogni qual volta riemerga la sua natura dionisiaca. Alla fine del film, egli è "curato" da questo trattamento, ma non è certo divenuto "superuomo".

    2001 come massima esemplificazione della tesi esposta

    « Perché il leone predatore deve ancora diventare un fanciullo?

    Innocenza è il fanciullo e dimenticanza, un ricominciare, un gioco, una ruota che gira su sé stessa, un primo moto, un santo dire di sì. […]
    Così parlò Zarathustra. E allora dimorava nella città che si chiama "Vacca pezzata". »
    (Friedrich Nietzsche)

    Nel viaggio dall'uomo primitivo al superuomo, il monolito sulla Luna in 2001 segna un momento fondamentale. Nella scena con il monolito lunare, il Sole è mostrato direttamente sopra le teste mentre il monolito emette un forte rumore (forse segnala l'arrivo di questo momento). Il momento è descritto da Nietzsche come il mezzogiorno in cui l'uomo sta a metà del suo percorso tra la bestia ed il superuomo… un percorso verso un nuovo mattino, il primo mattino del superuomo.

    Il superuomo è raggiunto alla fine di 2001. Nelle scene finali, l'astronauta, David Bowman, giace nel letto di morte. Desidera che il superuomo venga ad esistere prima che lui sia morto. Amo chi anela alla creazione di qualcosa oltre sé stesso, e poi perisce aveva detto Zaratustra. L'idea è altrettanto ben espressa in un altro lavoro di Richard Strauss, un poema sinfonico intitolato Tod und Verklärung (Morte e trasfigurazione). Nella stesura di quest'opera, Strauss disse che era volto a rappresentare la morte di una persona che si è sforzata strenuamente di attingere i più elevati traguardi artistici… Il frutto del suo cammino attraverso la vita gli appare, l'idea, l'Ideale.
    Togliamo i riferimenti all'arte ed interpretiamo persona come se fosse genere umano: ecco che questa frase di Strauss descrive precisamente l'idea di Nietzsche, ossia che il genere umano è spasmodicamente teso verso un Ideale, chiamato superuomo, che ciascun uomo vuole inverare prima della propria morte.

    In 2001, il superuomo è mostrato come un bambino (nel romanzo La sentinella è chiamato Bambino-Stella). Anche questo proviene da Nietzsche, nelle sue metafore che adombrano le tre metamorfosi [7] dello spirito dell'uomo. Nella metamorfosi finale, quando l'uomo diviene superuomo, Nietzsche dice che lo spirito sarà come un bambino, perché il bambino è innocenza e oblio, un nuovo inizio. Ed anche lo spirito dionisiaco è un bambino, prima che la società lo condizioni in modo da costringerlo ad uscire da tale stato. In 2001 il Bambino-Stella è anche il rinato David Bowman (ovvero, il genere umano rinato) e ritorna alla Terra nella scena finale. Questo episodio nei termini che usa Nietzsche è descritto come lo spirito ora vuole la sua stessa volontà [8], e chi è stato perduto per il mondo ora conquista il proprio mondo. David Bowman, perduto per il mondo durante la sua Odissea nello spazio, è tornato al mondo per dominarlo.

    Ma come sarà, in termini più specifici, il superuomo? Nietzsche disse che sarebbe stato un ritorno allo spirito dionisiaco, qualcosa che scaturisce nel romanzo da cui è tratto 2001, poiché nel paragrafo finale il Bambino-Stella è chiamato padrone del mondo e concepisce il medesimo (primordiale) pensiero attribuito a Moon-Watcher (Non era tanto certo di cosa avrebbe fatto in seguito. Ma avrebbe pensato qualcosa), e questa comunanza di elementare elaborazione mentale unisce idealmente i due soggetti (e le due metafore, ovviamente).
    Ma il superuomo sarebbe stato qualcosa di più dell'uomo primitivo, poiché in possesso di quell'intelletto che mancava al primitivo. Nietzsche disse che il superuomo avrebbe richiesto una nuova moralità, perché sarebbe stato al di là del bene e del male. Sarebbe stato un miscuglio di energia, intelletto ed orgoglio, un uomo di raffinatezza ma anche di coraggio e forza, erudito e generale in un unico essere. In altre parole, un filosofo-leader di stampo platonico.

    L'idea di Nietzsche potrebbe riassumersi nella lotta intentata dal genere umano per raggiungere un Ideale, l'essere perfetto. Sebbene esistano aspetti di una tale concezione in Arancia meccanica e nel Dottor Stranamore, è 2001 che costituisce il più suggestivo esempio di questa filosofia nei film di Kubrick. È lo stesso autore che dà l'impressione di sostenere questa visione del suo film. In alcune interviste ha infatti detto: l'uomo è l'anello mancante tra la scimmia primitiva e gli esseri umani civilizzati (superuomo?) - ed ha inoltre spiegato che il finale rappresentava l'uomo rinato come un superuomo, che ritorna alla Terra pronto al successivo balzo in avanti nel destino evolutivo dell'uomo.

    2001 è visto di solito come un film altamente ambiguo, aperto a molte differenti interpretazioni. Ma, forse, non era stato concepito così. Kubrick ha detto che se qualcosa può essere pensato, allora può anche essere raccontato in un film. 2001 è molto coerente con la filosofia di Nietzsche, perciò forse il film è ambiguo perché era l'unico modo in cui Kubrick avrebbe potuto raccontare in un film il pensiero di Nietzsche.

    Ispirazioni di Kubrick

    Tra i testi che più di altri hanno ispirato Kubrick nelle sue opere ci sono:

    * Clean Break di Lionel White
    * Orizzonti di gloria di Humphrey Cobb
    * Lolita di Vladimir Nabokov
    * Allarme rosso di Peter George
    * La Sentinella di Arthur C. Clarke
    * Arancia meccanica di Anthony Burgess
    * Le memorie di Barry Lyndon di William Makepeace Thackeray
    * Shining di Stephen King
    * The Short-Timers di Gustav Harsford
    * Doppio sogno di Arthur Schnitzler

    Curiosità

    * Alcuni sostenitori della teoria del complotto secondo la quale lo sbarco sulla Luna non è mai avvenuto indicano Kubrick, allora famoso per i suoi effetti speciali molto realistici di 2001: Odissea nello spazio, come incaricato dalla NASA per girare i vari filmati degli allunaggi. A sostegno della tesi, essi recano il fatto che l'agenzia spaziale statunitense concesse al regista l'uso di un nuovo tipo di lenti ad alta velocità studiate per loro dalla Zeiss, talmente rivoluzionarie da permettere delle riprese a luce naturale mai tentate prima, del qual fenomeno godiamo un mirabile esempio in Barry Lyndon.

    * Pare che Kubrick nutrisse una sincera ammirazione per il regista polacco Krzysztof Kieslowski, e una volta ebbe a dire:

    « Sono sempre riluttante nel sottolineare una qualche caratteristica saliente nel lavoro di un grande regista, questo perché può essere un modo di sminuirne la portata. Ma riguardo questo libro di sceneggiature (I Dieci Comandamenti, n.d.r.), di Krzysztof Kieslowski e del suo coautore, Krzysztof Piesiewicz, mi pare non fuor di luogo osservare che essi hanno la rarissima capacità di drammatizzare le proprie idee piuttosto che semplicemente raccontarle. Esemplificando i concetti attraverso l'azione drammatica della storia essi acquisiscono il potere aggiuntivo di permettere al pubblico di scoprire quello che sta realmente accadendo piuttosto che semplicemente seguire un racconto. Riescono in tale compito con una tale abbagliante abilità, che non riesci a renderti coscientemente conto delle idee che si materializzano nella mente fino a che queste non hanno già raggiunto da tempo il profondo del tuo cuore. »

    * Malgrado l'inusuale successo di pubblico e critica riscosso negli anni (inusuale per film definibili "d'autore"), Kubrick non fu mai premiato con un Oscar in quanto regista né sceneggiatore. I suoi film vinsero solo oscar "tecnici" (come quello per gli effetti speciali di 2001 o quello per la fotografia a Barry Lyndon o quello per i costumi e la scenografia di Spartacus).

    * Roma ha celebrato il suo estro con una grande mostra al Palazzo delle Esposizioni dal 6 ottobre al 6 gennaio 2007.



    Filmografia

    Regista


    * Day of the Fight (1951) - documentario
    * Flying Padre (1951) - documentario
    * Paura e desiderio (Fear and Desire) (1953)
    * The Seafarers (1953) - documentario
    * Il bacio dell'assassino (Killer's Kiss) (1955)
    * Rapina a mano armata (The Killing) (1956)
    * Orizzonti di gloria (Paths of Glory) (1957)
    * Spartacus (1960)
    * Lolita (1962)
    * Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba (Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb) (1964)
    * 2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey) (1968)
    * Arancia meccanica (A Clockwork Orange) (1971)
    * Barry Lyndon (1975)
    * Shining (The Shining) (1980)
    * Full Metal Jacket (1987)
    * Eyes Wide Shut (1999)

    Sceneggiatore

    * Flying Padre (1951) - documentario
    * Paura e desiderio (Fear and Desire) (1953)
    * Il bacio dell'assassino (Killer's Kiss) (1955)
    * Rapina a mano armata (The Killing) (1956)
    * Orizzonti di gloria (Paths of Glory) (1957)
    * Lolita (1962)
    * Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba (Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb) (1964)
    * 2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey) (1968)
    * Arancia meccanica (A Clockwork Orange) (1971)
    * Barry Lyndon (1975)
    * Shining (The Shining) (1980)
    * Full Metal Jacket (1987)
    * Eyes Wide Shut (1999)

    Mai realizzati

    * Napoleone (Napoleon), scritta solo la sceneggiatura, poi progetto accantonato per mancanza di fondi

    Postumo

    * A.I. - Intelligenza Artificiale (A.I. Artificial Intelligence) (2001), progetto di Kubrick, sviluppato dopo la sua morte dal regista Steven Spielberg.

    Documentari sul suo lavoro

    * Stanley Kubrick: A Life in Pictures di Jan Harlan (2001)


    Curiosità


    - La prospettiva.

    Edited by TommyDelVed - 31/8/2012, 17:17
  10. .
    Gnammm! :D
  11. .
    strette...no dai nn farò battute facili sul metterti alle strette, anke se.......... :D :D :D :D
  12. .
    ridi xke è vero o ridi xke è falso? :D:D:D:D
  13. .
    eccomi qua! non potevo non accettare l invito di romina a presentarmi sul forum! :D chi sono io? bhe, io sono quello che, in confronto a henry ian cusik, NON ha speranze...:D
823 replies since 3/5/2006
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