Alfred Hitchcock

Londra, 13 agosto 1899 – Los Angeles, 29 aprile 1980

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    Alfred Hitchcock



    Sir Alfred Joseph Hitchcock (Londra, 13 agosto 1899 – Los Angeles, 29 aprile 1980) è stato un regista e produttore cinematografico britannico naturalizzato statunitense. È considerato una delle personalità più importanti della storia del cinema.
    Lo spartiacque nella carriera di Hitchcock è rappresentato dal suo trasferimento da Londra a Hollywood, avvenuto nel 1940. In base a questa data, gli studiosi suddividono la sua produzione in due grandi periodi:
    il periodo inglese, che va dal 1925 al 1940, durante il quale ha diretto ventitré film, di cui nove muti;
    il periodo americano, che va dal 1940 al 1976, durante il quale ha diretto trenta film, fra i quali si annoverano i più conosciuti.
    L'ultimo film è Complotto di famiglia diretto nel 1976.
    Il regista è conosciuto anche, grazie ai suoi capolavori thriller, come "maestro del brivido".
    Nel 2012 è uscito nelle sale cinematografiche Hitchcock, con protagonisti Anthony Hopkins, Helen Mirren, Scarlett Johansson e Jessica Biel, film biografico incentrato sul rapporto tra il regista e sua moglie Alma Reville durante la lavorazione del film Psyco.

    Biografia

    Infanzia e giovinezza
    Alfred Hitchcock nasce il 13 agosto 1899 a Leytonstone, un quartiere dell'East End di Londra, a otto chilometri dal centro. I genitori William (1862–1914) ed Emma Jane Whelan (1863–1942), erano titolari e proprietari di un negozio di frutta e verdura. Il padre commerciava come grossista di derrate alimentari; successivamente acquistò anche una pescheria. Dirimpetto al negozio si trovava l'abitazione della famiglia. Alfred è il più giovane di tre fratelli. Il padre, cattolico osservante, provvede ad impartirgli una educazione cattolica. Spesso Alfred accompagnava il padre sul carretto con i cavalli nel giro di consegna delle merci ai clienti e ai negozi della zona. Da regista Hitchcock ha spesso inserito nei suoi film questi ricordi e gli ambienti della Londra della sua infanzia; in particolare in Il pensionante e in Frenzy. Il padre era molto severo. Un episodio traumatico vissuto nell'infanzia è così raccontato a François Truffaut: "Avevo forse quattro o cinque anni ... Mio padre mi mandò al commissariato di polizia con una lettera. Il commissario la lesse e mi rinchiuse in una cella per cinque o dieci minuti dicendomi: "Ecco che cosa si fa ai bambini cattivi!". - E lei che cosa aveva fatto per meritare questa punizione? - Non ne ho la minima idea. Mio padre mi chiamava agnellino senza macchia. Veramente non riesco ad immaginarmi che cosa abbia potuto fare." Il motivo dell'innocente arrestato e imprigionato ingiustamente ricorre molto frequentemente nei suoi film e appare il tentativo di esorcizzare quel trauma infantile. Il 12 dicembre del 1914 muore il padre all'età di 52 anni.
    « A 15 anni mi hanno fatto scendere dal treno e mi sono ritrovato in mezzo alla strada; ero solo e praticamente senza un centesimo. »
    (Alfred Hitchcock in Cedric Belfrage, Alfred the Great, World's Youngest Filmmaker, "Picture-goer", marzo 1926, p. 60.)

    Interessi
    La famiglia gli trasmette un grande amore per il teatro. Si recavano tutti insieme alla domenica nei teatri della zona e Alfred ben presto conosce attraverso commedie e drammi, tante storie con cui nutrire la sua fantasia; apprezza le interpretazioni di attori e attrici famose, guarda ammirato le spettacolari scenografie.
    Durante il tempo libero spesso se ne sta solitario e disdegna i giochi, preferisce osservare. Ha una passione spiccata per la geografia: colleziona carte topografiche, studia gli orari ferroviari. A otto anni ha già percorso tutte le linee tramviarie londinesi e raggiunto in battello a vapore la foce del Tamigi. Consulta con regolarità il bollettino dei naviganti e su una mappa segna le rotte della flotta mercantile inglese.

    Studi
    Nell'autunno del 1910 è iscritto presso il Saint Ignatius College, retto dai Gesuiti. Ne sperimenta la rigida disciplina. Nel luglio del 1913, a 13 anni, lascia l'Istituto. Per tutto il 1914 frequenta dei corsi serali presso la Scuola di Ingegneria e Navigazione presso l'Università di Londra ma non rimane documentazione in nessun dipartimento universitario della città, perché non era abitudine conservare la documentazione dei frequentanti non iscritti a un corso di laurea.

    Primo impiego
    All'inizio del 1915 trova un posto alla Henley Telegraph & Cable Company, una fabbrica di cablature elettriche, fili telegrafici e materiale bellico. Per 15 scellini alla settimana deve calcolare la misura e il voltaggio dei cavi elettrici che la ditta installa.
    Nel 1917 è sottoposto alla visita medica per il servizio militare, ma viene riformato. Si arruola comunque in un corpo volontario del genio.
    Legge molto: Gilbert Keith Chesterton, John Buchan, Edgar Allan Poe, Gustave Flaubert; scrive racconti per la rivista aziendale. Alla Henley, grazie alla sua abilità nel disegno, viene trasferito all'ufficio pubblicità.
    Continua a frequentare il teatro e si appassiona per il cinema. A Londra all'epoca c'erano 400 cinematografi e l'ingresso al cinema costava meno della poltrona a teatro.

    Il cinema
    Nel 1920 entra nel mondo del cinema: viene assunto nella sede londinese della Famous Players-Lasky-Studios, una società cinematografica anglo-americana (la futura Paramount Pictures). Il suo lavoro consiste nel disegnare i titoli e le didascalie dei film muti prodotti dallo Studio, un lavoro che esegue spesso di notte perché non ha lasciato il vecchio impiego alla Henley.
    Dal 1923 al 1925 Alfred lavora per la Gainsborough Pictures, occupandosi di diverse mansioni secondarie, come il più classico dei tuttofare: sceneggiatore, scenografo, assistente alla regia, addirittura montatore in cinque film. Affianca come aiuto il regista Graham Cutts nella lavorazione del film Woman to Woman prodotto da Michael Balcon. L'ultima esperienza maturata come aiuto scenografo-sceneggiatore per il film The Blackguard di Graham Cutts, coproduzione fra la Gainsbourough e l'UFA di Berlino, lo porta nella capitale tedesca dove lavora a fianco di Murnau che stava girando L'ultima risata e di Fritz Lang che aveva appena finito di girare I nibelunghi. Si fa risalire a questo soggiorno berlinese la componente espressionistica di tanto cinema Hitchcockiano.

    L'incontro con Alma Reville
    Tra le montatrici approdate alla Balcon Saville Freedam conosce Alma Reville, sua coetanea, già con una brillante carriera che la porta a lavorare con il grande David Wark Griffith nella lavorazione di Hearts of the World, Cuori del mondo.
    Hitchcock in qualità di aiuto regista di Woman to Woman le propone di montare le inquadrature. Da quella collaborazione nasce un lungo fidanzamento e un matrimonio, celebrato nel 1926 e durato fino alla morte. Il loro rapporto rappresenta un sodalizio sentimentale e professionale: la moglie collaborerà come sceneggiatrice a molti dei suoi film e il regista terrà sempre molto al suo giudizio e ai suoi suggerimenti. Alma e Alfred avranno un'unica figlia, Patricia, Pat, (1928), che collaborerà come attrice in alcuni lavori del padre.

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    Periodo inglese

    Il primo film da regista
    Nel 1925 Michael Balcon gli affida la regia di un film anglotedesco: Il labirinto delle passioni (The Pleasure Garden).
    È il suo primo film. Fa percorrere ad Alfred e Alma migliaia di chilometri perché fu girato tra Monaco, lago di Como, Riviera Ligure, Parigi e Cherbourg. Con le difficoltà economiche, gli imprevisti, gli intoppi e i capricci delle dive americane, rappresentò una specie di battesimo di fuoco per il giovane regista esordiente.

    I film muti
    Hitchcock girerà dal 1925 al 1929 nove film muti.
    Gira nel 1926 il suo secondo film, L'aquila della montagna (The Mountain Eagle), andato perduto.
    Il primo vero film di successo è Il pensionante (The Lodger), "il suo primo film di suspense" (Rohmer-Chabrol).
    Grazie al successo ottenuto, Hitchcock è contattato da John Maxwell, direttore della casa di produzione British International Picture (BIP), che gli offre un contratto molto vantaggioso, di 13.000 sterline l'anno. Hitchcock firma, ma gira ancora due film dovuti alla Gainsborough Picture, Il declino, Virtù facile.
    Dirige poi con la nuova casa di produzione Vinci per me!, La moglie del fattore, Tabarin di lusso, L'isola del peccato.

    I primi film sonori
    Nel 1929, Hitchcock dirige Ricatto, il suo primo film sonoro e il primo film sonoro in Europa.
    « Blackmail (Ricatto n.d.r.) è un film fondamentale nella storia personale di Hitchcock, e in quella del cinema: alle grandi novità tecniche e linguistiche, alle suggestioni spettacolari si unirono i riconoscimenti della critica e l'enorme successo del pubblico. Con Blackmail Hitchcock diventava una stella di prima grandezza. »
    (Giorgio Simonelli, Invito al cinema di Hitchcock, p. 27.)

    Fino al 1933 alterna film a suspense a storie di vario genere, spesso riduzioni di romanzi o trascrizioni cinematografiche di commedie celebri: Giunone e il pavone, Omicidio!, Fiamma d'amore, Ricco e strano, Numero diciassette, Vienna di Strauss.

    Le spy story
    Nel 1934 Hitchcock firma un contratto per cinque film con la casa di produzione Gaumont British Picture Corporation, di cui era responsabile Michael Balcon, con il quale aveva già collaborato nei primi film.
    L'isola del peccato e Ricco e strano nei quali aveva messo con sincerità e audacia molto di sé, non furono compresi dalla critica britannica dell'epoca. Furono fiaschi commerciali e ciò gli impedì di proseguire su una strada che pure sapeva fruttuosa, smorzò lo slancio e indusse il regista a rinunciare.
    Hitchcock vuol trovare una ricetta, non c'è dubbio, che lasci però una parte consistente al talento artistico, al suo stile, e L'uomo che sapeva troppo, girato nel 1934, fu un perfetto successo strategico: la critica e il pubblico, trovando adesso un Hitchcock simile a quello che immaginavano, applaudirono il film senza riserve.
    L'anno successivo, riprendendo lo stesso principio "... lo innalzò a un punto di massima perfezione" (Rohmer-Chabrol) con Il club dei 39.
    Seguiranno Amore e mistero, Sabotaggio, Giovane e innocente e La signora scompare, quello che Raymond Durgnat ha definito The classic thriller sextet (un ciclo di sei classici thriller).
    La fama internazionale che gli deriva da queste opere attira l'attenzione dei produttori americani che iniziano a fargli proposte di contratti; contemporaneamente la Gaumont-British si scioglie, disperdendo il gruppo di collaboratori esperti e fidati con cui Hitchcock era abituato a lavorare: Michael Balcon va alla Metro, Charles Bennett alla Universal, Ivor Montagu lascia il cinema. Il contratto di Hitchcock è subito rilevato dalla Gainsborough. Iniziano i contatti con David O. Selznick.
    Con la figlia Pat e la moglie Alma nell'agosto del 1937 fa un viaggio negli Stati Uniti d'America.
    L'ultimo film girato in Inghilterra, prima della partenza per l'America è La taverna della Giamaica con il quale onora gli impegni presi con Erich Pommer e Charles Laughton.
    Si conclude il cosiddetto periodo inglese durante il quale Hitchcock ha girato ventitré film.
    Nell'estate del 1939, a quarant'anni di età, con la famiglia si trasferisce a Los Angeles.

    Periodo americano

    Gli anni quaranta
    « In America porta a perfezione il suo stile: passa, come dice lui stesso, dalla "sensazione del cinema" alla "formazione delle idee". »
    (Fernaldo Di Gianmatteo)

    A Hollywood lavora per David O. Selznick, il produttore di Via col vento; il contratto, che prevedeva l'impegno per cinque film, era stato firmato il 14 luglio 1938.
    Inizialmente Hitchcock doveva dirigere un film sulla tragedia del Titanic, ma preferisce un altro soggetto tratto dal bestseller di Daphne du Maurier, Rebecca - La prima moglie, che vince l'Oscar per la produzione di Selznick e per la fotografia di George Barnes ma non per la regia (Hitchcock non ottenne mai un Oscar come regista di un suo film). Seguono Il sospetto che ha ancora come protagonista femminile Joan Fontaine e che segna l'incontro di Hitchcock con Cary Grant, con cui girerà ben quattro film; poi Il signore e la signora Smith, una commedia con Carole Lombard. Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale si alternano una serie di film di impegno antinazista e patriottico: Il prigioniero di Amsterdam, Sabotatori, Prigionieri dell'oceano, e i documentari Bon Voyage e Aventure malgache, ad opere che continuano a esplorare i temi cari al regista come L'ombra del dubbio, Io ti salverò e Notorious - L'amante perduta, con i quali si instaura la felice collaborazione con Ingrid Bergman.
    Nel 1945, partendo da materiale filmico registrato da militari inglesi e dell'Armata Rossa entro il Campo di concentramento di Bergen-Belsen realizza un documentario sull'Olocausto intitolato "Memory of the camps", che tuttavia non venne diffuso in quanto le forze alleate ritennero che l'orrore suscitato dai suoi contenuti avrebbe ostacolato la riconciliazione postbellica. Il film rimase abbandonato per decenni nell'archivio dell'Imperial War Museum di Londra, parzialmente riscoperto e proiettato nel 1984 al Festival di Berlino; nel 2014 è stato effettuato un restauro completo delle bobine e del montaggio in accordo con lo script del regista. Il film dal titolo Night will fall, diretto da Andre Singer e prodotto da Brett Ratner insieme a Helena Bonham Carter, sarà proiettato il 26 e 27 gennaio 2015 dall'emittente HBO in occasione del settantesimo anniversario della liberazione del lager di Auschwitz.
    I film successivi hanno esiti critici alterni e, per la gran parte, insuccesso commerciale: Il caso Paradine, un dramma giudiziario, Nodo alla gola, fortemente sperimentale e con il quale inizia la collaborazione con James Stewart che sarà protagonista, come Cary Grant, di quattro film di Hitchcock; Il peccato di Lady Considine, melodramma incompreso e Paura in palcoscenico, un giallo girato in Inghilterra.

    Inizio degli anni cinquanta
    Gli anni cinquanta sono un decennio d'oro per Hollywood e anche per Hitchcock. Nel 1950 il regista passa alla Warner Bros., con cui gira L'altro uomo che si rivela un grande successo; incassa ancora una delusione con un film a cui teneva molto Io confesso ma si prende la rivincita con il successivo Il delitto perfetto che è anche il primo film con Grace Kelly. Nell'attrice trova un'interprete ideale del suo tipo di donna preferito e, sempre con lei, in forma smagliante, per la Paramount Pictures gira il celeberrimo La finestra sul cortile; infine realizza il divertente Caccia al ladro e una storia di humour nero La congiura degli innocenti.

    La televisione
    Nel 1955 inizia a produrre e a girare alcuni episodi della famosa serie Alfred Hitchcock presenta. Dal 1955 al 1962 gira una ventina di telefilm.
    « L'inserimento nel mondo televisivo fu un elemento determinante nella carriera di Hitchcock per due motivi diversi, ma strettamente connessi fra loro. Il primo è un motivo economico [...] la ricchezza che gli arrivò con la produzione televisiva gli consentì di diventare azionista della MCA riuscendo così a controllare la casa di produzione Universal. Il secondo è un motivo artistico: la sua nuova forza economica gli permise di realizzare tutti quei progetti, anche i più ambiziosi e stravaganti che prima di allora non era riuscito a definire. »
    (Giorgio Simonelli, Invito al cinema di Hitchcock, p. 35.)

    Gli anni cinquanta-sessanta
    Non è dunque un caso che dal 1956 diriga una serie ininterrotta di capolavori: L'uomo che sapeva troppo (remake del film del 1934, diretto sempre dallo stesso Hitchcock), lI ladro, La donna che visse due volte, Intrigo internazionale, Psycho, Gli uccelli, Marnie.

    L'ultimo periodo
    Dopo la metà degli anni sessanta segue un periodo difficile, l'ultimo nella carriera dell'artista.
    Il sipario strappato (1966) e Topaz (1969) furono molto costosi e non ebbero il successo sperato. Il regista ripiegò sulla produzione di un film a basso costo Frenzy (1972). Le riprese a Londra gli consentirono di tornare a girare nella sua città natale, accolto con tutti gli onori. La soddisfazione per il successo del film fu oscurata dalla malattia della moglie Alma, colpita da un ictus. Anche il suo stato di salute subì un peggioramento a causa di problemi cardiaci e fu sottoposto ad un intervento chirurgico per l'applicazione di un "pacemaker". Il miglioramento delle condizioni di Alma riportò un po' di ottimismo.
    Il 29 aprile 1974 la New-York Film Society organizzò il gala annuale in onore del regista, all'"Avery Fischer Hall" del Lincoln Center. Proiettarano brani dei suoi film e attori e attrici presenti, Grace Kelly, Joan Fontaine, Teresa Wright, Janet Leigh, pronunciarono brevi discorsi. Hitchcock, chiamato dagli applausi a concludere la serata, commentò con una battuta a doppio senso: "Come vedete sullo schermo le forbici sono il mezzo migliore!".
    Inizia la progettazione del suo ultimo film, il cinquantatreesimo, Complotto di famiglia, che sarà presentato nella primavera del 1976.
    Ha ancora progetti: sta pensando alla sceneggiatura di The Short Night (La notte breve) da un romanzo di Ronald Kirkbride, sulla storia di una spia. Ma per le riprese è necessario trasferirsi in Finlandia e le condizioni di salute non glielo consentono, anzi è necessario installare un altro pacemaker.
    Partecipa alla festa organizzata in suo onore al Beverly Hilton, il 7 marzo 1979, dall'American Film Institute dal titolo "Life Achievement Award" (omaggio al lavoro di una vita) e pronuncia uno spiritoso discorso di fronte ai protagonisti di Hollywood al completo.
    A Capodanno del 1980 riceve dalla regina Elisabetta II d'Inghilterra il titolo di baronetto.
    Nel mese di aprile è ricoverato al Cedars Sinai Hospital. La mattina del 29 aprile 1980 muore, per problemi cardiaci e renali, a Bel Air, Los Angeles all'età di 80 anni.
    Dopo i funerali, il suo corpo fu cremato e le ceneri vennero sparse nell'Oceano Pacifico.

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    La critica
    Il 1957 è l'anno della svolta nella critica dell'opera di Hitchcock: viene infatti pubblicato il libro di Éric Rohmer e Claude Chabrol, Hitchcock. Nel 1966 viene pubblicato un altro libro fondamentale per studiare l'opera di Hitchcock: l'intervista concessa a François Truffaut, nell'agosto 1962, durante la quale, in cinquanta ore di colloqui, risponde a cinquecento domande, ripercorrendo la sua intera carriera. A Truffaut servirono ben quattro anni per sbobinare il materiale registrato, ordinarlo e trascriverlo. Una successiva nuova edizione ampliata esce nel 1985.

    Il cinema come spettacolo

    L'occhio e la macchina da presa
    Bill Krohn, commentando il primo film diretto dal regista, Il labirinto delle passioni, dichiara:
    « Il gesto inaugurale dell'opera di Hitchcock è l'aggiunta di un occhio a un evento teatrale che lo trasforma in uno spettacolo osservato da un punto di vista particolare, assegnando allo spettatore del film il posto migliore. »
    (Bill Krohn, Alfred Hitchcock, p. 8.)

    Il cinema come occhio-schermo, sguardo che spia: "Le operazioni dello sguardo compongono la filosofia e la prassi del cinema di Hitchcock. Sono l'enunciazione/sviluppo dell'azione da rappresentare e da vedere." (Bruzzone-Caprara, p. 7) I suoi film abbondano di riferimenti al "vedere" e ai dispositivi che ne intensificano il potere, come lenti, cannocchiali, macchine fotografiche: dalle prime sequenze dei suoi primi film, Il labirinto delle passioni, Virtù facile, Tabarin di lusso, Giovane e innocente fino a La finestra sul cortile e Gli uccelli, in cui il tema dello sguardo è indagato in modo diretto.

    Il teatro
    Il teatro nei film di Hitchcock è una presenza costante: concretamente come struttura architettonica, luogo reale, in cui si consumano i momenti di massima tensione per la soluzione dell'intrigo, basti pensare a Omicidio!, Il club dei 39, L'uomo che sapeva troppo, Paura in palcoscenico, Il sipario strappato, e simbolicamente, perché il teatro è lo spettacolo per eccellenza. Tutte le forme di teatro interessano ad Hitchcock: commedia, melodramma, music-hall, circo.

    Le componenti dello spettacolo: finzione, scenario, intrigo
    Hitchcock è un maestro della messa in scena: nulla nei suoi film è estemporaneo o gratuito. All'epoca della loro uscita, molti film di Hitchcock furono criticati proprio per l'inverosimiglianza delle situazioni; ma un giudizio di questo tipo si basa su un errore di prospettiva. A Hitchcock infatti non interessa tanto riprodurre "realisticamente" eventi e personaggi, quanto suscitare emozioni tramite un racconto.

    L'umorismo
    Hitchcock mescola volentieri commedia e suspense e le sue sceneggiature sono ricche di battute brillanti. La sua vena ironica si esercita su tutti i personaggi che sono descritti con l'occhio di un osservatore divertito e impietoso. Quello che gli piace e che condivide con John Buchan è qualcosa di profondamente britannico, che in Inghilterra chiamano understatement, "un modo di presentare avvenimenti molto drammatici con un tono leggero.

    Il mondo di Hitchcock

    Caratteri della condizione umana
    Un individuo ingiustamente accusato, braccato dalle forze dell'ordine disperatamente tenta di dimostrare la propria innocenza (Il pensionante, Io ti salverò, Il ladro, Io confesso, Intrigo internazionale, Frenzy): questa situazione rappresenta in modo esemplare la concezione che Hitchcock ha della condizione umana.

    L'esistenza dell'uomo per Hitchcock si caratterizza per:

    • fragilità dell'ordine, dell'armonia di un'esistenza: un precario equilibrio mantiene separata la nostra dimensione quotidiana, la presunta armonia della nostra esistenza, dalla sua messa in discussione.

    • ruolo determinante della casualità: il caso, un avvenimento imprevisto, sconvolge "l'ordine" della esistenza di un personaggio comune, simile a tanti altri, simile allo spettatore, e lo precipita in un incubo. Da lì deve uscire, per la sua salvezza o la sua perdizione, facendo ricorso solo sulle sue forze.
      perversità dell'imprevisto. Il caso è implacabile e feroce.

    • difficoltà di distinguere vero e falso, apparenza e realtà: i personaggi sono avvolti in un alone di segreto e di mistero, di dubbio e di sospetto. "Per il regista la realtà sembra essere una delle tante maschere dell'apparenza [...] La preoccupazione che accompagna l'autore in tutto il suo itinerario registico è quella della ricerca dell'Essere dei suoi personaggi, della loro autenticità al di là del loro agire convenzionale."

    • conflitto fra bene e male, innocenza e colpa, normalità e follia.
      « Non esiste normalità nel mondo hitchcockiano: il diaframma che separa normalità e follia o anormalità è sottilissimo e non è possibile separare manicheisticamente i buoni dai cattivi, gli innocenti dai colpevoli, in quanto gli uni sono le maschere e il doppio degli altri. »
      (Gian Piero Brunetta, Dizionario universale dei registi, pp.166-167.)

    • doppiezza dei personaggi: Il labirinto delle passioni, Il declino, Il club dei 39, L'ombra del dubbio, L'altro uomo, La donna che visse due volte, Intrigo internazionale. Raggiunge il suo apice nel patologico Norman Bates in Psyco.
      « Scambio, capovolgimento e duplicazione: meccanismi che operano costantemente nella dinamica dell'intrigo hitchcockiano e vengono scelti e utilizzati proprio per il potere di sconvolgere qualsiasi realtà armonicamente composta. »
      (Fabio Carlini, Hitchcock, p.46.)

    I modi della rappresentazione
    Hitchcock utilizza molti modi per comunicare l'ansia e l'angoscia insita nell'esistenza dell'uomo.

    Espressività di oggetti e luoghi
    Hitchcock punta molto sul rendere espressivi oggetti e luoghi

    Simboli e metafore

    • il treno e i binari che si intrecciano: "metafora della vita-viaggio e della casualità del destino", in La signora scompare, L'ombra del dubbio, Io ti salverò, L'altro uomo; "campo della lotta e della fuga" per Richard Hannay in Il club dei 39, per Richard Ashenden in Amore e mistero, per Roger Thornhill in Intrigo internazionale;

    • la giostra impazzita: "il caos e il caso", nel finale di L'altro uomo;

    • il mare: "forza dell'inconscio e mistero del passato", in Rebecca - La prima moglie; "spazio del confronto" in Prigionieri dell'oceano;

    • le scale: "messa in scena di idee e sensazioni, simboli di un itinerario che provoca, pericoli, mutazioni, violazioni dell'inconscio, visualizzazione di caratteri e preoccupazioni, anticipazioni di prossime condizioni" (Bruzzone-Caprara, p. 11), ascensioni e sali-scendi in Il pensionante, Ricatto, Numero diciassette, L'uomo che sapeva troppo, Notorious - L'amante perduta, La donna che visse due volte, Psyco, Frenzy, Topaz;

    • il deserto: una trappola mortale in Intrigo internazionale;

    • il monumento celebre: in Ricatto il British Museum con la Sfinge Egizia, in Sabotatori la Statua della Libertà, in Intrigo internazionale il Monte Rushmore con le facce scolpite dei Presidenti degli Stati Uniti. Slavoj Zizek nel suo libro L'universo di Hitchcock osserva che queste enormi statue di pietra sembrano simboleggiare il destino oscuro e imprevedibile che gioca sadicamente con gli esseri umani.

    Invenzione di "effetti visivi speciali"

    • Le invenzioni visive di Hitchcock sono numerose e sparse un po' in tutti i film. Alcuni esempi li descrive lui stesso nell'intervista concessa a Truffaut:

    • il cosiddetto Effetto Vertigo, chiamato così dall'omonimo film: è la combinazione di una carrellata in avanti e uno zoom all'indietro, che dà appunto la sensazione di vertigine.

    • la lampadina nascosta nel bicchiere di latte, che la protagonista teme sia avvelenato ne Il sospetto.

    • l'uso di bicchieri giganti in La signora scompare, di un modello di telefono ingrandito in Il delitto perfetto allo scopo di esaltare l'espressività dell'oggetto.

    • la lente degli occhiali della vittima su cui si riflette il delitto in L'altro uomo.

    • i capelli sparsi su un vetro illuminato dal basso per il primo piano del viso della vittima che urla prima di essere colpita, nella prima inquadratura de Il pensionante, suo terzo film. L'impatto emotivo sullo spettatore è molto intenso;

    • la camminata nervosa e ossessiva che fa oscillare il lampadario della stanza sottostante, le suole delle scarpe del pensionante riprese dal basso, attraverso un pavimento trasparente, rappresentazione del suo segreto tormento.

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    La suspense e la soggettiva
    La suspense è lo strumento più potente per trattenere l'attenzione dello spettatore. La suspense si distingue dalla sorpresa (più caratteristica del genere horror) e Hitchcock la preferisce: è ottenuta grazie ad uno scollamento tra ciò di cui è a conoscenza lo spettatore e ciò di cui è a conoscenza il personaggio sulla scena; lo spettatore si trova così in uno stato di ansiosa attesa, spesso rinforzata da temi musicali, ombre o luci particolari. Mentre nel cinema horror l'effetto sorpresa consiste nel far apparire improvvisamente un qualcosa (o un qualcuno) che lo spettatore non si attende, nei film di impronta hitchcockiana l'effetto ansiogeno è commisurato al grado di consapevolezza e di conoscenza del pericolo che grava sul personaggio. Ad esempio ne La finestra sul cortile soltanto chi guarda il film vede il vicino di casa sospetto uscire di notte con una donna, mentre il protagonista, Jeffrey, sta dormendo. Allo stesso modo, in Psyco, lo spettatore, mentre il detective sale le scale della casa di Norman, vede la porta aprirsi e prevede in anticipo l'agguato mortale.
    Un'ulteriore tecnica per ottenere la suspense è quella di costringere lo spettatore a identificarsi con il personaggio. Cinematograficamente ciò si realizza utilizzando la soggettiva.

    Il tempo nella suspense
    Quel che distingue lo stile di Hitchcock da quello di altri grandi cineasti come Fritz Lang o Howard Hawks è l'impiego molto personale che egli fa della lentezza e della rapidità, della preparazione e della folgorazione, dell'attesa e dell'ellissi: il regista gioca col tempo, qualche volta contraendolo, ma più spesso dilatandolo.

    La psicoanalisi
    Hitchcock è stato considerato un interprete e un divulgatore, anche se distaccato e talvolta ironico, della psicoanalisi.
    Sono considerati film psicoanalitici Psyco e Marnie, ma elementi di interesse psicanalitico si ritrovano anche in Io ti salverò e Nodo alla gola.
    « In Hitchcock, la psicoanalisi, senza perdere la dimensione di oggettività che caratterizza la scienza [...] è un atto di coraggio: è il mettere l'uomo di fronte a se stesso, costringendolo a vedere ciò che non vorrebbe vedere o ricordare, è l'andare fino in fondo, confrontandosi con ciò che non si sarebbe mai voluto incontrare ma che è necessario frequentare, per modificare la situazione in senso positivo. »
    (Giorgio Simonelli, Invito al cinema di Hitchcock, p. 142.)

    Sequenze oniriche
    l'effetto delle "allucinazioni", ottenuto con l'uso di trasparenti, appaiono fin dal primo film, Il labirinto delle passioni, ritornano in Declino e ne La signora scompare.
    la rappresentazione dei sogni: quello di Gregory Peck in Io ti salverò, ottenuto con la collaborazione di Salvador Dalì; l'incubo che tormenta James Stewart, dopo la morte di Madeleine, in La donna che visse due volte.

    L'amore
    « La parola amore è così piena di sospetto. »
    (Alfred Hitchcock in Il cinema secondo Hitchcock.)

    La coppia
    Hitchcock sa raccontare in modo inimitabile le tante sfaccettature del rapporto amoroso: la seduzione e l'innamoramento, la fedeltà e il sacrificio, il sospetto e la gelosia, la paura di non essere amati e il tradimento, la noia e la solitudine; nei suoi film viene indagata ogni fase del rapporto di coppia. Qualche esempio:

    • l'amore fedele e disinteressato, La moglie del fattore, Giovane e innocente, Io ti salverò;

    • il triangolo "lei, lui e l'altro", Il labirinto delle passioni, Il pensionante, Vinci per me!, L'isola del peccato, Notorious - L'amante perduta, Il delitto perfetto, Il caso Paradine, Il peccato di Lady Considine, Paura in palcoscenico;

    • la paura di non essere amati, Rebecca - La prima moglie, Il sospetto;

    • la crisi della coppia, Virtù facile, Ricco e strano, Il signore e la signora Smith, La finestra sul cortile, Topaz.

    Le figure femminili
    « La donna nei film di Hitchcock riveste un ruolo fondamentale che viene diversificandosi nel corso della sua produzione ... può essere sia la rovina che la salvezza per l'uomo, può incarnare sia il bene che il male. »
    (Gian Piero Brunetta, Il cinema di Hitchcock, p.75.)

    I personaggi femminili di Hitchcock presentano una variegata tipologia:

    • donne insicure, dominate da complessi d'inferiorità, che trovano comunque la forza e la determinazione per gestire difficili relazioni, come Joan Fontaine in Rebecca - La prima moglie e ne Il sospetto;

    • donne che pospongono tutto, immagine sociale e sicurezza, per il proprio compagno alla cui innocenza gli altri non credono. Il loro amore diventa una forza salvifica: Erica, Nova Pilbeam, in Giovane e innocente, la dottoressa Costance Peterson, Ingrid Bergman, in Io ti salverò;

    • donne anticonformiste, aggressive e autosufficienti, che nel corso della storia manifestano doti di tenerezza e di coraggio insospettate, come Betty, Betty Balfour, in Tabarin di lusso, Iris Henderson, Margaret Lockwood, in La signora scompare, Jill Lawrence, Edna Best, in L'uomo che sapeva troppo del 1934, la giornalista Connie Porter, Tallulah Bankhead, in Prigionieri dell'oceano;

    • donne che sfidano le convenienze sociali e subiscono la condanna dei benpensanti e delle istituzioni: Laurita Filton, Isabel Jeans, in Virtù facile, Chloe, Alicia Huberman in Notorious - L'amante perduta e lady Henrietta Considine in Il peccato di Lady Considine, entrambe interpretate da Ingrid Bergman;

    • donne dalla bellezza perfetta e dal fascino ambiguo, capaci a volte di azioni determinate al limite della criminalità: le bionde sofisticate interpretate da Grace Kelly, Margot Mary Wendice, Il delitto perfetto, Lisa Freemont, La finestra sul cortile e Frances Stevens, Caccia al ladro, ma anche Madeleine Carroll, Pamela, in Il club dei 39, Tippi Hedren, in Melanie Daniels de Gli uccelli e in Marnie, o Kim Novak, Madeleine Elster/Judy Burton, in La donna che visse due volte, Eva Marie Saint, Eve Kendall, in Intrigo internazionale.

    • madri possessive e autoritarie: la madre che ha paura di essere abbandonata dai figli ne Gli uccelli e la madre di Norman Bates in Psyco che instaura con il figlio un rapporto psicotico, la madre di Cary Grant in Intrigo internazionale, che in tribunale non difende il figlio come suggerisce l'avvocato. Altre figure di madri e suocere terribili appaiono in Virtù facile, Fiamma d'amore, Notorious - L'amante perduta.

    La tecnica cinematografica

    Lo storyboard
    Hitchcock era uno dei pochi registi che arrivava al momento di girare con degli storyboard dettagliatamente disegnati da lui stesso.
    « Per me un film è finito al novantanove per cento quando è scritto. A volte preferirei non doverlo girare. Ci si immagina il film, poi tutto comincia ad andare a rotoli. Gli attori ai quali si è pensato non sono liberi, non si può avere sempre un buon cast. Sogno una macchina IBM nella quale inserire la sceneggiatura da una parte e veder uscire il film dall'altra. Finito e a colori. »
    (Alfred Hitchcock, L'Express, intervista rilasciata a Pierre Billard)

    Il montaggio
    Due estremi, il massimo effetto ottenuto con il montaggio e la negazione, la rinuncia quasi totale del montaggio:

    • il montaggio della scena della doccia in Psyco, che si compone di ben 70 inquadrature in soli 45 secondi di durata.

    • il piano sequenza in Nodo alla gola che è un film interamente girato in piano sequenza, apparentemente senza tagli di montaggio. In realtà i tagli ci sono (dovuti necessariamente alla durata di un rullo di pellicola che all'epoca era all'incirca di dieci minuti), ma sono abilmente mascherati da movimenti della macchina da presa o degli attori che vi passano davanti.

    I movimenti di macchina

    • la combinazione di carrelli e panoramiche dall'alto in Giovane e innocente, Notorious - L'amante perduta, La finestra sul cortile, Psyco.

    • il senso di vertigine ottenuto con zoomate improvvise sui volti dei protagonisti, inquadrature in soggettiva, immagini distorte o turbinanti, combinazione di una carrellata all'indietro con lo zoom (Effetto Vertigo) in La donna che visse due volte.

    Il MacGuffin
    Il MacGuffin è un artificio introdotto nello svolgimento della trama del film, di scarsa rilevanza per il significato della storia in sé, ma necessario per sviluppare certi snodi fondamentali della trama. Si tratta di un concetto del tutto peculiare nel cinema di Alfred Hitchcock e viene descritto dal regista in una piccola storiella, nel celebre libro-intervista con François Truffaut:
    Due viaggiatori si trovano in un treno in Inghilterra. L'uno dice all'altro: «Mi scusi signore, che cos'è quel bizzarro pacchetto che ha messo sul portabagagli? — Beh, è un MacGuffin. — E che cos'è un MacGuffin? — È un marchingegno che serve a catturare i leoni sulle montagne scozzesi. — Ma sulle montagne scozzesi non ci sono leoni! — Allora non esiste neppure il MacGuffin!».
    Il MacGuffin («scappatoia, trucco, espediente», come lo definisce il regista) è un elemento della storia che serve come inizializzazione o come giustificazione ma che, di fatto, si manifesta senza grande importanza nel corso dello sviluppo della trama del film.

    Alcuni esempi di MacGuffin:

    • In Psyco (1960) il MacGuffin è rappresentato dal denaro sottratto da Marion al suo datore di lavoro all'inizio del film; l'episodio costituisce un pretesto narrativo per condurre Marion al motel di Norman Bates; quest'ultimo la ucciderà non sapendo nemmeno dell'esistenza del denaro.

    • In Notorious (1946), il MacGuffin è l'uranio contenuto nelle bottiglie di vino. È il motivo per cui la storia si sviluppa ma non è importante che nelle bottiglie ci sia necessariamente dell'uranio. Infatti, durante la realizzazione del film si era propensi a sostituire l'uranio con i diamanti.

    • In Intrigo internazionale (1959), il MacGuffin è la non meglio precisata informazione segreta di cui sarebbe dovuto essere a conoscenza Kaplan, l'uomo per cui è scambiato Roger Thornhill (Cary Grant). Grant, per gran parte del film, cerca di trovare il fantomatico Kaplan senza capire che in realtà non esiste.
      In La finestra sul cortile (1954), il MacGuffin è la gamba rotta del protagonista, ma non è importante come e perché si è rotta: serve solo per farlo stare immobilizzato in carrozzella ad osservare dalla finestra.

    Le apparizioni
    Caratteristica comune a quasi tutti i film di Hitchcock, a eccezione di alcuni fra quelli girati in Inghilterra nel periodo giovanile, è la sua presenza in almeno una scena. Il regista riferì che all'inizio della sua carriera si prestava per presenze casuali, laddove ci fosse stato bisogno di una comparsa; successivamente, le sue apparizioni cameo divennero una consuetudine scaramantica e, infine, una specie di gioco per gli spettatori, che, a ogni uscita di un nuovo film, dovevano cercare d'individuare in quale inquadratura si fosse nascosto. Memorabili gli espedienti usati per le apparizioni nei film "claustrofobici", in cui il set era interamente costituito da un'unica scena ed era difficile inserire una "comparsata": ad esempio, in Prigionieri dell'oceano, tutto girato su una barca di naufraghi, compare in una fotografia sulla pagina di un giornale; analogamente, ne Il delitto perfetto, che si svolge quasi per intero all'interno di un appartamento, lo si può riconoscere in una fotografia di compagni di scuola mostrata dal protagonista. Anche Nodo alla gola è un altro film girato tutto in un appartamento e qui appare due volte: nella prima inquadratura attraversa una strada con una donna e poi in maniera virtuale mediante un'insegna al neon che riproduce il suo profilo, posta sul tetto dell'edificio di fronte. In Intrigo internazionale appare come passeggero che non riesce a salire su un autobus alla fine della sigla iniziale. Ne La finestra sul cortile invece appare in una scena insieme al musicista che suona al pianoforte, proprio di fronte all'appartamento di James Stewart. In Caccia al ladro invece appare come passeggero a bordo dell'autobus, seduto accanto a Cary Grant. In Marnie esce da una stanza d'albergo all'inizio del film. In La donna che visse due volte lo si vede attraversare la strada prima della scena in cui James Stewart incontra il suo amico nell'ufficio di un cantiere navale. In L'uomo che sapeva troppo è in mezzo al pubblico ad assistere a uno spettacolo di saltimbanchi arabi a Marrakech.

    Influenza su altri cineasti
    Che Hitchcock sia un "classico" lo dimostra anche la quantità di riferimenti alla sua produzione contenuti nelle opere cinematografiche successive:

    • Hitchcock ha avuto una grande influenza innanzitutto sui registi della Nouvelle Vague, Éric Rohmer, Claude Chabrol, François Truffaut, Jean-Luc Godard, Jacques Rivette, ai quali è dovuto il grande lavoro di rivalutazione della sua opera in ambito critico: i loro film pullulano di citazioni dell'opera del maestro.

    • Molti dei più importanti e conosciuti registi contemporanei hanno nei loro film citato Hitchcock in omaggio alla sua maestria tecnica: Martin Scorsese, Quentin Tarantino, Steven Spielberg, Woody Allen, Ridley Scott, Tim Burton, per citarne solo alcuni.

    • Per i cineasti che operano nell'ambito del genere giallo o noir, ad esempio Dario Argento e Brian De Palma i film di Hitchcock sono presi a modello.

    • Parodie, sequel, remake. Fra i primi, Mel Brooks ha raccolto, in chiave parodistica, nel suo film Alta tensione tutta una serie di motivi, temi, immagini hitchcockiane. Sono seguite poi tante altre parodie e rifacimenti dei film più famosi.

    • Persino i cartoni rendono omaggio al grande regista: Paperino e il mago del brivido di Disney contiene varie citazioni dei suoi film. Psyco: Paperino viene condotto in un esterno che riproduce la famosa casa e il vicino motel, è presente anche una citazione della celeberrima scena della doccia; La donna che visse due volte: Paperino, in seguito a un incidente, ha la fobia delle altezze elevate (come James Stewart), appare ogni tanto una "misteriosa papera bionda" che ricorda Kim Novak e la scena sul faro ricorda molto quella del campanile presente nel film e, come lo stesso Stewart, anche lo sfortunato papero rimane appeso ad un edificio; La finestra sul cortile: Paperino assiste ad un fantomatico crimine vedendolo attraverso le finestre del palazzo di fronte alla sua camera; Gli uccelli: durante un pic-nic in una baia, Paperino viene attaccato da uno stormo di corvi; Caccia al ladro: il titolo del film che Hitchcock sta girando nella storia è "Caccia al lardo". Inoltre la storia include una caricatura di Hitchcock (chiamato per l'occasione Alfred Iciok), che presenta il classico abbigliamento con cui il grande regista si recava a "lavoro", i suoi giochi di parole e... la stazza.

    Hitchcockwithbirdarms



    Filmografia

    Regista

    Periodo britannico:

    Cortometraggi

    • Always Tell Your Wife (1923) condiretto e parzialmente perduto

    • An Elastic Affair (1930) considerato perduto

    Lungometraggi

    • Number 13 (1922) – incompiuto e considerato perduto

    • Il labirinto delle passioni (The Pleasure Garden) (1925)

    • L'aquila della montagna (The Mountain Eagle) (1926) – perduto

    • Il pensionante (The Lodger: A Story of the London Fog) (1927)

    • Vinci per me! (The Ring) (1927)

    • Il declino (Downhill) (1927)

    • La moglie del fattore (The Farmer's Wife) (1928)

    • Virtù facile (Easy Virtue) (1928)

    • Tabarin di lusso (Champagne) (1928)

    • L'isola del peccato (The Manxman) (1929)

    • Ricatto (Blackmail) (1929)

    • Giunone e il pavone (Juno and the Paycock) (1930)

    • Omicidio! (Murder!) (1930)

    • Parla Elstree (Elstree Calling) (1930) – condiretto

    • Fiamma d'amore (The Skin Game) (1931)

    • Mary (1931) – versione tedesca di Omicidio! (1930)

    • Ricco e bizzarro (Rich and Strange) (1932)

    • Numero diciassette (Number Seventeen) (1932)

    • Vienna di Strauss (Waltzes from Vienna) (1934)

    • L'uomo che sapeva troppo (The Man Who Knew Too Much) (1934)

    • Il club dei 39 (The 39 Steps) (1935)

    • Amore e mistero (Secret Agent) (1936)

    • Sabotaggio (Sabotage) (1936)

    • Giovane e innocente (Young and Innocent) (1937)

    • La signora scompare (The Lady Vanishes) (1938)

    • La taverna della Giamaica (Jamaica Inn) (1939)

    Periodo americano:

    Cortometraggi

    • Aventure Malgache (1944)

    • Bon Voyage (1944)

    Lungometraggi
    Televisione

    Episodi di Alfred Hitchcock presenta
    Vendetta (Revenge) (1955)
    Crollo nervoso (Breakdown) (1955)
    Il caso del signor Pelhalm (The Case of Mr. Pelhalm) (1955)
    Ci rivedremo a Natale (Back for Christmas) (1956)
    Un sabato di pioggia (Wet Saturday) (1956)
    Il segreto del Signor Blanchard (Mr. Blanchard's Street) (1956)
    Ancora un miglio (One More Mile to Go) (1957)
    Delitto perfetto (The Perfect Crime) (1957)
    Come servire un agnello (Lamb to the Slaughter) (1958)
    Concorso a bordo (Dip in the Pool) (1958)
    Veleno (Poison) (1958)
    L'ospite d'onore (Banquo's Chair) (1958)
    Arthur (Arthur) (1959)
    La bara di ghiaccio (The Crystal Trench) (1959)
    La signora Bixby e la pelliccia del colonnello (Mrs. Bixby and the Colonel's Coat) (1960)
    Cavallo vincente (The Horse Player) (1961)
    Bang, sei morto (Bang! You're Dead) (1962)

    Episodi di Suspicion
    Four O'Clock (1957)

    Episodi di Startime
    Incident at a Corner (1960)

    Episodi de L'ora di Hitchcock
    I cinque testimoni (I Saw the Whole Thing) (1962)

    Aiuto Regista (parziale)

    • Woman to Woman, regia di Graham Cutts (1923)

    • The Prude's Fall (1923)

    • L'ombra bianca (1924)

    • The Passionate Adventure (1924)

    • Il furfante (The Blackguard o Die Prinzessin und der Geiger), regia di Graham Cutts (1925)

    Designer titoli (parziale)

    • The Mystery Road, regia di Paul Powell (1921)

    • The Call of Youth, regia di Hugh Ford (1921)

    Premi

    Premio Oscar
    Nomination Oscar al miglior regista per Rebecca (1941)
    Nomination Oscar al miglior film per Il sospetto (1942)
    Nomination Oscar al miglior regista per Prigionieri dell'oceano (1945)
    Nomination Oscar al miglior regista per Io ti salverò (1946)
    Nomination Oscar al miglior regista per La finestra sul cortile (1955)
    Nomination Oscar al miglior regista per Psyco (1961)
    Oscar Irving Thalberg Memorial Award (1968)

    Golden Globe
    Golden Globe alla carriera (1978)

    Festival di Cannes

    • Nomination Palma d'oro per L'uomo che sapeva troppo (1956)

    • Il film L'uomo che sapeva troppo (1934), fu inserito nel 1935 tra migliori film stranieri dell'anno dal National Board of Review of Motion Pictures.

    • Hitchcock fu insignito del titolo di gran ufficiale dell'ordine dell'impero britannico (KBE), con cui entrò nella cavalleria potendo usare il prefisso di Sir, nel 1980, pochi mesi prima di morire.


    fonte wikipedia

    Edited by Angelica_ - 17/1/2017, 12:15
     
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  2. stuntman_steve
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    sicuramente uno dei piu grandi geni della storia del cinema
     
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  3. neamh
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    lo adoro!!! forse il più grande regista di sempre!!!
    un vero genio!!!
     
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  4. clarissa23@
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    1 vero mago del thriller,a me piacciono quei telefilm che ogni tanto vengono trasmessi in tv,che ti lasciano 1 po' in suspence.
     
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    Il telefilm si chiamava Alfred Hitchcock presenta, ando in onda in america tra gli anni 50 e 60, furono girati circa trecento episodi ma Hitchcock personalmente ne diresse solo una ventina.
     
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  6. cinepatrick
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    Senza ombra di dubbio uno dei più grandi della storia del cinema
     
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  7. Jour d'Etè
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    Il più grande regista che il cinema abbia mai avuto.
    Un artista e un genio indiscusso.
     
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    Non sono una persona che ragiona in termini assoluti, tipo "il migliore"... Ma Hitch ha saputo davvero riscrivere il cinema di genere. Non è un caso che, a distanza di decenni, una larga parte di film gialli, horror, thriller, spionaggio, prendano spunto o ispirazione (o a volte plagino proprio) dal suo stile e dalle sue opere.

    La produzione londinese è interessante, ma credo che le sue cose migliori siano quelle americane. E' leggendario il suo rapporto quanto meno conflittuale col mega-produttore David Selznick, tanto che Hitchcock, a chi gli ricordava l'Oscar vinto dal suo film Rebecca, replicava che era un Oscar del produttore, non del regista. Infatti lui non lo vinse mai, ed è abbastanza scandaloso. (Naturalmente, una volta venivano candidati all'Oscar in un anno solo Wilder, Hitchcok, Kazan e Dmytryk... Roba da sbattere la testa su uno spigolo, mica come adesso che i migliori non li candidano mai... Uffa).

    Gli aneddoti legati poi a Hitchcock sono talmente tanti... Nella biografia di Donald Spoto c'è veramente molto sulla sua vita, è una lettura bellissima, insieme al libro intervista di Truffaut...
     
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    Hitch diciamo che è tra i registi migliori,io ho amato anche il suo periodo londinese,guardando anche tutti i suoi film muti, e lui poi in Inghilterra è stato il primo a relizzare un film sonoro(semisonoro).Tra i migliori in assoluto di questo periodo c'è senza dubbio l'ottimo Sabotaggio e a differnza di altri ho apprezzato anche il suo ultimo film londinese prima di raggiungere gli USA, La taverna della giamaica, un film insolito, poco hitchcockiano, molto melodrammatico,ma con un mostruoso(nel senso recitativo) Charles Laugthon, per non dimenticare la bellissima Maureen O'hara.
     
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    Sabotaggio è bellissimo! Mi è piaciuto anche Giovane e innocente, e La signora scompare che è veramente un gioiellino.
    Non ho invece visto La taverna della Giamaica, ma seguirò il tuo consiglio e lo recupererò, anche perché concordo sul fatto che Charles Laughton sia "mostruoso", un attore immenso (sono molto legata alla sua performance in Testimone d'accusa, uno dei miei film preferiti, anche se ho letto che si morse le mani per aver rifiutato, lo stesso anno, il ruolo che poi andò ad Alec Guinness nel Ponte sul fiume Kwai... Io avrei preferito sempre il sir Wilfrid del film di Wilder!).
    Per tornare on topic, non so cosa ne pensi, secondo me Laughton da solo risolleva Il caso Paradine, un film che a me personalmente è piaciuto molto ma che è troppo artefatto e costruito (il frutto di quei compromessi con la macchina hollywoodiana e con le imposizione di Selznick). Tra l'altro, Gregory Peck è un attore meraviglioso ma è fuori parte, come Louis Jordan, che sembra un nobile decaduto e non un rozzo uomo della campagna trasudante virilità...

    Dei film muti di Hitchcock, finora ho visto solo Il pensionante, e l'ho trovato fantastico. C'era già moltissimo del genio, anche se i mezzi ovviamente erano troppo stretti per lui!
     
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    Come non essere d'accordo con te su il Caso di paradine, qui Charles Laughton giganteggia alla grande nella parte del giudice viscido..

    Tra i film muti il pensionante è il suo miglior film ma apprezzabile è anche l'isola del peccato dove anticipera uno dei suoi temi dei film americani futuri: il voyeurismo(vedi la finestra sul cortile per esempio).

    Sono contento di aver trovato un altra persona che apprezza questi stupendi film in bianco e nero...
     
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    Io sono ammalata di film in bianco e nero! Sono stata capace di vedermi pure Cabiria e Gli ultimi giorni di Pompei, che tra l'altro è bellissimo, insomma per l'epoca... Ci sono pure dei timidi tentativi di giocare con le luci, ci sono gli effetti speciali...
    A suo tempo, al corso di Antropologia visuale, il professore ci proiettò Nanouk l'eschimese di Robert Flaherty, il primo videodocumentario della storia. Credo di essere stata l'unica a trovarlo interessante...

    Prendo nota anche dell'isola del peccato. :) La finestra sul cortile è forse, tra quelli di Hitch, quello che preferisco. Non ricordo più in quale libro ho letto un'analisi curiosa del film, cioè che Jeff osserva dalla finestra alcune ipotesi al suo futuro sentimentale con o senza Lisa: il pianista single, la zitella, la ballerina che si diverte, la coppia sposata col cane, la coppa che non si sopporta più, i novelli sposi che si danno molto da fare... Ma alla fine, quale modello sceglie? :)
    Non sono mai stata un'estimatrice di Grace Kelly come attrice, ma credo che nella finestra sul cortile sia assolutamente fantastica, e poi Jimmy Stewart e insieme a Cary Grant il perfetto uomo hitchcockiano...
     
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    Beh allora sei malata come me... ;) . Beata te che sei riuscita a vedere Nanouk l'eschimese, mai visto purtroppo...
     
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    CITAZIONE (Max Fridman @ 27/3/2009, 17:48)
    Beh allora sei malata come me... ;) . Beata te che sei riuscita a vedere Nanouk l'eschimese, mai visto purtroppo...

    Una notte (molto fonda) lo hanno passato su raitre insieme ad altri documentari d'epoca... Hai visto mai che qualcuno lo recuperi!
     
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    Ti riferisci forse alla trasmissione fuori orario? ora che mi ci fai pensare su un certo mulo potrebbe esserci...

    Edited by Max Fridman - 27/3/2009, 18:40
     
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