Non Solo Cinema Forum: Tutto sul Cinema, Attori, Registi, Film, SerieTV, Prossimamente al Cinema, Recensioni.

Posts written by Danilo85

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    La Cina dice finalmente sì a Django Unchained

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    La Cina ad oggi rappresenta probabilmente il mercato più importante e strategico del pianeta nell’ambito delle produzioni cinematografiche. Ecco perché le major di Hollywood farebbero (e fanno) carte false per esportare i loro “prodotti” nel Paese asiatico. Come sempre, però, c’è un grosso “ma” che sbuca da dietro l’angolo. La Cina è tristemente famosa nell’ambito cinematografico e artistico in generale per la sua spiccata (diciamo così) vena censoria. A farne le spese sono grandi e grandissimi film, sia classici che moderni. L’ultimo a sperimentare la censura cinese è stato il pluripremiato Django Unchained di Quentin Tarantino, fresco vincitore di due Oscar (Miglior Attore Non Protagonista e Miglior Sceneggiatura Originale). Circa due settimane fa (11 aprile), infatti, lo spaghetti western del “Re Mida” del pulp ha subìto all’ultimo il blocco di distribuzione nelle sale cinesi, nonostante le “dolorose” e cospicue modifiche apportate da Tarantino al film per ottenerne la diffusione.

    Sembrava non ci fosse più niente da fare. E invece, ecco arrivare il sì del governo cinese a Django Unchained. È The Hollywood Reporter a rivelarne la data di uscita, fissata per il 12 maggio. Ma ottenere una così importante distribuzione in Cina ha un prezzo: Tarantino ha infatti dovuto apportare ulteriori modifiche (leggi “tagli”) alla pellicola. I vertici della The Weinstein Co. hanno fatto sapere in una dichiarazione:

    C’è grande eccitazione e soddisfazione per l’uscita del film e ringraziamo le autorità cinesi per aver risolto presto il problema”.

    In realtà non è del tutto chiaro il motivo per cui il SARFT (China's State Administration of Radio, Film, and Television, cioè l’organo addetto al controllo e alla censura di tutti i film che passano nei cinema del Paese) abbia infine accettato di distribuire il film. In particolare è stata eliminata anche la scena nella parte finale in cui Django (Jamie Foxx) viene torturato dal suo aguzzino. Una scena forte, certo, che però propone e contiene l’essenza del cinema di Tarantino.

    Fonte: Supergacinema
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    KIAROSTAMI EMIGRA IN GIAPPONE: e NON SARò PIù FILO-OCCIDENTALE

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    «Se faccio un film in Giappone non sarò accusato di fare un film per gli occidentali. Girare in Giappone è come girare in Iran: che gli attori parlino giapponese o persiano, devono esserci i sottotitoli. E mi piace il sushi ». Sono le ragioni per le quali Abbas Kiarostami ha girato a Tokio "Qualcuno da amare", con un cast tutto giapponese. È la storia di tre personaggi, Akiko, 20 anni, studentessa di giorno ed escort di notte, un professore, 80 anni, che la porta nella sua casa, interessato più a premurose tenerezze che al sesso, il fidanzato di lei, violento e ossessivo. Uscirà il 24 aprile con Lucky Red. Dice Kiarostami con la sua personalissima ironia: «Un film nippo-iraniano o iraniangiapponese? Va bene ogni definizione, ma guardando il film penso che una storia come questa possa accadere ovunque. Anch’io ero convinto di fare una storia giapponese, in un paese lontano ci si sente stranieri, diversi, in realtà scopriamo che non ci sono differenze, i sentimenti delle persone sono simili in tutto il mondo».

    La difficoltà di girare in una lingua non sua e solo con attori giapponesi?
    «La condizione di regista ospite ha i suoi vantaggi. Ho avuto qualche problema nella scelta del professore, ho cercato tra i professionisti ma gli attori anziani sono abituati a recitare, io avevo bisogno di naturalezza. L’ho trovata in uno che fa la comparsa da 50 anni, non aveva mai detto una parola in un film. Un uomo mite e gentile, mi sono affezionato. Alla fine l’ho ringraziato, lui ha ricambiato il grazie, ma ha detto che si era stancato troppo, preferiva tornare a fare la comparsa. Forse ho fatto il film in Giappone solo per trovare una persona come lui».

    Che percorso ha avuto il film dopo lo scorso Cannes?
    «Lo hanno comprato venti paesi, è uscito o sta uscendo ovunque. In Giappone le reazioni sono state di segno opposto. Per me il cinema è Ozu, Mizoguchi, i classici, mentre la gran parte dei cineasti giapponesi oggi cerca solo di riprodurre il cinema americano. La cosa strana è che il film è andato molto bene negli Usa. Mentre in Giappone e in Europa trionfa l’attrazione per i prodotti di Hollywood, in America c’è una ricerca di autori da questa parte del mondo».

    È uscito in Iran?
    «No, non sugli schermi. Ho anche proposto una versione doppiata, ma non è stata accettata. Non ci sono sequenze censurabili, eppure non siamo riusciti a trovare un accordo. Il film però circola in formato video con sottotitoli in inglese».

    Come sono oggi i suoi rapporti con il potere in Iran?
    «È un rapporto complicato, scontroso, difficile, segnato da una forte incomprensione. Nel mio paese ci sono molti problemi, le difficoltà sono più dure che altrove. Ma per quanto riguarda il cinema e l’arte in generale c’è molta vitalità, oggi vedo tanti giovani registi di talento, capaci di esprimersi con efficacia. Nessun sistema può soffocare la creatività, anzi forse le condizioni difficili la stimolano e la alimentano».

    È vero che girerà un film in Puglia?
    «Ho una sceneggiatura pronta, ma in questo momento non sono in condizioni di farlo. Ho girato in Italia, conosco l’Italia da anni, sto bene qui, gli iraniani in genere stanno bene qui».

    Ha mai pensato ad un doppio passaporto?
    «Non sono nazionalista, ma il legame con il mio paese è fortissimo. Un passaporto diverso non cambierebbe la mia pelle, la mia razza, le mie radici, la mia identità ».

    Repubblica
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    Qualcuno da amare, Kiarostami non è per tutti
    Nei cinema un raffinatissimo film del regista iraniano. Fatto per intenditori.


    Abbas Kiarostami, fra i maggiori esponenti del cinema d’autore e vincitore di molti premi nei festival internazionali, fra i quali spicca una Palma D’Oro a Cannes nel 1997 con “Il sapore della ciliegia”, è stato l’apripista, alla fine degli anni ‘60, della nouvelle vague iraniana. A lui devono molto registi affermatisi nel corso degli anni, si pensi a Mohsen Makhmalbaf e sua figlia Samira, Jafar Panahi, Babak Payami, Bahman Ghobadi e Asghar Farhadi. E arriva nelle sale italiane, questo fine settimana, proprio l’ultimo lavoro di Kiarostami, “Qualcuno da amare” (titolo originale “Like Someone in Love”), un film girato lontano dalla sua terra, in Giappone, e recitato da attori giapponesi nella loro lingua madre.

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    Più volte censurato

    Perché non Iran? Perché Kiarostami - ma così anche gli altri - ha spesso dovuto lavorare sotto severe restrizioni già a cominciare dai primi anni 70, quando il governo ha imposto la censura a molte delle sue opere.
    E sarà forse perché Kiarostami ha dovuto combattere per esprimere la sua poetica cinematografica, perché ha dovuto vedere amici privati della libertà, che oggi, a 72 anni suonati, il suo cinema si è allontanato dal neorealismo e dalla denuncia sociale degli esordi, ed è approdato a una dimensione senza contorni, dove sembrano contare più i dettagli che non il filo conduttore della storia. E di dettagli, di piccole finezze, è pieno “Qualcuno da amare”, che racconta dell’incontro fra un professore in pensione (Tadashi Okuno) e una giovane studentessa (Rin Takanashi), costretta a vendere il suo corpo per pagarsi le rate dell’università.


    Di fatto in "Qualcuno da amare" non accade nulla

    Quella che dovrebbe essere per lui l’occasione di riscoprire le gioie di un giovane corpo e per lei di guadagnare i soldi che le necessitano, si trasforma in nulla di concreto, salvo qualche patema suscitato dall’improvvisa gelosia del fidanzato di lei (Ryo Kase). Di fatto, in “Qualcuno da amare”, non accade nulla, perché è lo stesso Kiarostami a volere che niente accada.
    Un altro regista, raccontando questa storia, avrebbe finito con disegnare solo un bozzetto. Non Kiarostami, che sorprende già dai primi secondi del film: di chi è la voce che sentiamo? E quando lo capiamo, siamo già caduti nella trappola del regista iraniano, ci lasciamo trasportare lentamente nell’indecenza discreta della storia, siamo con lui dentro una bruma inquieta dove le ombre si cercano e i silenzi si rispondono.

    Accettarci per quel che siamo

    Rinunciare a sapere e spiegare tutto dei personaggi equivale ad accettare che siano viventi. E infatti accanto a loro ci si accuccia, li si ascolta senza nemmeno troppa fame di curiosità. Li si ammira perché Kiarostami li rende bellissimi. “Lately, I find myself gazing at stars, hearing guitars like someone in love” (Ultimamante, mi ritrovo a fissare le stelle, ascoltando le chitarre come qualcuno innamorato”). È il primo verso della canzone portante del film, interpretata negli anni da Ella Fitzgerald, Frank Sinatra, Bijork e molti altri. Ed è questo anche lo spirito del film di Kiarostami, un film che non vuole dimostrare niente e che non ha nulla da dimostrare. Una sensazione, e quindi come tale impossibile da spiegare.


    Fonte: Ilsalvagente
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    Dan Aykroyd su Ghostbusters 3


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    Il defunto, poi riesumato, ri-passato a miglior vita e poi portato di nuovo fra noi progetto “Ghostbusters 3” era stato sospeso mesi fa, quando per inconciliabilità di vedute Dan Aykroyd aveva annunciato che Bill Murray non avrebbe partecipato al progetto di fatto sottintendendo l’impossibilità di procedere. Fino ad ora. Infatti (tramite ABCNews) abbiamo saputo che il lavoro sullo script continua e che sono previsti anche dei sopralluoghi da parte dei diretti interessati. Nello specifico, pare che il progetto sia in quella orrenda fase di dubbio, che a quanto pare devono attraversare tutti i o quasi tutti i progetti cinematografici, prima che riescano a prendere una direzione chiara (fosse anche fare o non fare il benedetto film in questione).

    Dan Aykroyd: Mi sento nuovamente fortemente incoraggiato, eccitato dalle pagine che ho avuto occasione di visionare. Aspettiamo metà della sceneggiatura fra poco, dovrebbe essere completata al più presto. Dovrebbe essere in produzione (il film) entro l’autunno ed mentre le riprese dovrebbero iniziare a partire dal nuovo anno. Non voglio dire niente, ma è molto eccitante. Il bosone di Higgs e le teorie delle particelle, gluoni e mesoni, ci danno realmente una base scientifica in termini di narrazione immaginaria, sull’aprirsi di un’altra dimensione e avere qualcosa di orribile che ne viene fuori.

    Che dire, davvero poco per sentirsi sollevati, in fondo “Ghostbusters 3” è uno di quei progetti da sempre funestati dai rapporti pieni di alti e bassi fra i diretti interessati e quindi sempre passibili di nuove soluzioni o catastrofiche liti. Si tenga da conto che i suddetti sono anche un po’ vecchiotti e con l’età spesso si tende a fissarsi nelle proprie posizioni. Noi dal canto nostro speriamo non sia così, anzi ancora meglio, si ispirino a Stallone che con i suoi “Expendables” ha dimostrato che vecchio e tosto è una definizione più vera che mai. Se solo potesse funzionare anche qui, mi mancano da morire gli zaini protonici. A voi no?

    Fonte: cinezapping
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    Gus Van Sant e Alex Pettyfer si offrono per le 50 sfumature di grigio

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    Un test diretto dall'eclettico Gus Van Sant e interpretato dal sexy Alex Pettyfer di Magic Mike: una combinazione esplosiva per un adattamento di "50 sfumature di grigio".

    Calmate i bollenti spiriti, perché non c'è niente di sicuro, se non che i boss della Universal, detentrice dei diritti cinematografici del romanzo di E. L. James, stanno al momento valutando il provino che il regista e l'interprete hanno sottoposto alla loro attenzione. Per prova, Van Sant ha scelto di girare proprio la sequenza in cui la studentessa Anastasia Steele perde la verginità tra le braccia del ricco Christian Grey.

    Non si sa quale attrice si sia prestata a questo misterioso provino organizzato spontaneamente da Van Sant, ma l'autore di Paranoid Park, Elephant, Milk e più recentemente Promised Land, sembra essere un buon papabile per la gestione del provocatorio materiale.

    Fonte: ComingSoon
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    Box Office: i film al cinema più visti nel week-end. Scary Movie 5 è primo.

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    Box office dall'18 al 21 aprile 2013: i film più visti del week-end. "Scary Movie 5", come prevedibile, stravince al botteghino ed è primo tra gli incassi al cinema del week-end. Segue a ruota il filmone presidenziale americano "Attacco al potere". Tra le altre nuove uscite al cinema l'italiano "Passione sinistra" (unico italiano nelle prime dieci posizioni) in settima posizione e Ozon con "Nella casa" chiude la classifica in decima posizione.


    1) Scary Movie 5 € 1.502.289 (nuova uscita)

    2) Attacco al potere € 1.282.272 (nuova uscita)

    3) Oblivion € 1.017.383 (inc.totale € 3.024.150 - 2 settimane)

    4) Ci vediamo domani € 430.175 (inc.totale € 1.246.784 - 2 settimane)

    5) Bianca come il latte, rossa come il sangue € 416.482 (inc.totale € 2.758.246 - 3 settimane)

    6) I Croods € 412.618 (inc.totale € 10.661.049 - 5 settimane)

    7) Passione sinistra € 351.430 (nuova uscita)

    8) Come un tuono € 230.559 (inc.totale € 1.826.795 - 3 settimane)

    9) Benvenuto Presidente € 224.922 (inc.totale € 8.220.665 - 5 settimane)

    10) Nella casa € 218.665 (nuova uscita)

    Fonte: stracinema
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    IT il pagliaccio: remake in arrivo firmato da Cary Fukunaga

    Il remake di IT presto al cinema: il pagliaccio assassino pronto a spaventare le nuove generazioni.

    Il remake di IT il pagliaccio assassino è una cosa che prima o poi ci saremmo dovuti aspettare. Sotto sotto l'abbiamo sempre sognato, soprattutto dal giorno in cui abbiamo ri-visto il film una volta cresciuti. Ci siamo passati tutti: se da piccini quel pagliaccio malefico chiamato Pennywise era riuscito a spaventarci a morte tanto da rimanere per molti anni stampato nella nostra testa, nel nostro subconscio, il giorno (o la sera) che abbiamo deciso di riguardarci il film da adulti, tutto svanì. Il film non faceva poi così paura, ed era pure fatto male. Una delusione per molti, o forse era sollievi, ma i ricordi di quel pagliaccio che da sotto un tombino chiedeva "Lo vuoi un palloncino?", con i denti aguzzi, così come le tante scene che ci regalò anche un'altra trasposizione di Stephen King, Pet Cemetery, resteranno sempre con noi.

    Ora però saranno i nostri nipoti, o magari figli, a subire lo stesso trattamento. Cary Fukunaga, già regista nel 2011 di Jane Eyre, è pronto a mettersi dietro la macchina da presa per il remake di IT. Si sa che la pellicola sarà divisa in due film diversi (anche perché se ben ricordate il libro di Stephen King conta un migliaio di pagine), e che sarà lo stesso Fukunaga a scrivere la sceneggiatura insieme a Chase Palmer, con il quale sta già lavorando per No Blood, No Guts, No Glory, film per la Focus Features. Dietro Il remake di IT il pagliaccio invece c'è la Warner Bros.

    Preparatevi, Pennywise sta per tornare:




    Recentemente la Warner Bros ha cominciato a lavorare all'adattamento per il grande schermo di It, il popolare romanzo scritto da Stephen King. Lo sceneggiatore David Kajganich (Invasion), che è stato incaricato di scrivere lo script per il nuovo film ha detto che potrà avere come rating R. "Il remake sarà ambientato nella metà degli anni '80 e il presente, mantenendo il salto temporale di 20 anni che King ha usato nel libro. Ci sarà molta attenzione sui personaggi e le vicende del passato. La Warner mi ha assicurato di far parte del progetto e il film non sarà PG-13".


    Fonte: Mymovies e Bonsaitv
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    Fonte: chaplinfortheages
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    L'AUTORE DI "CHARLOT", NASCEVA 124 ANNI FA. "Più che di intelligenza abbiamo bisogno di dolcezza e di bontà" Questa frase non è stata pronunciata da Papa Francesco, ma da Charlie Chaplin, quello straordinario personaggio nato il 16 aprile del 1889 a Londra. Nel 1909 si recò negli States e dal 1914 iniziò la sua lunga carriera, artistica. E' stato attore, regista, compositore, sceneggiatore, produttore, autore di oltre 90 film. Ha creato il famoso personaggio del cinema muto "Charlot" : quel buffo omino con bombetta e bastone di bambù. Era un personaggio malinconico, gentile, divertente e insofferente verso i prepotenti che nei suoi film erano rappresentati dai poliziotti sempre alla caccia del "vagabondo". Le sue inclinazioni politiche di sinistra, furono evidenti nel celebre film "Tempi moderni": una critica spietata al modo di produzione capitalistico. Fervido antinazista, nel 1940, girò il suo primo film sonoro "Il grande dittatore" dove Hitler, da lui interpretato e imitato alla perfezione, veniva rappresentato in modo caricaturale. Come molti altri attori, registi americani, fu accusato di essere un infiltrato bolscevico, nel periodo della "caccia alle streghe". Chaplin dovette rifugiarsi in Europa per evitare la condanna di filocomunismo.

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    IL SILENZIO E' UN DONO UNIVERSALE...I RICCHI COMPRANO RUMORE. Oltre a d essere stato un grande interprete della settima arte, Chaplin è rimasto celebre per aver coniato molti euforismi tra cui quello sul "silenzio", oggi così attuale, e che qui ci piace ricordare: " Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato. I ricchi comprano rumore, mentre l'animo umano si diletta nel silenzio della natura , che si rivela solo a chi lo cerca".

    CHARLIE CHAPLIN RICEVE L'OSCAR ALLA CARRIERA



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    Fonte: abruzzoindipendente
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    Hitchcock, ancora Hitchcock. I 50 anni de Gli uccelli.

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    Nella primavera del 1963 usciva nella sale Gli uccelli. C'è una certa corrente di pensiero, una delle molte, che lo colloca al vertice dell'opera di Hitchcock. Va detto che, secondo appunto le correnti, i titoli... cambiano. Come molti dei grandi maestri legislatori - Wilder, De Sica, Kubrick, Fellini, e non molti altri - l'inglese ha molto sperimentato. Significa che per ogni periodo ha posto un titolo "miliare". Cito nella fase inglese Il club dei 39, in quella americana in b/n Rebecca e Notorious, in quella successiva spettacolar-hollywoodiana, La finestra sul cortile, L'uomo che sapeva troppo, La donna che visse due volte, Intrigo internazionale. Tutte grandi opere. Non posso dimenticare, naturalmente -se ne parla in questi giorni- Psyco e quello che una certa (altra) corrente considera a sua volta un "vertice": La congiura degli innocenti, il titolo di minore successo popolare del regista. Nel film "attuale" Psyco, diretto da Sacha Gervasi, nell' ultima sequenza, Hitchcock/Hopkins, nel giardino della sua villa di Hollywood, conclusa la fatica del suo Psyco, si rivolge al pubblico e dice, "adesso non mi resta che pensare al prossimo film, e non so proprio che fare". In quel momento si posa sulla sua spalla un enorme, minaccioso, corvo. Eccolo, il "prossimo film". "Gli uccelli" fece subito discutere. Il grande pubblico non lo decifrò, usiamo questo termine, subito. Tutto rimaneva sospeso, tanto che il regista, per accreditare la sospensione, rinunciò al "The end".

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    Fonte: Cineblog, Comingsoon

    Edited by Viky017 - 15/4/2013, 11:22
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    Un'esilarante trailer per UNA NOTTE DA LEONI 3 full
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    Bradley Cooper un pò smarrito nel nuovo character poster di Una Notte da Leoni 3

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    Nella giornata odierna si è entrati finalmente nella fase calda della campagna promozionale dedicata a Una Notte da Leoni 3, dopo aver apprezzato i characters poster dei personaggi interpretati da John Goodman, Ken Jeong e Ed Helms, ora è il turno di Bradley Cooper.

    Bradley Cooper è il protagonista del quarto character poster di Una Notte da Leoni 3, dall'immagine si può apprezzare l'attore con una faccia alquanto smarrita, cosa sarà successo questa volta?


    Scritto da Craig Mazin e Todd Phillips, Una Notte da Leoni 3 vedrà la presenza nel cast di Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis, Mike Tyson, Ken Jeong, Mike Epps, Heather Graham, John Goodman, Sasha Barrese, Melissa McCarthy e Justin Bartha.

    Questa volta non c'è matrimonio, nessun addio al celibato. Che cosa potrebbe andare male, giusto? Ma quando il Wolfpack è in strada, tutto può succedere.

    Una Notte da Leoni 3 arriverà nelle sale Usa il 24 maggio 2013, in Italia dovrebbe arrivare una settimana dopo.

    Fonte: Frenkcinema
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    Dai fratelli Coen una serie da 'Fargo'

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    I fratelli Coen, Joel e Ethan, firmeranno la serie tv tratta dal loro film Fargo, premiato agli Oscar 1997 per miglior sceneggiatura e attrice protagonista (Frances McDormand). Il telefilm andra' in onda sul canale americano FX e - a quanto afferma Hollywood Reporter - sara' ''vagamente ispirato'' alla pellicola vincitrice anche della miglior regia al Festival di Cannes. Tra i nomi del cast, si parla di William H. Macy, attuale protagonista Shameless (su Joi dal 1 aprile la terza stagione)

    Fonte: Ansa
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    Voices
    Pitch Perfect



    DATA USCITA: 06 giugno 2013
    GENERE: Commedia , Musicale
    ANNO: 2012
    REGIA: Jason Moore
    ATTORI: Anna Kendrick, Elizabeth Banks, Alexis Knapp, Rebel Wilson, Brittany Snow, Christopher Mintz-Plasse, Anna Camp, Freddie Stroma, John Michael Higgins, Skylar Astin , Adam DeVine
    SCENEGGIATURA: Kay Cannon
    FOTOGRAFIA: Julio Macat
    PRODUZIONE: Brownstone Productions, Gold Circle Films
    DISTRIBUZIONE: Universal Pictures
    PAESE: USA
    DURATA: 112 Min

    CITAZIONE
    Beca è una ragazza che preferisce ascoltare quello che viene fuori dalle sue cuffie piuttosto che quello che gli accade attorno. Arrivando nel suo nuovo college non trova alcuna comitiva a cui unirsi, ma in qualche modo è in sintonia con un gruppo che non avrebbe mai preso in considerazione: le Mean Girls, ragazze dolci e un po' strambe che hanno in comune un'unica cosa, la loro bravura quando cantano insieme...

    fonte ComingSoon

    Trailer




    Edited by BlackPanther - 18/2/2016, 15:43
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    Come Un Tuono: una nuova clip con Bradley Cooper

    Dopo Il Lato Positivo che gli ha regalato la sua prima nomination all'Oscar, Bradley Cooper, a cui Robert De Niro ha fatto addirittura da mentore, si trova a incarnare un altro personaggio dalle mille sfumature in Come Un Tuono (The place beyond the pines), il nuovo film che lo vede protagonista insieme a Ryan Cosling ed Eva Mendes che arriverà nelle sale italiane il 4 aprile distribuito da Lucky Red.

    In questa clip, che pubblichiamo subito sotto la notizia, Cooper è un poliziotto da strada, uno sbirro: figura di confine su cui la società americana da sempre proietta la sua paura di non riuscire a preservare la propria integrità morale. E Cross è un eroe suo malgrado, dalla parte del bene per definizione, nonostante sia colpevole e nonostante sia l'ingranaggio di una società sempre più borderline, in cui la corruzione s'infiltra insidiosa come un virus.

    Messo di fronte alle sue pulsioni e alle sue colpe, che hanno il colore acido di sette mila dollari, Cross dovrà riuscire a salvarsi, iniziando una via crucis che lo condurrà fatalmente di fronte al suo rivale-fuorilegge Ryan Gosling.



    Fonte: Voto10
120 replies since 7/4/2007
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