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Django Unchained
DATA USCITA: 17 gennaio 2013
GENERE: Azione, Western
ANNO: 2012
REGIA: Quentin Tarantino
SCENEGGIATURA: Quentin Tarantino
ATTORI: Jamie Foxx, Leonardo DiCaprio, Christoph Waltz, Samuel L. Jackson, Kurt Russell, Jonah Hill, Kerry Washington, Tom Savini, Gerald McRaney, Misty Upham, James Remar, Don Johnson, Todd Allen, Tom Wopat, James Russo
FOTOGRAFIA: Robert Richardson
MONTAGGIO: Fred Raskin
PRODUZIONE: A Band Apart, Sony Pictures, The Weinstein Company
DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Italia
PAESE: USA
DURATA: 165 Min
Recensione di ParanoydCITAZIONECome narra la leggenda tedesca, Broomhilda è tenuta prigioniera su una montagna avvolta dalle fiamme, un drago vigila su di lei. Il valoroso Sigfried scalerà la montagna, perché è senza paura, ucciderà il drago, perché è senza paura e sposerà Broomhilda, perché se lo merita.
Stavolta è da un racconto nazional-popolare teutonico che Quentin Tarantino copia, anzi ruba e trae spunto per il suo film.
In piena schiavitù, uno prigioniero, Django (Jamie Foxx), viene liberato da un ex dentista tedesco, il Dottor King Schultz (Christoph Waltz), ora attivo come cacciatore di taglie. Tra i due oltre ad una solida collaborazione professionale si instaurerà un intenso rapporto di amicizia. Progettano con astuzia di salvare la moglie di Django (Kerry Washington), resa schiava a sua volta nella rinomata piantagione di “Candieland” il cui proprietario altri non è che il malvagio Calvin Candie (Leonardo DiCaprio), appassionato di lotte tra mandingo.
Difficile anche solo dover pensare a Django Unchained nelle mani di uno che non sia Quentin Tarantino, perché questo film è il western secondo Tarantino, il tributo appassionante di un autore appassionato, indicibilmente ispirato dagli ormai datati spaghetti-western di casa nostra a dimostrazione del fatto che è impossibile fare del nuovo (postmoderno) buon cinema senza riprendere dal vecchio (classico).
Le musiche entrate nell’ immaginario collettivo, le inquadrature che esaltano una maniacale cura del dettaglio leoniana, fino ai dialoghi, si fondono in un’ orgia di citazionismi tipici del cinema tarantiniano che in in questo caso trova piena esasperazione rendendo felici anche i più nostalgici seguaci di un genere già ampiamente al tramonto. Non si fa mancare, in un tripudio di rimandi al passato, il marchio di fabbrica del regista che ci ha messo del suo e con stile: ricorrente il tema della vendetta, da consumarsi preferibilmente tra sparatorie da bagno di sangue che farebbero invidia ai più lucrosi action-movie, ricorrenti sono manco a dirlo il montaggio frammentato in flashback e flashforward e le lunghe ed estasianti chiacchierate a tavolino in cui emergono le sfumature dei personaggi nati dalla mente dell’ autore, cosa di cui quest’ ultimo ci ha già più volte abituati e deliziati.
Movimenti di macchina di virtuosistica precisione, geniale l’ inquadratura che fa rientrare la testa dell’ uomo nero a cavallo che tutti guardano con stupore, in un cappio, così come quella in cui lo stesso Foxx convince con astuzia a farsi liberare dai tre uomini (uno dei quali è Quentin) e la cinepresa gli ruota attorno di 360 gradi.
Semplice ma efficace il piano sequenza su DiCaprio, prima della sbranamento ai danni del mandingo D’ Artagnan. Di grande effetto le inquadrature notturne, quelle iniziali ma ancor più quelle che indugiano sulle ombre dei 7 (non un numero casuale) personaggi che di sera rincasano dal funerale di Calvin, molto “tedesche” nel senso più espressionista del termine.
Irresistibile la scenata che si prende gioco del Ku Klux Clan capitanato dal grande Don Johnson a cui fa da spalla la rivelazione Johah Hill. Memorabile tutto lo svolgimento della cena a Candieland sia per scrittura che a livello registico, con sequenze da scuola del cinema in interni scenografici favolosi.
Attori in stato di grazia. L’ austriaco Christoph Waltz si conferma essere uno dei migliori attori in circolazione, Leo Di Caprio ci regala un cattivo dai modi eleganti, irreprensibile, schizzato e un pizzico depravato nei confronti della sorella, fenomenale anche per aver continuato a recitare dopo il taglio alla mano. Samuel L. Jackson è stato quello che personalmente ho adorato di più , bravo ma un po’ in ombra il vendicatore romantico Foxx. Kerry Washington diversa da ogni altra presenza femminile tarantiniana: meno cazzuta, più dolce ed espressiva.
E’ strabiliante la capacità di Tarantino di inserire trame da lui architettate in scenari storici reali. Dopo aver cambiato la storia in Bastardi Senza Gloria ci propina con Django Unchained un western pre-Guerra Civile. Intessante tradizione della lotta tra bene e male in ottica tarantiniana come nel film con Brad Pitt, in cui erano messi contro tedeschi nazisti e tedeschi buoni (i Bastardi) in questo si vedono uomini di colore talmente servili e sottomessi (Samuel L. Jackson) opporsi ad un altro nero (Foxx) liberato niente meno che da un tedesco di Düsseldorf.
Colonna sonora che richiama ai classici più disparati, dal Django di Corbucci (Bacalov) a Gli Avvoltoi hanno fame di Don Siegel e Lo chiamavano Trinità di Barboni (entrambe di Morricone). “Ancora Qui” scritta da Morricone e cantata da Elisa.
Spazio anche per il vero Django, l’ orgoglio italiano Franco Nero in un divertente siparietto col giovane erede Foxx.
Due ore e mezzo che per quanto avvincenti vorresti non finissero mai.
Voto 9
fonte info ComingSoonTrailer:
Edited by lola92 - 14/7/2018, 12:13. -
Dignam.
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Nixe l'hai fatta tu la locandina? . -
Nixe92.
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Ahahah no, è la mano di Quentino quella!
La sceneggiatura è pure online, 168 pagine di script.
Se vi interessa ve la passo in PM, io non l'ho letta e non so se la leggerò ma chi vuole tirarsi una sberla leggendo una sceneggiatura di Tino faccia pure!. -
lele r.
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Il prossimo film di Quentin durerà quindi intorno ai 168 minuti?
Sigh. Sempre più lungo.. -
Nixe92.
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Will Smith era in lizza per interpretare DJango ma a quanto pare ha rifiutato. Eh, molto meglio Hancock 2 e Men in Black III. . -
The White.
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Di solito sarei daccordo ma con Quentin la lunghezza non la considero affatto un difettoWill Smith era in lizza per interpretare DJango ma a quanto pare ha rifiutato.
Non mi strapperò i capelli. -
Dignam.
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Will Smith era in lizza per interpretare DJango ma a quanto pare ha rifiutato. Eh, molto meglio Hancock 2 e Men in Black III.
Non so voi ma io ho fatto salti di gioia!. -
The White.
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Non volevo dirlo così apertamente ma visto che l'hai fatto mi aggiungo anche io. -
Nixe92.
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A me dispiace invece perchè se solo impara a sottoporsi a un regista e lo lasci lavorare invece di gestirli come vuole lui tipo Hancock o i due con Muccino può diventare uno dei più grandi attori in circolazione. Invece no, preferisce girare Wild Wild West e addestrare i suoi figli. Non mi meraviglierei se tra qualche anno si candideranno come presidenti. . -
lele r.
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Guarda, dopo C'era una volta in America, Hamlet, Via col Vento...insomma, di film lunghi ne ho visti e la lunghezza non mi spaventa.
E' solo che sembra voler allungare ad ogni nuova pellicola. -
The White.
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A me dispiace invece perchè se solo impara a sottoporsi a un regista e lo lasci lavorare invece di gestirli come vuole lui tipo Hancock o i due con Muccino può diventare uno dei più grandi attori in circolazione. Invece no, preferisce girare Wild Wild West e addestrare i suoi figli. Non mi meraviglierei se tra qualche anno si candideranno come presidenti.
Mah a me non mi ha mai entusiasmato alti e bassi ma mai una interpretazione memorabile almeno per i film in cui l'ho visto è anche vero però che con Tarantino è tutto imprevedibile vedi Christoph Waltz che conoscevano in 2 prima di Bastardi senza gloria e ha fatto una interpretazione memorabile
la cosa però non mi dispiace anzi. -
Dignam.
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Mah a me non mi ha mai entusiasmato alti e bassi ma mai una interpretazione memorabile almeno per i film in cui l'ho visto è anche vero però che con Tarantino è tutto imprevedibile vedi Christoph Waltz che conoscevano in 2 prima di Bastardi senza gloria e ha fatto una interpretazione memorabile
Christoph Waltz è imparagonabile a Smith. Waltz è stato per trent'anni nascosto dietro film tedeschi di serie B prima che qualcuno notasse veramente quanto è bravo. Tant'è che dopo Bastardi ha cominciato a lavorare da matti, perchè è bravo e probabilmente non si fa tanti scrupoli ad accettare le parti che gli offrono. Smith è famoso da sempre, grazie alla tv e alle parti in americanate che hanno stra guadagnato stile Bad Boys o Indipendence day. Per quanto mi riguarda l'unico film che ha fatto è Alì.. -
The White.
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Christoph Waltz è imparagonabile a Smith. Waltz è stato per trent'anni nascosto dietro film tedeschi di serie B prima che qualcuno notasse veramente quanto è bravo. Tant'è che dopo Bastardi ha cominciato a lavorare da matti, perchè è bravo e probabilmente non si fa tanti scrupoli ad accettare le parti che gli offrono. Smith è famoso da sempre, grazie alla tv e alle parti in americanate che hanno stra guadagnato stile Bad Boys o Indipendence day. Per quanto mi riguarda l'unico film che ha fatto è Alì.
Si sono daccordissimo sul fatto che sono imparagonabili era giusto per dire che con Tarantino di mezzo è sempre imprevedibile quello che può accadere comunque io non è che non disprezzi Will Smith solo che lo vedo adatto per film come Men in Black e simili ma in filmoni seri non ce lo vedo proprio vedi nei film di Muccino a me non ha convinto per nulla è un pò il suo problema secondo me quello di non scegliere sempre film in cui rende al meglio ci tengo sempre a ricordare la grandissima mossa di Will Smith nel rifiutare il ruolo di Neo in Matrix perchè capiva il senso del film ottima scelta. -
Nixe92.
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ci tengo sempre a ricordare la grandissima mossa di Will Smith nel rifiutare il ruolo di Neo in Matrix perchè capiva il senso del film ottima scelta
Meno male sì! Non me lo vedo uno Smith che fa il limbo con le pallottole.. -
The White.
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vabbè ora che ho visto il film quelle 98765432 volte non ci vedrei nessuno al posto degli attori attuali.