M. Night Shyamalan

Mahé, 6 agosto 1970

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    Manoj Nelliyattu Shyamalan, conosciuto come M. Night Shyamalan (Mahe, 6 agosto 1970), è un regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico statunitense, nato in India.

    Biografia
    Shyamalan nasce nel sud dell'India, a Mahe, enclave nel Kerala del territorio di Pondicherry. I genitori sono entrambi medici, il padre è di etnia malayali, la madre tamil. Manoj viene concepito quando la famiglia Shyamalan vive già stabilmente in Pennsylvania, ma nasce in India perché sua madre vi si trasferisce per gli ultimi mesi di gravidanza per avere l'assistenza dei suoi genitori.
    Dopo sei settimane vissute nel territorio di Pondicherry, Shyamalan giunge a Penn Valley, un sobborgo di Filadelfia. Formatosi in scuole cattoliche, va poi a Manhattan dove nel 1992 si laurea alla Tisch School of Arts (TSOA).
    All'età di otto anni prende per la prima volta in mano un Super 8 e capisce presto cosa vuole fare da grande. Il padre preferirebbe per lui un futuro come medico, invece la madre ne asseconda la passione. A 17 anni ha già realizzato 45 filmini fatti in casa. Si noti come a partire da The Sixth Sense - Il sesto senso, Shyamalan includa in ogni sua pellicola una scena di questi filmini, e in particolare di quello che lui reputa che gli abbia ispirato il film in oggetto.
    Il primo vero lungometraggio di Shyamalan è il dramma autobiografico Praying with Anger girato quando è ancora uno studente universitario, e finanziato prendendo soldi in prestito da parenti e amici. Il film partecipa al Toronto International Film Festival e viene proiettato in una sala per una settimana. Alcuni critici vedono in lui le potenzialità per un grande futuro e la televisione canadese lo acquista e lo trasmette. Girato a Chennai, fino al 2008 è stata l'unica sua opera girata al di fuori della Pennsylvania.
    Nel 1993 sposa Bhavna Vaswani, psicologa indiana conosciuta ai tempi dell'università e con la quale vive a Wayne (Pennsylvania), insieme alle loro due figlie.

    Gli inizi (1998-1999)

    I primi lavori
    Nel 1998 scrive e dirige Ad occhi aperti. I suoi genitori figurano come produttori associati e si devono attendere tre anni perché il film venga distribuito. Girato in una scuola cattolica che frequentò da bambino, narra di un ragazzino (Joseph Cross) che dopo la morte del nonno (Robert Loggia) va in cerca di Dio. Riceve critiche discrete ma non raggiunge il grande pubblico. In questo periodo scrive anche la sceneggiatura di Stuart Little.

    The Sixth Sense - Il sesto senso
    Nel 1999 arriva il grande successo con The Sixth Sense - Il sesto senso. Prima grande produzione, con la star Bruce Willis e un giovane attore, Haley Joel Osment che si impone all'attenzione del mondo intero. Uno psicologo è travagliato dal suicidio del suo paziente e dalla crisi del suo matrimonio; incontra un bambino che vive nel terrore di vedere persone morte attorno a sé. Aiutare questo bambino diventa il suo unico scopo, l'ultima possibilità per ritrovare la fiducia in sé. 40 milioni di dollari di budget e 660 milioni incassati in tutto il mondo. Uno dei 40 maggiori successi commerciali di sempre. Tra i tanti riconoscimenti anche sei candidature all'Oscar, tra le quali proprio quella alla regia.

    Il periodo d'oro (2000-2004)

    Unbreakable - Il predestinato
    Nel 2000 esce Unbreakable - Il predestinato dove ancora Bruce Willis è un inconsapevole supereroe da fumetto il cui antagonista è un fragile e sorprendente Samuel L. Jackson.

    Signs
    Un altro grandissimo successo commerciale è Signs (2002) con Mel Gibson ad impersonare un pastore che ha perso la fede dopo la morte della moglie e che finisce per riacquistarla dopo essere entrato in contatto con alieni malintenzionati. Presentato come un film di fantascienza e lanciato anche dalla curiosità sorta attorno ai cosiddetti misteriosi "cerchi nel grano", il film in realtà è più che altro un'opera intimista e sentimentale. Nonostante il buon successo di pubblico e critica, iniziano a intravedersi pesanti problemi di trama e sceneggiatura, nonostante la regia resti solida e suggestiva.

    The Village
    The Village (2004) è ambientato in una particolarissima comunità (apparentemente) del XIX secolo che è costretta all'isolamento per la presenza di creature misteriose e malvagie che abitano i boschi circostanti. Un gran cast (William Hurt, Sigourney Weaver, Adrien Brody, Joaquin Phoenix e Bryce Dallas Howard), un'ambientazione suggestiva ed una storia ancora una volta originale, che anche stavolta non soddisfa in pieno la critica ma ottiene un buon riscontro al botteghino.

    Gli insuccessi (2006-2013)

    Lady in the Water
    Il successivo progetto Lady in the Water è stato molto travagliato, segnando un momento di arresto nella grande scalata al successo sino a quel momento percorsa. Questo film ha segnato il passaggio dalla Disney alla Warner Bros per divergenze sorte in fase di preproduzione. Lady in the Water narra di un uomo che trova una ninfa acquatica nella piscina di un condominio del quale è il custode. La creatura favolosa è in fuga da altri esseri malvagi e chiede protezione. Una favola pensata per i propri figli, così la descrive Shyamalan che ha dovuto incassare una batosta dai critici e un flop ai botteghini americani.

    E venne il giorno e L'ultimo dominatore dell'aria
    E venne il giorno (The Happening), uscito in tutto il mondo venerdì 13 giugno 2008, è stato proposto a diverse major prima di essere acquistato dalla 20th Century Fox, che ha però preteso una massiccia riscrittura della sceneggiatura originaria. In questo film il tema è incentrato sulla lotta contro una misteriosa forma di tossina rilasciata dalle piante e destinata ad estinguere il genere umano. Ancora una volta è l'inquietudine di uno scenario di fantasia legata ad una storia verosimile ad esaltare l'estro di Shyamalan che torna a brillare raggiungendo un buon successo soprattutto di pubblico. Diversamente sono andate le cose quando il regista ha deciso di lanciarsi di nuovo nel genere fantastico, questa volta in modo pieno. Con L'ultimo dominatore dell'aria (The Last Airbender), tratto dalla serie animata Avatar - La leggenda di Aang, uscito nel 2010, si è avuto un clamoroso insuccesso sia da parte della critica che del pubblico, specie in patria.

    Gli ultimi lavori (2015-presente)

    The Visit
    Nel 2015 il regista torna ad una produzione a bassa budget con The Visit girato in stile falso documentario, usato per la prima volta da Shyamalan, con la tecnica del punto di vista. I protagonisti sono due bambini alle prese con una coppia di nonni molto particolare, in una storia che mescola sapientemente l'ironia e il divertimento dato dai bambini con l'orrore della situazione e la suspense dell'intreccio degli eventi. Con una produzione di 5 milioni di dollari il film ne incassa 98.5 in tutto il mondo riportando la stella del regista indiano a brillare ancora una volta ricevendo anche la migliore accoglienza da parte della critica dai tempi di Signs.
    Si è anche occupato, in veste di produttore esecutivo e regista di alcuni episodi, della serie televisiva Wayward Pines trasmessa da maggio 2015. La miniserie, rievocativa de I segreti di Twin Peaks, è una trasposizione del romanzo del 2012 I misteri di Wayward Pines (Pines) di Blake Crouch.

    Split
    Il film successivo di Shyamalan è l'horror Split, una nuova produzione low-budget con protagonista James McAvoy nella parte di un ragazzo con al proprio interno ben 24 personalità diverse. Il film viene accolto dalla critica con le migliori recensioni per il regista dai tempi de Il sesto senso ed a fronte di un budget di 9 milioni di dollari ne incassa quasi 150 in tutto il mondo.
    Attualmente Shyamalan sta lavorando sul reboot della serie televisiva antologica I racconti delle cripta e sul film Labor of Love.

    Progetti rifiutati
    Pur essendo un grande ammiratore di Steven Spielberg, ha rifiutato di dirigere il quarto capitolo della saga di Indiana Jones. Per molto tempo si è discussa la possibilità che potesse dirigere il settimo capitolo della saga di Harry Potter, per il quale aveva detto chiaramente di riservare un certo interesse (in passato gli era stata offerta la possibilità di dirigere il terzo capitolo ed il sesto, ma ha rifiutato entrambi). Ipotesi tramontata definitivamente dopo l'assegnazione del film a David Yates.

    Estetica e stile
    Sebbene non sia mai stato esente da critiche, anche al tempo dei suoi maggiori successi, specialmente indirizzate alla sua capacità di sceneggiatore, ritenuta non sempre all'altezza di quella di regista, Shyamalan risulta comunque un regista di discreta fama.
    Né le alterne fortune delle ultime opere cancellano l'apprezzamento per la capacità di Shyamalan nel creare atmosfere suggestive e inquietanti, sempre al limite tra la realtà e la fantasia, e la particolare abilità di costruire finali ad effetto (twist ending) con il disvelamento di elementi che spesso ribaltano l'intera lettura del film.
    Molti dei suoi film quali Ad occhi aperti, The Sixth Sense - Il sesto senso, Unbreakable - Il predestinato, Signs e The Village sono accomunati da un'unica location: Philadelphia. Shayamalan usa frequentemente l'acqua come un segno di morte o di debolezza: gli alieni in Signs e Bruce Willis in Unbreakable - Il predestinato presentano il medesimo tallone di Achille, il killer de Il sesto senso si trova in bagno quando spara a Willis e il personaggio di Michael Pitt in The Village si spaventa quando inizia a piovere. I suoi lungometraggi hanno spesso una tematica religiosa. L'uso di colori brillanti, soprattutto il rosso, indica un indizio o un elemento cruciale del film.
    Ingaggia spesso gli stessi attori per due volte consecutive: Bruce Willis ne The Sixth Sense - Il sesto senso e in Unbreakable - Il predestinato, Joaquin Phoenix e Cherry Jones in Signs e The Village, Bryce Dallas Howard in The Village e Lady in the Water.
    Il seminterrato, nelle sue pellicole, è un luogo dove si svolgono scene cruciali per la storia del film: ne Il sesto senso, il personaggio interpretato da Bruce Willis scopre la sua vera natura in uno scantinato; in Unbreakable - Il predestinato, il personaggio principale manifesta la sua forza in un seminterrato; in Signs, la famiglia si trova in cantina quando viene attaccata dagli alieni; infine in The Village, il personaggio interpretato da Joaquin Phoenix confessa il suo amore a quello di Bryce Dallas Howard in una cantina. Anche in "Lady in the water" il personaggio interpretato da Paul Giamatti, scopre lo scrittore di cui è alla ricerca, nel corridoio dello scantinato del residence in cui lavora; in The Visit la protagonista scopre la verità sui nonni proprio nella cantina.

    Controversie
    Shyamalan ha ricevuto diverse accuse di plagio. The Sixth Sense - Il sesto senso ricorderebbe il romanzo breve di Orson Scott Card Lost Boys, mentre The Village avrebbe attinto molto dal romanzo Running Out of Time di Margaret Peterson Haddix. In effetti si riscontrano somiglianze ed elementi in comune in entrambi i casi. Più velate (e forse volute, a livello di omaggio o citazione) le reminiscenze di opere di Stephen King (ad esempio il potere del piccolo protagonista de The Sixth Sense - Il sesto senso può ricordare quello di Danny Torrance in Shining, così come quello di Bruce Willis in Unbreakable - Il predestinato ha evidenti similitudini con la facoltà del protagonista di La zona morta). Da segnalare che nell'unico caso passato in giudizio, per una sceneggiatura mai utilizzata dalla quale avrebbe tratto Signs, Shyamalan ha avuto ragione e l'accusa di plagio si è dimostrata infondata.

    Camei
    Come Alfred Hitchcock, uno dei suoi ideali maestri, Shyamalan firma i suoi film con la sua stessa presenza. Ma a differenza del grande genio inglese non si limita ad apparizioni fugaci, ritagliandosi parti che vanno dal cameo a brevi ma importanti partecipazioni.

    • Nel film The Sixth Sense - Il sesto senso interpreta uno dei dottori dell'ospedale.

    • Nel film Unbreakable - Il predestinato interpreta un presunto spacciatore di droga all'ingresso dello stadio, poi allontanato da Bruce Willis.

    • Nel film Signs ha un ruolo di rilievo, interpreta infatti l'uomo che in un incidente automobilistico uccide la moglie del protagonista Mel Gibson.

    • Nel film The Village è la guardia del parco che legge il giornale. Viene ripreso di spalle e compare in viso fugacemente nel riflesso dell'anta di vetro del mobiletto dei farmaci.

    • Nel film Lady in the Water è un vero e proprio coprotagonista, interpreta uno dei condomini coinvolti nella vicenda,per l'esattezza lo scrittore "predestinato".

    • Nel film E venne il giorno è sua la voce al telefono dell'amante della moglie del protagonista.

    • Nel film Split è un amico della professoressa Fletcher, in una breve scena in cui la aiuta ad analizzare alcune riprese nelle telecamere di sicurezza.

    Filmografia

    Regista
    Sceneggiatore
    - Praying with Anger, regia di M. Night Shyamalan (1992)
    - Ad occhi aperti (Wide Awake), regia di M. Night Shyamalan (1998)
    - The Sixth Sense - Il sesto senso (The Sixth Sense), regia di M. Night Shyamalan (1999)
    - Stuart Little - Un topolino in gamba (Stuart Little), regia di Rob Minkoff (1999)
    - Unbreakable - Il predestinato (Unbreakable), regia di M. Night Shyamalan (2000)
    - Signs, regia di M. Night Shyamalan (2002)
    - The Village, regia di M. Night Shyamalan (2004)
    - Lady in the Water, regia di M. Night Shyamalan (2006)
    - E venne il giorno (The Happening), regia di M. Night Shyamalan (2008)
    - Devil, regia di John Erick Dowdle (2010) – soggetto
    - L'ultimo dominatore dell'aria (The Last Airbender), regia di M. Night Shyamalan (2010)
    - After Earth, regia di M. Night Shyamalan (2013)
    - The Visit, regia di M. Night Shyamalan (2015)
    - Split, regia di M. Night Shyamalan (2016)

    Produttore
    - Praying with Anger, regia di M. Night Shyamalan (1992)
    - Unbreakable - Il predestinato (Unbreakable), regia di M. Night Shyamalan (2000)
    - Signs, regia di M. Night Shyamalan (2002)
    - The Village, regia di M. Night Shyamalan (2004)
    - Lady in the Water, regia di M. Night Shyamalan (2006)
    - E venne il giorno (The Happening), regia di M. Night Shyamalan (2008)
    - Devil, regia di John Erick Dowdle (2010)
    - L'ultimo dominatore dell'aria (The Last Airbender), regia di M. Night Shyamalan (2010)
    - After Earth, regia di M. Night Shyamalan (2013)
    - Wayward Pines – serie TV, 4 episodi (2015)
    - The Visit, regia di M. Night Shyamalan (2015)
    - Split (2016)

    fonte wikipedia


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    Considerazione personale:
    pare che ultimamennte sia molto in voga un nuovo sport: il "Massacra-Shyamalan", sottotitolo: " Punito-per-non-aver-piu-fatto-film-come-Il-Sesto-Senso".
    Vorrei ricordare a tutti come questo regista siu evolva, cercando in generi sempre diversi di comunicare cio che sempre, ma mentenendo intatta la sua cifra stilistica. personalmente è un regista che adoro e l'ho scoperto nel momento in cui tutti i i film girati da lui mi sono piaciuti (a parte il sopravvalutato e troppo chiacchierato Sesto Senso, che ormai ha saturato ogni tipo di discussione)

    Edited by Angelica_ - 19/4/2017, 12:36
     
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    Ache se molto criticato, soprattutto per The Happening, credo sia un genio... a me piace molto
     
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    di solito chi massacra Shyamalan non comprende i suoi film per la superficialità con cui li guarda.
    A mio parere è uno dei pochi registi in circolazione nel panorama hollywoodiano che riesce ancora a sorprendere e a scatenare delle reazioni fortissime ogni volta che esce un suo nuovo film, a prescindere che queste siano negative o positive.
    Il suo modo di fare cinema è molto vicino a quello di Hitchcock, ma ovviamente ha maturato un suo stile nel corso degli anni. Il film che ho maggiormente apprezzato è stato "The Village" che credo sia anche il migliore del regista, soprattutto a livello di contenuti.
    Poi c'è "Il sesto senso" che è un altro grande film, probabilmente il più famoso, ma credo che sul tema fantasmi "The Others" di Amenàbar lo supera per diversi aspetti. Per quanto riguarda invece "Signs" credo che sia il miglior film sugli alieni che abbia mai visto, Shyamalan riesce a descrivere la minaccia "aliena" senza ricorrere agli effetti speciali alla Steven Spielberg ma concentrando tutta la paura verso l'esterno all'interno di uno scantinato. Il penultimo "Lady in the water" altro buon film, con una colonna sonora straordinaria. L'ultimo devo vederlo ancora.
     
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  5. Edwige66
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    CITAZIONE (Space Weaver @ 6/7/2008, 03:13)
    di solito chi massacra Shyamalan non comprende i suoi film per la superficialità con cui li guarda.
    A mio parere è uno dei pochi registi in circolazione nel panorama hollywoodiano che riesce ancora a sorprendere e a scatenare delle reazioni fortissime ogni volta che esce un suo nuovo film, a prescindere che queste siano negative o positive.
    Il suo modo di fare cinema è molto vicino a quello di Hitchcock, ma ovviamente ha maturato un suo stile nel corso degli anni. Il film che ho maggiormente apprezzato è stato "The Village" che credo sia anche il migliore del regista, soprattutto a livello di contenuti.
    Poi c'è "Il sesto senso" che è un altro grande film, probabilmente il più famoso, ma credo che sul tema fantasmi "The Others" di Amenàbar lo supera per diversi aspetti. Per quanto riguarda invece "Signs" credo che sia il miglior film sugli alieni che abbia mai visto, Shyamalan riesce a descrivere la minaccia "aliena" senza ricorrere agli effetti speciali alla Steven Spielberg ma concentrando tutta la paura verso l'esterno all'interno di uno scantinato. Il penultimo "Lady in the water" altro buon film, con una colonna sonora straordinaria. L'ultimo devo vederlo ancora.

    Bello il tuo giudizio sul regista, Space, concordo quasi in tutto ,anche se "Lady in the water" non mi ha preso poi tanto e giudico "The Others" non tanto originale visto che l'idea non era nuova ,mentre " Il sesto senso" mi ha lasciata letteralmente a bocca aperta... :P
    Mi piacerebbe se ti presentassi nell'apposita sezione, non ti ho trovato lì, così magari ci dici chi sei e possiamo darti il benvenuto nel gruppo!! :woot:
     
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    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE (Edwige66 @ 6/7/2008, 12:21)
    Mi piacerebbe se ti presentassi nell'apposita sezione, non ti ho trovato lì, così magari ci dici chi sei e possiamo darti il benvenuto nel gruppo

    Ah si, Space, ci sarebbero questi riti pseudo-massonici che bisogna eseguire per poter continuare a postare qui :D scusali, eh!? :D
     
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  7. square one
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    CITAZIONE (V for Vendetta @ 2/7/2008, 23:35)
    Vieni qua, squaruccio! fatti abbracciare!!!!!! :D :D :D

    :lol: :lol: :lol:
     
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  8. Edwige66
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    CITAZIONE (V for Vendetta @ 6/7/2008, 13:51)
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    CITAZIONE (Edwige66 @ 6/7/2008, 12:21)
    Mi piacerebbe se ti presentassi nell'apposita sezione, non ti ho trovato lì, così magari ci dici chi sei e possiamo darti il benvenuto nel gruppo

    Ah si, Space, ci sarebbero questi riti pseudo-massonici che bisogna eseguire per poter continuare a postare qui :D scusali, eh!? :D

    SPOILER (click to view)
    :rolleyes: già, sai fa piacere sapere con chi si sta parlando durante una discussione piacevole... ;)
     
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  9. klymenos
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    Secondo me è uno di quei registi che "ha le capacità ma non si applica".
    Forse, come ha scritto Space Weaver, ho guardato i suoi film con troppa superficialità, ma le sue pellicole le ho trovate incomplete. Penso che Shyamalan si impegni nel costruire tutto in base al grande colpo di scena finale, che obbliga lo spettatore a riconsiderare tutto ciò che ha visto, tralasciando così molti altri aspetti e impoverendo il contenuto. Tutto questo viene riassunto in "The village", dove l'estenuante ricerca della gran stupefacente sorpresona finale, fa cadere il tutto il resto in una banale mediocrità.
    Cmq le capacità di regia sembra possederle, inquadrature e soprattutto fotografia son di buon livello, mi auguro di vederlo all'opera in un film senza stravolgenti finali.
     
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    Tutto questo viene riassunto in "The village", dove l'estenuante ricerca della gran stupefacente sorpresona finale, fa cadere il tutto il resto in una banale mediocrità.

    Ecco invece secondo me, al contrario, sono le risvolte finali che danno un significato e qualità al film. "The Village" è una profonda riflessione sulla società moderna che affonda in un pessimismo storico dove il solo protagonista è l'essere umano e non le "creature" (come potrebbe accadere in un banalissimo film horror): l'uomo per quanto possa custodire la sua innocenza non potrà sfuggire dai suoi mali, Nolan (Adrien Brody) simbolicamente rappresenta questo male dal quale lo stesso uomo non può sottrarsi e sfuggire, è nella sua natura. Quindi il vero mostro è l'uomo, che trasforma le sue paure in ipocrisia e intolleranza, e in questo modo semina altra paura (l'invenzione delle creature innominabili). Anche a livello simbolico il film non è da sottovalutare, infatti la protagonista Ivy Walker (Bryce Dallas Howard) non è cieca per caso, lei è l'unica che sfugge alla "visione occulta" della realtà che gli anziani hanno indotto ai loro figli, e infatti sarà l'unica che riuscirà a vincere la paura del bosco perchè focalizzerà l'unico valore importante e vincente: "L'amore" per Lucius Hunt (Joaquin Phoenix).
    La sequenza finale tra l'altro è anche molto delicata e struggente, perchè riesce ad evidenziare l'incomunicabililtà tra i due personaggi che appartegono a due mondi ben diversi: quello ottocentesco (di Ivy Walker) e quello moderno (del Guardiano). Ed è qui che probabilmente il sacrificio degli anziani mostra i suoi frutti, perchè quella purezza e quelll'innocenza che esprime Ivy Walker entrano nella composizione moderna esaltando in noi spettatori un senso di nostalgia legato a quella visione fanciullesca e fiabesca che ormai abbiamo perduto e che fatichiamo a ritrovare perchè il mondo ci educa in modo precoce e cinico (temi prensenti anche nel successivo Lady in the Water). In definitiva Shyamalan ci regala una fiaba gotica.
    A questo punto non comprendo il motivo per cui un film che tenta di analizzare utilizzando un linguaggio simbolico ispirato alle fiabe per raccontare delle problematiche in cui viviamo oggi, si possa definire "banale mediocrità" quando invece è più ricco di contenuti e di riflessioni di quanto apparentemente non possa sembrare. Ma forse la risposta c'è: le aspettative per questo film da parte del pubblico erano ben diverse, perchè la campagna pubblicitaria ha lanciato quest'opera come chissà quale rivelazione horror dell'anno, quando in realtà si trattava di un film drammatico e sentimentale. Ma a parte questo per fortuna la critica lo ha accolto prevalentemente bene.

    CITAZIONE
    Cmq le capacità di regia sembra possederle, inquadrature e soprattutto fotografia son di buon livello, mi auguro di vederlo all'opera in un film senza stravolgenti finali.

    "Lady in the water" e "E venne il giorno" non hanno quel finale a sorpresa che tanto detesti. Il secondo addirittura ruota attorno a qualcosa che non si definisce e non si capisce.
     
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  11. Katerina99
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    E geniale! Mi piace "The Village" e "The Happening" - i filmi interessanti e originali
     
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    Bisogna aggiornare la scheda qua :lol:
    Mancano L'ultimo dominatore dell'aria, Afterearth e The Visit.

    Comunque uno dei registi più enigmatici di sempre, non è uno sprovveduto, ha talento nella regia e nell'impegnarsi per portare a termine le proprie visioni, ma è un pessimo sceneggiatore e temo che l'eccessiva libertà creativa e il controllo che esercita sui suoi progetti gli abbiano fatto un po' montare la testa. È un po' un George Lucas moderno insomma.

    I primi due film (come tutti) non li ho visti, Il Sesto Senso è sicuramente il suo capolavoro, un bel film carico di tensione, originale e con un colpo di scena finale che ormai è diventato un icona del cinema moderno. Unbreakble sebbene non mi faccia impazzire è un bel film che intrattiene un sacco, Signs sebbene sia piuttosto stupido in generale come film d'alieni (ma vabbé, si ispira alla guerra dei mondi) si lascia guardare e ha un ottimo cast.
    "Non solo andremo a conquistare un pianeta la cui superficie è composta al 60% dalla nostra unica debolezza, ma andremo a farlo nudi!" [cit. gli alieni].
    www.thebestpageintheuniverse.net/c.cgi?u=signs

    Infine The Village è molto lento e abbastanza stupido (se si inizia a pensare in modo razionale alla trama una volta passato il colpo di scena, tutto inizia a crollare), però i mostri sono fatti bene e ha qualche scena carica di tensione ben realizzata. La logica interna del film è molto debole, e tutto il simbolismo credo sia non intenzionale e ben oltre la portata di M. Night, che voleva solo raccontare un thriller/horror dai toni sentimentali ambientato in una sorta di comunità Amish con un colpo di scena alla fine.

    Dico infine perché da Lady in the Water in poi non so bene cosa sia successo, ma è tipo impazzito. Lady in the water è una porcata dove fa emergere tutto il suo egocentrismo come regista e come persona, E venne il giorno è così stupido e mal diretto/recitato da essere una delle migliori commedie non intenzionali della storia. Dopo questi due film M. Night si è come depresso, e ora ha deciso di girare film fatti male per ragazzini: L'ultimo dominatore dell'aria (anche questo una commedia non intenzionale fantastica), Afterearth (la conferma del talento di Jaden Smith :lol: ) e The Visit (a questo punto facciamo un documentario horror-comedy girato da ragazzini, nessuno potrà incolparmi se il film è brutto).

    Non pretendo di avere ragione, è solo la mia opinione su "un genio che solo le generazioni future potranno comprendere", o almeno è così che si descrive in Lady in the water.
     
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    Lady in the water è un film stupendo. Le porcate sono altre. Qui porta la sua visionarietá oltre i limiti raccontando una favola che si rivela molto toccante con attori di tutto rispetto bravi e profondamente spirituali.
     
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    Se la definisco porcata è principalmente perché Shayamalan ha sfruttato il film per lanciare critiche alla gente a cui non piacevano i suoi recenti lavori e accrescere il suo ego a livelli smisurati. Mi riferisco al personaggio del critico, che a quanto pare tutti dovremmo odiare perché è un critico, e ovviamente rappresenta tutti i critici che hanno stroncato gli ultimi film del regista, che non comprendono la sua arte.
    In seguito viene ucciso in modo penoso con una sequenza in pov palesemente accelerata

    E al personaggio dello scrittore, interpretato addirittura dallo stesso M. Night, che si auto-dichiara un genio visionario che solo le future generazioni potranno comprendere.
     
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    In quanto a ego ti do ragione. Ma il film a me ha toccato moltissimo ed è veramente particolare.
    Io credo che si tenda troppo a sottovalutare l'alta spiritualità che infonde nei suoi lavori. Tipo in the village ha spiazzato tutti ma nella globalità il film è di una profondità intensa che fa riflettere .
     
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14 replies since 30/6/2008, 21:45   262 views
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