Non Solo Cinema Forum: Tutto sul Cinema, Attori, Registi, Film, SerieTV, Prossimamente al Cinema, Recensioni.

Votes given by Ellie02

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    Altered Carbon S1 E1-2-3
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    E a questo Link trovate il regolamento per partecipare

    Click

    Vi ricordo che se volete partecipare senza creare un account forumfree potete farlo anche dal nostro forum :) sarà mia premura inserirlo nel topic di Horro da Paura e eventualmente consegnarvi il premio
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    Come ogni anno il forum amico nostro HORROR DA PAURA della piattaforma forumfree organizza un contest a tema.
    A chi fosse interessato propongo di partecipare. E' un contest a premi e con una bella partecipazione agguerrita.
    Ecco la presentazione:
    CITAZIONE
    CARI FAN DELL'HORROR!!!!

    Sono aperte le iscrizioni per il nuovo contest di halloween che come lo scorso anno ci siamo molto divertiti , questa volta sarà diverso, ovvero ci saranno dei fantastici premi succulenti.
    Preparate penna e calamaio, tela e pennello e date sfogo alla vostra orrida fantasia.

    Dopo un minimo di 30 iscrizioni il contest potrà iniziare, quindi invitate anche i vostri amici.

    Per iscriverti lascia un messaggio quí dicendo "partecipo".

    QUI IL LINK

    Se qualcuno di noi volesse partecipare può iscriversi, per chi non avesse un account su forumfree e non volesse crearlo potete pure partecipare da qui ;) Sarò io la vostra portavoce!

    A breve scriveremo anche le regole della gara!

    Buon divertimento
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    Finito Piccole donne di Louisa May Alcott e sto per iniziare Lady Susan di Jane Austen.
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    Electric Dreams E01-02
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    ESCAPE FROM LAPLAND




    Babbo Natale tirava pacchi gridando e ridendo con la bava alla bocca.
    Un esercito di Krampus faceva altrettanto.
    Nubi tossiche e schegge di metallo si spargevano in tutte le direzioni e Snake era stato ferito ad una gamba.

    Zoppicando si arrastró sulla neve verso il ghiacciaio. La gamba si stava coprendo di sangue.

    La neve e il ghiaccio coperti di nebbia contrastavano con il caos e la distruzione che si stavano consumando intorno al rifugio di Rovaniemi.

    Cominció a scalare la montagna lasciandosi dietro le urla di delirio di Claus e le grida di terrore dei malcapitati colpiti dai suoi pacchi.

    Snake vide una grossa ombra nella nebbia - Sei un altro maledettissimo mostro di Claus?

    Dalla nebbia apparve un uomo con uno strano berretto a forma di calza gigante. Trascinava con se due grosse tavole da snowboard.

    - Ehi amico, io sono del team della Befana. Anche tu ce l'hai con quegli sciroccati?

    -Beh, diciamo che il Natale non é la mia festa preferita

    -Ma che brutta ferita! Aspetta, sono un medico. Sará meglio che ti dia una sistemata prima che arrivi la Grande Valanga

    L'uomo si tolse la calza gigante dalla testa e la usó per fasciargli la ferita - Come va adesso?

    - Molto meglio grazie disse Snake saltellando sulla neve.

    -Prendi una tavola e preparati, manca poco. Tieni anche questo Kalashnikov. Ti sará utile

    Snake e il dottore si misero in piedi sulle tavole da snowboard e in quel momento cominció una valanga gigantesca. Arrivata su di loro i due furono sollevati e trasportati a valle dalla neve, verso il rifugio di Claus.

    -Io giro di qua! Ci si vede a Cleaveland!

    Snake imbracció il Kalashnikov e proseguí dritto verso il covo del ciccione bastardo.

    La Valanga distrusse l'ingresso e fece fuori la metá dei Krampus.

    Snake cominció a sparare all'impazzata.

    I Krampus cadevano come birilli, letteralmente, prima di morire cadevano sulla loro testa con le gambe all'aria avvitandosi su se stessi.

    Quando ebbe finito con loro entró in quello che rimaneva del rifugio.

    Lui era lí , ubriaco di follia.

    Snake cominció a sparare come se non ci fosse un domani -BUONA NATALE MALEDETTO ANIMALE!
    Il corpo crivellato di Claus era ormai irriconoscibile, ma Snake non si sentiva ancora soddisfatto.

    RATATÁ - E FELICE ANNO NUOVO



    The End


    Buone feste a tutti! Soprattutto Buon Anno e Buona Befana!

    Ecco qualcosa di brutto e sbrigativo :rolleyes:

    Edited by EdwardNewG - 1/1/2019, 12:28
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    Sense8 S01 E01-02
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    "Sicuro che la strada è questa?"

    "Certo cara, è impossibile che abbia sbagliato, usciti dall'autostrada abbiamo incrociato un unico bivio"

    "Avrai sbagliato lì, col senso che ti ritrovi!"

    "Ah ah ah, una strada andava in città e l'altra saliva qui, è per forza la strada giusta"

    "Certo che quello stronzo di Andrea poteva anche aspettarci"

    "Dai tesoro, il pulmino aveva solo 8 posti, noi ci liberavano dopo e loro sono partiti prima, non ci vedo nulla di male"

    "Poteva almeno fare finta di volerci aspettare"

    "Ecco lo vedi, abbiamo deciso di passare la vigilia ed il giorno di Natale con gli amici proprio per evitare le ipocrisie e tu,te ne esci così!"

    "Scusa tesoro! Hai ragione è che è così buio, in giro non c'è nessuno, saranno tutti in casa propria a festeggiare"

    "Certo a parte infermieri, vigili del fuoco, forze dell'ordine, addetti al traffico ferroviario aereo e marittimo..."

    "Ok ok ne abbiamo già discusso di tutti i poveri lavoratori che si prodigano per farci passare in serenità le feste a noi più care "

    "Guarda guarda, là in cima alla fine dei tornanti sembra esserci un bagliore"

    "Sì caro hai ragione, sono più tranquilla sento che è il posto giusto"

    "Sì come no, poco fa mi davi dell'idiota sbagliastrade e ora ti senti che è il posto giusto"

    "Mike quando fai così sei un vero stronzo!"

    "Accidenti sei in serata! Io stronzo ,Andrea stronzo, chi altri pure Babbo Natale?"

    "Ahhh lo sai che è l'unico turpiloquio che mi consento, fammelo usare acciderboli!"

    "Acciderboli!!! Anna stai passando una vigilia alquanto blasfema!"

    "Dai !!! Non prendermi in giro...lo sai che sono fatta così "

    "Lo so e ti adoro"

    Mike si allunga per baciare Anna su una guancia tenendo un occhio sempre sulla strada, piena di curve e coperta di nevischio. L'idea di ritrovarsi per la vigilia in un paesino sull'Appennino modenese era stata di Andrea.
    Il loro amico aveva infatti ereditato un vecchio cinema dal nonno ,scomparso all'inizio dell'estate, dove avrebbero cenato e visto vecchie pellicole fino all'alba. Per poi dormire nell'unico albergo del paese, sempre proprietà di Andrea, avrebbero sciato e poi pranzo-cena al ristorante, indovinate un po'...di proprietà di Andrea.

    "Caro, ti dirò, se avessi immaginato che la strada e il meteo erano così, forse, avrei preferito sopportare i tuoi"

    "Cara, se avessi saputo che la strada e il meteo erano così, sarei venuto solo!"

    Lo disse ridendo e facendo la linguaccia ad Anna.
    Lei gli tirò un finto pugno sulla spalla.

    Ad un certo punto intravidero un cartello ,ma la neve gelata ne copriva la scritta. Sì guardarono negli occhi per un istante.

    "Anna credo che siamo arrivati, anche se il GPS qui non funziona non c'erano altri posti prima di questo"

    "Tesoro lo spero proprio, ho bisogno di andare in bagno e non ho nessuna voglia di farla sulla neve!"

    "Ma cara sai che poi ti scalderei io!"

    "Scemo!!! Pensi sempre a quello"

    "Oh oh oh ,pure scemo , i freni inibitori ti stanno abbandonando!"

    "Uffa!!! Non mi prendere in giro. Soprattutto ora che troviamo gli altri. Già mi trattano come una bambina ritardata almeno difendimi tu"

    "Nessuno ti tratta come una bambina ritardata! Sono solo smaliziati e trovano divertenti i tuoi tabù, ma lo fanno bonariamente e alla luce del sole. Ridono con te non di te"

    "Lo so, lo so. Se no, non avrei mai accettato le vacanze con loro e questo bizzarro ponte natalizio"

    Uno splendido borgo in pietra apparve loro dopo l'ultima curva. Miriadi di luci colorate danzavano nel vento leggero gareggiando coi fiocchi che ogni tanto riprendevano a scendere.

    "Dio che bello!!! Sono felice di essere qui! È un posto magico!"

    "Disse la ragazza che aveva infamato strada e meteo"

    "Ok, ho cambiato idea ,non si puo' ?"

    "Certo, purché non la cambi su di me"

    "Oooh cucciolotto sai che non potrei mai"

    Lo disse stampando un sonoro bacio sulla guancia di lui.

    Entrati nel borgo affascinati dalle luci appese a case e negozi non poterono non notare, pupazzi di Babbo Natale appesi ad ogni balcone e finestra.

    "Cara che dici, mi sa che ci sono più Babbi Natale qui che in tutto il resto del mondo"

    "Ricordo quando si vedevano i primi,poi è diventato un fenomeno incontrollato, ora ognuno ha un Babbo Natale che gli sale in casa! "

    "Strano però "

    "Cosa?"

    "Tante luci in strada, tanti addobbi alle case,ma nessuno in giro, nemmeno una macchina"

    "Saranno tutti in casa per i preparativi"

    "Sarà... Oh eccolo! Non può che essere quello il cinema"

    "Siiiii , dai parcheggia che devo correre in bagno!"

    "Beh il parcheggio è tutto per noi da quel che vedo, non si vede nemmeno il pulmino di Andrea"

    Parcheggiata l'auto e scesi da essa un'aria gelida li avvolse all'istante, la sentirono pungere sulla pelle e farsi strada nelle ossa.
    Facendo attenzione a non scivolare a passo svelto si avviarono all'entrata del cinema.

    Deserto ma aperto ed illuminato il cinema offrì loro riparo. Nel cartellone della programmazione varie trasposizioni cinematografiche di Scrooge.

    "Spero non sia questo il vero programma!"

    "Prima vai in bagno poi ne discutiamo"

    Anna con uno sguardo misto di odio e amore abbozzo' e si diresse verso la toilette.

    Dopo pochi minuti fu di ritorno e vide sul volto di Mike un'espressione un po' inquieta, raramente lo aveva visto così o forse mai.

    "Hei macho che passa?"

    Lui pensieroso

    "Nulla baby, solo che questo silenzio e questa immobilità rotta solo dalla neve e dal dondolio delle luci è un po' strano"

    "Ahahah ora sarò io a prendere in giro te"

    "Fallo ti prego, perché il fatto che gli altri non siano qui e che non ci sia nessun altro comincia a farmi venire i brividi"

    "Non dire così, mi spaventi, fortuna che ho appena fatto pipì "

    D'un tratto un rumore sordo li scosse. Proveniva dalla sala, come se diverse persone si fossero alzate in contemporanea liberando i seggiolini a molla tutti insieme.

    Impauriti si affacciarono scostando le tende di pesante velluto...
    Un esercito di macabri e pallidi Babbi Natale stava venendo loro incontro, col braccio alzato ed il dito puntato.

    Fecero tre passi indietro come nella coreografia di un musical ma in uno straziante silenzio sempre più opprimente.

    "Dobbiamo tornare alla macchina e fuggire"

    "Sono perfettamente d'accordo cara"

    Usciti dal cinema ebbero però una gelida sorpresa...

    Tutti i babbi Natale appesi ai muri ed ai balconcini lenti ma inesorabili li avevano circondati e gli andavano incontro, mentre soffice e lieve cadeva la neve.


    27 dicembre "Gazzetta di Modena"

    Tragica vigilia per un gruppo di amici, preoccupati per il ritardo di due loro compagni che ancora non erano giunti a destinazione, si sono messi in viaggio per cercarli, questo ha dichiarato Andrea B. giunti in prossimità dell'autostrada hanno trovato la loro auto schiantata contro un palo, nonostante il tempestivo arrivo delle ambulanze per i due giovani Michele A. e Anna D. non c'era più niente da fare.

    Edited by EnricoD' - 24/12/2018, 21:20
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    HO aggiornato il topic con il banner creato da Viky :) e ho inserito i partecipanti

    Siete sempre in tempo a iscrivervi e partecipare! Siete l'anima del nostro forum!
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    Ed ecco il lavoro di Fulci Forever
    La ragazza in rosso: https://nonsolocinema.forumcommunity.net/m/?t=61016335
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    Howard camminava in fretta per tornare a casa, aveva fatto poche miglia a piedi per comprare a suo figlio il regalo che desiderava e non vedeva l'ora di essere da Laura, la sua ex. Aveva promesso di farle un po' compagnia prima della mezzanotte, magari ci sarebbe scappato un ritorno di fiamma sotto le lenzuola.
    La sera di natale più fiammeggiante della sua vita si profilava nella sua mente affaticata dallo stress della settimana. Sì, decisamente sapeva di meritarsi le coccole della donna che aveva mollato lui stesso perché la considerava “una zoccola e una boriosa snob”.
    Aveva chiamato quella boriosa snob ben prima di dicembre perché di certo stare con suo figlio la notte di natale non gli poteva bastare. Aveva bisogno del calore di una donna e l'avrebbe avuto. Si sarebbe fatto valere, come sempre, a letto.
    Lasciare quel giocattolo per Danny in auto non lo preoccupava, era solo uno stupido modellino di un orso robot.
    Era in ritardo di due minuti, sulla soglia di casa Hoffman implorò perché Laura gli aprisse subito. Faceva un freddo boia, là fuori. Il New Jersey non scherzava in quanto a clima invernale.
    La vista di quella rossa dalle labbra a forma di cuore lo deliziò, lo riscaldò. Sì, anche lì sotto, signori.
    “E' quasi pronto, bel ragazzo! Quale portata vuoi per prima? Carne- e si indicò il seno appena schiacciato dal top viola- o pesce?” gli chiese lei, con un largo sorriso.
    Howard la imitò, gli veniva da ridere mentre lei lo invitava a guardarle le gambe.
    “Onestamente sai...avrei un po' fame, cara la mia sirenetta!” disse quel furbastro di un banchiere, quando la rossa dagli occhi gelidi lo accompagnò in cucina.
    Vide la pentola e sobbalzò di stupore, vedendo quanto Laura si era data da fare. C'era uno stufato dall'aria piuttosto invitante.
    Mangiarono per un po' in silenzio nella sala invero un po' spoglia poi Laura ruppe il silenzio.
    “E' imbarazzante non parlare a tavola, specie in una notte come questa. Le cose non vanno benissimo, sai, Howard...”
    “Che intendi? Con il lavoro? Avevi trovato quel lavoro da segretaria, no?” replicò l'uomo, ingerendo un bel pezzo di carne quasi senza masticarlo.
    “Sì, ma non è solo questo!” spiegò la rossa, alzando le mani, sembrava disapprovare la risposta di lui.
    “Non tornare subito ad arrabbiarti con me, non so davvero di cosa parli.”
    “Ho trovato un uomo, dopo te, Howard...era così dolce....non l'hai mai saputo finora perchè è successa una cosa davvero molto brutta...aveva un figlio....e....!”
    “E?- chiese Howard, grattandosi i pochi capelli in testa- tieni la suspense molto alta, sai, Laura! Devo ammettere che saresti un'ottima scrittrice!”
    Laura si mise le mani sulla faccia e deglutì rumorosamente, dopo un sorso di birra:
    “E' scomparso. Mi ha detto delle cose strane riguardo la sparizione del bambino. Scott....povero. Era un ragazzino dolcissimo, come il tuo Danny. E'stata dura per lui perdere quel bambino e un giorno è sparito anche lui. Nessuna chiamata, nessuna chat dove rintracciarlo, né indirizzi e-mail...nulla. Sparito nel nulla, cazzo!”
    “Mi dispiace, insomma, Laura, davvero non so cosa dire, sarò sincero!” replicò Howard, instupidito. Finì di annegare una fetta di pane nella salsa piccante e ne strappò varie parti con un singolo morso.
    Laura simulò una faccia un tantino schifata poi riprese a parlare: “Si tratta di una donna in rosso, non intendo capelli come i miei. Ma aveva un vestito rosso, mi diceva Paul.”
    Howard arrossì visibilmente e la situazione precipitò piuttosto in fretta.
    “Tu sai qualcosa!” scattò lei, alzandosi da tavola. Con un calcio gettò a terra l'albero di Natale, le palline decorative rotolarono via come grottesche granate.
    “Scusa, Laura, ti prego, ma davvero, forse è meglio che me ne vada!” disse l'uomo, quasi gridando. Corse verso l'appendiabiti vicino alla porta d'ingresso.
    “Prima mi racconterai quella storia. Cosa sai di quella tipa? La vedi anche tu? Come Paul? Racconta, da questo dipenderà tutto il proseguimento di questo dannato 25 dicembre!” esclamò Laura, raccogliendo le forze per rimettere in piedi l'albero ormai in parte rovinato.
    “Meno male che non hai figli!” scherzò lui, sforzandosi di apparire disinvolto, ma aveva fretta di andarsene.
    Laura lo prese quasi con la forza e lo trascinò sul divano, facendo di tutto per tenerlo fermo e spogliarlo.
    “Racconta di quella donna. Ti è successo qualcosa, vero?”
    Sì, ammise lui- le mani giunte come se pregasse- è successo quando ero ancora un ragazzo. Avevo una compagna di scuola, si chiamava Sandra. Parlava solo con me, alle elementari né io né lei ci trovavamo molto bene. Era una bambina molto procace, aveva un po' la faccia da giovane vecchia, non so se puoi capirmi.
    Quando eravamo in gita, è finita sotto un autobus mentre attraversavamo e io non ho fatto niente per impedirlo. Quel giorno, lo ricordo sempre, aveva un vestito color rosso sangue. Per tutto il tempo del viaggio io la prendevo pure in giro per quello, sai?”
    “Ma questo cosa c'entra con Paul e suo figlio? Non può essere una coincidenza? Ci sono migliaia e migliaia di persone, nella contea. Vuoi che non ci sia più di una ragazza o di una bimba vestita di rosso?”
    Howard strillò come un adolescente isterico, sembrava ridicolo ma per lui non era uno scherzo. Nossignore.
    “Non so come dirtelo, tu ti stai spogliando ma ti vedo quasi come lei...”
    La situazione era seria quindi, lei se ne rendeva conto ormai. Quell'imbranato viveva di paure dopo che l'aveva mollata. Perché mai l'aveva lasciata? Per sentirsi più forte? Bah, che strani gli uomini.
    “Ti accompagno a casa con la mia auto. Lascia la tua qui, davvero...non stai bene. Non avrei dovuto farti venire da me, non sei tranquillo e mi dispiace. Mi farò perdonare per come mi sono comportata e andando via non ho migliorato le cose. Ma adesso vieni con me e cercheremo di risolvere le cose.”
    Lui fece un cenno di assenso quando la rossa lo fece alzare dal divano.
    “Faremo come dici tu, non ti volevo rovinare la serata...!” le disse Howard, mentre lei lo aiutava a rimettersi il cappotto.
    Poi il suo monologo continuò in auto, visto che lui non parlava quasi più: “Ho cominciato io a ricordarti quella ragazzina. Tu devi solo riposarti.”
    “Sono davvero stanco, hai ragione, devo darmi una calmata e smettere di pensare alle cose passate.”
    Laura annuì, sogghignando.
    Quando furono davanti all'abitazione di Howard, una piccola villetta immersa nel verde, la donna si avviò per prima, dicendo all'uomo di seguirla.
    Gli lanciò un bacio dolce nel buio che riempiva tutto, poi gli ordinò in tono quasi solenne di aprire la porta e dare il regalo di natale a Danny.
    “Mi rivedrà molto volentieri anche se non sono sua madre, Howard!”
    Quando entrarono, però, accadde qualcosa di strano. Danny non riconosceva più il padre, appena lo vide gli urlò contro dandogli del malintenzionato.
    “Ma come? Ti ho portato il regalo, anche! E' natale, Danny!” sbraitò l'uomo, con voce cupa, piena di angoscia e sgomento.
    “Non ci servi! A me non sei mai servito! Io e Danny caro abbiamo fatto un patto! Se lui contribuisce alla scomparsa di papà, io non lo farò sparire dalla faccia della terra come ho fatto con altri figli e ingenui amanti! Povero stupido! Hai creduto alla mia novella della tipa rossa! Se può farti star meglio io sono rossa e lo diverrò presto anche di più per il tuo sangue che mi colerà sulla faccia, cazzo!” spiegò lei, armeggiando nervosamente nella sua borsetta di pelle di serpente.
    Howard cercò di strappargliela dalle mani lunghe e affusolate ma queste già avevano qualcosa da tenere ben saldo. Una corda di pianoforte.
    L'uomo inciampò nelle scarpe di lei quando Danny gli fece uno sgambetto e fu un gioco da ragazzi per Laura stringere quella corda sul collo dell'ex, fino a schizzarsi tutta con il suo denso liquido rosso!
    “E' bello il tuo sangue! E anche così dannatamente soddisfacente!” disse la donna, ma il suo entusiasmo non durò.
    Danny fu il primo a gridare come pazzo, seguito subito dalla “mamma”.
    Appena aveva messo il sedere sul divano in sala per rilassarsi dopo quello scempio perpetrato dalla donna, il ragazzino si sentì mancare il respiro.
    Due mani pallide lo trascinavano per i piedi fino a “risucchiarlo” sotto il divano, tentava di urlare ma una voce di bambina gli intimava il silenzio.
    Gli promise una morte ancora più atroce se si fosse azzardato a urlare.
    Laura non smetteva di esprimere la sua paura e quindi quella che vide prima di morire fu la donna in rosso. La cosa cadaverica che la fece stare zitta non era certo una ragazzina, ma un'adulta dallo sguardo selvaggio e le mani munite di unghie acuminate.
    Laura si dimenò tra le braccia ossute della vendicatrice in rosso, morì senza lamentarsi per il black-out. Si erano spente le luci in tutta la casa, Sandra aveva deciso che sarebbe finita per tutti nel buio.
    “Non ho mai perdonato Howard ma nemmeno te per avergli fatto del male! Aveva ragione, sei una stronza snob che merita la morte!” disse la morta, spremendole occhi naso e bocca sotto le sue mani straordinariamente forti. A niente servì il rimpianto di non aver creduto alla storia di Howard, Sandra non ebbe pietà alcuna. Non si curò dei suoi mugugni disperati, non le mollò la faccia stravolta finché non la sentì esalare l'ultimo respiro. Finché non cadde, con la faccia invero intatta ma il cuore spaccato.
    E così finì questo gioco di incastri, di racconti da incubo.
    Non importava se erano inventati o meno, ma le morti, le sparizioni e i sentimenti di vendetta erano stati reali.
  12. .
    Lo spettatore potrebbe rimanere un po' spiazzato dal fatto che la pellicola non abbia una vera e propria ambientazione. Dark City può essere collocata in un tempo ignoto, in un luogo a caso degli Stai Uniti. Anche se gli usi e costumi, fanno credere di essere in un noir tra gli anni 60 e 80, il tutto non viene definito con certezza, potrebbe anche essere in un periodo storico futuro.
    Edifici e interni decadenti dove si muovono gli abitanti, squallidi hotel, centrali di polizia che paiono usciti dai romanzi di Agatha Christie o Arthur Conan Doyle il tutto ben armonizzato in un'atmosfera cupa e decadente che si rifà molto alla Gotham City del primo Batman di Tim Burton (1989). Tutto nel film è calcolato per far perdere ogni punto di riferimento allo spettatore.

    La notevole scenografia dà vita, in tutti i sensi, a una metropoli di grande fascino e onirica. Un film di forte impatto visivo, ma leggermente debole dal punto di vista narrativo sopratutto durante lo sbrigativo scontro finale, che ipnotizza lo spettatore nonostante gli effetti visivi un po' scadenti (solo un anno dopo arriva Matrix, quindi le capacità di poter rendere migliore quest'ultima fase potevano esserci, ma probabilmente il budget non lo ha permesso). Epilogo di successo, con un finale probabilmente sospetto ma che stupisce ugualmente.

    Interessante la similitudine con il citato Matrix, anche se effettivamente la distorsione e la percezione della realtà nelle due pellicole avvengono in modo differente. Eppure questo film ai botteghini è stato un completo disastro ma a mio avviso ha le stesse interessanti qualità del primo Matrix. Una logica differente, ma l'impatto visivo è notevole in entrambe le pellicole, nella loro diversità t2730

    Concludo con una piccola riflessione che metto sotto spoiler perché è sulla parte finale del film
    Questo film sfata tutti i miti e fa vedere che la terra effettivamente è piatta t2712

    Consiglio a tutti la visione sopratutto agli amanti, come me, del genere fantascientifico. Butta le basi di molti film successivi.
  13. .
    Ero spaventato a morte, anche se non riuscivo a capire del tutto la sua rabbia. Mi sembrava di averla accontentata fino a quel momento e invece mi scatenava contro fulmini e potenze demoniache.
    Esseri alati dal volto parzialmente umano si libravano nel cielo nero, soffermandosi a malapena sugli edifici divorati dalle fiamme. Su ognuna delle loro zampe era marchiata una “J”, il marchio di Lei. La mia musa. Quelle creature erano sue, me le scagliava contro per spaventarmi e costringermi a cercare un riparo. Mi sembrava di esser finito in uno di quei film post-apocalittici dove può succedere di tutto e niente era impossibile. Nel suo mondo erano sempre presenti ma fino a quel giorno le aveva tenute a bada. Giusto per puro sadismo, sentii chiamare due personaggi a me familiari. Uno era un ragazzo con i baffi, un tipo carismatico che avevo in mente ma di cui non avevo mai scritto niente. L'altro personaggio era una ragazza, Claudia Neri, di cui volevo tornare a buttar giù qualche riga. Erano in pericolo: gridai alla Musa di non fare niente di stupido ma una delle creature prese il tizio baffuto e lo trascinò via con le zampe. A me non restava che soffocare un vago disgusto e molta rabbia quando la bestia dilaniò il corpo del giovane tra le unghie acuminate, lasciando il suo cadavere smembrato nel vuoto fatto di fuoco e cenere.
    Corsi allora lontano, tornando dove avevo incontrato la mia musa la prima e non unica volta. Quel pub era ancora integro, ma sembrava chiuso.
    Battei con forza i pugni contro la porta, urlando parole irripetibili verso tutto l'universo e anche contro la mia musa. Imprecai per il modo in cui ero stato così imprudente e mi aspettai di vedere Claudia Neri squarciata in mille pezzi mentre cadeva senza un grido a terra, squagliandosi come una frittata fatta male.
    Ma non vidi niente di tutto questo. Qualcosa parve ascoltare la mia disperazione perché la mia musa apparve aprendomi la porta, chiedendomi senza garbo di entrare.
    Rimasi abbagliato vedendo quanto era cambiato quel locale da quando ci ero stato l'ultima volta. Era molto cupo, le pareti sembrano imbrattate di sangue ma nel complesso era molto ben tenuto e tutto sembrava funzionante. Anche se non molto moderno. Mi sentivo un cittadino americano degli anni cinquanta e ne sarei stato orgoglioso se non ricordassi la desolazione infernale all'esterno. Dalle finestre si vedevano quei demoni volare, stringendo carcasse tra i loro artigli implacabili.
    Mi voltai appena in tempo per farmi dare uno schiaffo talmente forte che credevo mi si sarebbe rigirata la testa di 180°.
    “Te lo sei meritato!” disse la mia musa, indicandomi il tavolo più vicino. Mi disse di sedermi e di gustarmi lo spettacolo.
    “C'è la serata della mia parte oscura!” sentenziò Jen, non interrotta. Mi bastò tentare di dirle qualcosa che lei mi interruppe, minacciando di darmi un altro schiaffo.
    Ero ansioso, non capivo perché fosse arrabbiata. Ok, essere in collera o triste era il suo stato naturale ma non riuscivo a comprenderla, in quell'occasione. Avevo finito con le storie zombesche, che la scocciavano e la annoiavano. Ne avevo scritte ancora, ma senza lei come leader, poiché fare la leader buona non le interessava tantissimo e la capivo pure, in fondo.. Poi stavo lavorando al suo ritorno di personaggio veramente malvagio, le sue origini di serial killer erano pronte per essere rinnovate. E Jen però non sembrava soddisfatta, mi guardava con occhi rapaci mentre si sedeva accanto a me.
    Io non sapevo cosa fare, cosa dire. Volevo bere qualcosa ma lei mi diceva di no, perché a detta sua solo lei aveva davvero l'aria di una che deve bere per dimenticare.
    “Perchè...fai così? Posso parlarti o rischio qualcosa? Se non ti spieghi non ti posso comprendere come vorrei, Jen!” provai a dirle, un po' irritato ma anche spaventato dal suo modo di fare più freddo del solito.
    Sobbalzai vedendo lo spettacolo che iniziava: apparve una specie di palco dal nulla e una cantante dall'aspetto familiare si preparava per allietare il pubblico. Quale pubblico, poi? Vabbè, il pub era forse più surreale della mente della mia musa.
    “Ti ho sentito mentre pensavi, stronzetto ingrato! Che credi di fare provocandomi? Guarda che non ci sarà nessuna cazzo di bestia volante per te, là fuori. Rimarrai imprigionato qui per sempre e farai tutto quello che voglio io! Guarda cosa succede a chi mi disonora!”
    Jen si sentiva una specie di regina da adorare, del resto ero stato io a farla così ma una parte di me si sentiva in dovere di correggerla almeno un po'.
    Aveva appena fatto uccidere quell'Ed per i suoi capricci da bambina capricciosa e sì, non era solo lei quella col diritto di arrabbiarsi.
    La canzone era iniziata ed era struggente, un po' da pellicola arthouse, con tutte quelle luci strambe. E poi la star era sempre Jen, anche se in quella veste luciferina e perversa che avevo già visto nel pub. Aveva i capelli raccolti e mentre singhiozzava per chissà quale amore perduto o ucciso di tanto in tanto tormentava alcune cose che rotolavano sul palco. Sembravano grossi pezzi di carne sfatti ma vidi ben presto che erano teste umane, probabilmente deformatesi dopo numerosi calci di lei. Urlavano e piagnucolavano come un certo Jamie di mia conoscenza. Erano il classico stereotipo della vittima della virago assassina: il maschio piagnucolante che si prostra senza ribellarsi alla morte più atroce e mozzafiato. La canzone si fece più cupa e anche la Jen musicista sembrava urlare un po' di più, nel mentre che schiacciava quelle facce urlanti con i suoi tacchi tipo stiletto o sputava nelle loro bocche agonizzanti.
    “Basta, Jen, ti prego. Cosa c'è che non va? Io scrivo sempre volentieri su di te. E' per Claudia? Sei gelosa del mio personaggio? Dai, sul serio, non ti sostituirei mai con nessuna!”
    Lei replicò con aria fintamente sprezzante, sembrava già più rilassata anche se non voleva darmelo a vedere:
    “Claudia muore se non la tratti come un qualcosa di diverso. Ma non è solo questo, è che mi preoccupa tanto quello che vuoi fare con me poi...dopo la serial killer cosa hai intenzione di fare? Non mi va di fare la calpestauomini per sempre, caro, sai che non sono solo questo!”
    “Ma lo so-le dissi, tenendole una mano-non ti devi preoccupare. Finchè potrò essere qui, non importa di quanto sangue e cattiveria mi mostrerai per farmi paura ma io ci sarò. Sempre che non uccidi altri miei personaggi!”
    “Moccioso ingrato, tu non vuoi dormire tranquillo stanotte! Guarda la mia metà che canta e pensa a cosa posso ancora fare!” gridò lei, con gli occhi in fuori. Mi guardava in modo molto inquietante, pareva mi volesse divorare con un solo morso.
    “Ok, scusami, dai, non intendevo provocarti o farti arrabbiare! Non avrei motivo di farlo!” le risposi, alzando le mani dal tavolo, in segno di resa.
    “Non farmi fare la sonnambula assassina che poi ti pentiresti amaramente! Dì un po', non sarebbe male aggiungermi qualche caratteristica del genere , no?”
    In effetti aveva ragione, potevo darle quella caratteristica. O qualcosa di simile.
    “Si è fatto tardi e se me lo permetti vorrei stare più tranquillo quando scrivo di te. Non ti far venire dubbi su di me, non è questo che voglio dalla mia psicopatica preferita.” le dissi fingendo di essere agitato. Ero più tranquillo, probabilmente mi aveva capito. E se fossi uscito forse nessun J-Monster mi avrebbe fatto a brandelli, spargendo le mie budella nel fuoco.
    In effetti quando feci per incamminarmi verso l'esterno notai dalle finestre che stava apparendo la solita nebbia. Nessun cadavere, nessun incendio apocalittico, nulla di nulla. Tutto tornava come prima, pian piano.
    Prima di lasciarmi andare, la mia musa mi strinse una spalla, chiedendo di essere salutata come meritava. Mi abbracciò e io arrossii un po', come succedeva sempre.
    “Alla prossima arrabbiatura!” feci per dire ma con apprensione notai il viso di Jen-personaggio trasformarsi in quello diabolico e incollerito della Jen-cantante.
    La donna mi fece la linguaccia, dicendo con voce squillante: “Pensa pure a me qualche volta, stupidello!”
    “Oh, va bene. Sonnambula e cantante psicologicamente deviata! Ti va l'idea?” chiesi timidamente. Stavo ritrovando un po' il sorriso quando tornò a parlarmi la Jen classica: “Mi manchi già, combina qualcosa di buono e torna qui quando vuoi. Non seguire tutto quello che ti dice l'altra...”
    Io le feci un cenno di assenso e le baciai una mano, sentendomi un gentleman di altri tempi. Non era certo il caso di deludere la mia musa. Specie se in bilico tra due personalità strambe e fascinosamente demoniache.
  14. .
    well
    grazie @Ellie02

    complimenti ai vincitori.
  15. .
    Eccoci alla fine del contest. Grazie per i voti e congratulazioni a tutti i partecipanti. Siete stati davvero bravi!! m1234

    Ma come sempre accade in queste occasioni ci sono dei vincitori e dei perdenti :lol: e dato che sono di corsa non posso fare un grande discorso :D Quindi bando alle ciance ecco la classifica!

    Al primo posto a pari merito entrambi i forum! con 274 punti vincono
    VIKY017 per Non Solo Cinema e Enrico D' per Horror da Paura!!

    primo

    Al secondo posto con ben 268 punti : EdwardNewG

    secondo

    Al terzo posto un altro ex aequo Sidney per Non Solo Cinema e Fulci Forever per Horro da Paura con 265 punti

    terzo

    Infine Austin Dove ÆÐ con 262 punti

    Non ho preso in considerazione i mezzi punti arrotondando per difetto.

    Un abbraccio a tutti
368 replies since 22/8/2012
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