Hunger Games - Il canto della Rivolta (parte 1)

Giunge il primo capitolo del terzo e conclusivo "episodio" della saga di Hunger Games, ispirata alla trilogia scritta dalla penna di Suzanne Collins diretto da Francis Lawrence.
Ci ritroviamo subito "buttati" nel distretto 13 dove "I Vincitori" si sono rifugiati, e dove tutti i ribelli si stanno organizzando per combattere il governo e Capitol City. Molti distretti sono stati attaccati e sterminati. Il distretto 12 a cui appartiene Katniss è stato il primo ad essere stato raso al suolo. Peeta è nelle mani di Capitol City e ne diventa il volto.

Questa prima parte pare essere una intro a un qualcosa di più, come se fosse il "pilot" di una nuova serie TV. Analizza lo stato psicologico di Katniss e degli altri scampati ai giochi, mette in mostra gli scenari di guerra con colori grigi e cupi, lo chiamerei episodio della memoria
Memoria perché c'è un po' di storia, vengono svelati segreti, viene messa a nudo l'anima del governo e degli abitanti di Panem! Ma il tutto viene raccontato con pochissima azione rispetto a quello a cui siamo abituati nei capitoli precedenti. Azione ai minimi termini dunque e più introspezione... Ma non mancano i momenti forti ed emozionanti, io in più di una scena mi sono commossa e la lacrimuccia è scesa.
Alcune scene ammetto essere state troppo lunghe e prolisse, e infatti qui mi chiedo: Perché fare due capitoli quando puoi benissimo raccontare tutto in un unico film? Si, è vero, è molto fedele al libro ma... un unico film di qualche minuto in più ci avrebbe resi tutti felici e contenti.
La Lawrance regge bene il ritmo, si può dire che se non ci fosse lei sarebbe un film banale, invece lei da quel tocco di non so che, e rende il tutto più piacevole anche solo con un suo sguardo. L'unica pecca è il doppiaggio, troppo giovanile e bambinesco. Per fortuna quando canta non l'hanno doppiata, altrimenti credo sarebbe stato uno scempio.
Bravi anche gli altri del cast, un grandissimo Philip Seymour, recentemente scomparso, nei panni di Plutarch Heavensbee, personaggio molto carismatico e piuttosto strategico.
Ho amato Effie che, nonostante l'apocalisse del momento, si preoccupava di non avere la sua parrucca
Senza dubbio è un film da vedere, che ci lascia con l'amaro in bocca perché la scena finale è davvero straziante! Io ero profondamente provata alla fine del film
Complimenti Francis Lawrence hai colto nel segno l'Anima del libro!
E ora, non ci resta che attendere un anno per il prossimo ed ultimo capitolo!