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Posts written by tayger

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    Un fan service dedicato ad uno dei mostri iconici più famosi di tutti i tempi, che ha saputo superare confini geografici e temporali, abbracciando un pubblico eterogeneo di tutte le età e di tutte le culture.
    Un mito alimentato periodicamente e rivisto di volta in volta, che nasconde dietro al suo grande corpo la verità nascosta sulle paure dell'uomo, capaci di annientare coscienza ed intelletto, a favore della forza bruta e della violenza.
    Un mito talmente grande, da far scomparire le guest star presenti nella pellicola, che si spartiscono i pochi minuti dedicati nel modo migliore possibile, sapendo trovare la loro ragione d'essere in funzione di ruoli ben definiti, nonostante le poche pennellate dedicate ai loro tratti, a causa dello scarso minutaggio.
    Ben lontani dall'essere interpretazioni memorabili, sanno comunque colpire e lasciare il segno, funzionali alla grande star della pellicola
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    CITAZIONE
    Uno di quei film che ti fa ringraziare l'esistenza della settima arte. Devo pur ammettere che armato di sottotitoli non sono riuscito a seguirlo tutto benissimo, soprattutto nelle sfumature dei dialoghi, ma la logica intrinseca l'ho colta e son rimasto colpito da quanto di buono ci sia in questo film. O meglio... in questi film. Perché la destrezza con cui si destreggia tra un genere e l'altro è un esempio di fulgido talento, in un gioco voluto che ti sballotta da una parte e l'altra con il chiaro intento di non volerti svelare lo sconcertante epilogo.
    Una brusca virata che forse è molto forte anche rispetto a quanto di "estremo" ci aveva già abituato il film, ma che non stona e non penalizza la pellicola.
    Una performance Eccellente di McAvoy, camaleontico, eccessivo, una furia coinvolgente e travolgente, una specie di one man show che poggia tutto sulle sue spalle ma non lascia nulla al caso, con un cast di comprimari che sa reggere l'urto di una prima donna in grandissima forma e riesce invece ad esaltarlo ulteriormente.

    Di getto tutto questo. Metabolizzando successivamente potrei dire che forse nel film noto soprattutto la nota amara verso il finale, con la quale lo spettatore riesce finalmente ad entrare in sintonia con il protagonista, magari non a supportarlo ma a comprenderne la motivazione di fondo.
    E provare tristezza. Assieme a tutto il vocabolario di emozioni che c'è stato prima.
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    CITAZIONE
    La conclusione di una trilogia, di una storia, di un eroe che ci ha accompagnato per moltissimo tempo. Un'ideale parabola conclusiva che ci racconta la fine di un eroe, che tale più non è ma solo uomo, uomo perso e senza più ideali, senza più prospettive, senza più futuro, che vive e vegeta in attesa di un epilogo.

    Epilogo a cui assistiamo, nel quale il classico canovaccio del supereroe, la dicotomia tra maschera e persona fatta di scontri ed attriti, viene stravolta e ricondotta ad una trama più semplice e lineare, che racconta di Logan e non più di Wolverine, che non ha più la necessità di trovare una identità ma solo un mondo in cui vivere e finire i propri giorni, lontano da ciò che lo ha reso l'icona che tutti noi conosciamo.

    Una parabola verso il basso, l'incedere lento ed inesorabile che segna la fine di un'era, per lui e per noi, che traccia un punto fermo tra ciò che è stato e ciò che sarà, un addio che non lascia alcun amaro in bocca per quanto viene poeticamente impresso sulla pellicola, per quanto bene vengono delineati i contorni di un mondo sterile ed arido per i mutanti, nel quale i pochi superstiti attendono solo la fine, nell'eterna incertezza del se, del come e del quando, e dai quali Logan non si discosta.

    Un eroe dai tratti incerti, che incespica dinanzi alla vita in attesa della morte, che rifiuta il suo destino stanco e scoraggiato, ferito e disilluso, pronto ad abbracciare la fine scansando i barlumi di speranza che si accendono dinanzi al suo cammino.

    Una pellicola molto diversa da un qualsiasi altro cinecomic Marvel/Sony, che mette da parte l'estro scenografico per scommettere sulla sceneggiatura nuda e cruda, vincendo senza ombra di dubbio.
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    mi son sbagliato, mi ricorda molto di più Lynch :D
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    CITAZIONE (PENELOPE29 @ 3/3/2017, 14:10) 
    UAU. GRAN LAVORONE!!
    a parte 5 tra quelli da te citati io non ho visto altro.
    molto bene. li ho segnati tutti!!!!
    grazie mille Madian.
    di Miike ne hai visto qualcuno che ti senti di consigliarmi?
    poi non ti stresso più, giuro.

    Audition qui cosa ne penso.. ed è un gran bene!
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    CITAZIONE
    E' il mio primo film di Takashi Miike e mi ha lasciato completamente spiazzato. Letteralmente disorientato, sul tipo di cinema che vuole proporre.
    Di primo acchito non riuscivo a capire dove fosse quella vena horror da eleggerlo a film del mese, ma la maestria del regista consta proprio nella sua capacità di insinuare il brivido seguendo un climax dall'apice estremamente sadico ma al tempo stesso poetico.

    Una maestria che sa soppesare armoniosamente generi diversi inizialmente, senza dare alcuna indicazione chiara del proseguo, se non quando il regista stesso vuole iniziare ad imprimere un'impronta più marcata e coerente con il progetto di fondo.
    Una serie di indizi che fanno intuire il sadismo finale ma che non consentono allo spettatore di prepararsi adeguatamente, rivelandosi solamente tramite sottili giochi psicologici che alimentano la tensione ed il nervosismo sottopelle, pezzi di pane che tracciano un percorso verso una destinazione shockante ma al tempo stesso affascinante.

    Un sottobosco di sensazioni che vengono solleticate a comando dal regista, che sa dosare tempi e dilatare la tensione nei momenti adatti, in un gioco doloroso, sia per il protagonista che per lo spettatore.
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    CITAZIONE (PENELOPE29 @ 28/2/2017, 18:34) 
    Esattamente di quali scene parli perché io sono stordita e non li ho notati

    Magari sono io che me li invento eh, essendomi fatto influenzare dal fatto che Roth e Tarantino sono molto amici. Però certe scene strane o personaggi strani, tipo il karateka verso la fine o certi omaggi di sangue gratuiti.. ora vado un po' a memoria perché l'ho rimosso abbastanza il film, ma ai tempi mi parve di trovare molti omaggi.
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    Secondo me i fasti delle prime 3 stagioni vengono toccati in pochi episodi nelle stagioni successive, con notevoli mancanze di idee nella quinta stagione. Ma nel complesso è una serie sempre godibilissima, che sa appassionare e rendere snervante l'attesa della puntata successiva.

    Il fatto che nella sesta non vi siano più tanti punti di riferimento con il romanzo forse giova alla serie, che nella quinta per l'appunto vive nell'attesa delle ultime -splendide- puntate, senza far progredire significativamente la storia in quelle precedenti.
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    CITAZIONE (PENELOPE29 @ 28/2/2017, 18:16) 
    Tyger maaaaaan.
    Tu puoi dire tutto quello che vuoi.

    Ah ah grazie! Io vado un po' a memoria, ma tu non hai trovato qua e là omaggi a Tarantino ed addirittura Lynch?
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    CITAZIONE
    Un gioiellino, capace di sintetizzare la filosofia che permea il cinema asiatico e la vivacità del cinema occidentale, in un connubio che ne esalta i rispettivi pregi e li coniuga in una formula vincente.

    Un film che richiama i sapori notturni del maestro -in tale ambito- Michael Mann, che diviene protagonista di quando in quando, in tutti i momenti in cui viene evocata, prendendosi la scena per cullare i momenti riflessivi della pellicola, incorniciandoli e rendendoli introspettivi e profondi.
    Un tema centrale, la vendetta, che è già stata sviscerata in più modi ed in maniera differente da Park Chan-wook nella sua celebre trilogia, e che tende a posizionarsi su binari meno eccentrici ed estremi, senza tuttavia togliere valore alla visione in sé, supportata efficacemente da un surrealismo che non stona nell’insieme, ma lo aiuta a deviare dai canoni standard di una tematica così abusata.
    La semplice metafora che in testa alla pellicola cita il vento e il cuore, diviene la chiave di lettura principale e che segna distintamente il chiaro momento in cui tutto cambia, il primo tassello che scatena la reazione a catena che porta a conseguenze estreme e tragiche, in un susseguirsi di violenza senza morale e senza tregua.
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    Ti dirò che a me non ha fatto impazzire. Ho trovato alcune idee buone, ma lasciate un po' a favore di omaggi abbastanza evidenti a Tarantino qua e là.
    Ma in generale quello che me lo fa un po' scadere è la recitazione in toto, che mi ha irritato tanto da non farmi risultare gradevole la visione.
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    CITAZIONE (Keira« @ 19/2/2017, 22:00) 
    CITAZIONE (tayger @ 4/2/2017, 13:03) 
    Mel Gibson i film li sa fare, poco da dire. Le storie le sa narrare bene, riesce a rendere fluida qualsiasi sceneggiatura, comprese certe esagerazioni qua e là che comunque non rovinano il piacere della visione in sé e per sé.
    Forse non verrà mai ricordato per una bravura tecnica eccelsa, una fotografia indimenticabile o altro, ma di sicuro riesce a sintetizzare il tutto in film che sanno il fatto loro e sanno restituire molto in termini di appagamento e coinvolgimento.
    Non di meno è questa sorta di biopic a cui al massimo può essere contestato un casting un po' anomalo ma che sa comunque dare il proprio contributo alla causa.
    Ma il vero fulcro di tutta la visione è la guerra, quella che Mel Gibson sa imprimere sulla pellicola, quella che sa disgustare ed inorridire lo spettatore, quella che ti sa ricordare cosa sia e perché deve essere evitata.

    Quoto anche le virgole.
    Mi è piaciuto, è stato molto coinvolgente, tanto da trovarmi a ringhiare insieme agli attori in alcune scene :lol:
    Andrew Garfield per me rimane un no, non mi dice niente.
    Consigliato :D

    Concordo, Garfield è un po' un marmellotto, con una faccia da bambi ad inizio film che non riesco a digerire molto.
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    Se lo vince per Hacksaw Ridge l'oscar è un po' buttato via secondo me.. a me Garfield piace ma in quel ha una faccia da marmellotto che non riesco a mandare giù.. ma in generale mi pare vagamente limitato.. ho sta sensazione
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    Mel Gibson i film li sa fare, poco da dire. Le storie le sa narrare bene, riesce a rendere fluida qualsiasi sceneggiatura, comprese certe esagerazioni qua e là che comunque non rovinano il piacere della visione in sé e per sé.
    Forse non verrà mai ricordato per una bravura tecnica eccelsa, una fotografia indimenticabile o altro, ma di sicuro riesce a sintetizzare il tutto in film che sanno il fatto loro e sanno restituire molto in termini di appagamento e coinvolgimento.
    Non di meno è questa sorta di biopic a cui al massimo può essere contestato un casting un po' anomalo ma che sa comunque dare il proprio contributo alla causa.
    Ma il vero fulcro di tutta la visione è la guerra, quella che Mel Gibson sa imprimere sulla pellicola, quella che sa disgustare ed inorridire lo spettatore, quella che ti sa ricordare cosa sia e perché deve essere evitata.
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    CITAZIONE (Zio Pinco @ 17/1/2017, 23:14) 
    Se avessimo le armi anche qua in Italia i cinema sarebbero molto più silenziosi.

    E pieni di spifferi.
1504 replies since 6/2/2008
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