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Audition
GENERE: Drammatico, Horror, Thriller
ANNO: 1999
REGIA: Takashi Miike
SCENEGGIATURA: Daisuke Tengan
ATTORI: Ryo Ishibashi, Eihi Shiina, Tetsu Sawaki, Jun Kunimura, Renji Ishibashi, Ken Mitsuishi, Ren Ôsugi, Toshie Negishi, Miyuki Matsuda, Shigeru Saiki, Yuriko Hirooka, Fumiyo Kohinata, Misato Nakamura, Yuuto Arima, Ayaka Izumi, Nattsu Tanabashi, Kimiko Tachibana, Tatsuo Endo, Koshio Jindoji, Kanji Tsuda, Party
FOTOGRAFIA: Hideo Yamamoto
MONTAGGIO: Yasushi Shimamura
MUSICHE: Kôji Endô
PRODUZIONE: AFDF, OMEGA PROJECT
PAESE: Giappone, Corea del Sud
DURATA: 115 MinCITAZIONESette anni dopo la morte della moglie, Aoyama, dirigente di una compagnia, viene invitato all'audizione per la scelta di un'attrice. Sfogliando le foto delle partecipanti, la sua attenzione viene catturata da Yamazaki Asami, un'affascinante ragazza con un passato di ballerina. Durante le audizioni, la donna è l'ultima ad essere esaminata. Aoyama, che rimane letteralmente rapito, prende nota del suo numero di telefono e la invita a cena. Quando lui la richiama per la seconda volta, lei si trova sola in una stanza buia. Sola, a parte un corpo senza vita chiuso in un sacco, che giace sul pavimento.....
fonte ComingSoonTrailer
Edited by BlackPanther - 3/3/2015, 10:28. -
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Che filmone!
Uno dei migliori di Miike e poi Eihi Shiina fantastica e particolare attrice, che ho adorato anche in Tokyo Gore Police, in questo film riesce a trasmetterti la profonda pazzia della protagonista mischiata alla sua bellezza.. -
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l'ho visto giusto ieri...non so dire se mi sia piaciuto o no...sicuramente alcune parti sono davvero impressionanti...chi l'avrebbe mai detto che inquadrare un telefono ed un sacco potesse generare tanta inquietudine però non l'ho capito a pieno questo film... il finale mi ha lasciato molti dubbi... . -
.CITAZIONEE' il mio primo film di Takashi Miike e mi ha lasciato completamente spiazzato. Letteralmente disorientato, sul tipo di cinema che vuole proporre.
Di primo acchito non riuscivo a capire dove fosse quella vena horror da eleggerlo a film del mese, ma la maestria del regista consta proprio nella sua capacità di insinuare il brivido seguendo un climax dall'apice estremamente sadico ma al tempo stesso poetico.
Una maestria che sa soppesare armoniosamente generi diversi inizialmente, senza dare alcuna indicazione chiara del proseguo, se non quando il regista stesso vuole iniziare ad imprimere un'impronta più marcata e coerente con il progetto di fondo.
Una serie di indizi che fanno intuire il sadismo finale ma che non consentono allo spettatore di prepararsi adeguatamente, rivelandosi solamente tramite sottili giochi psicologici che alimentano la tensione ed il nervosismo sottopelle, pezzi di pane che tracciano un percorso verso una destinazione shockante ma al tempo stesso affascinante.
Un sottobosco di sensazioni che vengono solleticate a comando dal regista, che sa dosare tempi e dilatare la tensione nei momenti adatti, in un gioco doloroso, sia per il protagonista che per lo spettatore..