Il Padrino II

Francis Ford Coppola - 1974

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    Il padrino - Parte II



    Un film di Francis Ford Coppola. Con Robert De Niro, Al Pacino, Robert Duvall, John Cazale, Diane Keaton, Talia Shire, Lee Strasberg, Michael V. Gazzo, Troy Donahue, Gastone Moschin, James Gounaris, G.D. Spradlin, Richard Bright, Tom Rosqui, Bruno Kirby, Frank Sivero, Francesca De Sapio, Morgana King, Marianna Hill, Leopoldo Trieste, Dominic Chianese, Amerigo Tot, John Aprea, Joe Spinell, James Caan, Abe Vigoda, Tere Livrano, Gianni Russo, Maria Carta, Oreste Baldini, Giuseppe Sillato, Mario Cotone, Fay Spain.

    Titolo originale The Godfather, Part II. Drammatico, durata 185 min. - USA 1974.


    CITAZIONE
    Più che un proseguimento del primo, questo film ne è un completamento e un approfondimento. Nelle tre ore di proiezione, infatti, la pellicola evoca la storia di Vito Corleone, piccolo superstite di un'intera famiglia sterminata che giunge a New York e fonda un vero e proprio impero criminale. Suo figlio Michael lo vedrà disgregarsi lentamente nel giro di pochi anni.

    fonte MyMovies

    Trailer


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    Voci correlate
    Il Padrino I
    Il Padrino III

    Edited by Viky017 - 24/8/2015, 22:12
     
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  2. KeeperOfThe7Keys
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    Stesso romanzo (Il padrino, di Mario Puzo), altro capolavoro! se qualora si possa pensare che il Padrino 2 soffra dell’assenza di Marlo Brando è in realtà un timore per lo più infondato: vero è che che la figura di Don Vito Corleone fagocitava di per sé la cinepresa, ma Francis Ford Coppola per questo seguito decide di scommettere tutto sull’allora giovane Al Pacino, e fà di nuovo centro: non che voglia asserire che Al Pacino sia l’erede di Marlon Brando, perché sono 2 attori immensi, ma diversi; è però il film che sembra ritagliato apposta per lui, nonostante i continui flashbacks del passato su come Don Corleone (stavolta interpretato da un anch’egli giovane, ma strepitoso Robert De Niro) riuscì, scappando dalla Sicilia, a costruire il suo impero tramite favori reciproci e il rispetto; la ricostruzione dei fatti e il suo svolgimenti è la stessa del primo film: una descrizione certosina e meticolosa della vita all’interno delle alte sfere della mafia e fuori, con i suoi rapporti legati ai giochi di potere: qui Al Pacino, impegnato nella sua irrefrenabile e inarrestabile scalata verso il potere, sembra davvero godere di più ‘spazio’ e campo libero, riuscendo in una prova recitativa migliore di quella del 1° film, stupende le scene del litigio con la moglie, e il bacio di giuda (restituito) che dà al fratello nella scena in cui scopre il tradimento…un attore sontuoso entrato già nella storia a soli 34 anni! per il resto, è sempre ottimo Robert Duvall, ma qui c’è un altro Robert che bisogna certamente menzionare: De Niro…forse un giorno vedrò questo film in lingua originale, ma vedere il suo labiale e osservarlo recitare in dialetto siciliano è qualcosa di pazzesco! si merita gli stessi elogi di Al Pacino già solo per questo.
    Sulla comparazione dei due film…bè…mi astengo..per mè sono l’uno, la naturale continuazione dell’altro, per cui li ritengo eccellenti allo stessa maniera
     
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    Mi aspettavo millemila commenti, invece in questo topic ci sono le balle di fieno che rotolano :o

    Premessa: a me Il Padrino era piaciuto, ok, ma non mi era parso quel capolavoro mondiale/universale/cosmico della cinematografia di tutti i tempi di cui tutti parlano. Questione di gusti suppongo. Per questo solo ora, a distanza di anni, mi sono visto la seconda parte. A dire il vero ho dovuto pure riguardare la prima, dato che la ricordavo poco (e no, non ho avuto l'improvvisa illuminazione che me l'ha fatto rivalutare).
    Ebbene, anche questo mi è piaciuto ma non al punto da strapparmi le vesti in preda all'estasi mistica. Nel senso che difficilmente lo rivedrò. E che con tutta probabilità chiuderò la trilogia come minimo nel 2030, a meno che un altro cinepropositi non mi spinga a farlo prima.
    Detto questo, mi limiterò ad un'analisi oggettiva.

    Il Padrino - parte II è al contempo un sequel ed un prequel del primo film e si occupa di approfondire e completare le vicende della famiglia Corleone. La storia si sviluppa infatti lungo due filoni: quello principale (che inizia nel '58) mostra le vicende di Michael Corleone (Al Pacino), figlio del padrino per eccellenza - Don Vito - ed impegnato a tenere in piedi l'impero del defunto padre nonostante le aggressioni e i tradimenti, mentre il secondo filone - incastrato nel principale tramite lunghi flashback - ci mette a conoscenza della genesi dell'impero dei Corleone fin dal 1901 quando Vito (Robert De Niro), ancora bambino, fu costretto a lasciare la Sicilia e migrare in America dove compie a poco a poco la sua ascesa nel mondo della criminalità.
    In sostanza scorre davanti ai nostri occhi l'ascesa e la rovina di un impero, perché Michael, nonostante alla fine si liberi della commissione d'inchiesta e dei traditori, si troverà sempre più solo, abbandonato anche dalla moglie che non sopporta più quella vita né l'idea che i suoi figli diventino a loro volta dei mafiosi.

    Le due storie raccontate in parallelo ci permettono di apprezzare le differenze e le somiglianze tra padre e figlio: Vito è freddo, calmo, astuto e sicuro di se stesso, mentre Michael nasconde la sua insicurezza dietro ad una maschera di spietatezza, ma dai suoi occhi emerge il rimpianto per quella famiglia che non è riuscito a ricreare al contrario del padre; la scena finale - intensa, melodrammatica, da brividi - ce lo mostra condannato ad una vita di solitudine e rimpianti mentre, solo nella villa sul lago, si lascia sommergere dai ricordi. Entrambi, però, sono personaggi ambigui capaci di confondere brutalità e tenerezza, di alternare comportamenti gelidamente assassini ad altri che mostrano la loro umanità.

    Il Padrino - parte II è entrato nella storia anche per essere il primo film (su un totale di 3 se non vado errato) nel cui cast compaiono sia Al Pacino che Robert De Niro, anche se in nessuna scena sono presenti entrambi. All'epoca erano ancora giovani e con pochi film alle spalle, ma qui mostrano già di essere degli autentici fuoriclasse, in particolare Al Pacino. De Niro si deve confrontare con lo spettro di Marlon Brando e, sebbene il loro modo di interpretare Don Vito Corleone sia radicalmente diverso, la sua interpretazione è di altissimo livello e il suo duro lavoro per entrare nella parte, nonché il suo perfezionismo, è ben testimoniato anche dal fatto di aver soggiornato diversi mesi a Corleone per imparare la parlata della zona e infatti nella versione originale possiamo sentirlo parlare in un italiano dal pesante accento siciliano, molto realistico.
    Al Pacino, invece, si fa notare soprattutto per le sue proverbiali sfuriate improvvise; indimenticabile, nel finale, il litigio con la moglie.
    Nel resto del cast ritroviamo naturalmente diversi attori già visti nel capitolo precedente, tra cui Robert Duvall, Diane Keaton e John Cazale, che ha un ruolo più rilevante in quest'occasione. Tutti bravissimi, anche se per me è Cazale a strappare più applausi e ad emozionarmi maggiormente.

    Rispetto al primo film questo è più carico di azione, di avvenimenti che si rincorrono, di colpi di scena sempre accompagnati dall'ottima colonna sonora di Nino Rota (anche se per buona parte composta da brani già sentiti nel film precedente) e Coppola si conferma tecnicamente molto bravo soprattutto nel gestire la struttura a montaggio alternato del film, ma anche come sceneggiatore.

    Cosa non mi è piaciuto? La durata la ritengo un po' eccessiva, si poteva limare qua e là. E poi la storia è troppo incasinata, anche se probabilmente non era possibile renderla più chiara; sta di fatto che ogni tanto mi perdevo in mezzo ai millemila personaggi e ai collegamenti con la prima parte della trilogia. Questi due film sono tipo uno di quei puzzle con 20mila tessere che non ci capisci più nulla.
    Passo e chiudo.

    I know it was you, Fredo. You broke my heart. YOU BROKE MY HEART! :m16:
     
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    Attore non protagonista

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    Interessante l'idea di realizzare un film che racconta due storie,e che è sia sequel che prequel del primo capitolo,però,anche qui,ed ancor più rispetto al precedente,la durata è eccessiva,le prime due ore sono di una noia mortale,si riprende un pò nella terza,ma ormai,almeno per me,il danno è fatto.

    Come nel capitolo precedente,ho trovato interessante la storia,anzi,le storie raccontate,però è stata un'esperienza estenuante,3 ore che sono sembrate 12,ci sono molte scene di troppo che appesantiscono la visione,a mio modo di vedere,si potevano raccontare le stesse storie accorciando il film di almeno 45 minuti,se non addirittura di un'ora,ed il tutto avrebbe guadagnato in ritmo e scorrevolezza.
     
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