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Posts written by BlackPanther

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    Ma perché?
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    CITAZIONE (AlessandroVG @ 24/1/2018, 01:08) 
    Una rocciosa Frances McDormand è protagonista di questa pellicola che sa coniugare temi forti,vendetta e umorismo sarcastico e che,in maniera più o meno legale,porta avanti la sua battaglia per ottenere giustizia,decisa a trovare l'assassinio della figlia e stufa dell'atteggiamento "menefreghista" della polizia locale. Proprio questo personaggio della McDormand si erge,attraverso la sua rabbia,a figura simbolo per tutte le donne che hanno subito violenze e che troppo spesso non vengono tutelate perché,come succede a Ebbing,o la comunità non è incline a dare una mano,oppure ci si ferma alle apparenze.
    Ottimo anche Sam Rockwell nella sua parte,che ha meritato ampiamente la vittoria del Golden Globe (e mi auguro anche dell'Oscar).

    Voto 9

    Sottoscrivo.

    Un signor film bello corposo non tanto sulla pregevole regia quanto a livello di sceneggiatura. Ti rendi conto perfettamente di stare a guardare un film pensato e scritto da persone brave e non fa una piega dall'inizio alla fine.
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    Mmmh no vero, "commedia" inteso come divertimento no. Un dramma romantico :lol:

    La colonna sonora non me la ricordo, che disdetta
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    Viki sei ancora d'accordo con te stessa, dopo quasi 5 anni? :D

    Io l'ho visto ieri per la prima volta, memore di tutta la campagna pubblicitaria dell'epoca e devo dire che su questo lato ti do ragione, cerca di attirare l'attenzione su un film che poi si rivela altro :D

    Però a me non mi ha trasmesso granché. Credo che lo sforzo profuso dalla protagonista e il regista (il cast secondario non era granché) non sia riuscito ad essere abbastanza da appunto lasciare qualcosa allo spettatore che abbia quantomeno superato i 20 anni :D

    Certe scene di sesso, girate comunque bene, non erano inserite benissimo ed erano fatte solo per colpire e non dire che la locandina mentiva :P

    Insomma, lontano da altri film del genere, quasi (quasi eh) sospeso tra un film scandalo e una semplice commedia romantica un po' particolare...
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    Le aspettative poste in essere non sono state onorate; almeno secondo me.

    La trama riporta più o meno fedelmente quella del libro, ma tra i protagonisti non brilla nessuno, certe inquadrature e l'uso della computer grafica mi hanno ricordato Polar Express e, tolta qualche altra inquadratura bella e movimenti interessanti, tutto torna a brillare poco.

    I sussulti (pochi) che ha il film, non sono attribuibili alla produzione ma al libro, e infatti non è un film noioso e te lo guardi in tranquillità, specialmente se non hai letto il libro o se, meglio ancora, non hai mai letto un libro di Agatha Christie (anche se in questo caso ci potrebbero essere alcuni rovesci di medaglia fin troppo sopra le righe).
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    CITAZIONE (Sidney @ 22/12/2017, 19:47) 
    Il film nell’insieme non è male, e lo consiglio sicuramente a chi piacciono i fantasy, ma sicuramente non è il film dell’anno, nonostante il budget. Diciamo che il regista avrebbe potuto osare di più, vista sopratutto la libertà di espressione che lui stesso ha vantato. Ma lo ritengo comunque un bel filmetto.

    Citazione dal messaggio di Sidney che potrebbe racchiudere tutto quello che penso del fim che ho visto ieri.

    è un film che ha un inizio che promette benissimo, anche per me a cui il genere prettamente fantasy non piace proprio; ai mix invece posso dare una possibilità.

    Il film è girato molto bene, cast davvero ottimo (l'ho visto in inglese, eh), non è mai noioso e anzi, diverte più di una volta. Poi? Basta. La storia riesce a essere allo stesso tempo incasinata e banale, sa abbastanza di già sentito (non avrà senso paragonarlo a harry potter, ma più di una volta, per scherzare, mi ritrovavo a creare delle similitudini) e non si è fatto nulla per farlo diventare più di quello che è: un filmetto divertente. Peccato.
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    Visto ieri e sono soddisfatto. è un film di fondo ben pensato e bene interpretato. Mi piace il periodo storico e cosa trasmette di per sé allo spettatore (le vite degli altri).

    Il problema è tutto il resto XD Una regia a volte caotica con scelte d'inquadratura che rovinano tutta la scena potenzialmente adrenalinica (le due scene di lotta) e che si limita a fare il compitino; infatti, unito a una sceneggiatura dello stesso livello, conferma quello che ha detto Ellie, quando era ancora una nostra compagna utente: lineare, senza sobbalzi.
    Aggiungo comunque che nel complesso è lineare più che sufficientemente da non annoiare mai lo spettatore.
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    Concordo con tutt i voi. è un ottimo film d'animazione che non annoia mai. Ci sono un sacco di riferimenti a vecchi videogiochi e non manca la trama disneyana che è sempre carina.

    Al punto esclamativo di metal gear ho capito che stavo guardando un bel film :D
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    CITAZIONE (BlackPanther @ 16/8/2016, 12:14) 
    Sono sicuro che Mussolini che gira per Roma riceverebbe la stessa accoglienza.

    Mi autocito, il primo febbraio esce la versione italiana del DVCE :D
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    Ci fosse una volta che seguo un'edizione XD

    Paranoyd vincitore ormai non è novità, l'utente da battere è questa Angelica :ph34r:
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    Stesso regista di "La talpa", ma lontanissimi tra di loro. Quello era un signor film, questo boh... brutto, non mi è pisciuto. metà film era incentrato sul nulla, noia. Seconda parte si devono essere resi conto che non stava succedendo nulla e il film stava per finire e hanno dato accelerata, solo che ormai mancava poco e quindi poco incisivo. Mi aspettavo qualcosa di più.
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    Senza infamia e senza lode. Carino e basta sotto tutti i punti di vista.
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    Secondo film commentato: Giarrettiera colt di cui, ricordo, aver aperto anche la scheda, oltre a rientrare forse in qualche altra categoria bonus.
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    "Messico 1867. Al seguito di Massimiliano D'Asburgo sono sbarcate le truppe francesi di Napoleone III. Ferve cruente la guerra tra i francesi oppressori e le bande partigiane, liberatrici di Benito Juarez, eroe messicano. Il caos di questa guerra porta con sé avventurieri d'ogni tipo: trafficanti d'armi, biscazzieri, spie, contrabbandieri..."

    In questo contesto di ribellione è ambientato il western italiano Giarrettiera colt, film del 1967 diretto da un semi sconosciuto (per meriti suoi) Gian Rocco e prodotto dalla "Columbus Cinematografica", nata ad hoc ma fallita profeticamente dopo questo unico film prodotto, pur avendo in cantiere diversi progetti certamente interessanti ma che, ahimé, non vedremo mai.

    Il film si apre con una scena che, a chi ha orecchie (e occhio) per intendere, potrebbe già dir tutto su questo film: un'esecuzione capitale degli uomini del Juarez, comandati dal Generale delle "truppe", interpretato da Walter Barnes, ai danni di alcuni soldati francesi. Due di questi riescono a scappare e a raggiungere il confine con il Texas; lì chiedono un passaggio a una diligenza che, però, verrà attaccata dal terribile bandito chiamato "Il Rosso" per la ridicola capigliatura, che altri non è che il fratello del ben più noto Gian Maria Volonté, col quale le affinità si fermano ad una somiglianza somatica.

    Destino vuole che dentro questa diligenza ci sia Lulù, donna di ignota professione, ma con ben 4 formidabili qualità:
    - è una gnocca paurosa;
    - è abilissima con la pistola che tiene nella giarrettiera;
    - è una maga della truffa a poker;
    - è una gnocca paurosa.

    Ed è proprio grazie alla seconda delle sue qualità che riuscirà a mettere in fuga Il Rosso e la sua crew di delinquenti, dando inizio alla storia della vendicatrice chiamata "Giarrettiera colt".

    Ora, potrei continuare a descrivere la trama del film fino a uno snodo cruciale e poi passare all'analisi tecnica. Il fatto è che è tutto così raffazzonato e senza capo né coda che è difficile trovare un punto fermo. La trama è debolissima, neanche l'incipit regge, a parer mio. Si trascina per sequenze narrative montate malissimo, nutrite da dialoghi al limite del ridicolo (con vette che il limite lo superano alla grande) e da una regia veramente di basso livello che vagamente, a volte, sembra lasciar intravedere sprazzi di cinema. Ma vagamente. Poi torna sulla femminilità della protagonista. Insomma, non c'è molto altro da dire sull'aspetto tecnico, purtroppo è davvero la pochezza fatta a film. Che però non annoia mai. Ma su questo aspetto ci tornerò nelle conclusioni.

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    Lulù che gioca a poker.



    Il film ha anche dei pregi:
    - la colonna sonora opera del maestro Fusco, uno dei primi compositori per il grande schermo che ha musicato lavori come I sovversivi, L'avventura, Cronaca di un amore (nastro d'argento per gli ultimi due citati); qui non particolarmente ricca, ma molto azzeccata e bene inserita;

    - la presenza scenica di Lulù, interpretata dalla bella Nicoletta Machiavelli. Il regista non si fa certo mancare l'occasione di ragionare su delle inquadrature adatte all'attrice... Insomma, ogni occasione è buona per farci vedere i seni, messi in bella mostra dai vestiti cuciti da Piero Gherardi (due Oscar per i costumi di La dolce vita e 8 e mezzo). La stessa Machiavelli si vergognerà di aver partecipato a questo film, pur avendo creato e finanziato, insieme al dell'epoca compagno, tutta la produzione. De Laurentiis ci vide bene e a ragione, in lei, un nuovo volto da lanciare nel cinema western, che all'epoca iniziava la cavalcata sugli "spaghetti western" e qualunque sceneggiatura western era utile per incassare qualcosa;

    -In ultimo, gli scenari "messicani" co-protagonisti di tutta la pellicola. E qui vi regalo delle curiosità:
    La Columbus Cinematografica, forse per contenere i costi o per una errata lungimiranza, decise di girare l'intero film in Sardegna. Oltre a girare alcune scene in zone di pregio naturalistico come le dune di Piscinas, unico deserto d'Europa e oasi protetta; come le saline di San Vero Milis; come la frazione marina de "S'Archittu" prese possesso di un microscopico villaggio chiamato "San Salvatore di Sinis", nell'omonima (Sinis) penisola in provincia di Oristano, fatto di casette basse e rustiche che ben dà l'idea di un villaggio messicano del IX secolo. La produzione aggiunse solo qualche scenografia e costruì un tipico saloon americano, il resto era bello che pronto.
    Leggenda narra che anche Sergio Leone abbia girato, in questi luoghi, delle scene dei suoi western e questo ha contribuito alla fama in chiave turistica del piccolo villaggio per un bel po' di anni a seguire, diventando per tutti semplicemente "San Salvador".
    Non nuova, permettetendomi la digressione, la zona di Oristano a simili leggende. Già l'area archeologica fenicio-punico-romana di Tharros ebbe la sua leggenda, questa volta "istituzionale". Il sovrintendente ai beni culturali dell'epoca (secondo dopoguerra) decise di inserire delle finte colonne romane là dove circa 2000 anni fa sorgevano le vere colonne andate perdute nel tempo. Quella che sembrò (e ancora è) un gesto malsano di scempio, si rivelò invece molto produttivo, attirando migliaia di turisti e potendo così raccogliere un sacco di soldi per il prosieguo degli scavi veri e propri del sito.

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    Oggi il villaggio è tornato ad essere il solito, abbandonato, villaggio di San Salvatore. Non c'è più il pozzo finto e i finti muri scenografici. Non c'è più neanche il mitico saloon che, invece, era reale e funzionante - ed è stato per decenni crocevia di turisti di ogni nazionalità - perché, purtroppo, la Sardegna è anche terra di invidiodi e qualcuno pensò bene di dargli fuoco. Con esso, sono stati distrutti tanti ricordi e fotografie di quella piccola, mal riuscita avventura cinematografica, non priva, però, di emozioni per chi ha partecipato anche solo come comparsa o che in quel villaggio ci viveva e ai quali ha regalato momenti di straordinarietà.

    Per concludere e riprendendo il filo del discorso prettamente scenico, quanto detto riguardo il film - e guardandolo si percepisce pian piano - si può tradurre in una parola: trash. Sì perché, pur essendo una ciofeca di film, dove anche la più capra tra gli spettatori riesce a percepire "qualcosa di strano", non è noioso, si lascia guardare e più di una volta si ride di gusto per delle frasi dementi o delle scene animalesche. Quel trash che è risaputo piacere a Quentin Tarantino, visto che, oltre alla dichiarata adorazione per la Machiavelli, si è pure ispirato a questo filmaccio per scrivere il suo Kill Bill. Più di qualcuno ricorderà che la nota protagonista cambiò il suo nome in "Arlene Machiavelli" che, nella prima stesura della sceneggiatura, si chiamava proprio come Giarrettiera colt: Nicoletta Machiavelli.

    Voto film 3, che trasformo in 10 solo perché, senza di lui, Kill Bill sarebbe un altro film.




    Alcune immagini che ritraggono il villaggio all'epoca del film e com'è nel 2017, visitato in estate da me medesimo.
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    Thuata de Danann - Lover Of The Queen
1989 replies since 21/4/2005
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