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Posts written by deanie

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    CITAZIONE (La Venere di cioccolato @ 28/3/2009, 19:23)
    E' uno dei miei attori preferiti e uno dei più sottovalutati a Hollywood.

    Un attore molto versatile in grado di intepretare qualsiasi ruolo, anche se, detto tra noi, quello del meschino figlio di buona donna gli riesce molto bene.

    Straordinario in "Sleepers".

    Concordo! Linea mortale, The river wild, Codice d'onore, JFK, Legge criminale... Effettivamente il tipo antipatico, spocchioso quando non gran bastardo è nel suo background culturale!

    Anche in Echi mortali mi ha molto impressionata. Che bravo. Però non capisco perché sia finito in Death sentence, che delusione. Troppo bravo per quel filmaccio...

    A parte Sleepers, che non capisco in tutto quel cast eccezionale come mai l'Academy non abbia individuato nessuno cui dare nemmeno una misera nomination, per me una delle sue cose migliori è stato Alcatraz, è assolutamente fuori serie.
    Che questo attore non sia mai stato adeguatamente valorizzato è una vergogna...
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    Michael Cimino è quanto meno un tipo strano. Tra l'altro, come una manciata di registi della sua generazione, è stato spesso ostacolato dal mainstream hollywoodiano. E' molto più indipendente lui di tanti registi che si spacciano falsamente come tali...
    Il cacciatore è senza dubbio il suo film migliore, per quello che mi riguarda è uno dei più bei film di sempre. Attori, sequenze immortali, storia. Troppo ci sarebbe da dire...

    Per conoscere Cimino oltre Il cacciatore, io inizierei da L'anno del dragone, un grande film noir-poliziesco sulla mafia cinese, sceneggiato tra l'altro da Oliver Stone, con Mickey Rourke e John Lone, che sono assolutamente fantastici (peccato il doppiaggio di Rourke affidato a Ferruccio Amendola, per chi ha voglia è preferibile ascoltarlo in lingua che ci guadagna il trecento percento).
    Poi c'è Ore disperate, ottimo remake di un vecchio film di Wyler, sempre con Mickey Rourke e con Anthony Hopkins, meno psicologico dell'originale ma efficace per altri versi, parabola della famiglia americana apparentemente perfetta ma incrinata nei rapporti che si vede minacciata nella propria casa da un gruppo di evasi. Bellissimo, ci sono delle scene memorabili quasi da classico del western. Piccolo film ignorato da tutti e che meriterebbe una riscoperta.
    E Verso il sole è quasi un'esperienza, un viaggio spirituale, struggente e bellissimo, di un evaso malato terminale che rapisce un medico e cerca con lui la fonte dell'immortalità in una terra incontaminata. Woody Harrelson e Jon Seda da applausi (l'Academy, per non candidare Woody per questo film, lo candidò per Larry Flint, dove è sempre bravo, per carità, ma non c'è confronto).
    I cancelli del cielo è il film che ha fatto fallire la United Artists, tra i film più costosi della storia. Un filmone epico, grandioso, eccessivo, lunghissimo. E molto ma molto bello. Ci sono due versioni di questo film, uno di due ore, tutto tagliato e rimontato perché si riteneva così di renderlo più commerciale, e uno di quattro, come voluto dal regista. Nonostante la durata quasi eterna, il film director's cut vale la visione.

    Naturalmente, data la condizione di outsider totale di Cimino, i suoi film non hanno praticamente alcuna distribuzione, scarsa anche in dvd.
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    CITAZIONE (Max Fridman @ 28/3/2009, 18:45)
    Grande la Bigelow,una delle mie registe preferite. Per quanto riguarda la Campion, io invece ,devo dire la verita, pur apprezzando lezioni di piano e Ritratto di signora ho un legame particolare con Un angelo alla mia tavola, semplicemente lo adoro...

    Su Un angelo alla mia tavola devo fare un pubblico vergognino, ho un amico che mi ricorda continuamente di vederlo e, non avendolo nella videoteca e scordandomi sempre di andarlo a noleggiare, continuo a non averlo ancora visto... Prima o poi lo recupero!

    La Bigelow ha diretto uno dei miei film del cuore, Strange days. E Il mistero dell'acqua, una cosa meravigliosa, anche se sinceramente non ho più avuto voglia di rivederlo...
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    Non ci sono molte registe in circolazione. Tra queste, soltanto alcune sono state capaci di imprimere la propria personalità e il proprio stile. Penso alla Wertmuller (pur non essendo esattamente affascinata dal suo cinema), a Kathryn Bigelow, per certi versi a Mira Nair, a Nancy Meyers e Nora Ephron (sia pure più come sceneggiatrici che come registe).

    Jane Campion tra tutte è la mia preferita. Ha un modo intimo e suggestivo di raccontare le donne lavorando prevalentemente con le immagini. C'è una straordinaria eleganza compositiva, c'è armonia, poesia, c'è anche molta verità sull'universo femminile, sulla complessità della società, sui conflitti e sulle scelte umane e le relazioni.
    Lezioni di piano è indubbiamente il film che preferisco, tra l'altro da un punto di vista strettamente emotivo mi è piaciuto anche più di Schindler's list (sull'Oscar a Anna Paquin sono un pò titubante, non apprezzo troppo gli Oscar ai ragazzini, avrei fatto un'eccezione solo per la Linda Blair de L'esorcista), ma ho amato molto anche Ritratto di signora, perché si stacca dalla trasposizione fredda del classico a cui ci aveva abituato il pur eccellente Ivory e racconta l'anima dei personaggi, in modo diretto ed empatico, provando per tutti una certa dolce compassione.
    E confesso di aver apprezzato molto anche In the cut, per le scelte coraggiose che fa, per come entra nella testa e nel cuore della protagonista, per i colori, le immagini, i dettagli... Anche se non è un film riuscitissimo e ha una protagonista come Meg Ryan che si porta dietro questa etichetta della fidanzatina d'America dalla quale non si è mai veramente riuscita a sganciare.
    Naturalmente, un flop è capace di azzerare una carriera di tutto rispetto. Attendo con fiducia la sua nuova fatica cinematografica, una biografia del grande poeta John Keats, in uscita l'anno prossimo.
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    CITAZIONE (Max Fridman @ 27/3/2009, 18:36)
    Ti riferisci forse alla trasmissione fuori orario?

    Yes ;)
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    Che World Trade Center sia "mieloso" è abbastanza vero, ma non so se attribuirei la responsabilià a Oliver Stone. Un pò è già il soggetto a richiamare partecipazione e emozione... E un pò, ecco, non vorrei andare contro il mio stesso sesso, ma in certi casi quando la sceneggiatura è di una donna (se non è del peso) si sente. A volte il materiale più delicato esce meglio fuori se trattato da un uomo. Con le debite differenze, non per fare paragoni ma solo come esempio, è un pò come per Il mandolino del capitano Corelli, il romanzo è meraviglioso e complesso e il film è poco più di una storia d'amore.

    L'unica cosa su cui ho delle perplessità, per così dire, in termini di regia è la scena in cui come in un'allucinazione o un sogno compare Gesù con la bottiglia d'acqua. Pare che il poliziotto l'avesse davvero sognato o creduto di vedere, ma è un'immagine quanto meno buffa, sinceramente. C'erano molti modi di mostrare questa cosa, volendo, e si è scelto il più strano, quello che mostra il Cristo come un'immagine da stampare sulle magliette, sembra il Jesus Christ Superstar (tra l'altro fantastico musical...). Non ho capito questa decisione...
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    CITAZIONE (Max Fridman @ 27/3/2009, 17:48)
    Beh allora sei malata come me... ;) . Beata te che sei riuscita a vedere Nanouk l'eschimese, mai visto purtroppo...

    Una notte (molto fonda) lo hanno passato su raitre insieme ad altri documentari d'epoca... Hai visto mai che qualcuno lo recuperi!
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    Io sono ammalata di film in bianco e nero! Sono stata capace di vedermi pure Cabiria e Gli ultimi giorni di Pompei, che tra l'altro è bellissimo, insomma per l'epoca... Ci sono pure dei timidi tentativi di giocare con le luci, ci sono gli effetti speciali...
    A suo tempo, al corso di Antropologia visuale, il professore ci proiettò Nanouk l'eschimese di Robert Flaherty, il primo videodocumentario della storia. Credo di essere stata l'unica a trovarlo interessante...

    Prendo nota anche dell'isola del peccato. :) La finestra sul cortile è forse, tra quelli di Hitch, quello che preferisco. Non ricordo più in quale libro ho letto un'analisi curiosa del film, cioè che Jeff osserva dalla finestra alcune ipotesi al suo futuro sentimentale con o senza Lisa: il pianista single, la zitella, la ballerina che si diverte, la coppia sposata col cane, la coppa che non si sopporta più, i novelli sposi che si danno molto da fare... Ma alla fine, quale modello sceglie? :)
    Non sono mai stata un'estimatrice di Grace Kelly come attrice, ma credo che nella finestra sul cortile sia assolutamente fantastica, e poi Jimmy Stewart e insieme a Cary Grant il perfetto uomo hitchcockiano...
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    Come voto, 4 mi sembra eccessivamente severo, anche se capisco che un film come questo non ammetta che piaccia "così così". Oliver Stone, almeno in questo, mantiene una certa coerenza, un suo film o ti piace o lo detesti.

    E' ancora presto per affrontare gli aspetti politici e le conseguenze storiche dell'11 settembre. Come spesso accade con eventi di tale gravità e impatto storico-sociale-culturale (eccetera), il rischio di non essere equilibrati e critici nel racconto (da qualsiasi punto di vista si osservi la vicenda) è molto alto. Perfino un film di assoluto rilievo come Tutti gli uomini del presidente, che parlò del Watergate appena due anni dopo le dimissioni di Nixon, in certi momenti sfiora il limite della propaganda...

    United 93 è, almeno nella mia opinione, un grande film, ed è la regia di Greengrass, asciutta, distante, umana senza essere lacrimevole, che lo rende tale. United 93 è un film particolare, perché ci racconta forse uno dei quei pochi eventi legati all'11 settembre che i media non ci abbiano trasmesso. Il cinema qui ricostruisce una storia su testimonianze, eventi, telefonate, con lo stile di un documentario, nel tentativo di portare rispetto a tutte le persone tragicamente coinvolte negli attentati.

    World Trade Center è tutto cuore, se così si può dire. E' veramente solo una storia di sopravvivenza, una storia sulla vita invece che sulla morte e sulla distruzione, come paradossalmente ci si aspetterebbe da un film sull'attacco alle Twin Towers. E ho trovato interessanti anche le scelte di concentrarsi sulle persone, sulle loro storie, sulla concatenazione di eventi che ha portato la manciata di personaggi del film a incontrarsi, a incrociarsi, ad aiutarsi. Tutto il resto, la costruzione degli attentati, la tragedia, le morti, le esplosioni, abbiamo già purtroppo visto tutto, e in questo senso non c'è nulla di più drammatico della realtà. Si può pensare che un film ci racconti ciò a cui tutti abbiamo assistito? Per questo sì che è troppo presto. E forse non ce n'è la necessità...

    E' vero, non sembra un film di Oliver Stone. E' un film che racchiude in sé tutti gli elementi cari alla tradizione made in Usa, è un film sullo spirito americano, sulla fede, sull'amore e sul destino. Non si risparmia mai di essere retorico (anzi...) e questo è evidente nei frammenti sulla tranquilla, quasi monotona, vita personale e familiare dei due poliziotti (che procede un pò per flashback un pò sul dramma delle mogli).
    Oliver Stone ha fatto indubbiamente molto meglio nella sua carriera, per carità, ma io credo che nel film ci siano molti bei momenti. Vorrei sottolineare che Nicolas Cage e Michael Pena recitano praticamente soltanto di voce, avendo pochissime scene di "azione". La loro interpretazione è tutta nel nero, nell'angoscia, nel terrore del non sapere, nel buio di una situazione di cui nessuno dei due è consapevole. E quando finalmente vedono la luce, la realtà non è tanto migliore dell'abisso da cui sono stati tratti in salvo. Ma la speranza, il coraggio, la vita, ci sono ancora.
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    Sabotaggio è bellissimo! Mi è piaciuto anche Giovane e innocente, e La signora scompare che è veramente un gioiellino.
    Non ho invece visto La taverna della Giamaica, ma seguirò il tuo consiglio e lo recupererò, anche perché concordo sul fatto che Charles Laughton sia "mostruoso", un attore immenso (sono molto legata alla sua performance in Testimone d'accusa, uno dei miei film preferiti, anche se ho letto che si morse le mani per aver rifiutato, lo stesso anno, il ruolo che poi andò ad Alec Guinness nel Ponte sul fiume Kwai... Io avrei preferito sempre il sir Wilfrid del film di Wilder!).
    Per tornare on topic, non so cosa ne pensi, secondo me Laughton da solo risolleva Il caso Paradine, un film che a me personalmente è piaciuto molto ma che è troppo artefatto e costruito (il frutto di quei compromessi con la macchina hollywoodiana e con le imposizione di Selznick). Tra l'altro, Gregory Peck è un attore meraviglioso ma è fuori parte, come Louis Jordan, che sembra un nobile decaduto e non un rozzo uomo della campagna trasudante virilità...

    Dei film muti di Hitchcock, finora ho visto solo Il pensionante, e l'ho trovato fantastico. C'era già moltissimo del genio, anche se i mezzi ovviamente erano troppo stretti per lui!
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    Non sono una persona che ragiona in termini assoluti, tipo "il migliore"... Ma Hitch ha saputo davvero riscrivere il cinema di genere. Non è un caso che, a distanza di decenni, una larga parte di film gialli, horror, thriller, spionaggio, prendano spunto o ispirazione (o a volte plagino proprio) dal suo stile e dalle sue opere.

    La produzione londinese è interessante, ma credo che le sue cose migliori siano quelle americane. E' leggendario il suo rapporto quanto meno conflittuale col mega-produttore David Selznick, tanto che Hitchcock, a chi gli ricordava l'Oscar vinto dal suo film Rebecca, replicava che era un Oscar del produttore, non del regista. Infatti lui non lo vinse mai, ed è abbastanza scandaloso. (Naturalmente, una volta venivano candidati all'Oscar in un anno solo Wilder, Hitchcok, Kazan e Dmytryk... Roba da sbattere la testa su uno spigolo, mica come adesso che i migliori non li candidano mai... Uffa).

    Gli aneddoti legati poi a Hitchcock sono talmente tanti... Nella biografia di Donald Spoto c'è veramente molto sulla sua vita, è una lettura bellissima, insieme al libro intervista di Truffaut...
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    Ho riascoltato in questi giorni alcuni brani di Sweeney Todd. Certamente è un musical sui generis che solo Tim Burton avrebbe potuto portare sullo schermo, è troppo dark, troppo macabro, troppo sanguinario, eccessivo e musicalmente anche piuttosto difficile, come tutte le opere di Sondheim che non sono mai particolarmente orecchiabili.
    Il film secondo me è bellissimo e agli Oscar avrebbe meritato maggiore fortuna, Johnny Depp riesce nell'impresa di non far risultare indispensabile il "vocione" teatrale che sul palco è imprescindibile. Con quell'aria rock così perfetta, e la ciocca bianca tra i capelli... E' veramente bravissimo, uno Sweeney Todd originale e tormentato come lo immaginavo. Sarà anche merito di scenografie e costumi, per carità...
    La sola cosa su cui ho delle perplessità è Helena Bonham Carter, che è un'attrice splendida, e nei panni di mrs Lovett è anche piuttosto brava, ma non so perché non riesce a convincermi... C'è che lei proprio non ha voce, la sua parte tra l'altro è molto difficile e mi sembra che riesca ad esprimersi al meglio soltanto quando non deve cantare, cosa che penalizza la sua performance.
    Non riesco proprio (diciamo che non voglio) capire come mai Johnny Depp non abbia vinto l'Oscar manco questa volta. Mi fa abbastanza arrabbiare, ma io tanto ho un conto aperto con l'Academy, non mi sta mai bene quasi niente di quello che fa... :angry:

    Vorrei consigliare, a chi è un fanatico di teatro musicale come me, di cercare su youtube i video degli allestimenti di Broadway. Ce ne sono due impagabili. Il primo, 1979, è con Angela Lansbury e George Hearn, che sono strepitosi. Il secondo è del 2005, penso che Tim Burton lo abbia visto perché le atmosfere del suo film sono molto simili... E' interpretato in maniera superlativa da Michael Cerveris, che chi ha mai visto la serie tv Saranno famosi conosce bene (era Ian, il capellone con l'orecchino), e magari quelche appassionato di CSI lo ha visto in una vecchissima puntata della serie. Quando si dice la gavetta...

    E c'è anche una versione non musicale, della storia di Sweeney Todd, con sir Ben Kingsley, che non è affatto male.

    Scusate il messaggio fiume, devo imparare a controllarmi!
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    Grazie! Che meravigliosa accoglienza!
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    Ciao a tutti,
    sono Francesca, ho 30 anni e sono una cinema-dipendente...

    Dal momento in cui, quando non avevo ancora sei anni, arrivò in casa il videoregistratore, la mia vita è stata segnata... E mi sono sempre circondata di persone che hanno alimentato la mia passione! Direi, per fortuna...
    Il cinema è uno dei miei interessi, come la lettura, la scrittura, la musica e il teatro (e ho una predilezione per il teatro musicale di Broadway e del West End).

    Ho fatto del cinema anche una materia di studio, mi sono laureata nel lontano 2004 con una tesi sul cinema americano durante la guerra fredda, e mi sono divertita tantissimo perché mi sono potuta sbizzarrire, scartabellando i file dell'FBI sulle indagini a Hollywood e analizzando film fantastici come L'invasione degli ultracorpi, Mezzogiorno di fuoco, Fronte del porto...
    Dopo una fase un pò lunga in cui ho fatto la commessa in un negozio di dischi (mi sono ascoltata tanta bella musica, e ho recuperato tantissime colonne sonore!) sto frequentando un dottorato e la mia tesi
    verterà sempre sul cinema. Oggettivamente, mi sento una privilegiata.

    Ho un debole per il cinema in bianco e nero, per i classici di Billy Wilder, Hitchcock, Kazan... E tra i contemporanei: Ridley Scott, William Friedkin, Scorsese, Eastwood, Cameron, FHanson, Fincher... Sempre in attesa che Milius possa tornare a dirigere un film...
    In realtà, anche se non vorrei mai perdermi il film di uno dei nomi di cui sopra, non sono una fanatica di un regista o un attore in particolare, mi piacciono i film e basta, non importa il genere...

    E siccome non sono una persona che esce molto spesso, quando non guardo film, non leggo o non scrivo, guardo tanti, tantissimi telefilm! :D
1469 replies since 8/2/2009
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