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Posts written by tayger

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    Io invece non sono così drastico. Nelle sue forzature, l'ho trovato piacevole e scorrevole, una variazione sul tema di A Christmas carol influenzata dal discorso di Steve Jobs alla Stanford university.
    Una pellicola che imperniata attorno al tema del dramma, del protagonista e di tutte le persone che gli stanno accanto, senza raggiungere i livelli di pesantezza e cupezza di 7 anime, sapendo dispensare qua e là momenti di relativa leggerezza per poter invitare lo spettatore ad andare avanti nella visione senza avere un cuore troppo gonfio di lacrime.

    Eventualmente un prodotto dalla facile presa, realizzato comunque più che discretamente e a cui si perdonano qua e là alcune forzature. Al netto dei difetti, un film che forse auspicava a qualcosa di più, che ha perso qualcosa nella realizzazione e che non corrisponde alla sua ambizione, ma che sa farsi piacere.
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    Chi ha vissuto i film degli anni '80, spaziando tra E.T., Explorer, Stand by me, si accorgerà che gli sceneggiatori hanno letteralmente saccheggiato quei film, sintetizzato e svecchiato, offrendo al pubblico, soprattutto di quel periodo, una serie che è cresciuta con quegli stessi ragazzi, diventando un prodotto più maturo. E' una operazione nostalgia che funziona e colpisce al cuore, rovistando tra i ricordi, accompagnato da una produzione che non lascia nulla al caso, tra una sigla tipicamente old style, sintetizzatori riesumati dalla naftalina e occhi strizzati qua e là tra vere e proprie icone (beccatevi le locandine dei film piazzati in giro, i giochi di ruolo e quanto altro). Un casting che tira fuori dall'anonimato degli attori promettenti e rimette a lustro l'astro di Winona Ryder... in un climax che rapisce e stupisce. Se non è un piccolo capolavoro Stranger Things poco ci manca.
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    CITAZIONE (bradon @ 6/12/2016, 15:37) 
    Stranger Things, a mio parere, rimane la serie dell'anno. In termini di nuove uscite, anche se forse il giudizio e' troppo affrettato poiche' devo ancora vedere Westworld.

    Per me sta sopra anche a Westworld. E' splendido, con una sceneggiatura spaziale, ma c'è qualcosa -che non saprei definire- che non lo rende un capolavoro.
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    Uhm, di fronte a questi nomi in effetti si può dire a Ben Affleck di essere più "formale" nella sua maturazione, ma personalmente non lo trovo comunque inferiore a questi :)
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    Iniziata per caso, innamorato a prima vista.

    Puntate autoconclusive, taglienti, corrosive, velenose. Uno specchio -distorto?- della nostra società, un punto di vista differente, al quale non si può negare l'eventualità di esser portatore di verità non piaciute ma condivisibili, un sapore che ricorda vagamente Palahniuk edulcorato ma sempre incisivo.

    Attualmente sono fermo alla seconda puntata della prima stagione, ma non mancherò di visionare le successive.
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    CITAZIONE (jonny95 @ 7/1/2017, 15:16) 
    Sinceramente tra i film che ha fatto trovo che il più interessante sia Gone baby gone.
    Affleck lo trovo un regista dai canoni abbastanza classici. Trovo in lui una buona capacità narrativa, come però molti altri hanno.
    Poi comunque questo rimane il mio parere sia chiaro. Io trovo che siano altri i registi "giovani" veramente bravi.

    Il più interessante anche secondo me, per tematica e sviluppo.

    Che altri registi giovani? :) allargo la mia cultura cinematografica, che ultimamente ho trascurato
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    CITAZIONE (jonny95 @ 7/1/2017, 14:31) 
    Io quando scrissi il commento su argo, 3 anni fa, avevo una diversa idea sul cinema. Argo l'ho riguardato poco tempo fa, e a una seconda visione devo dire che non mi è proprio piaciuto.
    Poi ho guardato anche gli altri film di Ben Affleck. Bah... dire che sia uno tra i migliori in circolazione mi sembra esagerato. Non è un cattivo regista, ma non ha neanche quel qualcosa in più che hanno i grandi, secondo me

    Opinioni, senza ombra di dubbio. Ma tenendo conto che ha diretto solo 3 film, ed è già a questi livelli, per me automaticamente lo rende uno dei migliori in circolazione, uno sul quale scommetterei sempre, capace di confezionare un prodotto ottimo e che sa colpire nel segno, lasciando sempre un'ottima impressione.

    Inoltre nessuno lo ha definito dicendo che ha quel qualcosa in più che hanno i grandi, altrimenti non sarebbe uno dei migliori, ma sarebbe IL regista.

    Eventualmente si può discutere dei suoi difetti, che qua e là tra Gone baby gone e The town si ravvisano, ma che in Argo personalmente non trovo, anche a fronte di più visioni.
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    Ben Affleck è uno dei migliori registi in circolazione, che ha saputo dire la sua sin dall'esordio con Gone baby gone, proseguendo con The town e legittimando la propria posizione nel panorama mondiale con Argo.

    Argo, film simbolo della sua velocissima maturazione, che sa miscelare sapientemente drammi, intrighi internazionali e suspance, nel non facile compito di dare vitalità ad una vicenda storica di cui già si conoscevano gli esiti, sapendo comunque intrattenere con il fiato sospeso dall'inizio alla fine.

    Consiglio spassionatamente anche The Town
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    CITAZIONE (PENELOPE29 @ 6/12/2016, 11:05) 
    Comunque parla un italiano di merda. Sembra un idiota.

    è diventata la mia suoneria dei messaggi.. mi fa troppo ridere riceverne uno e senti ANGHE GUI PUONDEEE!
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    Secondo me i Russo brothers sta facendo a pezzi la regola non detta per cui i sequel son sempre peggiori dei capostipiti.. Captain America migliora di film in film, donando sfaccettature sempre nuove ed interessanti a tutti i personaggi che orbitano attorno alla sua sfera, più che mai in questo capitolo, cruciale come si può intuire per tutto il Marvel universe.

    La disanima dei fatti in realtà dovrebbe avvenire a prescindere dal fumetto, da quale se ne discosta in molti frangenti, sia a livello narrativo che a livello di conseguenze sul resto della storia, ma riesce comunque ad avere una sua dignità ed utilità, nonché grande valore per tutti gli appassionati degli ultimi cinecomics.

    Anzi, a dirla tutta, devo ammettere che hanno fatto un bel lavoro di rimaneggiamento sulla trama, riuscendo a renderla altrettanto interessante e coinvolgente, dando al tempo stesso a tutti i personaggi coinvolti un ruolo degno di nota, uno spazio narrativo che non li rende solo meri ingranaggi funzionali alla trama ma veri e propri protagonisti, anche nel loro piccolo.

    Il coinvolgimento emotivo di quando in quando travolge lo spettatore, che viene invitato inconsapevolmente a tifare per questo o quel team, che impara a conoscere nuovi aspetti di ciascuno di essi e vive nell'attesa di sapere quale sia la sorpresa successiva.

    Apprezzato molto
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    CITAZIONE (PENELOPE29 @ 2/12/2016, 19:00) 
    Eheheh Brendon parla di
    occhio di lince Carl

    Eh eh allora sapendo come va la storia non vi dico nulla :D
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    Io ho letto il fumetto, la puntata di Tara è completamente inventata ma funzionale al fatto, secondo me, che i Salvatori abbiano rubato tutte le armi all'allegra combriccola e guarda caso queste amazzoni ne hanno a bizzeffe.

    Comunque secondo me ci sono state puntate ben peggiori, anche in questa stagione, rispetto a quella di ieri.

    Il pubblico però ormai si è accorto di come i produttori vogliano impostare la stagione tipo di TWD: inizio col botto, lenta discesa, risalita per il mid season, si torna giù, rampage finale.

    La soluzione sarebbe una stagione da 10 puntate, così comprimono tutto

    Ma... di quale personaggio parlate? :D
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    Ho visto solo il remake ma, al netto di interpretazioni un po' approssimative, l'ho trovato un buon film, meritevole di esser visto, crudo e cruento dall'inizio alla fine.
    Uno stupro che si perpetra in tutti i modi possibili ed immaginabili, che non lascia scampo all'immaginazione e tiene alta l'attenzione dello spettatore a suon di pugni sullo stomaco, a raffica, precisi decisi e violenti.
    Tuttavia la parte più coinvolgente del film è ovviamente la parte della vendetta, la più partecipata dallo spettatore, vuoi per l'empatia sviluppatasi nei confronti della povera protagonista, vuoi per l'inevitabile voglia di tifare per l'eroina sfortunata.

    Parte che ho personalmente rivisto più volte, che esalta la pellicola e dona senso a tutta la visione, che non tradisce le aspettative e sa invece restituire tutti i pugni ricevuti, senza alcuna concessione.
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    Ecco qua il resoconto tardivo delle nostre vacanze montanare, tra rafting, parchi avventura e alpine coaster :)

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    James Bond non è solo un nome: è uno smoking, un completo, un drink, un Aston, una pistola, un'icona pop, vesti che di volta in volta vengono indossate da attori diversi, ai quali si adatta, nascondendo le generalità per ammantarli con il proprio mito.
    007 viene sempre fuori, chiunque sia l'attore, ma è certamente vero che non tutti sanno adeguarsi a questi panni; il ciclo di Daniel Craig, partito tra mille dubbi e contestazioni, sta rilanciando questi panni, rendendo il personaggio molto vulnerabile ed imperfetto, di capitolo in capitolo, ma sempre pregno di grande fascino.
    Forse ancora di più ora, essendo molto meno eroe e molto più uomo, colpito nelle sue fragilità ed incertezze, nel suo passato e nel suo presente, sia con M che con il resto dell'IM6: è proprio da questi elementi che il film si dipana raccontando la parabola dell'agente più famoso del mondo, che conosce l'oblio del tempo che passa, relegato ad un angolo incapace di tener il passo con i tempi, senza appigli né scusanti.
    Ed è proprio dai meandri del passato (di M) che emerge il nuovo villain, un fantastico Javier Bardem che ci regala un nemico camaleontico, poliedrico, dalle mille sfaccettature, capace sia di divertire che di intimorire, fermo al suo ideale di vita: la vendetta.
    Due personaggi allo specchio, che partendo da origini simili, si ritrovano a vivere simili situazioni, a cui ognuno di loro darà poi una differente svolta, con ovvie conseguenze.
    C'è ben poco da parlare riguardo a queste conseguenze, perché se nel film bisogna trovare un difetto, sta proprio nella trama o meglio, nell'assenza di particolari sorprese od eventi inaspettati: tutta la vicenda si dipana lungo un canovaccio piuttosto prevedibile, senza particolari invenzioni o cambi di registro nella sceneggiatura, privilegiando quindi una visione apprezzabile indistintamente, a differenza del precedente Quantum of solace che, oltre ai rimandi al capitolo precedente, peccava anche di una trama al contrario fin troppo confusionaria e sfilacciata, rendendo il tutto soltanto un'ammucchiata di inseguimenti e pallottole.
    Se la sostanza è sempre di elevato spessore, essendo Bond il perno centrale di ogni film, anche la forma viene sempre più curata, grazie alla mano sapiente Sam Mendes che, con i suoi collaboratori, sa donarci prospettive mozzafiato del mondo dell'agente segreto più famoso al mondo.
1504 replies since 6/2/2008
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