Ci troviamo nel 1999 quando un forte segnale elettromagnetico di cui non si conosce la causa provoca delle scosse sismiche che fanno crollare una centrale nucleare di Tokyo. Durante l’evento Joe Brody (Bryan Cranston) perde la moglie. 15 anni dopo Joe, con l’aiuto del figlio ( Aaron Johnson), scoprirà la verità sui motivi di quell’evento soprannaturale e inspiegabile.
Abbiamo un Godzilla di dimensioni epocali, ben 110 mt, che però viene presentato come ultimo, dopo gli umani e dopo i “Muto”, suoi temibili e arcaici nemici risvegliati e nutriti dagli esperimenti atomici degli uomini, infatti si nutrono di radioattività.
Personalmente mi sono domandata: “Ma Godzilla???”. Perché fare un film su di lui, intitolarlo Godzilla quando si vede per 20 minuti a dire tanto?
Al centro della storia ci sono sempre i drammi familiari, l’equilibrio naturale interrotto dall’uomo e il fatto che l’uomo voglia governare e sottomettere qualsiasi cosa anche se va ben oltre il proprio livello di forza e preparazione.
Tutto incentrato sugli sguardi degli attori, e dei bambini che dopo un po’ stancano pure, si passa da campi lunghissimi ai primi piani solo per sottolineare lo sguardo di stupore nel vedere i Muto o il grande Godzilla emergere dall’oceano. L’azione si riduce a pochi attimi interrotti, ritmo troppo lento e spezzato soprattutto nelle scene in cui si vede finalmente Godzilla.
Unica nota di merito da dare a Edwards Gareth è di aver riportato sullo schermo il Godzilla originale di Honda Ishiro creando una morfologia perfetta e donandogli pure una grande personalità, erigendo Godzilla a Dio, una forza primordiale richiamata per riportare l’equilibrio sulla terra e che non si lamenta del fatto che gli uomini lo vogliano distruggere ma che anzi si erge come loro salvatore. Per fortuna Edward ci regala come ultimo una quindicina di minuti in cui c’è la lotta finale che fanno risalire un po’ il piacere di essere andati a vedere questo film e che da a Godzilla ciò che è di Godzilla. Forza, tenacia e immunità.
A mio parere non c’è stata nessuna grande prova attoriale, il massimo che hanno dato erano gli sguardi, la sceneggiatura non sempre eccellente. La fotografia è l’unica nota positiva che troviamo. La pellicola si snoda tra un continente e l’altro e le riprese sono state effettivamente girate nella realtà.
Personalmente una grande delusione, soprattutto per la poca importanza data al protagonista che, a mio parere, meritava molto più spazio. Certo come in tutti i film di Mostri o Super eroi l’introduzione spesso è un po’ noiosa ma necessaria, ma solitamente non dura 100 minuti per ridurre l’azione agli ultimi 20! Qui quasi sembra che Godzilla sia una nota a margine anziché il protagonista, che il regista non sia stato in grado di trovare altro climax al di fuori delle attese e dei sentimenti familiari?
Sulla scala da 1 a 10 un 5 è già fin troppo. Ma ringraziamo gli ultimi minuti della pellicola per questo voto!