Dario Argento

Roma, 7 settembre 1940

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    Dario Argento


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    Dario Argento (Roma, 7 settembre 1940) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano.
    Cineasta noto internazionalmente, in particolar modo in Francia e Stati Uniti, è soprannominato maestro del brivido, avendo dedicato al cinema thrilling quasi tutta la propria produzione. Tra i suoi lavori più noti la Trilogia degli animali, Profondo rosso e la saga de Le tre madri.
    Fin dagli esordi Argento trasfonde nelle sue opere le proprie paure, concentrandosi sui meccanismi della suspense e del terrore, in particolare nei primi film, capostipiti del giallo all'italiana.

    Biografia

    Gioventù e primi passi
    Dario Argento nasce a Roma il 7 settembre del 1940, figlio di Salvatore Argento, un produttore cinematografico romano di origini siciliane, in passato funzionario dell'Unitalia, e di Elda Luxardo (1915-2013), una fotografa di moda brasiliana di origini italiane (i nonni materni del futuro regista erano originari rispettivamente di Santa Margherita Ligure, in provincia di Genova, e di Mestre, località della terraferma veneziana), sorella minore dell'altrettanto noto fotografo Elio Luxardo. Da bambino si tratteneva spesso presso lo studio della madre, rimanendo affascinato dalle figure femminili, dalla cura per il dettaglio, dal gusto per l'illuminazione, dalle lunghe sedute per il trucco, tutte componenti che caratterizzeranno il suo cinema. Il padre è stato il produttore di tutti i suoi primi film, a partire da L'uccello dalle piume di cristallo fino a Tenebre.
    Dopo essersi iscritto al liceo classico, lo abbandona al secondo anno, prendendo così la decisione di trasferirsi a Parigi, dove risiede per circa un anno vivendo di espedienti e lavorando anche come lavapiatti. Rientrato in Italia, nel 1957 inizia a collaborare con L'Araldo dello Spettacolo, occupandosi di teatro, cinema e musica.
    È in questo periodo che matura le proprie passioni cinefile, rappresentate dal cinema espressionista, dalla Nouvelle Vague, dai film noir, horror, gialli, polizieschi, dagli spaghetti-western, da Hitchcock, Antonioni, Fellini, ma anche dal cinema dei telefoni bianchi e da quello sovietico. Forte di queste passioni, Argento riesce a farsi assumere a Paese Sera, noto quotidiano romano, come critico cinematografico: con le sue recensioni si schiera nettamente a favore del cinema di genere, in particolare western, thriller, horror, fantascienza, in rottura con la critica ufficiale.
    Tra il 1966 e il 1969 collabora alla stesura dei copioni di diversi film di genere, quali Cimitero senza croci, La stagione dei sensi, Comandamenti per un gangster, La rivoluzione sessuale, Probabilità zero, Oggi a me... domani a te!, Commandos, Un esercito di cinque uomini, La legione dei dannati, ma anche di film d'autore come Metti, una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi, la commedia satirica di denuncia Scusi, lei è favorevole o contrario? di Alberto Sordi, e soprattutto C'era una volta il West, del quale scrive il soggetto con Bernardo Bertolucci e Sergio Leone.

    L'esordio alla regia e i primi gialli
    Secondo alcune fonti l'esordio di Argento come regista avviene sul set di Un esercito di cinque uomini (pellicola del 1969 della quale firma la sceneggiatura) supervisionando un team subentrato dopo il primo giorno di riprese a Don Taylor, anche se poi ufficialmente la regia verrà attribuita al produttore Italo Zingarelli.
    Nel 1969 Argento crea insieme al padre Salvatore una società di produzione, la S.E.D.A. Spettacoli, con la quale avvia il suo primo progetto cinematografico da regista. Debutta infatti dietro la macchina da presa nello stesso anno con il frammisto di giallo, horror, thriller, e in parte noir, L'uccello dalle piume di cristallo, scritto basandosi sul romanzo La statua che urla di Fredric Brown (che gli aveva consigliato il suo amico Bernardo Bertolucci). Il film, uscito nel febbraio 1970, nonostante una tiepida accoglienza iniziale, si trasforma in un grande successo, incassando poco più di un miliardo di lire.
    Definito dal critico cinematografico Roberto Pugliese come un sasso nello stagno del cinema italiano dell'epoca, L'uccello dalle piume di cristallo contiene diversi elementi che verranno dal regista ripresi, sviluppati e dilatati nelle opere successive e che contribuiranno a delineare il suo stile: le tecniche di ripresa (lo stacco dal piano lungo al primo piano, l'uso di soggettive, primissimi piani su oggetti e occhi), l'ossessione per i dettagli, l'importanza della fotografia (tonalità di certi colori, luci, inquadrature, carrelli) e colonna sonora (quasi sempre allucinante) e rumori (amplificati), il ricorso al montaggio alternato, con cui si anticipa con fotogrammi la sequenza successiva, la scarsità dei dialoghi, la frammentazione delle location in città diverse e la conseguente indeterminatezza geografica dell'azione, il senso di avulsione dalla realtà che circonda i protagonisti, la presenza di sketch umoristici in stile hitchcockiano, il whodunit, l'interesse per le psicopatologie e, infine, la descrizione dettagliata delle azioni dell'assassino, rappresentato quasi sempre in impermeabile, cappello e guanti di pelle.
    Visto il successo commerciale del primo film, Argento prosegue con Il gatto a nove code (1971). La pellicola si distingue per la suspense e il delinearsi di uno stile personale. Nel dicembre dello stesso anno esce anche Quattro mosche di velluto grigio, giallo in parte horror, nel quale sperimenta tecniche innovative per suscitare tensione emotiva nel pubblico, come l'impiego di una macchina da presa proveniente dall'università di Lipsia, la Pentazet, per riprendere la sequenza del proiettile che esce dalla pistola, girata a 18000 fotogrammi/secondo[senza fonte], e soprattutto per l'incidente finale a 36000 fotogrammi/secondo. Ma la pellicola in questione viene ricordata soprattutto per la sequenza onirica della decapitazione, ogni volta condotta un passo più avanti, secondo uno schema che ricorda il flashback di C'era una volta il West.
    Queste prime tre opere vengono definite Trilogia degli animali o Trilogia zoologica.
    Guadagnatosi il soprannome di Hitchcock italiano, Argento accetta la proposta della RAI di produrre e curare una serie TV di quattro film, della durata di circa un'ora ciascuno, intitolata La porta sul buio, trasmessa nel settembre 1973 sulla prima rete. Il regista dirige, con lo pseudonimo di Sirio Bernadotte, l'episodio Il tram, ricavato da una sequenza eliminata dalla sceneggiatura originale de L'uccello dalle piume di cristallo, mentre collabora a soggetto e sceneggiatura di Testimone oculare, firmato da Roberto Pariante ma in realtà girato dallo stesso Argento.[14] Gli altri due episodi, Il vicino di casa e La bambola, sono diretti rispettivamente da Luigi Cozzi e Mario Foglietti. L'episodio di Argento in particolare rivede le idee già sviluppate nei primi tre lungometraggi (inquadrature ricercate, uso di soggettive, ossessione per il dettaglio, il particolare rivelatore, il whodunit), con le uniche differenze che il giallo presenta un marcato umorismo di fondo e viene risolto da un poliziotto, il tutto scandito dalla colonna sonora jazz di Giorgio Gaslini.

    Una parentesi storica
    Nel 1973 Argento si vede costretto, per esigenze produttive, a dirigere quello che rimane l'unico episodio fuori tema della sua filmografia, ossia Le cinque giornate, appartenente al filone ottocentesco popolare in voga in quel periodo e ambientato durante i giorni dell'insurrezione della cittadinanza milanese contro gli austriaci (18-22 marzo 1848). (Inizialmente Dario Argento avrebbe dovuto solo scrivere e produrre il film, la cui regia avrebbe dovuto essere di Nanni Loy. Quando questi rinunciò, Ugo Tognazzi - inizialmente scritturato come protagonista - pose come condizione per la sua permanenza nel cast che il film venisse diretto da Dario Argento)[15]. Tra gli interpreti Adriano Celentano (chiamato a sostituire Tognazzi) ed Enzo Cerusico. Argento, affiancato in sede di sceneggiatura da Nanni Balestrini, realizza un film di critica sociale e politica.

    Il ritorno al thriller e il debutto nell'horror
    Argento realizza nel 1975 il suo film più celebre, Profondo rosso: con il fondamentale contributo della colonna sonora dei Goblin, il film si rivela un successo di pubblico. La pellicola costituisce il punto d'arrivo di un percorso di sperimentazione sul genere.
    Nel 1977 Argento debutta definitivamente nell'horror con Suspiria, sorta di fiaba gotica moderna, ambientando la storia nella piccola cittadina di Friburgo, nella Foresta Nera, collocato tra le prime opere dell'espressionismo cinematografico.

    Dagli anni ottanta
    Negli anni ottanta Argento alterna horror a thriller, iniziando con Inferno (1980). Le tematiche che in Suspiria erano state per la prima volta affrontate, sono amplificate ed estremizzate. Molti i riferimenti al film precedente: analoghe scenografie e luci, con colori accesi e innaturali (prevalentemente blu, rosso e viola). Ancora una volta elemento importante è la colonna sonora (con, tra gli altri brani, il Và pensiero di Verdi).
    Nel 1982 il regista torna al thriller giallo con Tenebre, nel quale rimette in scena i temi a lui prediletti: traumi psichici, feticismo, deviazioni sessuali, follia, il tutto secondo il classico whodunit.
    In seguito dirige l'horror Phenomena (1985) e il thriller Opera (1987).

    Dagli anni novanta
    Nel 1993 è la volta di altri due thriller: Trauma, interpretato dalla figlia Asia Argento e La sindrome di Stendhal (1996) e del remake di un classico dell'horror gotico: Il fantasma dell'opera (1998).

    Dagli anni duemila
    Dopo il ritorno al thriller con Non ho sonno (2001), Argento dirige Il Cartaio (2004). Nel 2007 vi è la produzione de La terza madre (2007), in cui torna a lavorare con la figlia Asia: è il capitolo finale della Trilogia delle Tre Madri. Nel 2009 Argento dirige Giallo, pellicola presentata in anteprima al Festival del Cinema di Edimburgo e distribuita direttamente in home video l'anno stesso.
    Nel 2009, il regista cede i diritti di due suoi film per farne realizzare dei remake negli Stati Uniti; i titoli interessati sono L'uccello dalle piume di cristallo e Suspiria.
    Nel 2012 esce Dracula 3D, stroncato da critica e pubblico.

    Dagli anni dieci
    Nel maggio 2010 Dario Argento annuncia durante il Fantafestival di Roma, a maggio 2010 un film su Dracula in 3D distribuito dalla Paramount pictures. Il 19 maggio 2012 il film viene presentato in anteprima mondiale, fuori concorso, al Festival di Cannes, durante la Proiezione di mezzanotte, accolto da critiche per niente benevole. Argento annuncia in quell'occasione l'uscita del film in Italia per il novembre 2012. Al botteghino italiano il film raccoglie la cifra di 275.000€, largamente al di sotto anche delle peggiori previsioni.
    Nel 2012 il Reykjavík International Film Festival gli ha conferito il Premio alla carriera.
    Dal 2 agosto 2012 è conduttore del programma 100 pallottole d'Argento su Rai Movie, nel quale presenta cento pellicole della storia del cinema da lui selezionate.
    Nel novembre 2014 ha dato l'annuncio della prossima realizzazione di The Sandman, progetto ispirato all'omonimo racconto di E.T.A. Hoffmann, per il quale il regista ha lanciato sul web una campagna di crowdfunding. Il film dovrebbe vedere la presenza del cantante Iggy Pop quale protagonista. Le riprese sarebbero dovute iniziare nel novembre 2015 ma in un'intervista tenutasi in occasione della XVII edizione del premio "La Chioma di Berenice" il 18 ottobre 2015 il regista affermava che le cose andavano a rilento.

    I contatti con il mondo del teatro
    Nel 2007 firma la direzione artistica del musical Profondo rosso, scritto da Claudio Simonetti per la regia di Marco Calindri, con l'attore e cantante (scoperto da Luciano Pavarotti) Michel Altieri che interpreta il ruolo di Mark Daly.
    La trama riprende la versione originale del film, ma l'ambientazione è spostata in epoca contemporanea. Vengono inoltre aggiunti nuovi brani elettronici scritti da Simonetti per Altieri, raccolti in una nuova colonna sonora.
    Il 4 ottobre 2013 debutta come regista dell'opera Macbeth di Giuseppe Verdi (la stessa che aveva trasposto al cinema nel film Opera) al Teatro Coccia di Novara.
    Nel febbraio 2015 dirige l'opera Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti per il Teatro Carlo Felice di Genova.

    Vita privata
    Argento ha due figlie: Fiore (1970), nata dal matrimonio con Marisa Casale (1966 - 1972) e Asia (1975), nata dalla relazione con l'attrice fiorentina Daria Nicolodi. Asia lo ha reso nonno due volte, nel 2001 di Anna Lou e nel 2008 di Nicola Giovanni. Nel 1974 si è sposato con l'attrice Marilù Tolo, ma i due si sono separati dopo pochi mesi.

    Filmografia

    Regista

    Cinema
    Televisione

    • Il tram - film TV della serie La porta sul buio (con lo pseudonimo di Sirio Bernadotte, 1973)

    • Testimone oculare - film TV della serie La porta sul buio (subentra a Roberto Pariante, 1973)

    • Gli incubi di Dario Argento, serie tv 1987, regista e sceneggiatore

    • Turno di notte, serie tv 1987-1988, sceneggiatore

    • Ti piace Hitchcock? - film TV (2005)

    • Jenifer - Istinto assassino - film TV (quarto episodio Stagione 1 della serie Masters of Horror, 2005)

    • Pelts - film TV (secondo episodio Stagione 2 della serie Masters of Horror, 2006)

    • Suspiria de profundis, serie tv 12 puntate

    Teatro

    • Macbeth (2013)

    • Lucia di Lammermoor (2015)

    Sceneggiatore
    Attore

    • Scusi, lei è favorevole o contrario? (1966)

    • L'uccello dalle piume di cristallo (1970) (non accreditato)

    • Il gatto a nove code (1971)

    • Profondo rosso (1975) (non accreditato)

    • Suspiria (1977) (voce, non accreditato; personaggio misterioso col mantello, non accreditato; riflesso sul vetro del taxi nella scena del temporale, non accreditato)

    • Inferno (1980) (solo voce, non accreditato)

    • Tenebre (1982) (solo voce, non accreditato)

    • Phenomena (1985) (solo voce, non accreditato)

    • Opera (1987) (solo voce, non accreditato)

    • Amore all'ultimo morso (1992)

    • Il cielo è sempre più blu (1995)

    • Hanging shadows perspective on italian horror cinema (2005)

    • Dante's inferno documented (2010)

    • Tutti pazzi per amore 2 (2010)

    Quando nelle scene dei suoi film compaiono le mani dell'assassino (per esempio nella scena iniziale di Profondo rosso), è lo stesso regista a utilizzare le proprie mani in una sorta di cameo feticista. La motivazione è che lo stesso Argento afferma di avere: un'ottima manualità, penso di essere molto bravo a muovere le mani, per cui: scelgo sempre me stesso per quella parte.

    Conduttore

    • 100 pallottole d'argento, Rai Movie, (2012-2013)

    Compositore
    Doppiatore

    • Dottor Terrence Kyne nel videogioco Dead Space


    fonte wikipedia

    Edited by Angelica_ - 9/11/2016, 12:06
     
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    Adoro Dario e tutti i suoi film!!! Il suo primo film che ho visto è stato "Profondo Rosso" che mi è rimasto molto impresso, ma anche "Tenebre", "Opera" e "Fenomena". Poi sono tutti bellissimi!!!! Però sarebbero belli rifatti nello stesso modo senza cambiare nulla, ma con gli effetti speciali di oggi!!! Purtroppo film così nn se ne vedono più! Film che ti angosciano, che ti mettono l'ansia e che se sei da sola a casa ti barrichi o ti nascondi sotto le coperte... e ad oggi per avere queste sensazioni devo riguardare un film di Dario Argento!
     
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  3. River's queen
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    esatto Romy è quello che ho detto io, per i suoi film ci vorrebbe una restaurazione.
    Un remake è assolutamente fuori discussione perchè sarebbe un offesa...
    Anche se mi sembra che di Suspiria o Phenomena lo abbiano già fatto..
     
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    in risposta alla tua domanda dell altro giorno su dario argento, Queen:

    Anni fa lavoravo come security in un locale chiamato Transilvania Horror Pub. All'inaugurazione fu invitato anke lui e si presentò solo per una mezzoretta a firmare autografi e a farsi seppellire dai fans. Poi si ritirò in albergo. Il gestore, nn so in base a quali santi in paradiso, verso l'alba e ha locale quasi deserto, lo chiamò e gli chiese se voleva fare un'altra capatina piu tranquillamente. Mezzora dopo Dario tornò, tutto sorridente, e chiudemmo la serata chiacchierando un po di tutto. Una meravigliosa serata.
     
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  5. River's queen
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    wow! che bella esperienza deve essere fare una chiacchierara con Dario Argento!! E bravo V!! :think:
     
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    io sarei morto dalla paura :lol2:
     
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  7. River's queen
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    per una chiacchierata? eheheh

     
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    ahahaha
     
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    Grammar Nazi

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    il teatrino delle ombre

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    Invece ho scoperto che Dario Argento è pieno di paure e fobie. Non so se si spaventeebbe vedeendo i suoi film , ma se cio succedesse nn ne sarei affatto sorpreso. Non è una persona normale, ma piu di una persona normale. Cmq piacevolissima...
     
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  10. River's queen
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    infatti una volta lessi un intervista in cui diceva che l'idea de "La Terza madre" gli venne una sera in cui c'era un tremendo temporale, quando ricevette una telefonata dal padre defunto.... brrr... image
     
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    una telefonata dal padre defunto?
     
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  12. River's queen
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    esatto! l'ho letto su Ciak!!
     
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    oh mio Dio...ma come dal padre defunto?
     
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  14. River's queen
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    bè penso che l'avrai capito che Dario non è quella che si dice una persona ordinaria.... :lol:
     
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    Mio Dio
     
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