Non ho sonno

Dario Argento - 2001

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  1. John°
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    Non ho sonno
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    GENERE: Thriller
    ANNO: 2001
    REGIA: Dario Argento
    ATTORI: Max von Sydow, Stefano Dionisi, Chiara Caselli, Rossella Falk, Paolo Maria Scalondro, Roberto Zibetti, Gabriele Lavia, Massimo Sarchielli, Barbara Mautino, Elena Marchesini, Diego Casale, Conchita Puglisi, Barbara Lerici, Luca Fagioli, Alessandra Comerio, Roberto Accornero
    SCENEGGIATURA: Dario Argento, Franco Ferrini, Carlo Lucarelli
    FOTOGRAFIA: Ronnie Taylor
    MONTAGGIO: Anna Napoli
    MUSICHE: Goblin
    PRODUZIONE: DARIO E CLAUDIO ARGENTO PER OPERA FILM PRODUZIONE - MEDUSA PRODUZIONE, CECCHI GORI GROUP TIGER CINEMATOGRAFICA
    DISTRIBUZIONE: MEDUSA DISTRIBUZIONE (2001)
    PAESE: Italia
    DURATA: 117 Min

    CITAZIONE
    A Torino nel 1983, il piccolo Giacomo ha assistito senza capire bene cosa stesse accadendo all'omicidio della madre. Il commissario Moretti, incaricato delle indagini, si è impegnato a trovare ad ogni costo il colpevole. Nel 2000 la città torna ad essere minacciata da una serie di misteriosi delitti. Il commissario Manni, nuovo incaricato, non può fare a meno di accettare la collaborazione di Moretti, sia pure anziano e affaticato. Da Roma torna anche Giacomo, e, dopo qualche esitazione, comincia a partecipare alle indagini. Moretti ricorda che 17 anni prima fu accusato un nano, di nome Vincenzo, scrittore di libri gialli, poi a sua volta ucciso pochi mesi dopo. Allora riandando sui luoghi di quel periodo e interrogando persone che avevano conosciuto Vincenzo, Moretti pensa di essere vicino alla soluzione.

    fonte ComingSoon

    Trailer

    Video



    Edited by Angelica90 - 6/2/2016, 16:04
     
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  2. maxx g
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    Dalle critiche che lessi sembrava un'immane schifezza.
    Invece l'ho trovato gradevole con una buona dose di suspence. Peccato che come sempre,i film di Argento abbiano una sceneggiatura buttata là, tanto per imbrattare delle carte. Senza dubbio l'ultimo film valido di Argento.
     
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    Attore non protagonista

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    Guardare si guarda,per carità...però boh...alla fine rimane l'idea che Dario abbia fatto un "copia e incolla" dai suoi vecchi film,e la cosa finisce con il deludere e con l'annoiare un pò.
     
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    Fragilità, il tuo nome è donna.

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    Dario Argento parlando di questo film pronunciò questa frase: “Per me rappresenta un ritorno al passato”.
    Mi domando: ma di quale passato sta parlando? Forse di un passato molto ma molto remoto, nascosto ormai dalle nebbie e dalle ragnatele del tempo, forse a questo si riferiva, francamente non ne vedo altri, perché questo suo film è davvero ben lontano dai fasti di quel suo glorioso passato, quello a cui si riferisce lui.
    E’ un film insipido, stupido, banale, inutile e privo di qualsiasi regola cinematografica, è girato talmente male da sembrare il prodotto di un regista amatoriale che vuole solo fare impressione sui suoi amichetti del cuore.
    Sbaglia completamente tutto, dalla storia ai primi piani dei suoi attori completamente spaesati(eh si che aveva nel suo cast il fior fiore della recitazione, da Max Von Sydow a Rossella Falk), creando così uno dei thriller più assurdi che si siano mai visti.
    E’ davvero imbarazzante assistere a scene mal ideate come
    il patetico omicidio della prostituta sul treno o come la scena dell’omicidio della ballerina(si vede che è visibilmente un manichino).

    Se poi tutto è accompagnato nell’ordine da un nano assassino(peggio ancora se ha le sembianze del pupazzo di “Profondo Rosso”, da una scena di sesso gratuita e priva di qualsiasi enfasi(i due avevano un coinvolgimento emotivo degno di due cadaveri), un finale copiato a Lucio Fulci(
    il film in questione, se vi interessa saperlo, è “Lo squartatore di New York
    ) e una poesia di Asia Argento(e te pareva che mancava) potete ben immaginare che roba sopraffina si ha davanti.
    Assistere a un simile spettacolo(e lo dico con franchezza) fa male, è distruttiva per la salute psichica di chi è guarda(e non sto esagerando, già al secondo fotogramma si ha voglia di spaccare il televisore a martellate) e soprattutto è demoralizzante per tutti coloro che hanno amato i lavori precedenti di Argento, che si chiedono dove sia finita la poesia dei suoi precedenti film, dove sia finito quel regista così talentuoso che ha ammaliato e terrorizzato milioni di spettatori negli anni ’70-’80.
    Ormai quel regista non esiste più, è stato sommerso da quintali di immondizia e la cosa peggiore è che sta rovinando tutto quello che di buono ha costruito negli anni precedenti.
    Non è un ritorno al passato ma un proseguimento in un presente fatto di mediocrità.
    E in molti ci chiediamo quando tutto ciò avrà fine.
     
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    Gradevole da guardare, da non amante fanatico del thriller alla Argento. C'è anche una forte tensione nella fase iniziale, personalmente ho vissuto una certa empatia. Poi tende a diventare prevedibile, schematico, con la scansione della filastrocca come assoluto letiv motiv narrativo. Ma in fondo è sempre stata una caratteristica dei film di Argento (quelli che finora mi son capitati di vedere) concentrare i momenti di emotività nelle scene splatter, anziché crare un'atmosfera di tensione costante e uniforme (forse fa eccezione La Terza Madre, con tutta la caratterizzazione del clima di una Roma demoniaca e decadente), una caratteristica che sta al gusto personale apprezzare o meno.
     
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4 replies since 15/3/2010, 01:20   512 views
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