Spike Lee

Atlanta, 20 marzo 1957

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  1. lionel hutz
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    Spike Lee


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    Shelton Jackson Lee, detto Spike (Atlanta, 20 marzo 1957), è un regista, sceneggiatore, attore, produttore cinematografico e scrittore statunitense.

    Considerato uno dei più celebri registi neri, i suoi film trattano temi politici e sociali, quali il razzismo, le relazioni interrazziali, la violenza e le droghe.

    La sua casa di produzione cinematografica si chiama 40 Acres & a Mule Filmworks.
    Lee ha diretto anche una serie di spot pubblicitari per la Nike, con protagonista l'amico Michael Jordan. In questi spot Lee recitò la parte di Mars Blackmon, personaggio già interpretato in Lola Darling. Ha inoltre diretto molti videoclip, per cantanti quali Michael Jackson, Tracy Chapman, Stevie Wonder, Prince, Eros Ramazzotti e per gruppi quali i Public Enemy.

    Ha ricevuto 2 nomination agli Oscar: per il documentario 4 Little Girls e per la sceneggiatura di Fa' la cosa giusta. Nel 2003 ha ricevuto il Premio César alla carriera. Nel 2005 ha pubblicato la sua autobiografia, intitolata Questa è la mia storia e non ne cambio una virgola. Sulla Hollywood Walk of Fame è presente una stella con il suo nome. Nei titoli di testa dei suoi film appare sempre la scritta A Spike Lee Joint.

    Il 14 novembre 2015 riceve il premio Oscar alla carriera per il contributo che ha dato al mondo dello spettacolo durante la sua carriera.

    Biografia

    Infanzia e studi
    Spike Lee è nato ad Atlanta, in Georgia, il 20 marzo 1957. Il padre, Bill Lee, è un musicista jazz, responsabile delle musiche di molti suoi film. La madre, Jacquelyn Carroll Shelton, era un'insegnante. Spike Lee ha tre fratelli (Cinqué, anch'egli attore e regista, Chris e David) e una sorella (Joie), attrice e regista. Anche il cugino Malcolm è un regista.

    Il nomignolo Spike (magro, ribelle) gli fu dato dalla madre, a causa del carattere ribelle del futuro regista e della sua corporatura esile ma resistente.[3] La famiglia Lee si spostò prima a Chicago, quindi a New York, nel quartiere di Brooklyn, quando egli era molto giovane. Durante la sua infanzia, Spike Lee sognava di diventare un giocatore di baseball, ma il suo scarso talento e il fisico esile lo costrinsero a cambiare idea.[3] Nei weekend, la madre lo portava spesso a vedere spettacoli teatrali e musical.

    Per quanto riguarda gli studi, Spike Lee odiava la matematica e la scienza, mentre la letteratura inglese era la sua materia preferita. Il libro che ebbe più influenza su di lui fu l'Autobiografia di Malcolm X, letto al primo anno delle superiori.[3] Nel 1975, Spike Lee lasciò la famiglia per frequentare il prestigioso Morehouse College di Atlanta, frequentato in maggioranza da afroamericani. Il Morehouse era uno dei più importanti college, per quanto riguarda lo studio della cultura e della storia afroamericana. In passato esso fu frequentato anche da Martin Luther King e lì si conobbero i genitori di Spike Lee.[3] In quel periodo Lee iniziò ad acconciarsi i capelli in stile "afro", allora in voga tra la popolazione nera.[3]

    Lee iniziò a scrivere per il giornale studentesco durante il college, The Maroon Tuger e incontrò Monty Ross, in seguito suo produttore di fiducia e suo miglior amico.[3] Grazie ad un loro amico, Ross e Lee scrissero e girarono un cortometraggio di venti minuti, Black College: The Talented Tenth. Ross interpretò il ruolo del protagonista. Lee non rimase molto soddisfatto del lavoro, e nella sua autobiografia si augura che l'unica copia esistente della pellicola sia andata perduta.[3] Subito dopo il cortometraggio, Lee scrisse una sceneggiatura, intitolata The Homecoming. Dovrà aspettare più di dieci anni per realizzarla, con il titolo Aule turbolente. Nel 1976 morì la madre, Jacquelyn, per un cancro al fegato. Da quel momento la nonna materna, Zimmie Shelton, divenne il punto di riferimento per i fratelli Lee.

    Estetica e stile
    Lo stile di Spike Lee si riconosce per il virtuosismo dei movimenti della macchina da presa, per un uso iperrealista della fotografia, e per un montaggio a volte sperimentale. Inoltre la musica è estremamente importante nei suoi film, soprattutto in Fa' la cosa giusta, dove la canzone Fight the Power, dei Public Enemy, torna più volte durante il film per commentare le scene, come un coro greco.

    La scena più ricorrente nei suoi film è quella in cui il regista posiziona un attore o un'attrice sul carrello della macchina da presa e lo fa muovere, dando l'impressione di un movimento fluido e sognante.

    Il regista ha più volte mischiato supporti come il digitale e il 16 mm, e per Crooklyn ha girato la sequenza delle vacanze al sud della bambina protagonista, che va a trovare gli zii che si comportano come i bianchi, non montando la lente anamorfica, quindi le immagini risultano allungate e danno lo stesso effetto fastidioso che prova la bambina in quei luoghi.

    Un altro tratto distintivo del regista sono i titoli di testa, che sono dei veri e propri minifilm che anticipano le tematiche dei film. Ad esempio, Malcolm X si apre su una bandiera statunitense che prende lentamente fuoco, fino a diventare una X, poi si passa a immagini di linciaggi e violenze contro gli afroamericani, fino al pestaggio di Rodney King, avvenuto nel 1991 per mano di alcuni poliziotti bianchi. Bus in viaggio si apre con un uomo di colore in catene, come gli schiavi africani. Jungle Fever si apre su dei cartelli stradali che portano il nome del cast, mentre in Fa' la cosa giusta Rosie Perez balla freneticamente indossando un paio di guantoni da boxe.

    Per il critico cinematografico Giona A. Nazzaro per capire bene il cinema di Spike Lee «non basta conoscere bene le tecniche cinematografiche, neppure la storia del cinema. Bisogna sapere di storia afroamericana, è necessario disporre di conoscenze musicali particolari, di uno sguardo cromatico non indifferente, di una consapevolezza politica notevole, oltreché di pratiche di marketing e merchandising per lo più ignorate dai critici cinematografici».

    Controversie
    Spike Lee è spesso stato oggetto di critiche, anche da parte degli afroamericani, per una presunta grossolanità nel ritrarre le altre minoranze statunitensi.

    Famosa la sua polemica con Quentin Tarantino, accusato dal regista afroamericano di usare troppo spesso la parola nigger ("negro") nei suoi film. Lee ha raccontato alla rivista Variety che aveva chiesto l'aiuto di Denzel Washington, per frenare Tarantino. Poi uscì Jackie Brown, in cui la parola incriminata viene ripetuta 38 volte, e Lee sbottò: «Cosa vuole Tarantino: diventare un nero onorario?». In difesa di Tarantino intervenne l'attore afroamericano Samuel L. Jackson. Comunque Lee e Tarantino hanno lavorato insieme in Girl 6 - Sesso in linea. Lee in veste di regista e attore, Tarantino in un cameo, nel ruolo di se stesso.

    Il regista non ama molto la blaxploitation, i film degli anni settanta girati per la maggior parte da registi bianchi, per un pubblico di colore. Il regista ritiene questi film un inno alle droghe e alla prostituzione. Comunque ha omaggiato questi film in Girl 6 - Sesso in linea, dove la protagonista in una scena immagina di essere Foxy Brown e Cleopatra Jones.

    Spike Lee nel 1988 contestò pubblicamente Whoopi Goldberg: «La criticai perché metteva le lenti a contatto azzurre. Quelle lenti le davano un aspetto innaturale, fasullo. Le persone con la pelle nera e gli occhi azzurri sembrano zombi. Non riuscivo proprio a spiegarmelo», dichiarò.

    Nel 2001, il regista accusò Michael Mann di essersi ispirato ai limiti del plagio al suo Malcolm X per girare Alì, biografia di Muhammad Ali: «Uno della troupe che lavorava alla scelta delle location mi ha confessato che Michael Mann gli chiese di scovare tutte le zone di New York che avevamo usato nel nostro film, e si arrabbiò quando gli dissero che quelle location non esistevano più. Comunque l'ultima parola spetta all'opera stessa: basta guardare i due film e metterli a confronto», asserì.

    Lee è finito più volte al centro delle polemiche anche per i suoi ripetuti contatti con Louis Farrakhan. Il regista infatti chiese l'aiuto esplicito al Fruit of Islam, ossia il reparto della sicurezza della Nation of Islam, per difendere i suoi set. Molti giornalisti criticarono il regista, a causa della sua vicinanza a Farrakhan, considerato un razzista per le sue dichiarazioni, quando Lee si esprimeva sempre contro il razzismo. Il regista si difese così: «I gruppi come la Jewish Defense League e la Anti-Defamation League pensano che tutti i musulmani facciano automaticamente parte della Nation of Islam, e che tutti i sostenitori di Farrakhan siano antisemiti, e dato che io avevo ingaggiato il Fruit of Islam, la conclusione era che fossi antisemita anch'io. Ma è un'assurdità».

    Nel 2003 Lee ha citato in giudizio la rete televisiva Spike TV, sostenendo che stavano sfruttando il suo nome. La causa si chiuse in via extra-giudiziale.



    Filmografia

    Regista


    fonte Wikipedia

    Edited by lola92 - 22/9/2018, 10:35
     
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  2. Hannibal Lecter
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    Lo adoro, proprio oggi ho rivisto La 25a ora, un crudo film ma anche commovente
     
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  3. grendizer
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    Boh, sopravvalutato, ho dormito tutti i sui film, salvo solo la 25° ora, che nn sembra neanche un suo film
     
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    Questo regista lo sto conoscendo solo da poco e mi piace moltissimo. Ha un'estetica veramente particolare, per me uno dei suoi punti forti se non l'aspetto che amo di più.

    Dettagli ingigantiti, pellicola granulosa, colori saturi oltre a personaggi a tutto tondo sono le caratteristiche che me lo fanno apprezzare di più.

    A qualcuno di voi piace?
     
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    Non avrebbe dovuto toccare Oldboy secondo me, ma per il resto è un regista che apprezzo molto, mi è piaciuto davvero tanto Il sangue di cristo (2015).
     
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    Oldboy non l'ho visto (e neppure l'altro che hai citato).
    Per ora ho guardato Fa la cosa giusta, Lola Darling, Boyz'n the hood e Miracolo a Sant'Anna e, a parte quest'ultimo, mi sono piaciuti tutti e tre.
     
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    https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/09/0...ogante/4596618/
     
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    CITAZIONE (Paranoyd @ 18/9/2018, 18:41) 

    Non le manda a dire...
     
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    CITAZIONE (lola92 @ 19/9/2018, 07:46) 
    CITAZIONE (Paranoyd @ 18/9/2018, 18:41) 

    Non le manda a dire...

    Gli voglio troppo bene <3
     
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    Questa scheda è qualcosa di osceno :m41:
    Io ho visto poco di lui... ma quel che ho visto l'ho apprezzato
     
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9 replies since 29/10/2008, 16:33   326 views
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