[Libro] Il traghettatore

William Peter Blatty - 2012

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    Il traghettatore


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    Autore: William Peter Blatty
    Genere: Horror
    Data di edizione : 2012

    CITAZIONE
    Joan Freeboard è un'immobiliarista di successo. Un giorno le capita tra le mani l'affare della vita, la vendita di una villa risalente agli anni '30 situata su un'Isola sul fiume Hudson.
    Il problema risiede nel fatto che la villa ha una fama piuttosto sinistra, quella di essere infestata da inquieti e piuttosto fastidiosi spiriti.
    Joan ha allora una brillante idea: lei, un suo amico scrittore, una sensitiva e un esperto di paranormale soggiorneranno nella villa per mettere a tacere queste dicerie, peccato però che, una volta giunti sul luogo, si renderanno conto che non si tratta affatto di dicerie, la casa nasconde dentro di sé qualcosa di inquietante e maligno.




    William Peter Blatty ha la stessa sindrome che colpì Bram Stoker, ha scritto un capolavoro e ha cercato di "bissare" lo stesso successo con esiti però negativi.
    Ci sono diverse cose che non vanno in questo libro, nello specifico:
    Il titolo
    Questo non dipende da Blatty, il titolo originale è "Elsewhere" e avrebbe avuto un senso, perché sia stato cambiato in "Il traghettatore" mi è oscuro, anche perché non c'entra nulla con la storia, non c'e' nessun traghettatore(
    forse alla fine ce n'e' uno, il traghettatore delle anime Case. Non lo so, mi sembra un po' una cosa forzata).
    Già il titolo mette fuori strada il lettore ma non è colpa dello scrittore ma della moda italiana di cambiare i titoli originali e di tradurli a proprio piacimento.
    La storia
    La storia è un plagio di un noto film con protagonista Nicole Kidman costretta a vivere in una casa isolata con i suoi due bambini intolleranti alla luce (chi segue un po' il cinema avrà capito il titolo), è pressoché simile, anche nel finale. Inoltre c'e' tanta confusione, soprattutto all'inizio e anche tanti punti morti che rendono noiosa la prima parte. La seconda migliora soprattutto grazie alle atmosfere cupe e ai misteri della casa che vengono fuori piano piano ma lo scrittore va troppo di fretta come se volesse sbrigarmi a finire, lasciando alla fine solo un senso di insoddisfazione nel lettore(c'e' da dire però che il tema delle case infestate è ormai totalmente trito e ritrito che scriverci sopra qualcosa di originale non è poi così semplice).
    I personaggi
    Anche sotto questo aspetto ci sono diverse lacune, oltre a essere poco delineati questi personaggi sono anche male assortiti, soprattutto la protagonista è improponibile, un agente immobiliare di successo definita di gran classe che ha sempre un cazzo in bocca (in senso figurativo eh, la parola "cazzo" l'ha infila in ogni sillaba che pronuncia), scurrile come nemmeno Tomas Milian nei panni de "er monnezza". Anche gli altri personaggi sono tutti piatti, senza nessuno spunto di qualsivoglia interesse.
    Da un professionista del genere horror come Blatty mi aspettavo qualcosa di diverso, "L'esorcista" mi ha fatto venire la pelle d'oca, questo solo il latte alle ginocchia dalla noia. Poteva permettersi di più, anche se come ho detto prima non è facile dato che stiamo parlando di un tema stra - abusato, magari poteva evitare eccessive esagerazioni nei suoi personaggi. Una lettura che si può evitare (e Blatty poteva anche evitare di scrivere).

    Edited by Viky017 - 16/10/2019, 16:01
     
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