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Green Book
Green Book
DATA USCITA: 31 gennaio 2019
GENERE: Drammatico, Commedia
ANNO: 2018
REGIA: Peter Farrelly
ATTORI: Viggo Mortensen, Mahershala Ali, Linda Cardellini, Don Stark, P.J. Byrne, Sebastian Maniscalco, Brian Stepanek, Nick Vallelonga
PAESE: USA
DURATA: 130 Min
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures
SCENEGGIATURA: Nick Vallelonga, Peter Farrelly, Brian Hayes Currie
FOTOGRAFIA: Sean Porter
MONTAGGIO: Patrick J. Don Vito
MUSICHE: Stu Goldberg, Kris Bowers
PRODUZIONE: DreamWorks, Participant Media, Amblin PartnersCITAZIONEGreen Book, il film diretto da Peter Farrelly, racconta del buttafuori Tony Lip (Viggo Mortensen), un italoamericano con un'educazione piuttosto sommaria che nel 1962 venne assunto come autista da Don Shirley (Mahershala Ali), uno dei pianisti jazz più famosi al mondo. Lo scopo? Guidarlo da New York fino agli stati del Sud, in posti dove i diritti civili degli afroamericani sono ben lontani dall'essere legittimamente acquisiti.
Shirley si affida per il viaggio al libro Negro Motorist Green Book: una mappa di motel, ristoranti e pompe di benzina in cui anche gli afroamericani sono ben accolti. Dovendosi confrontare con il razzismo ma anche l'umanità delle persone che incontrano, Lip e Shirley impareranno prima di tutto a conoscersi e rispettarsi a vicenda.
fonte ComingSoonTrailer
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Il film che ha vinto l'Oscar senza nemmeno un commento!!
Sono riuscita a vederlo grazie proprio alla sua vincita, nel cinema dove vedo io lo hanno rimesso in programmazione giusto per un altro paio di giorni.
La storia è molto bella, ci sono scene magnifiche e grazie alla regia di Farrelly il minutaggio passa in un baleno. È ricco di emozioni contrastanti si passa dal riso allo sgomento in pochi secondi e ci si immerge in questo viaggio attraverso gli stati del sud degli USA con i due protagonisti.
Il rapporto cresce man mano che si macinano kilometri e i due attori sono reali, veri!
Ali bravissimo, ha confermato il suo talento e così anche Mortensen che per l'occasione ha preso 20 kg! E quanto mangia durante questo viaggio
Consiglio a tutti di vederlo, dopotutto il 1962 non è così lontano da oggi come potrebbe sembrare e chi è nato di colore ancora vive come se arrivasse da un altro pianeta!
Voto:
Edited by Sidney - 3/3/2019, 15:37. -
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So che ho altri dibattiti aperti ma qualche giorno fa ho avuto una discussione su green book quindi è tutto abbastanza fresco nella mia mente, quindi ho deciso di passare mezz'oretta a dare forma alle varie lamentele che ho verso sto film. E poi mi da fastidio che non abbia molti commenti, forse perché non l'ha visto nessuno nonostante la vittoria agli oscar.
Se parliamo del film in sé lo considero un road movie piacevole con un paio di scene divertenti, ottime interpretazioni e girato in modo competente. La fotografia è abbastanza sotto la media per un film da oltre 20 milioni di budget ma nulla di scandaloso. La sceneggiatura hai dei bei dialoghi con degli ottimi botta e risposta ma è davvero molto prevedibile, segue la classica struttura dei road movie e contiene tutti i classici cliché dei film anti-razzismo, non c'è mai un momento dove non sappiamo dove la storia sta andando a parare.
Questo il regista lo sa e ci scherza pure sopra, vedi il finale doveSPOILER (clicca per visualizzare)Una musica eccessivamente sdolcinata sparata a massimo volume accompagna la cena natalizia, ci aspettiamo che Don arrivi alla porta ma invece ahah sorpresa è il vecchietto stordito ad inizio film! Ma tranquilli poi arriva lo stesso.
Non c'è nemmeno un briciolo di sotto testo, ogni cosa che succede ti viene spiattellata in faccia ed è poi ritrattata nei dialoghi successivi.
Insomma è un film leggero, scorrevole, un po' sdolcinato sì ma per quello che è non da troppo fastidio. Questo è il problema che ho con Green Book e viene amplificato dal fatto che sia stato pluripremiato agli oscar. Niente da dire sui premi legati alle performance ma miglior sceneggiatura e miglior film nel contesto del 2018 sono davvero un insulto e l'ennesima conferma che la giuria degli academy awards è composta per lo più da vecchi bacucchi incompetenti che nemmeno vedono film se non glieli porti direttamente a casa loro accompagnati da aragosta a champagne.
Finito questo piccolo sfogo direi che posso spiegarmi meglio:
Green Book è un film altamente digeribile che parla di razzismo, un argomento particolarmente indigesto. Se tocchi certe tematiche il tuo film dovrebbe essere come un pugno allo stomaco, e non dico che dovrebbe essere shockante per il solo gusto di esserlo (vedi Crash), ma che dovrebbe per lo meno prendersi dei rischi. Green Book non si prende nessun rischio e si colloca nell'infinita schiera di film pluripremiati che parlano di razzismo visto dalla prospettiva dell'uomo bianco, raccontando entrambi i lati e ricordando allo "spettatore medio" (aka il borghese bianco che va a vedere i film nominati agli oscar) che anche lui è parte della conversazione. Ti permette di identificarti come un mediatore tra gli irredimibili cattivoni razzisti e le minoranze etniche/culturali che ovviamente hanno sempre qualcosa da imparare dall'uomo bianco.
Peccato che il mondo non sia così bianco e nero (ehm, in senso figurato), che il razzismo è un problema sistemico ben più radicato nella cultura occidentale rispetto alle caricature che hollywood tende a proporci, che se nel 2018 per raccontare la battaglia di un uomo di colore contro l'iniquità devi farlo dalla prospettiva dell'autista bianco che impara ad essere meno razzista c'è qualcosa che non va nella tua visione del mondo.
E lo capisco che alcuni di voi vedranno questo film, lo troveranno piacevole e leggendo questa recensione molto acida penseranno "perché ogni film sul razzismo deve per forza essere raccapricciante e farti star male? Non possiamo semplicemente divertirci e darci pacche sulle spalle per essere leggermente migliorati dagli anni 60 a questa parte?", ok forse non l'ultima parte, ma comunque vi capisco e infatti personalmente non odio questo film. Non possiamo avere solo BlacKkKlansman e Blindspotting dopo tutto ma... come? Sono film usciti nel 2018? Dopo che Moonlight e 12 Anni Schiavo hanno vinto un oscar?
Non so a me sembra che il fatto che questo film abbia vinto l'oscar sia un significativo passo indietro a livello culturale per i 'muricani e si merita tutto il backlash che ha ricevuto. Comunque sì è carino, il genere di film che vedrei con la famiglia a natale per cercare di convincere mia nonna ad essere un po' meno razzista, anche se la lezione che lei ne trarrebbe è che "in fondo siamo tutti un po' razzisti ma l'importante è essere buoni" perché questo film è stato fatto per essere facilmente consumato e interpretato da ogni fetta di pubblico senza scomodare nessuno.
E ora, un bello sketch che riassume il mio discorso:
Video
Voto: 6+ e una faccina delusa. -
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Meno male che non hai tempo. . -
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"gne gne gne gne gne"
Questa sei tu.. -
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I pregiudizi razziali, che nella realtá oltrepassano le frontiere del tempo e dello spazio, raccontati con semplicitá, in un contesto particolare, un luogo geografico, un luogo sociale e un tempo specifici : la musica popolare nell'america degli anni 60.
Il personaggio interpretato da Mortensen, Tony "Lip", descrive i pregiudizi che le minoranze hanno su se stesse, mentre il Doc Shirley (Ali) é quello che li subisce dall'esterno.
Ali é il personaggio che ha lottato per poter cambiare la sua collocazione sociale. Lip ha accettato la sua e per questo é il piú adatto a sopravvivere in quella situazione, il ché, allo stesso tempo, lo incatena a quella condizione. Sará Don Shirley a tendergli una mano e a tirarlo fuori dalla marginalitá.
In questo caso la minoranza salvata é la italiana. Don Shirley non ha bisogno di essere salvato dai pregiudizi (é forte di per se), se non piuttosto dalla solitudine di chi ha fatto un certo tipo di scelta. Sono gli altri neri d'america che non sono dei virtuosi della musica, che rimangono molto lontani dall'emancipazione ed anche dalla macchina da presa, facendo solo da sfondo.
Si potrebbe quindi criticare che Farrelly non ha "osato".
In parte posso anche essere d'accordo.
Per esempio si potrebbe pensare ad un film che raccontasse l'epopea degli immigrati europei in America, o degli Italiani : la quartena in Ellis Island, i pregiudizi, i soprusi, le violenze e le privazioni; i viaggi dei disperati stipati come barattoli nella terza classe delle navi ; le migliaia e migliaia di disperati in cerca di una vita migliore che si ammassavano in quei porti italiani di cui oggi molti chiedono la "chiusura".
Da una parte penso, Zio Pinco, che dall'Italia non possiamo pretendere che Hollywood faccia quello che Cinecittá non vuole e non puó fare, anche se neanche a me dispiacerebbe.
Dall'altra penso che non si possa ignorare il valore che puó avere un film del genere nel paese di Donald Trump.
Piuttosto esplicito, direi.
Detto questo il film é davvero divertente e godibile. Guardatevelo!. -
.CITAZIONEDa una parte penso, Zio Pinco, che dall'Italia non possiamo pretendere che Hollywood faccia quello che Cinecittá non vuole e non puó fare, anche se neanche a me dispiacerebbe.
Ma infatti la cosa mi più infastidisce è che da una parte Hollywood (con 12 Anni Schiavo, Moonlight, BlackKklansman) e dall'altra la scena indipendente americana queste cose le fa e le ha fatte, eppure si sceglie di premiare
Cinecittà non ha un briciolo delle risorse di Hollywood e si limita ad assecondare i voleri dei partiti, Hollywood ha il potere di promuovere le proprie politiche (poi ogni tanto un po' di soldi dal pentangono non si disprezzano ma vabbé).CITAZIONEDall'altra penso che non si possa ignorare il valore che puó avere un film del genere nel paese di Donald Trump.
Piuttosto esplicito, direi.
E questo è l'altro problema, in un paese così diviso fare il film che soddisfa entrambi i lati non lo trovo un atto lodevole. È un film che sì denuncia il razzismo ma lo fa senza insegnare nulla di nuovo, non lo dipinge come un problema sistemico della società odierna ma come un problema del passato o un tratto negativo riservato alla gente che vive nel sud e un paio di mele marce.
Viviamo in dei tempi in cui è giusto premiare film che osano, e BlackKklansman non ha nemmeno osato tanto considerando il modo in cui dipinge le forze dell'ordine ma comunque è già molto più ambizioso.CITAZIONEDon Shirley non ha bisogno di essere salvato dai pregiudizi (é forte di per se), se non piuttosto dalla solitudine di chi ha fatto un certo tipo di scelta.
Eppure ha bisogno del working-class men italo-new yorkese per riconnettersi alle sue origini, condivido l'intento ma proprio per questo certe scene mi sono sembrate un po' fuori luogo.CITAZIONESono gli altri neri d'america che non sono dei virtuosi della musica, che rimangono molto lontani dall'emancipazione ed anche dalla macchina da presa, facendo solo da sfondo.
E invece è pieno di registi di colore dietro la macchina da presa, ma in questo caso si è scelto di premiare quello che non ne ha, pur parlando di un argomento che dovrebbe essere messo in mano a qualcuno che ha avuto direttamente esperienza di queste cose.
Insomma secondo me gli dai troppo credito non fosse per la macchina di promozione che sono gli oscar nessuno se lo sarebbe cagato.. -
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Dicevo che fanno "da sfondo" specificatamente in questo film, concretamente nella scena in cui si fermano per un guasto al motore.
Io l'ho visto perché lo davano a 3,50€ alla Filmoteca Estiva nel parco centrale della cittá, ma lo consiglieri vivamente.
Piuttosto che qualcosa di retorica chovinista (quello che mi aspetto da Midway, per esempio), non lo disprezzerei.
Certo la penultima scena, quando li ferma la polizia, é un voler dire "Non siamo tutti cattivi" ma preferisco un po' di smielato buonismo al pessimismo interessato di chi dice "Le cose sono come sono. Tanto non cambia mai nulla".
Comunque mi sono astenuto dal fargli un applauso finale, come ha fatto il pubblico che avevo intorno per dirsi a se stessi "che bravi che abbiamo visto un film impegnato!" (in versione originale con sottotitoli). Ho buttato il bicchiere della birra e sono tornato a casa.. -
.CITAZIONEPiuttosto che qualcosa di retorica chovinista (quello che mi aspetto da Midway, per esempio), non lo disprezzerei.
Ma questo sicuramente, dico che lo trovo davvero l'mcd dei film impegnati, poco ispirato e carico dei cliché che hollywood ama ficcare a forza in questo tipo di film (la scena del bar su tutte). Lo disprezzo per tutta l'attenzione che ha ricevuto a livello mediatico quando l'anno scorso al di là di blackKklansman sono usciti film che affrontano le stesse tematiche ma che qualcosa da dire ce l'hanno.
Per lo meno sì, non è un film di Mel Gibson o di Clint Eastwood, su questo siamo d'accordo.
La scena che dici tu verso la fine non mi ha infastidito e condivido quelli che dici.CITAZIONEComunque mi sono astenuto dal fargli un applauso finale, come ha fatto il pubblico che avevo intorno per dirsi a se stessi "che bravi che abbiamo visto un film impegnato!" (in versione originale con sottotitoli). Ho buttato il bicchiere della birra e sono tornato a casa.
Hai fatto bene. -
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Personalmente il film non mi è dispiaciuto, nel complesso l'ho trovato scorrevole, divertente e godibile forte anche di due prove attoriali estremamente valide ma:
trovo assolutamente esagerato l'impatto mediatico e l'acclamazione che ha avuto, soprattutto perchè è andato a gettare un po' di ombra su Blackkklansman che ritengo più meritevole sotto ogni aspetto;
e sempre personalmente trovo ormai parecchio stantio questo tipo di impostazione di film sul razzismo, trovo che non aggiunga davvero nulla di nuovo a livello contenutistico, sarei disposto ad accettarlo se dicesse queste solite cose ma almeno in maniere più originale e creativa come appunto blackkklansman, ma Green Book non trovo abbia particolari guizzi creativi o stilistici.
Sotto questo aspetto trovo molto più interessante un film come Scappa-Get Out che in primis va a toccare un tipo di razzismo più contemporaneo e molto meno trattato dalla cinematografia e in secondo luogo lo fa buttandosi totalmente sul genere (e non la solita commedia drammatica) senza alcuna velleità.
Ma tornando al film in quanto tale, fermo restando ciò che ho detto in apertura, ho trovato una particolare scena davvero poco azzeccata, sto parlando della scena di cui si discuteva già in questi ultimi post, ovveroSPOILER (clicca per visualizzare)Quella sul finale in cui i due protagonisti stanno tornando a casa e vengono fermati dalla polizia, qui si ripete un evento già avvenuto precedentemente nel film ma con esito opposto.
Non so se ciò che volevano trasmettere fosse un finale natalizio positivo e ottimista, una volontà di sottolineare una certa differenza culturale tra nord e sud degli Stati Uniti o altro, ma quello che ho visto io è: "tranquilli afroamericani, superata l'interstatale X non ci sono più razzisti, tutto andrà bene e il mondo vi sorriderà", lo trovo un messaggio profondamente distorto e sbagliato, soprattutto in chiusura del film.. -
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Forse cercate in questo film qualcosa che non capisco. Dovró vedere Blakkklansman per capire.
Io ci vedo una componente importante in questo film anche se espressa in maniera sottile e ché probabilmente poteva essere approfondita.
Tony, che all'inizio dimostra essere razzista, e a sua volta un immigrato italiano, bianco e relativamente integrato, ma che sarebbe comunque condannato ad una vita di marginalitá, se non fosse per il suo incontro con Don Shirley.
Per me questa é la vera denuncia contra il razzismo su cui bisognerebbe riflettere (almeno qui in Italia).
Non tanto quindi sul razzismo che soffrono i neri, di cui c'é abbondante filmografia come avete sottolineato, ma su come risultino assolutamente cretini gli italiani che vorrebbero rinchiudere certe nazionalitá ed etnie in una ghettizzazione per cui sono passati gli italiani stessi ; ed anche l'assurditá del razzismo in un paese composto da immigrati.
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E' vero che l'argomento non viene sviluppato in modo diretto, limitandosi a scenari ed episodi vissuti da uno dei due protagonisti...ma penso che per questa tipologia di film sia una scelta comprensibile.
A me è piaciuto..