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il doppio inizia il divertimento per gli spettatori, e la caccia all'hacker da parte di Alice, per dipanare il mistero dietro alla persona che sta interpretando una se stessa molto più disinibita, sconcia, immorale, oscena e volgare....ma non è che Alice sia tanto preoccupata di questo, nonchè dell'hackeraggio del suo account ovvero c'è qualcuna che sta guadagnando al posto suo.E' molto chiaro il divario tra il mondo patinato e le luci artefatte, con i plim plim dei gettori/soldoni che arrivano dagli spettatori ad ogni scena sempre più spinta, di ogni tipo, fino ad oltrepassare i limiti, e la vita vera che preme per uscire, non c'è fiducia negli altri, un pessimismo cronico sull'impossibilità di affermarsi se non facendo queste scelte, e una solitudine infinita.
quando Alice alla fine sceglie , dopo aver sconfitto il suo doppio ed essersi riappropriata della sua identità, di rientrare in quel mondo virtuale, è una sconfitta a tutti gli effetti, c'è chi non ha apprezzato il finale, e chi ha detto che non c'entra nulla con il resto del film, ma il finale non cambia l'immagine che ci si porterà dietro di tutto ciò che Lola ha fatto durante il film e tutto ciò che Alice ha tentato, utilizzando la sua intelligenza, forza e furbizia, per indagare e alla fine riuscire a cancellare quell'account. per poi aprirne un altro ci chiediamo.....e si, lì sta la sconfitta, non c'è nulla di meglio del virtuale per poter affermare la propria identità. questo è ciò che ci viene proposto perchè gran parte del web si basa su un finto profilo, una finta vita, una finta personalità, un finto atteggiamento, ma soprattutto una vita che sia stellare, intrigante, sorprendente, accecante. Mentre nella vita reale c'è alienazione, isolamento, sfiducia,noia. La tecnologia ormai governa le nostre vite, abbiamo l'ansia di non conoscere davvero le persone che incontriamo su internet, nelle chat, nei forum, c'è costantemente la minaccia di essere privati del ns account, della ns identità virtuale, il costante pericolo di vedere messi in ridicolo, sbeffeggiati i ns segreti, le ns fragilità. Ma la potente accecante luce della camera, che ci strizza l'occhiolino invitandoci in un mondo (per molti) migliore del nostro, dove ci si sente in pole position recitando una personalità diversa da quella abituale, è davvero seducente quanto pericolosa, infima, distruttiva. Quando Alice svela finalmente la maschera che lei stessa aveva costruito e che , in un modo soprannaturale, paranormale, le è sfuggita di mano, vivendo una propria vita, e assumendo comportamenti e azioni propri, distaccandosi completamente dalla sua creatrice, non ho ricevuto la risposta che attendevo, mi aspettavo che non riaprisse più il suo account, che scegliesse la vita vera....e invece no, dunque sono rimasta spiazzata. Forse Alice è in ognuno di noi, quando dedichiamo più tempo al web che a noi stessi e ai nostri rapporti famigliari, amici, parenti, o per alcuni è magari più importante il web della propria vita, perchè sul web ci si sente potenti, migliori, più affascinanti, e dunque sul web regaliamo il meglio di noi,in cerca di quell'approvazione che non arriverà mai. siamo noi ad alimentare quel mondo virtuale, e poi ci cadiamo dentro, perchè la realtà è molto più deprimente.