I ragazzi terribili

Jean-Pierre Melville - 1950

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    I ragazzi terribili



    Regia di Jean-Pierre Melville. Un film con Nicole Stéphane, Edouard Dhermitte, Jacques Bernard, Renée Cosima, Edouard Dermithe, Melvyn Martin, Maria Cyliakus, Jean-Marie Robain, Maurice Revel, Rachel Devirys.
    Titolo originale: Les enfants terribles. Genere Drammatico - Francia, 1950, durata 107 minuti.



    CITAZIONE
    Per via di un incidente scolastico causato da un bullo, Paul è costretto ad una lunga convalescenza a casa, dove viene accudito dalla sorella Élisabeth, cui lo lega un ambiguo e strettissimo rapporto, e rallegrato dalle visite dell'amico Gérard. Tempo dopo, l'amicizia di Élisabeth con Agathe, una collega di lavoro, aprirà la possibilità di nuovi legami: sposata con un ricco magnate e subito vedova, Elisabeth andrà a vivere nella grande casa ereditata insieme agli altri, fatto decisivo che paleserà i sentimenti di ognuno.
    Già dalla prima, splendida sequenza, la seconda prova di Jean-Pierre Melville mescola una scottante modernità stilistica, ataviche pulsioni e asfissianti chiusure, riproponendo l'ineluttabilità di un meccanismo tragico rispolverato alla luce del concitato ribellismo di Jean Cocteau, autore dell'omonimo romanzo breve (1929) che adattò insieme al regista. L'incontro tra il mondo di Melville e quello di Cocteau, in breve, rappresenta una miccia che brucia da entrambi i lati, un materiale allora difficilissimo da maneggiare, l'esempio di un cinema purissimo e di rottura, non a caso venerato dagli autori della Nouvelle Vague. Pochissimi altri film hanno espresso con altrettanta chiarezza la dipendenza affettiva, l'ambiguità della giovinezza, la morbosità di legami che bordeggiano la tentazione incestuosa: opera-scandalo per nascita, I ragazzi terribili nasconde più di quanto si creda nel funzionamento di un quartetto in cui ognuno sembra rimandare ad altro da sé, di un sistema delle attrazioni amplificato ancora di più dalla figura dell'occlusione tipica del regista: «Anche se il soggetto di Les enfants terribles deriva da Jean Cocteau, quella camera affollata di fotografie, disegni e mobili [...] è già un tipico spazio melvilliano, immerso in una dimensione scissa dalla realtà, nonostante la materia fisica di tutto ciò che lo ingombra sia ostentatamente, ossessivamente visibile» (Roberto Chiesi, Gli enigmi stranianti di Melville, Cineforum 483, p.47).
    Urlato, frenetico e forte di un'adesione squisita dei movimenti di macchina agli sviluppi narrativi (si pensi soltanto alla plongée finale), è un film di culto che ha inoltre avuto il merito di rinvigorire la fama del "maledetto" romanzo originale. Non poco dell'ispirazione di Bernardo Bertolucci (e dello sceneggiatore Gilbert Adair) per The Dreamers - I sognatori viene proprio da qui. Fotografia di Henri Decaë, abituale collaboratore del regista fino a I senza nome. Nella versione originale la voce narrante è di Jean Cocteau. Musiche di Bach, Torelli e Vivaldi.

    fonte MyMovies

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