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La casa di Jack
The House That Jack Built
DATA USCITA: 28 febbraio 2019
GENERE: Drammatico, Horror, Thriller
ANNO: 2018
REGIA: Lars von Trier
ATTORI: Matt Dillon, Bruno Ganz, Uma Thurman, Siobhan Fallon, Sofie Gråbøl, Riley Keough, Jeremy Davies, Ed Speleers, David Bailie, Yu Ji-Tae
PAESE: Danimarca, Francia, Germania, Svezia
DURATA: 152 Min
DISTRIBUZIONE: Videa
SCENEGGIATURA: Lars von Trier
FOTOGRAFIA: Manuel Alberto Claro
MONTAGGIO: Jacob Schulsinger, Molly Malene Stensgaard
PRODUZIONE: Zentropa Entertainments, Copenhagen Film Fund, Danmarks Radio (DR)CITAZIONELa casa di Jack, il film diretto da Lars von Trier, ambientato nell’America degli anni '70 segue l'astuto Jack (Matt Dillon) attraverso 5 incidenti, e cioè gli omicidi che definiscono il suo sviluppo come serial killer.
Viviamo la storia dal punto di vista di Jack che vede ogni omicidio come un'opera d'arte in sé, anche se la sua disfunzione gli dà problemi nel mondo esterno. Nonostante l'inevitabile intervento della polizia (cosa che provoca pressioni su Jack) si stia avvicinando, contrariamente a ogni logica, questo lo spinge a rischiare sempre di più.
Lungo il cammino scopriamo le sue condizioni personali, i suoi problemi e i suoi pensieri attraverso conversazioni ricorrenti con lo sconosciuto Virgilio, una miscela grottesca di sofismi mescolata con un'auto-pietà quasi infantile e con spiegazioni approfondite di azioni difficili e pericolose.
fonte ComingSoonTrailer
Edited by lola92 - 10/3/2019, 07:49. -
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Video
Trailer anche per Lars. Uh, non posso perderlo.. -
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L'ho sistemata con il titolo che gli è stato dato in Italia, il trailer. Già la premessa promette bene..-. Chissà il buon vecchio Lars che ci regalerà . -
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Mi interessa molto direi. . -
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Dire che mi è piaciuto è poco! Io amo questo genere di film,mi sono avvicinata a questo regista da poco, e sono rimasta sbalordita dalle sue opere. E' un film sicuramente complesso,almeno per me lo è stato, però ti resta impresso. Come dicevo anche nel topic della presentazione, so che a molte persone delle scene hanno turbato,ma io essendo abituata a guardare molti film e documentari su serial killer e omicidi molto cruenti,non mi ha creato problemi sotto questo punto di vista. La mia migliore amica invece,mi ha riferito il giorno dopo che era rimasta turbata tutta la notte,ma penso che alla fine sia soggettivo. Io ti consiglio di guardarlo,secondo me ne vale la pena!. -
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Trovarlo al cinema (soprattutto ad un orario decente) è un'impresa. . -
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Io sono ancora molto dubbiosa. . -
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VISTO. È impostato praticamente come Nymphomaniac, nello stile del "nuovo" Lars diciamo: suddiviso per capitoli con il protagonista che una volta arrivato alla fine di un percorso della sua vita si racconta e discute con un interlocutore, innescando riflessioni dal filosofico al religioso e così via. Su questo ultimo aspetto però l'ho trovato abbastanza limitato, nel senso che non è semplice argomentare analizzare e spaziare tantissimo su violenza ed omicidio. Comunque è sempre lui, perchè mostrare e parlare di certe cose, anche controverse, sono libertà che certamente non ha paura di prendersi. È addirittura tornato sull'argomento che scatenò il caos a Cannes quando uscì Melancholia, parlando dell'architetto nazista e chiarendo cosa effettivamente gli interessi di lui (il film è il mio e parlo di tutti i nazisti che voglio. semicit).
Parla anche della violenza e della morte collegandosi e mostrando gli altri suoi film, è molto personale, sembra una sorta di testamento artistico.
C'è anche dell'ironia che non mi è mai sembrato di scorgere in altre pellicole nemmeno velatamente.SPOILER (clicca per visualizzare)La scena in cui trascina il cadavere con il furgone è un delirio, nonchè esilarante.
La musica fa anche la sua buona parte in questo, nonostante si alternino sempre le solite 2-3 canzoni. Nei titoli di coda c'ha messo "Hit the road Jack", ho detto tutto.
Sulla questione scandalo e gente che scappa via dalla sala, decisamente esagerati. Non è tanto l'atto di violenza ad essere disturbante, uno strangolamento o una fucilata si vedono praticamente da sempre in tutti i tipi di film, quello che invece io credo lasci un senso di fastidio e disagio è la sofferenza che viene mostrata successivamente. Sicuramente non tutti riuscirebbero a reggere certe visioni, ma non ho trovato nulla di tanto straordinario da generare clamore. Per fare un esempio, ho trovato molto più cruenti e scioccanti i pestaggi in Prisoners di Villeneuve, ma ormai il povero Larsone è il cattivo e quindi bu.
Il meglio del film secondo me però arriva nella parte finale, con l'entrata in scena di Bruno Ganz e, qui esce fuori il Lars della trilogia della depressione. Scene simboliche e ad alto impatto visivo.SPOILER (clicca per visualizzare)la discesa agli inferi
Ed in un attimo ti ritrovi in un dipinto di Delacroix, CIAONE.. -
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questo non è un film ma un documentario onirico e al contempo raccapricciante.
mi è piaciuta tutta la parte finale moltissimo, sia visivamente che per tutto il percorso di discesa, come viene affrontato, alcune scene durante i vari incidenti le ho trovate molto divertenti, altre abbastanza crudeli come ad esempio il pic nic.(non mi sono impressionata ma vedere certe scene non è il massimo della gioia, non è il genere di horror che a me piace, che mi fa godere).
alcune parti mi hanno fatto sonnecchiare perchè costretta a riflettere a fondo, ma nei suoi film, almeno nei pochi che ho visto, l'ha sempre fatto, e non me ne dispiace.
è sicuramente personale e originale nella scelta di rappresentazione, nella storia con tutte le sue derivazioni, allegorie, ma sui dialoghi ho fatto più attenzione perchè sono molto particolareggiati, accuratamente scelti, minuziosamente dettagliati.
Bravissimi Dillon e Gantz.
l'impronta registica è sempre imponente, i film di Von Trier sono firmati col fuoco stilisticamente.. -
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Ho realizzato di avere un certo debole per i film suddivisi in capitoli o comunque in parti distinte (non so perchè ), comunque mi ritrovo per l'ennesima volta quest'anno (anche se il film tecnicamente è del 2018 ma va beh), a constatare una forte autoanalisi ed introspezione dell'autore all'interno della pellicola comunque no mi va di scrivere molto sul film perchè con film come questi una visione non è mai sufficiente per formulare un pensiero critico decente e più che della forma su cui, dall'alto della mia incompetenza tecnica, non ho nulla da dire mi interesserebbe soffermarmi sui contenuti, per i quali appunto necessito di almeno una seconda visione.
Comunque da un punto di vista estetico il capitolo finale è incredibile e mi ha trasmesso un'enormità di emozioni diverse, piccola nota semi-negativa:SPOILER (clicca per visualizzare)non sono sicuro dell'efficacia di far intuire in anticipo "l'identià" di Virgilio con il discorso sull'eneide, credo avrebbe avuto più impatto se fosse stato detto solo nel capitolo finale.
Mi spiace non averlo visto al cinema, credo ne avrebbe guadagnato non poco sia per il già citato capitolo finale che per i suoni disturbanti ed angosciosi che sicuramente non hanno dato il loro meglio dalla mia tv :/.
Probabilmente editerò questo post a seguito di ulteriori visioni del film, per ora chiudo qui.
P.S.
Il cast mi è piaciuto molto ma... Uma Thurman è invecchiata tutto in un colpo?.