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Morto Stalin, se ne fa un altro
The Death of Stalin
DATA USCITA: 04 gennaio 2018
GENERE: Biografico, Commedia, Drammatico, Storico
ANNO: 2017
REGIA: Armando Iannucci
ATTORI: Steve Buscemi, Michael Palin, Jeffrey Tambor, Jason Isaacs, Simon Russell Beale, Olga Kurylenko
PAESE: Francia
DURATA: 106 Min
DISTRIBUZIONE: I Wonder Pictures
SCENEGGIATURA: Armando Iannucci, David Schneider, Ian Martin
FOTOGRAFIA: Zac Nicholson
MONTAGGIO: Peter Lambert
MUSICHE: Christopher Willis
PRODUZIONE: Main Journey, Free Range Films, Quad ProductionsCITAZIONENella notte del 2 marzo 1953, c'è un uomo che sta morendo. Non si tratta di un uomo qualunque: è un tiranno, un sadico, un dittatore. E' Joseph Stalin, il Segretario Generale dell'Unione Sovietica (che forse in questo momento si sta pentendo di aver fatto rinchiudere nei Gulag tutti i medici più capaci...). E' lì lì, non ne avrà ancora per molto, sta per tirare le cuoia... e se ti giochi bene le tue carte, il suo successore potresti essere tu!
Il film è una commedia nera, una satira sul potere e il totalitarismo con un formidabile cast internazionale: Steve Buscemi è il pragmatico Khrushchev; Michael Palin il fedelissimo Molotov; Jeffrey Tambor interpreta il confusionario vice di Stalin, Malenkov; Jason Isaacs l’implacabile generale Zhukov; Simon Russell Beale è il mefistofelico capo dei servizi segreti Beria e Olga Kurylenko la pianista dissidente Maria Yudina.
fonte ComingSoonTrailer
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Prima di parlare male del compagno Stalin, difensore dei lavoratori, dovrebbero sciacquarsi la bocca certi fascisti ipocriti. . -
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Para sto film di fascio non ha niente, Armando Iannucci è uno dei pochi autori famosi veramente di sinistra. Guardati le varie robe di politica che ha fatto (the thick of it, in the loop, veep, the day today) e la sua visione del mondo sarà apparente.
Video
Nel caso di questo film non è il comunismo a essere l'oggetto di derisione, ma l'autoritarismo. Piuttosto che puntare a risate facili cerca di trovare l'ilarità in situazioni estremamente macabre e deprimenti che si sono venute a creare in uno dei periodi più bui dell'unione sovietica. Cerca inoltre di trovare il lato umano di queste persone le cui decisioni hanno segnato il fato di milioni e sono narrate ancora oggi nei libri di scuola.
Inoltre la sceneggiatura segue il classico stile di Iannucci quindi piena di dialoghi brillanti e insulti quotabili.
[the guards standing outside Stalin’s room hear a thud behind the closed doors]
Red Army Soldier #1: Should we investigate?
Red Army Soldier #2: Should you shut the fuck up before you get us both killed?
Il cast è fantastico, su tutti specialmente Buscemi e Jeffrey Tambor fanno un ottimo lavoro.
L'unico limite di sto film è un po' il basso budget e un po' il fatto che è la prima volta in cui Iannucci si cimenta alla regia al di fuori del suo classico stile documentaristico, risultando in un film abbastanza povero visualmente e che sembra non sappia decidersi su che stile seguire (cosa che poi ha risolto col suo film successivo), anche se perlomeno c'è qualche gag visuale molto carina.
Per me è un distintissimo 7+/10.