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La ragazza nella nebbia
Un film di Donato Carrisi. Con Toni Servillo, Alessio Boni, Lorenzo Richelmy, Galatea Ranzi, Michela Cescon, Lucrezia Guidone, Daniela Piazza, Ekaterina Buscemi, Jacopo Olmo Antinori, Marina Occhionero, Sabrina Martina, Antonio Gerardi, Greta Scacchi, Jean Reno.
Thriller, Ratings: Kids+13, durata 127 min. - Italia, Francia, Germania 2017. - Medusa uscita giovedì 26 ottobre 2017.CITAZIONELa sedicenne Anna Lou - brava ragazza dai lunghi capelli rossi appartenente ad una confraternita religiosa molto conservatrice - scompare dal paesino montano di Avechot. A interessarsi del caso è l'ispettore Vogel, che ha una reputazione professionale da salvare e una propensione a fare leva sui mass media. E dato che ad Avechot si sono appena trasferiti un professore di liceo con moglie e figlia, chi meglio di un estraneo alla comunità può candidarsi come principale sospettato?
fonte MyMoviesTrailer
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bellissimo questo film Un cast stellare è un piacere tornare a vedere Jean Reno e Alessio Boni e poi c'è Servillo come al solito superlativo....ma che ve lo dico a fà e tutti gli attori di contorno fanno un ottimo lavoro (mi riferisco alle attrici che interpretano la moglie e la figlia di Boni) ti tiene sul filo del rasoio fino all'ultimo e anche quando il film finisce rimane qualche dubbio che ti fa riflettere e pensare. Ambientazioni da paura (in tutti i sensi ) valorizzate ancora di più dalla fotografia. Mi inorgoglisce che questo film sia una produzione italiana. . -
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Ottimo, nutrivo grandi aspettative da questo film. Il romanzo l'ho adorato, il finale mi ha stregato, i personaggi ammaliato. Uno dei migliori Carrisi. . -
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Ho guardato questo film invogliato da recensioni eccellenti: l'ho trovato pessimo.
Dialoghi da cerebrolesi, nel migliore dei casi pallosi allo sfinimento.
Recitazione disastrosa, a tratti imbarazzante.
Narrativamente una brutta copia di un film giallo con i soliti luoghi comuni, ritmo caotico e dispersivo, personaggi mal caratterizzati e inverosimili, per di piú presuntuoso in piú di una situazione.
Salvo soltanto la buona tecnica di ripresa, sempre pulita e chiara, e l'audio.
Non ce l'ho fatta a vedere oltre un ora e mezza di agonia, a mio parere grevemente insufficiente.. -
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Eh non l'ho proprio digerito, sai quando ti senti che stai perdendo minuti preziosi della tua vita e resti nel limbo "ma magari migliora piú avanti"? ecco.
Il miglior momento di questo film è quando il detective, minacciato dal presunto ragazzo/killer, tenta di convincerlo a portarlo dalla sua parte con la strategia del "diventeremo amici di chat". Un qualcosa di piú patetico mai visto o letto.
E poi probabilmente il regista è influenzato pesantemente dai thriller all'americana, dando i "soprannomi" ai killer, cosa che qui in Italia accade di rado, creando personaggi e rapporti con i giornalisti molto comuni nei thriller statunitensi.
Il tutto sbrodolato con parti di commedia all'italiana che mi hanno dato il voltastomaco con dialoghi superflui e inconsistenti, con quell'intento di trasmettere quell'emozione romantica che spesso si vede nelle telenovele, che rimane indigesta dalle lacune recitative di attori che non capisco come abbiano fatto a raggiungere i set.
Comunque, forse recensioni eccelenti saranno arrivati per aver proposto un made in italy diverso dalla solita commedia da italiano medio scoppiato di testa, e ok una lode al tentativo, ma per me è insufficiente.. -
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Invece a me è piaciuto così come il romanzo.
Donato Carrisi dopo la stesura del libro si mette dietro la cinepresa e ne realizza una buona versione cinematografica che denuncia il malcostume generale dei nostri tempi, ossia quello di cercare un colpevole non per senso di giustizia ma per motivi esibizionistici dettati soprattutto dai media.
Ecco che il dolore si trasforma in uno show televisivo, il verdetto finale affidato non più a un giudice ma allo sciacallaggio di un qualsiasi programma televisivo nella spasmodica ricerca di un capro espiatorio che soddisfi la morbosa curiosità dell’utente medio.
La punta di diamante del film è lo scontro tra Toni Servillo e Alessio Boni(entrambi magistrali), agente di polizia subdolo quanto efficace il primo e capro espiatorio della situazione il secondo.
La sceneggiatura è buona(come in ogni giallo che si rispetti ci sono diversi colpi di scena e inaspettati ribaltamenti) così come è ben studiata l’ambientazione(un piccolo e suggestivo paese dell’Alto Adige).
La regia di Carrisi anche è buona, senza inutili eccessi di protagonismo..