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Moonlight
Moonlight
DATA USCITA: 16 febbraio 2017
GENERE: Drammatico
ANNO: 2016
REGIA: Barry Jenkins
ATTORI: Mahershala Ali, Naomie Harris, Janelle Monáe, Trevante Rhodes, Ashton Sanders, André Holland
SCENEGGIATURA: Barry Jenkins
FOTOGRAFIA: James Laxton
MONTAGGIO: Joi McMillon, Nat Sanders
MUSICHE: Nicholas Britell
PRODUZIONE: A24
DISTRIBUZIONE: Lucky Red
PAESE: USA
DURATA: 111 MinCITAZIONEVincitore del Golden Globe 2017 per il Miglior film drammatico, applaudito dalla critica di tutto il mondo, Moonlight racconta l'infanzia, l'adolescenza e l'età adulta di Chiron, un ragazzo di colore cresciuto nei sobborghi difficili di Miami, che cerca faticosamente di trovare il suo posto del mondo. Un film intimo e poetico sull'identità, la famiglia, l'amicizia e l'amore, animato dall'interpretazione corale di un meraviglioso cast di attori.
fonte ComingSoonTrailer
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Moonlight è un racconto di formazione radicato nella tragedia della vita di un ragazzo di colore particolarmente sfortunato. In molti l'hanno, erroneamente, ridotto al classico film sulle ingiustizie razziali e che sfrutta il senso di colpa dell'audience più progressista per accalappiare qualche statuetta all'academy, la verità è il tema viene a malapena toccato per tutto il film.
A fare da sfondo alla vita di Chiron, vediamo il ghetto di una Miami degradata, dove la comunità afro-americana vive di stenti e gli unici abbienti sono quelli che hanno fatto carriera nel buisness dello spaccio di droga. L'atmosfera è resa alla perfezione grazie al dialogo naturalistico, i lunghi piani sequenza tra le strade e un estetica distorta che valorizza i colori e gli scenari della città (immagino l'abbiano ottenuta formattando in qualche modo particolare le riprese fatte con le lenti anamorfiche? Non so, se qualcuno che l'ha visto ne sa più di me sarei curioso di saperne di più). Si notano le influenze dal cinema asiatico, in particolare dal team Wong Kar-Wai/Cristopher Doyle che casualmente ho appena scoperto e dei quali mi sarei già divorato la filmografia, fosse un po' più facile da reperire
Durante il film seguiamo la vita di Chiron attraverso le 3 fasi più rilevanti della sua crescita, scoprendo con orrore quanto la sua possibilità di passare una vita soddisfacente e felice gli sia preclusa da un ambiente ostile e dall'influenza che gli altri esercitano su di lui. L'esistenza del protagonista e di quelli che gli stanno vicini è dettata dalle percezioni che gli altri hanno di loro, un qualcosa a cui chiunque potrebbe relazionarsi, ma a differenza nostra Chiron è obbligato a fingersi qualcun'altro per sopravvivere al suo piccolo inferno personale.
Il dramma della vita del povero Chiron è scritto ed eseguito in modo così impeccabile, che è impossibile non emozionarsi seguendo il film. Ci arrabbiamo e ci rattristiamo vedendo il modo in cui la vita continua ripetutamente a prendere a pugni un povero ragazzo di colore, e quando finalmente giunge la catarsi finale, non possiamo che essere sollevati per come Chiron riesce finalmente a trovare un po' di pace. Nulla di originale certo, ma è comunque una tragedia scritta bene, che riesce perfettamente nel suo intento.
Come disse Roger Ebert il cinema è fondamentalmente una macchina che crea empatia, e considerati questi tempi, riuscire a farci capire il vissuto di gente a noi così estranea, ma che vive in realtà sociali diffuse e affermate, non è cosa da poco. Per questo per me l'oscar se l'è decisamente meritato, e al film do un 8+.
edit:
Video
Edited by Zio Pinco - 5/4/2017, 13:03.