[Libro] Il signore delle mosche

William Golding - 1954

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    Il signore delle mosche

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    Titolo originale: Lord of the Flies
    Autore: William Golding
    1ª ed. originale: 1954
    Genere: romanzo
    Sottogenere: avventura
    Lingua originale: inglese



    CITAZIONE
    Trama

    Il suono della conchiglia.

    Nel bel mezzo di un'evacuazione un aeroplano britannico in rotta verso l'Australia si schianta in una remota regione dell'Oceano Pacifico. Ritrovatisi naufraghi su un'isola deserta situata nei pressi, il biondo Ralph in compagnia di un occhialuto sovrappeso (che subito ma a malincuore accetta d'assumere il nomignolo di "Piggy", cioè maialino) trovano una conchiglia marina che, suonata da Ralph come fosse un corno, diventa il primo richiamo in direzione degli altri sopravvissuti. Questo suono fa accorrere un gran numero di ragazzini dispersi tra cui i gemelli Sam ed Eric e il gruppo dei coristi a capo del quale vi è Jack.

    Dovuto in gran parte al fatto che Ralph appare capace di riunire i più piccoli e prendersene per quanto può la responsabilità, questi viene rapidamente eletto in qualità di "capo", anche se non riceve i voti dei membri del coro guidati dal fulvo Jack; ed ecco che il riflessivo e saggio Ralph indicherà subito come uno degli obiettivi primari quello che occorra mantenere sempre acceso un fuoco sulla spiaggia e proteggerlo, il cui segnale di fumo possa avvertire eventuali navi di passaggio della loro presenza sull'isola.

    I ragazzi decidono inoltre che chi detiene la conchiglia deve avere il diritto di parola, di esprimere quindi la propria opinione alle adunate in assemblea, ottenendone in cambio il silenzio attento di tutti gli altri.

    Fuoco sulla montagna.

    Jack organizza il suo gruppo composto dai coristi per una prima battuta di caccia, cosicché diviene il responsabile per l'approvvigionamento di carne fresca; addentratisi all'interno si dirigono verso la montagna e, ad un certo punto, decidono di provare a vedere se riescono ad accendere un rogo.

    Ai due 'leader' naturali s'aggiunge però poco dopo anche un tranquillo ragazzo dall'aria un po' sognante di nome Simone: mentre, anche se divenuto subito accompagnatore nonché consigliere di Ralph, Piggy viene di fatto relegato al ruolo di emarginato dai ragazzi più grandi e continua fonte di risa e scherno da parte di un po' tutti. Simone intanto, oltre a sovrintendere il progetto di costruzione di alloggi e rifugi, dimostra un istintivo bisogno di proteggere quelli più piccoli e indifesi prendendosene cura.

    Capanne sulla spiaggia.

    Comincia anche ad aleggiare poi tra i ragazzi la paura riguardante la presenza di una indefinibile "Bestia".

    Alcuni fanno riferimento ad un presunto mostro che vivrebbe all'interno, un demone ignoto ancestrale che terrorizza i giovani; ciò si insinua sempre più nell'animo dei ragazzi fino a quando ciò non renderà a tutti la vita sempre più terribile. La cosa in realtà, scopriranno tempo dopo, è causata invece da un evento del tutto reale, ovvero la caduta di un paracadutista sull'isola.

    Ognuno dei ragazzi deve quindi iniziare ad adattarsi come meglio può alla nuova situazione venutasi a creare; si cominciano a costruire i rifugi e a raccogliere le prime provviste di cibo e acqua; ma questa parvenza di ordine però deteriora rapidamente e dopo un po' la maggior parte di loro inizia a non preoccuparsi più molto di queste fondamentali necessità quotidiane e trascorre invece la giornata tranquillamente a giocare e a mangiare frutti appena colti.

    Il tempo passa e i ragazzi si abituano sempre più a quel modo di vivere fatto di giochi e divertimento, dimenticando spesso anche di tenere il fuoco acceso.

    Facce dipinte e capelli lunghi.

    Jack (il quale ha iniziato implicitamente una lotta di potere con Ralph), con Ruggero e i più avventurosi, già abbastanza insofferenti della pacata, seria e tranquilla disciplina imposta con autorevolezza da Ralph, provano ad inoltrarsi verso l'interno; come segno di riconoscimento e distinzione, ma anche per mimetizzarsi nel mezzo del bosco, si dipingono le facce col nero del legno carbonizzato. Sommato ciò ai capelli che già scendono un po' a tutti lunghi sulle spalle, ecco che li fa sembrare degli autentici selvaggi primitivi.

    Ad un certo punto i suoi seguaci, lanciandosi in una caccia al cinghiale, abbandonano i posti che erano stati assegnanti loro a guardia del focolare. Proprio in quel frangente ecco passare una nave nelle vicinanze dell'isola ma, senza il segnale di fumo, nessuno dell'equipaggio s'accorge dei naufraghi e l'imbarcazione prosegue ignara per la sua destinazione senza essere stata allertata.
    Una bestia dal mare.

    Ben presto la coesione dei due gruppi (quello addetto al fuoco e alle abitazioni e l'altro addetto all'approvvigionamento di selvaggina) perde la sua ragion d'essere ed il ruolo di comandante in capo svolto fino ad allora da Ralph comincia a venir meno, si tralascia quindi la costruzione delle capanne e il tentativo di organizzazione di Ralph viene distrutto. Messa l'autorità di quest'ultimo in discussione, prende sempre più il suo posto al comando Jack col suo gruppo di cacciatori, abbandonatisi ormai alla vita selvaggia e alla superstizione più arcaica.

    Fortemente irritato dalla piega che hanno preso gli eventi Ralph considera e medita sulla possibilità di lasciare la sua posizione di comando, ma viene convinto a non farlo da Piggy con il sostegno di Simone. Si fa infine strada nel cuore dei più che, forse, la terribile bestia possa essere un enorme mostro marino che durante la notte nuota verso la riva in cerca di cibo.

    Una bestia dal cielo.

    Mentre Jack inizia a tramare con i suoi contro la leadership di Ralph, i gemelli "Sammeric", loro ora gli addetti al mantenimento del segnale di fumo, intravedono il cadavere di un pilota al buio ancora attaccato al suo paracadute, appeso ai rami d'un grande albero. Scambiando in un primo momento il corpo dell'uomo con la bestia che spaventa i più piccini, corrono a perdifiato ai rifugi che Ralph, con la collaborazione di Simone ha appena finito di far costruire, con l'intento d'avvertire tutti del pericolo.

    Quest'avvenimento inaspettato sembra sollevare nuove tensioni tra Jack e Ralph: il cacciatore promette difatti da parte sua di partire immediatamente assieme ai suoi per andare ad uccidere la fantomatica 'Bestia'; anzi, pensa di portare il gruppo dall'altra parte dell'isola, e lì magari innalzarsi un fortino, da cui poter dominare con lo sguardo e controllare tutta la zona circostante.

    Ombre e grandi alberi.

    I cacciatori sono lanciati sulle tracce di un branco di cinghiali selvatici, ne riescono oramai a seguire la pista con agilità, la direzione è chiara; preso da smania di protagonismo ad un certo punto Jack impone agli altri una prova di coraggio, addentrarsi cioè sempre più verso l'interno là ove si erge una montagna pietrosa - battezzata "Castle Rock" - la quale potrebbe anche esser il vero luogo di residenza, sostiene, della bestia misteriosa.

    Ma solamente il suo già fanatico e un po' sadico alleato e sostenitore Ruggero sembra disposto a seguirlo ad occhi chiusi; Ralph, che non ha potuto sottrarsi dal dimostrare di non avere paura, va avanti per un po' tra le ombre dei grandi alberi assieme agli altri due, fino a che non li convince a desistere.

    Un dono per le tenebre.

    Quest'ultimo fatto, sommato ai precedenti, rafforza ancor più l'intenzione di Jack di scalzare l'avversario dal posto di comando tramite una specie di 'insurrezione generale'; ma avendo ricevuto ancora una volta ben poco sostegno dalla comunità Jack, Ruggero ed un altro abbandonano i rifugi per formare una tribù autonoma separata.

    Poco alla volta però riescono ad attrarre a sé nuove reclute sottraendole al gruppo principale, anche grazie ad un affascinante rituale in cui i loro membri, addentando carne di maiale, si dipingono il volto realizzando poi strane danze ed offrendo sacrifici in onore della bestia (o per cercare d'attirarla a sé). La testa di un maiale ucciso precedentemente da Jack, infilzata su un palo e attorniata dagli insetti, diventa il loro totem primario.

    Una visione di morte.

    Simone intanto (probabilmente affetto da epilessia), s'allontana da solo per riflettere fino a quando non incappa nella testa di maiale mozzata lasciata da Jack come offerta alla bestia; il ragazzo, vedendola brulicare di mosche, la immagina immediatamente come "Il Signore delle mosche" (epiteto fenicio del dio Belzebù) ed ha l'allucinazione che stia parlando con lui. Questa 'testa parlante' pare rivelargli allora ch'essi non sarebbero mai riusciti a fermarlo in quanto si trova già all'interno di tutti loro, avendo contagiato gli animi dei ragazzi.

    Lungo la via del ritorno anche Simone individua il paracadutista morto e scambiato per la bestia, ed è così il primo ed unico membro del gruppo a riconoscere finalmente la 'verità', ovvero che il presunto mostro non è altri che un semplice cadavere umano il cui corpo privo di vita viene fatto muovere scompostamente dal vento. Il ragazzo spera di trovare il prima possibile Ralph per rivelargli la scoperta appena fatta; mentre febbricitante ritorna barcollando alla spiaggia trova invece la tribù di Jack nel bel mezzo di una festa tribale dei cacciatori.

    Intenti a danzar mezzi nudi attorno al focolare circondati dalle tenebre, i ragazzi scambiano lo stesso Simone per la bestia, che viene così assassinato dalle lance scagliate dai compagni che paiono essere stati colti da un delirio frenetico.

    La conchiglia e gli occhiali.

    Jack e la sua banda di selvaggi decidono che devono rubare gli occhiali a Piggy, unico mezzo che possa permettere di avviare un incendio all'interno dell'isola; compiono così un'incursione al campo di Ralph riuscendo ad entrarne in possesso e tornano poi di corsa alla loro dimora a Castle Rock. Ralph, che ormai è stato abbandonato dalla maggior parte dei suoi iniziali sostenitori, si dirige in direzione del 'castello' per confrontarsi faccia faccia con Jack e cercare di recuperar gli occhiali di Piggy, senza i quali il ragazzino non riesce a vedere ad un palmo dal naso.

    Il castello.

    Portando con sé l'ultimo simbolo d'autorità rimastogli, la conchiglia, accompagnato da Piggy e dai gemelli, Ralph arriva all'accampamento della tribù del rivale e chiede a Jack che gli venga immediatamente restituito quello che per il povero Piggy è un oggetto prezioso. Ma una parte della tribù li ha già accerchiati prendendoli alle spalle; i gemelli vengono fatti prigionieri mentre Ruggero, facendo precipitare un masso dal punto in cima al dirupo ove si trova in osservazione, uccide Piggy e manda in frantumi la conchiglia. Ralph riesce a stento a fuggire, mentre Sam ed Eric vengono torturati fino a quando non accettano anch'essi di unirsi alla tribù di Jack.

    Il grido dei cacciatori.

    La mattina seguente Jack ordina ai suoi sottoposti, il branco, di cercare il nemico costituito ora solo da Ralph ma, non trovandolo, decide di dar fuoco all'intera isola per cercare di bloccarlo ed infine ucciderlo. La caccia all'uomo prosegue frenetica con le fiamme che avanzano sempre più, al ragazzo non resta che tuffarsi a capofitto in fuga nella foresta e correre verso la spiaggia, attendendo la morte. Qui però si imbatte fortunatamente in un ufficiale di marina la cui nave militare, essendo stata attratta dal fumo, si era fermata proprio in quel momento davanti all'isola.

    Ralph piange disperato per le morti atroci capitate a Simone e Piggy e per la fine dell'innocenza che l'oscurità insita nella natura umana ha portato a tutti loro. Nel chiedere le prime informazioni sullo stato dei presenti - oramai son sopraggiunti anche gli altri - l'ufficiale chiede: "Non avrete mica ammazzato nessuno, spero". L'uomo però venuto a conoscenza dei due delitti rimarrà dapprima basito, ma poi commosso e imbarazzato dalle lacrime del gruppo, in cui è rimasto indelebile il ricordo della terribile avventura appena vissuta.

    Personaggi
    Ralph
    Uno dei protagonisti principali, il leader inizialmente eletto con metodo democratico dai naufraghi. Per il buon senso che lo contraddistingue e per il ruolo che ricopre, a lui spetta organizzare la difesa del fuoco (che egli stesso indica come unico mezzo di salvezza per loro), la creazione dei rifugi e la scelta delle leggi. Spetta a lui anche la prima parola nelle assemblee dal momento che detiene la conchiglia, da lui stesso trovata e convenzionalmente scelta come strumento di richiamo sociale.
    Ralph si presenta come personaggio 'buono' e saggio in contrapposizione all'antagonista negativo e più 'malvagio' rappresentato da Jack. Quantomeno inizialmente, tuttavia, egli si dimostra anche notevolmente altezzoso e distaccato, convinto di essere l'unico in grado di delineare un piano rispetto alla massa dei sopravvissuti.

    Piggy
    Un ragazzino grassottello e asmatico fatto immediatamente oggetto di umiliazioni ed insolenze, ma è anche l'autentica mente pensante della compagnia, la memoria più viva di quell'umanità così improvvisamente abbandonata a se stessa: rappresenta la ragione assoluta, l'uomo civilizzato (per quel poco che ne rimane), quella parte dell'animo umano che per farsi accettare e capire e per ricercare un ruolo importante nel mondo ha bisogno di regole. Dimostra anche di essere un tipo nostalgico quando ricorda più volte a Ralph le proprie abitudini a casa.
    Almeno all'inizio, è molto ricercato dagli altri perché è l'unico a disporre di un paio di occhiali grazie ai quali poter accendere il fuoco, utilizzando le lenti riflettenti i raggi del sole. Il suo nome vero è sconosciuto: Piggy infatti è un soprannome derisorio, ovvero "Maialino", il che lo identifica subito come potenziale vittima sacrificale.

    Jack
    Alto, magro e dai capelli rossi, è un tipo forte, impulsivo e dal carattere alquanto aggressivo; è un patito della caccia e costituisce l'espressione dell'istinto più violento e represso dell'animo umano. Ambisce a divenire leader della comunità ed organizza con i vecchi compagni del coro un clan di cacciatori, ribelli nei confronti delle leggi di Ralph. Jack è lo stereotipo del bullo: arrogante, egoista, che pensa sempre a dare gloria di sé, a farsi conoscere; nel corso del racconto questo suo carattere degenera in atti anche gratuiti molto violenti.
    Cerca il riconoscimento della propria virilità: vuole essere il 'grande' del gruppo e cerca di dimostrare la sua "superiorità" cacciando e conquistando la stima degli altri coetanei e bambini più piccoli, facilmente impressionati anche dalle cantilene stupide o dai racconti, esagerati, o dai giochi evocativi della caccia. Può essere considerato come metafora del politico irrazionale e autoritario (o a un dittatore assoluto), che detiene il potere sfruttando la forza fisica, la superstizione e gli istinti più arcaici dell'essere umano.

    Simon
    Molto timido, spesso ha paura di dire la sua opinione perché teme il giudizio altrui. Non viene mai ascoltato ed invece sempre preso in giro. Dopo esser fuggito dal gruppo scopre casualmente che la fantomatica 'bestia' non esiste affatto, notizia che però non riuscirà a comunicare a nessuno perché viene ucciso. Il ragazzo pare soffrire di epilessia, malattia che gli altera il flusso di coscienza e che gli provoca svenimenti e allucinazioni, come fosse un moderno sciamano: in lingua ebraica Shim'on significa "sentire-ascoltare", è quindi 'colui che ascolta' ed il Signore delle mosche si paleserà a voce difatti solamente a lui.
    Nell'ambito del simbolismo del romanzo, Simon rappresenta il personaggio più spirituale, una sorta di profeta visionario; esemplare il suo colloquio immaginario proprio col Signore delle mosche, la testa di maiale donata da Jack e dal suo gruppo alla bestia. La sua morte rappresenta la perdita della verità, dell'innocenza e del buon senso.

    Roger
    Roger è l'aiutante di Jack, rappresenta la parte veramente violenta dell'essere umano, l'istinto malefico. Infatti, sin dall'inizio è evidenziata la sua tendenza a fare cattiverie e a lanciare sassi ai più piccoli (indifesi e innocenti), frenato a far loro del male solo dal suo retaggio d'educazione. La sua violenza si sprigiona quando si allea con Jack, diventa definitivamente cattivo e uccide Piggy oltre a ferire gravemente i gemelli.

    Sam e Eric
    I gemelli della comunità. Sono estremamente uniti, fanno tutto insieme e sono pertanto chiamati "Sammeric". Il loro compito diventa quello di mantenere acceso il fuoco. Sono gli ultimi a diventar alleati di Jack, costretti con la forza ad unirsi alla sua tribù.

    Temi principali e mondo ideale dello scrittore
    Il tema predominante del romanzo riguarda la provocazione pessimista, circa la concezione dell'uomo, che egli crede irrimediabilmente "cattivo", sia in natura che in società. Difatti, lo stesso Golding scriverà che: "L'uomo produce il male come le api producono il miele".
    "La comunità che precipita sull'isola è, in primo luogo, orfana di figure adulte. La giovane comunità si trova dunque a emulare istituzioni, atteggiamenti e gerarchia della società adulta; ma si tratta pur sempre di una copia che non rispecchia perfettamente la realtà, in quanto ne rappresenta un'emulazione fine a se stessa, non supportata dal modo d'essere proprio di una società consapevole. Si ritrova così una situazione tipica della sociologia di gruppo: l'inerzia di un sistema emulativo di gruppo e l'impotenza della vittima, che portano il sistema a degenerare irrimediabilmente. Infatti, in questa convivenza forzata e in questo ambiente ostile, la reazione dell'essere umano che viene messa in evidenza è la brutalità e l'insensatezza dei comportamenti.

    L'autore mette quindi in primo piano il perenne contrasto fra il bene e il male mostrando il predominio degli istinti animaleschi sull'intelligenza non educata, su ogni senso di colpa e sul senso del peccato. Questa reazione drammatica e sconcertante risulta ancora più dirompente proprio perché l'odio sconfinato, in questo caso, non proviene da adulti inevitabilmente corrotti ma da giovani, ragazzi e bambini: gli "innocenti" per antonomasia. Dal libro si ricava quindi una visione pessimistica dell'indole umana, che è così malvagia tanto da far trasformare un paradiso tropicale in un inferno di incredibile desolazione, mentre chi lo popola regredisce progressivamente verso uno stato di primitiva barbarie senza più freni inibitori." [Caterina Piazzesi]

    Golding mostra dunque un lato decisamente pessimistico sulla visione dell'interiorità umana. Il suo pensiero è affine a quello di Martin Lutero, il quale sosteneva che l'uomo null'altro è se non un Vas Damnationis, ossia un contenitore di dannazione. Entrambi, sia l'uomo di Lutero che quello di Golding, sono sostanzialmente corrotti.
    Il pessimismo di Golding sta proprio in questo concetto: gli eroi negativi non sono adulti, non hanno alle spalle devastanti esperienze di mondo; ma sono bambini. Questo dimostra come un'anima umana lasciata a sé, senza modelli di vita e senza educatori più o meno severi, isolata e allontanata da ogni altra forma di pensiero, sviluppi in sé, rapidamente e senza tante domande, un'indole 'cattiva'. In pratica Golding arriva a una concezione diametralmente opposta rispetto a quella di Rousseau, secondo il quale è la società a corrompere l'uomo che, per natura, sarebbe buono.

    Totalitarismo e influenza delle masse
    Golding semplifica all'estremo gli eventi sull'isola per poter arrivare a definire la scintilla elementare che può far scaturire la nascita dei totalitarismi. I bambini infatti si ritrovano soli su di un'isola che offre loro cibo e acqua, su cui non si soffre il freddo e dove è facile costruirsi un riparo dalle intemperie. Le uniche due paure latenti sono la paura che chiameremo primaria, di ciò che può avvenire loro durante il sonno e la paura più labile, che chiameremo secondaria, di non venire più salvati.

    In questo contesto, tra i due leaders, il razionale Ralph e l'istintivo Jack, vince quest'ultimo poiché propone al gruppo l'eliminazione della belva affrontandola con coraggio (paura primaria), contro la proposta debole e più a lungo periodo di Ralph di tenere sempre un fuoco acceso (paura secondaria) per non rischiare di non essere avvistati da una nave di passaggio. Se pensiamo alla nascita dei totalitarismi, chi è riuscito a cavalcare l'onda di paure che minavano l'istinto di sopravvivenza delle masse ha preso facilmente il sopravvento potendo permettersi misfatti aberranti in una apparente accondiscendenza collettiva. La collettività infatti inizialmente è spesso portata a tollerare al leader i misfatti più crudeli perché li considera un male necessario e/o temporaneo, e il proprio leader, pur con i suoi difetti, l'unico in grado di eliminare la propria paura di sopravvivenza. Solo col tempo si acquisisce la consapevolezza di essere invece soggiogati al leader e che non si è più in grado di uscirne con le proprie forze.

    Solo per cause improvvise esterne che il potere costituito non è riuscito a contenere, le masse riusciranno a trovare la forza e il coraggio per ribellarsi al proprio leader. Nel racconto, l'orientamento del branco verso i dettami di Jack svanisce improvvisamente con l'arrivo del capitano, rappresentando quest'ultimo una forza esterna di elevato potere in grado di determinare, con la sua sola presenza, la liberazione dall'oppressore. Vi è un punto di non ritorno in tutti i totalitarismi in cui il leader diventa agli occhi dei seguaci un oppressore e l'equilibrio del suo governo passa da stabile a instabile. Questo punto di non ritorno è determinato dalla frustrazione delle masse alla constatazione di promesse fatte dal leader durante la propria ascesa e mai mantenute, e che lo stesso avrà quasi sicuramente mostrato come in fase di perenne ultimazione, controllando e modificando ad hoc l'informazione nel tentativo di allontanare il più possibile la verità agli occhi dei propri seguaci.

    Senza arrivare ai totalitarismi, anche la politica dei nostri giorni trova terreno fertile nelle umane debolezze: è facile infatti che davanti ad un evento critico (crisi economica, fallimento di banche, di Stati, etc.), che metta in discussione la sopravvivenza del nucleo capitalistico base, la famiglia, pignorandone gli averi o privandolo dei diritti acquisiti, abbia la meglio un leader che elimini nell'immediato tale paura rispetto ad un leader che parli di sacrifici a lungo termine per ristabilire l'economia.

    Ma una paura che mini l'istinto di sopravvivenza dell'individuo può essere essa stessa creata ad arte da chi persegue il potere affinché possa più facilmente controllare le masse: nel racconto, il principale sponsor della "belva" è Jack stesso (gli altri bambini, compreso Ralph e Piggy, evitano di parlarne, talmente ne sono terrorizzati!). Jack capisce questa debolezza del gruppo e vuole cavalcarla per la conquista del potere: decide quindi di affrontare la belva e sconfiggerla ed in questo modo guadagna il consenso del gruppo, a scapito del democratico Ralph. Una volta al potere, egli stesso sceglie di mantenere in vita la belva, idolatrandola e rabbonendola anche a mezzo di sacrifici umani per alimentarne la paura. Ciò permette a Jack di esercitare facilmente il controllo sul branco: ogni bambino si trova bloccato all'interno del perimetro del recinto per paura della belva e impossibilitato a contraddire Jack e i suoi colonnelli, per paura di diventare dono sacrificale. È questa la sorte che spetta a Ralph, in quanto possibile unità destabilizzante del gruppo. Per il resto del gruppo, nessuna via d'uscita se non il perseguimento dello stesso potere costituito e il rispetto delle regole, unica possibilità per tentare di scalare qualche grado nella gerarchia del potere e migliorare così il proprio status sociale.

    Opere derivate

    Cinema
    Il signore delle mosche (1963), di Peter Brook;
    Il signore delle mosche (1990), di Harry Hook.

    Musica
    Lord of the Flies (1995), degli Iron Maiden.
    Lord of the Flies (2009), dei Rage

    fonte Wikipedia

    Edited by Viky017 - 28/8/2015, 17:38
     
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    Uno dei libri per ragazzi più intelligenti e profondi che abbia letto. Un libro che inevitabilmente lascia qualcosa dentro a chi lo legge. Io personalmente lo adoro e mi è rimasto nel cuore.
    Sarà anche per ragazzi, ma può benissimo essere letto e apprezzato anche da un pubblico adulto, perché è un libro senza età, come tutti i bei libri. :)
     
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    Fragilità, il tuo nome è donna.

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    Uno dei miei romanzi preferiti, un libro per me superbo, pieno di metafore e spunti di riflessione. Per me l’isola su cui precipitano i ragazzi rappresenta una metafora del nostro mondo, all’apparenza un paradiso che possiede tutto ciò che può renderci felici ma che dietro nasconde tante mortali insidie e quei ragazzi che si trasformano da irreprensibili a selvaggi sono frutto di una società che vede purtroppo molto spesso la prevaricazione degli uni sugli altri(homo homini lupus), assoggettati al potente di turno come in questo caso il signore delle mosche. L’uso dei bambini inoltre ci fa capire come il male possa esistere già nelle anime che vengono considerate le più candide.
    Un romanzo antropologico intenso e profondo che per me andrebbe fatto leggere nelle scuole.
     
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