Sergej Michajlovič Ėjzenštejn

Riga, 23 gennaio 1898 – Mosca, 11 febbraio 1948

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Jeb!
        Like  
     
    .

    User deleted


    Sergej Michajlovič Ėjzenštejn


    sergei_eisenstein_portrait1-11


    Sergej Michajlovič Ėjzenštejn (IPA: [sʲɪrˈɡʲej mʲɪˈxajləvʲɪtɕ ɪjzʲɪnˈʂtʲejn]) (in russo: Сергей Михайлович Эйзенштейн; Riga, 23 gennaio 1898 – Mosca, 11 febbraio 1948) č stato un regista, sceneggiatore, montatore, scrittore, produttore cinematografico e scenografo sovietico, ritenuto tra i piů influenti della storia del cinema per via dei suoi lavori, rivoluzionari per l'uso innovativo del montaggio e la composizione formale dell'immagine. Ha diretto capolavori della storia del cinema come La corazzata Potëmkin, Aleksandr Nevskij, Lampi sul Messico e Ottobre.

    Biografia
    Ėjzenštejn nacque a Riga, in Livonia (allora un governatorato della Russia zarista, attualmente parte della Lettonia), il 23 gennaio del 1898 da una famiglia benestante. Il padre, Michail Osipovič Ėjzenštejn (1867-1921), era un architetto ed ingegnere civile russo di origini ebraico-tedesche (o, secondo altre fonti, baltico-tedesche) da parte di padre ed in parte svedesi da parte di madre, mentre la madre, Julia Ivanovna Koneckaja, era una donna russa di religione ortodossa. Durante la sua infanzia i genitori cambiarono spesso cittŕ, cosa che del resto avrebbe fatto anche lo stesso regista russo una volta divenuto adulto: ciň lo rese al tempo stesso figlio di tutte le cittŕ russe ma di nessuna in particolare.
    A seguito della rivoluzione del 1905, assieme a sua madre abbandonň Riga per trasferirsi a San Pietroburgo; il padre li raggiunse intorno al 1910 ma, a seguito della fuga di Julia in Francia, i coniugi Ejzenštejn divorziarono. Iscrittosi alla facoltŕ di ingegneria, si scopre piů propenso verso altre materie quali l'estetica, la psicologia e la storia dell'arte (segue contemporaneamente i corsi di architettura alla Scuola di belle arti). Quando scoppia la Rivoluzione si arruola nell'Armata rossa nonostante il padre combatta per le forze zariste.
    Dopo essere stato a Pietrogrado, Vologda e Dvinsk, nel 1920 ad Ejzenštejn venne assegnato un ruolo di comando a Minsk, dove si distinse per la campagna propagandistica in favore delle forze bolsceviche. In questo periodo sviluppň una grande passione per il Giappone, in particolare per la sua lingua (che imparň) e per il suo teatro. Al termine dello stesso anno si trasferě a Mosca dove iniziň la sua carriera artistica lavorando a teatro per la Proletkult. Le sue opere attirarono l'attenzione del celebre regista Vsevolod Meyerhold che lo volle come suo collaboratore.
    La popolaritŕ e l'influenza di Ejzenštejn seguirono il successo dei suoi film. La corazzata Potëmkin fu un successo mondiale, e proprio questo successo fece sě che Ejzenštejn fosse scelto per dirigere Ottobre, che doveva essere parte di una grande celebrazione del decimo anniversario della Rivoluzione d'ottobre del 1917. La componente sperimentale messa in atto sia in Ottobre ma soprattutto ne Il vecchio e il nuovo, iniziato nel 1926 e terminato solo nel 1929, non piacque particolarmente al regime. Il vecchio e il nuovo fu tagliato e rimontato, e venne cambiato il titolo (il precedente era La Linea generale).
    Nel 1930 la Paramount Pictures invitň Ejzenštejn a Hollywood con un contratto di centomila dollari. Il regista arrivň a New York il 20 maggio e proseguě per la California. La Paramount voleva affidargli la versione cinematografica di Una tragedia americana di Theodore Dreiser ma le divergenze sul cast causarono la rottura del contratto nell'ottobre di quell'anno. Fu Josef von Sternberg a finire il film. Ejzenštejn viaggiň allora in Messico, dove cercň di produrre un documentario in parte recitato dal titolo Que Viva Mexico!.
    Prima che riuscisse a finirlo Stalin gli ordinň di tornare in Unione Sovietica. Ejzenštejn affidň il materiale filmato non ancora montato al romanziere Upton Sinclair che era anche il maggior finanziatore del film, con l'accordo che il materiale sarebbe stato inviato in Unione Sovietica dopo la partenza di Ejzenštejn alla prima opportunitŕ possibile. L'intenzione di Ejzenštejn era di effettuare il montaggio a Mosca, ma il materiale non giunse mai. Il film montato venne alla fine proiettato a New York nel 1933, nella forma decisa dal produttore Sol Lesser senza il consenso di Ejzenštejn, con il titolo Lampi sul Messico: da allora numerosi film sono stati realizzati con il materiale filmato da Ejzenštejn in Messico, con vari gradi di fedeltŕ alle sue intenzioni.
    L'incursione di Ejzenštejn in Occidente fece sě che il dittatore georgiano guardasse al regista con occhi ancor piů sospettosi, e questi sospetti non svanirono mai dalla mente del gruppo dirigente stalinista. Motivi estetico-politici furono alla base della cancellazione dei due successivi progetti cinematografici di Ejzenštejn e venne nominato un funzionario supervisore incaricato di seguire Ejzenštejn durante la realizzazione di Alexander Nevskij.
    Il suo film, Ivan il Terribile, Parte I, che presentava Ivan IV di Russia come un eroe nazionale, ottenne l'approvazione di Stalin (e anche un Premio Stalin). Ma il seguito del film Ivan il Terribile, Parte II, conosciuto con il titolo La congiura dei Boiardi, non ottenne l'approvazione del governo. Tutto il girato dell'ancora incompleto Ivan il Terribile, Parte III venne sequestrato e in gran parte distrutto (anche se rimangono ancora numerose scene filmate). Ejzenštejn fu colpito da un attacco cardiaco e morě all'etŕ di cinquant'anni.

    Il suo cinema
    Ejzenštejn č stato un pioniere e un teorico del montaggio cinematografico, e sperimentň nuove modalitŕ di produzione del senso attraverso tale pratica. Secondo il regista, come spiega nei suoi principali testi teorici, tra cui La forma del film, Il Montaggio e Teoria generale del Montaggio, tale pratica poteva essere utilizzata efficacemente per manipolare le emozioni e le convinzioni ideologiche degli spettatori. Lungo tutta la sua carriera non smise mai di lavorare e ridefinire costantemente l'idea di montaggio e le sue possibilitŕ espressive, passando dal Montaggio delle attrazioni al Montaggio intellettuale (detto anche Cinedialettica) a quello definito Verticale.
    Nei suoi primi film, Ejzenštejn non usň attori professionisti. Le sue storie non trattavano di personaggi individuali ma si rivolgevano alle grandi questioni sociali, soprattutto ai conflitti di classe. La folla era il vero personaggio principale dei film, mentre i ruoli di spicco erano interpretati da persone senza esperienza professionale ma che avevano una fisionomia e un aspetto immediatamente riconoscibile e connotabile in rapporto ad una classe sociale ben precisa (kulaki, borghesi, proletari, contadini), secondo il concetto di Tipaz usato in tutto il cinema sovietico dell'epoca. La natura sperimentale e critica del lavoro di Ejzenštejn, si fondava sulla ricerca di un linguaggio cinematografico sempre piů complesso e antinaturalistico, ovvero l'opposto di ciň che si andava imponendo nella linea culturale dell'Unione Sovietica stalinista.

    Teorie
    Ejzenštejn fu il regista che portň le idee sul montaggio al massimo sviluppo. Dopo aver lavorato in teatro con Mejerchol'd, formulň la teoria delle attrazioni nel 1923, che l'anno successivo adattň al cinema, secondo il cosiddetto montaggio delle attrazioni. Con questo procedimento Ejzenštejn intendeva scuotere lo spettatore con una sorta di violenza visiva, che lo sollevasse dal torpore dell'assorbimento passivo della storia, suscitando emozioni e nuove associazioni di idee. Lo stesso anno girň Sciopero, dove montň pezzi brevissimi, spesso scelti tra inquadrature strane o incongruenti, ma sempre dure e violente, in maniera da rendere il clima di caos dell'evento rivoluzionario raffigurato.
    Nel montaggio delle attrazioni tutto č disordinato, incompleto, scomposto e lo spettatore deve fare uno sforzo attivo per ricomporre il senso della storia e dei personaggi: č la teoria degli stimoli, dove lo spettatore č stimolato nella sua immaginazione e lavora con l'intelletto completando le figure inquadrate magari parzialmente, le azioni mostrate solo in parte, ecc. Inoltre Ejzenštejn era contrario alla linearitŕ temporale, arrivando a invertire l'ordine di sequenze elementari (ad esempio mostrando prima una persona che cade, poi uno sparo, poi il grilletto di una pistola), generando un'ansia e una paura maggiore rispetto ad una sequenza scontata, montata secondo l'ordine canonico.
    Un'altra significativa teoria fu quella del cine-pugno, che mirava a scioccare lo spettatore, a colpirlo con le immagini, come primi piani improvvisi e molto ravvicinati, espressioni violente, azioni serratissime. Il capolavoro in cui Ejzenštejn sperimentň queste teorie fu La corazzata Potemkin, soprattutto nella famosa scena della scalinata di Odessa, con l'arrivo improvviso dei soldati che sparano sulla folla, di straordinaria e terribile violenza. Col Manifesto dell'asincronismo (1928) Ejzenštejn e Pudovkin arrivarono a sostenere la necessitŕ di svincolare il commento sonoro dalle immagini, magari generando conflitti espressivi che possano scuotere lo spettatore.
    Nel 1929 Ejzenštejn, ormai giŕ famoso a livello internazionale, pubblicň Oltre l'inquadratura, dove teorizzava il montaggio intellettuale, che poteva filmare le idee astratte, come strumento di riflessione filosofica al pari di un libro. Aderendo alla teoria del formalismo di Šklovskij, inventa la "drammaturgia della forma", dove il film č costruito sulla forma, arrivando a contrastare col contenuto ufficiale. Ma l'avvento di Stalin nel 1929 arrestň le nuove sperimentazioni, commissionando film a tema prestabilito e rifiutando quelli con fermenti d'avanguardia. Benché isolato dal regime, Ejzenštejn continuň a scrivere teorie sul montaggio e sulla messa in scena, sviluppando anche le implicazioni col sonoro (film come "musica per gli occhi", partitura musicale-visiva).

    eisenstein



    Filmografia

    Cortometraggi
    - Dnevnik Glumova, 1923
    - Romanzo sentimentale (Sentimental'nyj Roman, 1930)

    Lungometraggi

    • Sciopero! (Stacka, 1924)

    • La corazzata Potëmkin (Bronenosec Potëmkin, 1925)

    • Ottobre (Oktjabr', 1928)

    • La linea generale (Staroe i novoe, 1926-1929)

    • Lampi sul Messico (Thunder Over Mexico, 1933)

    • Aleksandr Nevskij (1938)

    • Trilogia di Ivan il Terribile (Ivan Groznyj)
      - Ivan il Terribile, Parte I (1944)
      - Ivan il Terribile, Parte II (1958), postumo

    Film incompiuti
    - Que viva Mexico!, (1931)
    - Il prato di Bežin (Bežin lug)
    - Trilogia di Ivan il Terribile - Ivan il Terribile, Parte III
    - Sua Maestŕ Nera

    Ėjzenštejn teorico
    Ejzenštejn č stato probabilmente il piů importante teorico della storia del cinema, ma la maggioranza dei suoi scritti rimane ancora inedita, nonostante l'importante lavoro svolto dal Kabinet Ejzenštejn di Mosca, sotto la direzione di Naoum Klejman. L'edizione delle sue opere tradotta in italiano diretta da Pietro Montani per Marsilio Editori rimane al momento una delle piů avanzate e affidabili.

    I principali testi di Ejzenštejn editi in italiano:
    - La Natura non-indifferente, Marsilio Editori, 1981, ried. 2003.
    - Il Colore, Marsilio Editori, 1982.
    - Teoria generale del montaggio, Marsilio Editori, 1985, ried. 2004.
    - Il Montaggio, Marsilio Editori, 1986.
    - La Regia, Marsilio Editori, 1989.
    - Stili di regia, Marsilio Editori, 1993, ried. 2003.
    - Il Movimento espressivo, Marsilio Editori, 1998.
    - Memorie, Marsilio Editori, 2006.
    - Walt Disney, SE, 2004.
    - Charlie Chaplin, SE, 2005.
    - Lezioni di regia, Einaudi, ried. 2000.
    - La forma cinematografica, Einaudi, ried. 2003.

    Bibliografia su Ėjzenštejn
    - Leo Moussinac Serge Eisenstein, Seghers, 1964.
    - Viktor Borisovič Šklovskij Sua Maestŕ Eisenstein: biografia di un protagonista, De Donato, 1974.
    - Dominique Fernandez, Eisenstein, B. Grasset, 1975.
    - Marie-Claire Ropars-Wuilleumier, Pierre Sorlin, Octobre: écriture et idéologie, Éd. Albatros, 1976.
    - Jean Mitry, S. M. Eisenstein, Éditions universitaires, 1978.
    - Jacques Aumont, Montage Eisenstein , Paris, Albatros, 1979, rééd. 2005.
    - Barthélemy Amengual, Que viva Eisenstein!, Lausanne, Éditions L'Âge d'Homme, 1980.
    - Kristin Thompson, Eisensteins Ivan the terrible: a neoformalist analysis, Princeton University Press, 1981.
    - I disegni di Eisenstein, a cura di Pier-Marco De Santi Laterza, 1981.
    - Jay Leyda Eisenstein at work, Pantheon books, The museum of modern art, 1982.
    - Francois Albera, Eisenstein et le constructivisme russe, Lausanne, Éditions L'Âge d'Homme, 1990.
    - Pietro Montani a cura di, Sergej Ejzenstejn: oltre il cinema , Venezia, La Biennale di Venezia, 1991.
    - David Bordwell, The cinema of Eisenstein , London, Harvard University Press, 1993.
    - I. Christie, Richard Taylor Eisenstein rediscovered Routledge, 1993.
    - Richard Taylor, The Eisenstein reader, British Film Institute, 1998.
    - Francois Albera (a cura di), Eisenstein dans le texte, CINéMAS, 2001.
    - Dominique Chateau, François Jost sous la direction de, Eisenstein, l'ancien et le nouveau , Publ. de la Sorbonne, 2002.
    - Robert Taylor October, British film institute, 2002.
    - Yuri Tsivian Ivan the terrible, British Film Institute, 2002.
    - Jean-Louis Leutrat, Echos d'Ivan le terrible, Bruxelles, De Boeck Université, 2006.
    - Aldo Grasso, Sergej M. Ėjzenštejn, Il Castoro Cinema n. 6, Editrice Il Castoro, 2007, ISBN 978-88-8033-400-2
    - Antonio Somaini, Ejzenstejn. Il cinema, le arti, il montaggio, Einaudi, Torino 2011 (con riproduzioni a colori di disegni inediti e in appendice il saggio di Ejzenstejn Il quadrato dinamico, 1930)


    Fonte: Wikipedia

    Edited by Angelica_ - 23/8/2017, 10:43
     
    .
0 replies since 14/8/2015, 13:08   26 views
  Share  
.