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Il Bidone
Un film di Federico Fellini. Con Franco Fabrizi, Giulietta Masina, Richard Basehart, Broderick Crawford, Giacomo Gabrielli.
Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 135 min. - Italia 1955CITAZIONEAugusto, Roberto e Picasso sono tre 'bidonisti' di professione. Si impegnano quasi quotidianamente nella costante ricerca di persone da truffare fingendosi inviati del Vaticano oppure spacciandosi per funzionari pubblici pronti ad assegnare appartamenti a baraccati solo, però, dopo aver ricevuto la prima rata del pagamento. Picasso, un pittore fallito, ha moglie e figlia a cui tiene nascosta la propria attività. Roberto pensa solo ad apparire il ricco che non è mentre Augusto, il meno giovane, ha una figlia ormai adolescente che non vede mai. Un giorno la incontra casualmente in strada e sente rinascere il senso della paternità e il desiderio di aiutarla a realizzare le proprie aspettative.
fonte MYmoviesTrailer
Video
Edited by Viky017 - 22/4/2015, 17:19. -
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Questo film ricalca un po' gli stessi temi de I Vitelloni, responsabilità e solitudine umana, coi protagonisti de La Strada, tant'è che il ruolo di Baseheart e Masina sono fortemente somiglianti a quelli del Matto e di Gelsomina mentre ricoprire il ruolo dello Zampanò di turno stavolta spetta Broderick, il veterano delle truffe, orgoglioso, solitario e disilluso.
Come espressione artistica siamo però al di sotto dei due primi capolavori di Fellini, le tematiche e problematiche sono identiche, oscillano sempre tra il neorealismo o l'onirismo con un diversa propensione all'estetica che non si lascia preferire all'incisività della sceneggiatura.
Un gruppetto di ladruncoli da due soldi che si guadagna da vivere truffando gente di campagna e baraccati in attesa di un'abitazione spacciandosi per prelati o assegnatori d'appartamento comunali.
Con lo svolgersi del racconto emergono le debolezze dei protagonisti: Augusto Broderick non ha praticamente mai visto crescere la sua graziosa figliuola, ormai diventata una donna mentre Picasso regge a stento la sua famiglia, incapace di trovare un lavoro onesto nonostante i pianti di disperazione della moglie. Desolazione, tristezza, vuoto esistenziale e fugacità della vita sono ben architettate nella trama, brevi spezzoni aprono ad arditi spunti di riflessione.
I momenti di grande profondità, come la discussione di Augusto con Susanna la paralitica, non mancano così come i colpi alla Fellini: camminate surreali alle prime ore del giorno, prostitute e feste accorate.
Un bel film di cui non ho però pienamente apprezzato la colonna sonora, che se non sbaglio è una rivisitazione de Lo Sceicco Bianco, e il finale che nel suo essere straziante l'ho trovato di svolgimento eccessivamente rapido finendo per dimenticare del tutto il personaggio di Fabrizi concentrandosi esclusivamente su Augusto.
Voto 7.5.