Niente da nascondere

Michael Haneke - 5 Ottobre 2005

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    Cachè - Niente da nascondere

    locandina



    Un film di Michael Haneke. Con Juliette Binoche, Daniel Auteuil, Annie Girardot, Maurice Bénichou, Bernard Le Coq. Titolo originale Caché. Drammatico, durata 117 min. - Francia, Germania, Austria, Italia 2005. uscita venerdì 14 ottobre 2005.


    TRAMA
    CITAZIONE
    Tutto inizia dall'immagine di una strada, una mattina qualunque. L'inquadratura è fissa: qualche persona cammina, passa una bicicletta, un uomo esce di casa. Stop, rewind e inizia il mistero. L'immagine è quella di un videoregistratore: una coppia (Daniel Auteil e Juliette Binoche) trova sulla porta, come in Strade perdute di Lynch, misteriose cassette che ne ritraggono la vita privata. Poi arrivano inquietanti disegni, telefonate, strani avvertimenti e il segreto nascosto (caché) inizia ad emergere: l'infanzia del protagonista è tragicamente legata a quella di un algerino figlio dei domestici di casa. Ma il mistero resta tale, anzi si tramanda fra le nuove generazioni: i figli dei due uomini si incontrano mentre la macchina da presa, non vista (cachè), continua a riprendere.
    Caché, presentato a Cannes 2005 e nella rosa dei più vicini alla Palma d'oro, come tutti i film di Michael Haneke non lascia indifferenti. La storia, costruita come un thriller appassionante e criptico, riflette sui temi della verità, della colpa e del voyeurismo. In fondo la posizione dello spettatore, unico testimone di tutte le vicende, si identifica con quella del personaggio, ignoto ma onnisciente, che spia la vita della famiglia. L'ambiguità, marchio di stile del regista austriaco, domina la pellicola e i personaggi sono tutti potenzialmente autori del dramma che si consuma ai danni di loro stessi e degli altri.
    di Francesca Felletti

    fonte MYmovies

    Trailer



    Edited by Paranoyd - 28/9/2015, 21:05
     
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    Attore non protagonista

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    Ho un rapporto di amore/odio con Haneke perché è troppo pazzerello, ma questo film mi è piaciuto un sacco.
    Qui Haneke stravolge la tradizionale struttura dei thriller (inizio tranquillo-primi fatti misteriosi-indagini-colpo di scena finale e scoperta della verità): Niente da nascondere inizia subito con una tensione altissima che man mano va a scemare, traccia un percorso che non si sa dove vada a finire e, quando sembra che tutti i tasselli della vicenda siano ormai al loro posto e che ormai si debba giungere alla scoperta della bruciante verità, ecco comparire i fatidici titoli di coda che lasciano tutto aperto ed irrisolto.
    E lo spettatore se ne sta lì con un palmo di naso. Haneke ci ha fottuti ancora.

    Forse il senso della vicenda si rifà all'eterna questione che ci sono più verità possibili e Haneke non vuole dirottarci arbitrariamente verso una di esse. O magari la verità non esiste proprio.
    Per il resto se la prende come di consueto con le famiglie intellettuali borghesi, dimostrandoci che anche i migliori hanno degli scheletri nell'armadio e il passato ritorna sempre a bussare alla nostra porta (o a buttarla giù a spallate). Ma questa volta forse il riferimento non è solo agli scheletri nell'armadio dei privati cittadini, bensì a quelli di tutta la società e la Nazione: quella Francia col suo passato coloniale, in particolare il modo di risolvere la faccenda algerina.
    Ad ogni modo è un film micidiale e straniante. Ma il punto forte sta nella regia superba (giustamente premiata a Cannes): una successione di inquadrature statiche, staticissime - tutte effettuate col grandangolo se non sbaglio - e un'illuminazione perfetta, che dà alla vicenda un realismo quasi documentaristico e un distacco del tipo "ecco, mettiamoci qui e vediamo cosa accade a questa allegra famigliola, di cui comunque non ce ne frega nulla" (qualcosa di già visto in Funny Games d'altronde, ma qui il disagio e la violenza si insinuano in maniera più subdola).
    A proposito di violenza, ci sono un paio (giusto un paio, per il resto è un film lentissimo e tranquillo) di esplosioni improvvise di violenza che lasciano attoniti e colpiscono come un pugno nello stomaco per la loro brutalità e per il modo in cui appunto arrivano senza preavviso dopo intere sequenze lente e tranquille.
    :8:
     
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1 replies since 14/3/2015, 00:40   48 views
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