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Gangster Story
Un film di Arthur Penn. Con Warren Beatty, Faye Dunaway, Michael J. Pollard, Gene Hackman, Estelle Parsons, Denver Pyle, Dub Taylor, Evans Evans, Gene Wilder.
Titolo originale: Bonnie and Clyde. Drammatico, biografico, crimine. Durata 111 min. - USA 1967.CITAZIONEIl film narra le gesta di due giovani banditi, Bonnie e Clyde, veramente esistiti nell'America della grande depressione.
fonte MYmoviesTrailer
Edited by lola92 - 13/5/2018, 20:55. -
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Non capisco perchè in tutto il mondo questo film è conosciuto col nome di Bonnie & Clyde e da noi dovevano chiamarlo Gangster Story...ma va beh.
Un bel film, a cui secondo me è venuto a mancare il coraggio di osare, di mandare un messaggio sociale un po' più rumoroso e graffiante che c'è come è ovvio che sia, l'ho trovato tuttavia poco marcato, timido.
La storia è quella dei criminali romantici Bonnie & Clyde, rapinatori di banche e ladri di automobili.
Lei, una molto sensuale e appariscente Faye Dunaway, si sente prigioniera di una vita poco soddisfacente, che non lascia spazio all'avventura, in preda a quell'inquietudine che attende di liberarsi, finchè conosce lui, in modo fortuito. Clyde è l'affascinante Warren Beatty, schedato, bravo con la pistola ma un po' carente in fatto di cartucce da sparare (concedetemi il gioco di parole
).
Il rapporto tra i due è stato reso bene, la relazione di coppia è ben delineata, peccato che lo stesso non si possa dire per le loro caratterizzazioni individuali, quasi del tutto assenti.
La figura del fratello di Clyde, interpretato da un giovane Gene Hackman l'ho trovata abbastanza superficiale e poco incisiva, incisività che avrebbero meritato maggiormente i due protagonisti che agiscono sempre e solo in coppia, prendendo decisioni quasi all'unanimità.
L'America della Grande Depressione è stata discretamente illustrata, un quadro sociale eccessivamente conservatore e benpensante, un Texas violento ed ignorante, i cui abitanti sono affamati di denaro e popolarità, poliziotti che vengono a patti con una cattiva stampa giornalistica e quant'altro.
I punti a favore del film invece sono, oltre al valore tecnico (registico e scenografico) e una recitazione di prim'ordine, l'uso straordinario/rivoluzionario della violenza, elemento chiave della pellicola ben oltre gli stilemi del cinema classico. Con questo film infatti si concepì un nuova concezione del cinema d'azione, facente parte della New Hollywood, di cui Arthur Penn è ben noto esponente.
Leggendaria la scena della sparatoria finale e anche significativa, girata tra l'altro molto, molto bene.
Un Gangster-Movie visibilmente d'epoca, vecchio stampo e tutto sommato più che godibile, se non addirittura imperdibile per gli amanti di questo modello di cinema.
Voto 8.5. -
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Bel commento. ^^
Sono d'accordo con praticamente tutto quello che hai scritto. L'unica cosa che forse posso aggiungere riguarda una plausibile spiegazione del perché il film non trasmetta un messaggio sociale più incisivo. Ciò potrebbe essere dovuto agli ultimi strascichi del Codice Hays (imposto nel 1930 e decaduto proprio nel 1967, anno di Bonnie and Clyde), il quale fra le altre cose vietava che la simpatia del pubblico venisse indirizzata verso i criminali.CITAZIONENon sarà prodotto nessun film che abbassi gli standard morali degli spettatori. Per questo motivo la simpatia del pubblico non dovrà mai essere indirizzata verso il crimine, i comportamenti devianti, il male o il peccato.
Se dunque era vietato "abbassare gli standard morali degli spettatori", difficilmente un film uscito nello stesso anno di decaduta del Coodice Hays avrebbe potuto fornire una critica sociale rivoluzionaria: gli strascichi di queste cose sono inevitabili e possono essere anche molto lunghi. Penso infatti che uno dei primissimi gangster movie a distaccarsi completamente e in maniera davvero a suo modo "rivoluzionaria" dalle imposizioni del Codice Hays sia stato Il Padrino di Coppola, ma stiamo parlando di quattro anni dopo l'effettiva decaduta del Codice.
In generale il film mi è piaciuto: il tocco leggermente sopra le righe che anima tutto il film era tutt'altro che fastidioso, ma anzi dava una certa personalità ai personaggi. Del resto anche i veri Bonnie e Clyde erano due personalità molto eccentriche, vanitose e decisamente sopra le righe (e questo aspetto del loro carattere viene ripreso molto bene da Penn, specie grazie alla lunghissima serie di fotografie che i due si scattano durante la fuga: pare che i due fossero realmente ossessionati dalle fotografie e dalla propria immagine).
Sono d'accordo però sul fatto che avrebbero potuto approfondire di più i caratteri individuali, mentre invece ci si sofferma molto di più sul rapporto di coppia.
Tuttavia la regia di Arthur Penn si sente ed è molto buona a tutti i livelli, così come la recitazione non solo di Warren Beatty e Faye Dunaway, ma anche del qui giovane Gene Hackman e, a loro modo, anche degli altri.
Un film carino, che da tempo volevo guardare e che mi ha catturato fino alla fine (nonostante sapessi già come andava a finire xD).CITAZIONENon capisco perchè in tutto il mondo questo film è conosciuto col nome di Bonnie & Clyde e da noi dovevano chiamarlo Gangster Story...ma va beh.
Sì, in effetti me lo chiedo anche io... xD
Edited by *Leah - 24/6/2015, 17:15.
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Gangster StoryArthur Penn - 1967 |
