Manderlay

Lars von Trier - 28 Ottobre 2005

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    Manderlay


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    Un film di Lars von Trier. Con Bryce Dallas Howard, Isaach De Bankolé, Willem Dafoe, Danny Glover, Chloë Sevigny, Lauren Bacall, Udo Kier.
    Drammatico, durata 139 min. - Danimarca 2005. uscita venerdì 28 ottobre 2005.


    CITAZIONE
    Trilogia di Von Trier sugli Usa capitolo secondo. Stessa struttura scenografica ma fondamentali cambiamenti degli attori: Brice Dallas Howard al posto di Nicole Kidman e Willem Dafoe in sostituzione di James Caan. Stessa impronta polemica ma senza calcare sul pedale dell'emozione. Questa in sintesi l'impronta complessiva di Manderlay Su un tema tabu' (anche per il cinema americano e non, che lo ha trattato non a sufficienza e spesso annegandolo in sovrabbondanti dosi di melassa e stereotipi): lo schiavismo. Questa volta Grace si ferma in Alabama dove trova una cittadina, Manderlay, in cui le regole della schiavitu' regnano sovrane. Grace ne 'libera' gli abitanti e impone la democrazia. Che ha inizio dal decidere a maggioranza che ore sono. Ma la democrazia non si sviluppa per imposizione. Soprattutto con chi non ci e' mai stato abituato. Essa richiede poi (in Usa) delle scelte dure. Grace evita la vendetta collettiva nei confronti di una donna che ha rubato il cibo a una bambina malata ma le deve dare la morte 'legale' di persona. Von Trier e' assolutamente politically uncorrect e se ne vanta, affermando che in politica non si puo' essere "correct", che non ci debbono essere argomenti tabu' altrimenti il dibattito muore. Lo e' grazie anche al contributo di due bravi attori neri come Danny Glover e Isaak de Bankole' i quali, pur affermando che si tratta della lettura di un bianco, si dichiarano orgogliosi di avere partecipato a questo film che, frenando sul versante emotivo, riesce a provocare in modo ancora piu' lucido del solito.
    Giancarlo Zappoli

    fonte MYmovies

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    Un buon secondo capitolo.
    Mi sono innamorato di Dogville, anche questo secondo capitolo non è male.
    Inizio con ciò che non mi è piaciuto.
    I temi sono sicuramente molto forti e trattati anche bene, ma risultano essere un po’ ripetitivi e dopo dieci minuti di film è già chiaro dove il regista voglia andare a parare.
    A livello puramente visivo non mi è piaciuto, adoro le ambientazioni quasi teatrali (come era stato in Dogville), ma stavolta quello sfondo bianco non mi è andato giù.
    A parte questo il risultato mi ha soddisfatto nel complesso: i contenuti di Von Trier colpiscono sempre e soprattutto non sono mai trattati in modo banale, l’analisi è sempre molto profonda. Certo, come nel primo capitolo Von Trier ci dà una sua visione, che però (che si condivida o meno) non può lasciare indifferenti e fa sicuramente riflettere.
    Anche gli attori mi sono piaciuti, la Kidman è stata sostituita degnamente.
    Sicuramente da vedere, aspetto con ansia il terzo capitolo della trilogia, anche se ho paura che rimarrà incompiuta...
     
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1 replies since 22/1/2014, 15:13   43 views
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