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Nebraska
NebraskaIn concorso al Festival di Cannes 2013.
USCITA CINEMA: 16/01/2014
GENERE: Drammatico
REGIA: Alexander Payne
SCENEGGIATURA: Bob Nelson
ATTORI:
Bruce Dern, Will Forte, Bob Odenkirk, Stacy Keach,
Devin Ratray, Rance Howard, Missy Doty, June Squibb
FOTOGRAFIA: Phedon Papamichael
MONTAGGIO: Kevin Tent
PRODUZIONE: Bona Fide Productions
DISTRIBUZIONE: Lucky Red
PAESE: USA 2013
DURATA: 110 Min
FORMATO: B/NCITAZIONELa storia è quella di un uomo con un debole per la bottiglia, in viaggio dal Montana al Nebraska per ritirare il premio di un concorso, assieme al figlio da cui si è da tempo allontanato.
fonte ComingSoonTrailer
Edited by Sidney - 7/1/2021, 12:51. -
Hannibal Lecter.
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Bellissimo questo film, e' stata davvero una piacevole sorpresa!!! Attori tutti molto bravi e intensi con un particolare encomio all'attrice che ha interpretato la moglie del protagonista. Un film drammatico, comico on the road che risulta alla fine una profonda riflessione per quanto riguarda i rapporti figli genitori. Il bianco e nero della pellicola impreziosisce il film e gli scenari americani su queste strada infinite che sembrano portare chissa' dove lasciano nello spettatore un senso di tristezza mista ad una dolcezza infinita: molto bella e suggestiva la scena finale. Consigliato . -
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"Si autorizza il pagamento di un milione di dollari a Mr. Woodrow T. Grant di Billings, Montana"
È questa la frase scatenante il forte desiderio di Woody (Bruce Dern) di compiere un folle viaggio che lo porterà dallo stato del Montana fino a quello del Nebraska, comprendendo una lunga sosta ad Hawthorne, città in cui lui e la moglie Kate (June Squibb) prima vivevano.
Ad accompagnarlo ci sarà, seppur con un po' di riluttanza, il figlio David (Will Forte).
Come si può dedurre dalla trama, "Nebraska" è quindi un film on the road, in cui il viaggio finale non è tanto quello che si fa attraverso i luoghi quanto quello che ci fa vivere e conoscere il passato di Woody, Kate e gli altri abitanti di Hawthorne.
Inoltre, è un'altra di quelle pellicole che spesso vengono considerate lente e noiose, ma come al solito io non sono d'accordo
Inizialmente ammetto di aver fatto un po' fatica a lasciarmi trasportare da ciò che stavo vedendo sullo schermo e ad empatizzare con i personaggi, poi fortunatamente le cose si sono fatte sempre più divertenti e le due ore sono trascorse senza alcun problema.
Il punto di forza di questo film è quindi senza dubbio la sceneggiatura, la quale porta sullo schermo personaggi di una certa età che riescono a strapparti una risata anche quando stanno seduti a guardare la televisione.
Il merito di ciò va però attribuito anche agli attori, in particolare stiamo parlando di un bravissimo Bruce Dern, il quale ci fa vivere la tristezza e la speranza presenti nel suo personaggio, ed una fantastica June Squibb, la quale si fa amare grazie alla sua irriverenza ed espressività e che a mio parere avrebbe potuto sostenere benissimo da sola questo film.
Ogni tanto rido ancora ripensando alla scena del furto del compressore ed a quella della visita al cimitero dove i parenti di Woody sono sepolti.
I dialoghi sono quindi un altro punto forte di "Nebraska", storie raccontante in modo interessante e divertente, che mantengono però anche quel velo di malinconia presente in tutto film e che è accentuato dalla fotografia in bianco e nero, la quale a mio parere non ha altra finalità, se non forse quella di strizzare un po' l'occhio ad una certa fetta di pubblico
Malinconia che si presenta in piccola parte anche nelle musiche del film.
A chiusura di tutto il finale, dolce e quasi commovente, prova di quanto il viaggio abbia rafforzato il rapporto tra il padre ed il figlio.
"Nebraska" è quindi un viaggio pieno di incontri e ricordi, ma anche di crescita, di comprensione.
Un film dolce, divertente e toccante che ho già guardato due volte e che sicuramente in futuro riguarderò con piacere.
Per questo film consiglio la versione doppiata, a mio parere la voce della doppiatrice di Kate rende il personaggio ancora più spassoso.
Voto: 8/10. -
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L'ho visto ieri sera.
Sono solito sedermi alla poltrona senza alcuna pretesa e conoscenza di quel che mi accingo a guardare, e senza saperlo, a distanza di due giorni avevo visto anche un altro film diretto da Alexander Payne, Paradiso Amaro.
Il regista sa come trattare gli argomenti in discussione: liti tra i membri della famiglia, riscatto morale da parte di gente rassegnata al corso tracciato dalla vita e parassiti dell'ultima linfa rimasta ai personaggi principali.
In Paradiso Amaro la fotografia era calda, si amalgamava al dolore umano, in contrapposizione con la bellezza naturale. Questa pellicola è esente da colori, proprio come gli anziani e i giovani abbandonati a questa vita misera.
Il ritmo è ancora una volta rilassato, tale da permetterci di entrare nel contesto. La durata non si sente affatto.
La ripetitività della colonna sonora si allaccia bene ai cambi di tono. Assieme ai protagonisti tra scheletri
nell'armadio, ricordi nostalgici e legami da riconsiderare.
La riconciliazione nel finale rende poi quest'ultimo meraviglioso..