Il grande match

Peter Segal - 09 Gennaio 2014

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    Il grande match



    USCITA CINEMA: 09/01/2014
    GENERE: Commedia
    REGIA: Peter Segal
    SCENEGGIATURA: Tim Kelleher,
    Doug Ellin, Rodney Rothman
    ATTORI: Robert De Niro, Sylvester Stallone, Kim Basinger, Alan Arkin, Jon Bernthal, Kevin Hart, Steffie Grote, Han Soto, Nicole Andrews, Paul Ben-Victor
    FOTOGRAFIA: Dean Semler
    MONTAGGIO: William Kerr
    MUSICHE: Trevor Rabin
    PRODUZIONE: Callahan Filmworks,
    Gerber Pictures, Warner Bros.
    DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Pictures Italia
    PAESE: USA 2013
    DURATA: 113 Min

    CITAZIONE
    Ne Il Grande Match Stallone e De Niro sono rispettivamente Henry "Razor”" Sharp e Billy "The Kid" McDonnen, due pugili di Pittsburgh finiti sotto i riflettori dell'intera nazione a causa della loro accanita rivalità. Ai tempi d'oro ognuno di loro aveva vinto un match ma, nel 1983, alla vigilia del terzo e decisivo incontro, improvvisamente Razor aveva annunciato il suo ritiro, rifiutandosi di spiegare il perché, ma assestando un colpo definitivo alla carriera di entrambi. Trenta anni dopo il promoter di pugilato Dante Slate Jr., vedendo la possibilità di fare soldi, fa ai due boxers un'offerta che non possono rifiutare: tornare sul ring e regolare i conti una volta per tutte.

    fonte ComingSoon

    Trailer


    Video



    Edited by Viky017 - 6/8/2015, 23:54
     
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    Henry Razor Sharp(Sylvester Stallone) e Billy Kid McDonnen (Robert De Niro) sono due ex pugili la cui rivalità storica negli anni ’80, ha segnato la storia del pugilato. Trent’anni dopo, vengono contattati da Dante Slate Jr (Kevin Hart) - figlio del manager organizzatore delle leggendarie sfide degli anni ‘80 - rampollo squattrinato che li vuole uno contro l’altro con lo scopo di incassare i profitti della loro popolarità mediatica. Arrivano a sfidarsi pertanto in un incontro sul ring over 60, chiarendo una volta per tutte il passato sia agonistico che romantico, che li ha visti entrambi contendenti del cuore di Sally Rose (Kim Basinger).

    Quello che Il Grande Match si prefigge di compiere è l’ardua impresa di far rivivere ai posteri di un cinema leggendario, i fasti del cinema sportivo indipendente della Nuova Hollywood. Tocca perciò a quei divi che l’hanno fatta da padrone, Sylvester Stallone e Robert De Niro, indossare i guantoni ed occupare lo stesso posto nel quadrato più di trent’anni dopo i loro esordi, rispettivamente con Rocky(1976) e Toro Scatenato(1980).
    Il film di Segal si relega sin da subito, prendendo le distanze dai film citati, a film leggero e senza pretese, una commedia che fa della boxe un fattore marginale di quella che più che una vera contesa agonistica (e meno male aggiungerei, vista l’età dei contendenti) sembra assumere sempre più i tratti di una rimpatriata tra due uomini sulla via del pensionamento che serbano antiche rogne sentimentali, vertice alto del triangolo amoroso è infatti la bionda Kim Basinger. Il paragone con i film del passato può di certo apparire azzardato e ingiusto: non c’è la rabbia del Toro del Bronx, il riscatto dello Stallone Italiano, le trombe di Bill Conti e non c’è neanche la Cavalleria Rusticana di Mascagni, né qualcosa che lontanamente somigli a tutto questo. Davanti alle riprese di Segal – che non sono quelle di Scorsese - possono solo esserci loro, quei due condottieri che hanno fatto sognare intere generazioni, da un lato il sempre erculeo Stallone, qui nei panni di un operaio in preda alle difficoltà economiche che non ha smesso di dare pugni alla vita per sopravvivere, dall’altro De Niro, padrone di una concessionaria sbeffeggiato a relitto umano durante gli allenamenti, all’attore basta un’inquadratura sul finale per tornare grande, dimostrando di poter migliorare anche un b-movie con una sola espressione, a lui spetta forse il ruolo del più “antipatico” di due personaggi che se la battono nel voler suscitare compassione nello spettatore. Sì, perché chi si aspettava un grande match di sicuro rimarrà deluso dalla quantità di clichè melò che infarciscono questo film, che non riesce a farsi prendere sul serio nemmeno nelle parti che dovrebbero essere più drammatiche, oltre a ripetere l’estenuante climax degli allenamenti a cui dal primo Rocky siamo ormai abituati.
    La recitazione degli attori incespica inevitabilmente nel fare il verso ai personaggi che li hanno resi famosi, che è probabilmente ciò che è stato chiesto loro, Kim Basinger è sempre lei e lo stesso posso dire di Kevin Hart che ho confuso con Chris Tucker, nulla di eccezionale.
    Passato quasi inosservato, questo film non solo non riesce, pur citando a rotta di collo i suoi padri, a restituire uno sprazzo della grandiosità di essi, ma scena dopo scena, conferma la sua debolezza e mancanza di idee nello stare al passo coi suoi contemporanei. Il mio invito è di dare un’occhiata a chi non l’abbia ancora fatto, agli originali, che sono oggetto di vera cultura cinematografica.

    Voto 6

    Edited by Paranoyd - 23/10/2016, 15:08
     
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