La cruna dell'ago

Richard Marquand - 1981

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  1. Michela°
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    La cruna dell'ago
    Eye of the Needle




    GENERE: Giallo
    ANNO: 1981
    REGIA: Richard Marquand
    ATTORI: George Belbin, Philip Martin Brown, Faith Brook, Christopher Cazenove, Barbara Graley, George Lee, Stephen MacKenna, Arthur Lovegrove, Kate Nelligan, Donald Sutherland
    SCENEGGIATURA: Stanley Mann
    FOTOGRAFIA: Alan Hume
    MONTAGGIO: Sean Barton
    MUSICHE: Miklós Rózsa
    PRODUZIONE: KINGS ROAD PRODUCTION STEPHEN FRIEDMAN
    DISTRIBUZIONE: UNITED ARTISTS - WARNER HOME VIDEO
    PAESE: USA
    DURATA: 109 Min
    FORMATO: NORMALE COLORE

    CITAZIONE
    Una spia nazista è incaricata di raccogliere informazioni sulle mosse degli inglesi e degli alleati nell'imminenza dello sbarco in Normandia. In attesa, l'uomo incontra una donna e se ne innamora.

    fonte ComingSoon

    Trailer



    Voci correlate:

    Libro: La Cruna dell'Ago

    Edited by Angelica90 - 29/2/2016, 12:19
     
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  2. lulamy21
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    Questo film è eccelso ....uno dei film di Sutherland piu' belli ,secondo me il migliore.Lei non l'ho vista in molte pellicole pero' è intensa e brava,il racconto magnifico..bello bello bello :un filmone.
     
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  3. Hannibal Lecter
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    CITAZIONE (lulamy21 @ 21/10/2013, 23:02) 
    Questo film è eccelso ....uno dei film di Sutherland piu' belli ,secondo me il migliore.Lei non l'ho vista in molte pellicole pero' è intensa e brava,il racconto magnifico..bello bello bello :un filmone.

    assolutamente, un film che rimarra' immortale, senza tempo
     
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  4. Madian
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    Leggo più o meno ovunque, qui compreso, commenti e recensioni entusiastiche riguardo questo film, addirittura senza mezzi termini, robe come "capolavoro", "eccelso" e "immortale". Ecco, ora, io non sono troppo sicuro se si tratti del fatto che io abbia letto prima il libro, che appunto considero, quello sì, davvero un capolavoro, ma onestamente questo film mi ha deluso parecchio. E capiamoci subito, la sufficienza la prende, anche qualcosina in più forse, ma da lì al film "immortale", almeno per quanto mi riguarda, ne passa di acqua sotto ai ponti...

    Andiamo con ordine però: La Cruna dell'Ago, in originale Eye of the Needle, è un film del 1981, diretto da Richard Marquand e interpretato, nei protagonisti, da Donald Sutherland e Kate Nelligan.
    La storia, come dicevo, è basata sull'omonimo romanzo di successo del 1978, scritto da Ken Follett (quindi non proprio l'ultimo degli scemi). Non è quindi di contenuti e di trama che manca questo film, no di certo.

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    Il libro, mi aveva colpito profondamente, avvincente, meravigliosamente raccontato e dettagliatamente descritto, personaggi approfonditi e ricchi di umanità, sia nel bene che nel male, e lo sfondo di una seconda guerra mondiale resa ottimamente attraverso gli occhi di protagonisti e co-protagonisti. Si tratta di un romanzo di spionaggio, che racconta la storia di Henry Faber, apparentemente un comune lavoratore inglese nella Londra dei primi anni '40, ma in realtà spia tedesca infiltrata in Inghilterra, la migliore delle spie di Hitler, soprannominata "Die Nadel","L'Ago" appunto, per via dello stiletto che utilizza per far tacere le sue vittime. Ecco, nel libro Faber è una spia praticamente perfetta, freddo e veloce nel ragionare, prende sempre la decisione migliore senza dubbi e senza pietà, ed è il motivo per cui Hitler si fida esclusivamente di lui, farà un paio di errori che gli complicheranno la vita, ma viene portato a farli, in modo naturale e comprensibile. Su uno in particolare avevo storto il naso anche leggendo il libro, però era una scelta narrativa che ci poteva stare, non la condividevo ma poteva starci.

    Nel film si perde parecchio di tutto questo, intanto, come spesso accade negli adattamenti da testo a pellicola, molti eventi vengono tagliati e gli approfondimenti ridotti all'osso, quindi i personaggi non hanno quello spessore caratteriale che potevi percepire sfogliando le pagine del libro, ma si limitano ad eseguire scena dopo scena le varie vicende della trama, anche piuttosto fedelmente, ma dando, almeno a chi già conosce la storia, il pathos che darebbe vedere una partita di calcio tra il Barcellona e la selezione rappresentativa di NSC forum. Il protagonista commette un errore dietro l'altro, anche banali, che nel testo avevano motivazioni precise e ragionate, ma che qui, forse per questioni di tempo, vengono mozzate, rendendo "Die Nadel" più uno stuzzicadenti che un ago. Non mi dà le stesse sensazioni che mi dava il Faber letterario, e non si tratta della recitazione di Sutherland, che è pure buona (addirittura in giro ho letto "la sua migliore interpretazione", boh, non saprei, onestamente non credo sarebbe un complimento alla sua carriera), si tratta proprio di scelte di sceneggiatura, discutibili, già a partire dai primissimi minuti.

    Per fare un po' d'ordine nella trama, Faber, mentre è infiltrato a Londra, riceve l'importante incarico di far capire alla Germania nazista se l'attacco decisivo degli alleati sarà a Calais o in Normandia, notizia che potrebbe decidere le sorti del conflitto stesso. L'Ago riesce a scoprire e a provare dello sbarco in Normandia, ma il problema è ora comunicare il tutto senza farsi scoprire, e, secondo gli ordini di Hitler, deve farlo di persona, tornando a Berlino.

    Una serie di eventi lo porterà ad essere inseguito dal duo Godliman e Boggs, per conto di Churchill stesso, per sventare la fuga di notizie così importanti dal paese.

    Il destino di Faber s'incrocerà con quello di Lucy, una giovane sposa, il cui marito perse le gambe il giorno prima di partire per la guerra in un incidente stradale, David, che dall'incidente perderà ogni voglia di vivere una vita piena, volendosi ritirare in un'isolotto sperduto della Scozia, l'Isola della Tempesta, ove si occuperà di allevare animali e bere col guardiano del faro per buona parte della giornata, trascurando la moglie e il figlio, unici altri abitanti dell'isola.

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    I personaggi secondari, anche quelli importanti, sono totalmente ai margini, come Godliman (Ian Bannen) e Boggs, che praticamente sul libro hanno un capitolo dedicato alle loro indagini ogni capitolo dedicato allo sviluppo della storia di Faber (sono tre storie distinte Faber, Godliman/Boggs e Lucy/David, che nel finale si intrecciano), nel film il primo appare saltuariamente, senza raccontarci chi sia o perché sia lui a seguire le indagini, e limitandosi semplicemente a qualche battuta, il secondo manco esiste.

    Venendo a Lucy (la Nelligan) e David, lei brava, piuttosto credibile nel ruolo, ma ha più o meno lo stesso problema che ha Sutherland, cioè un ottimo personaggio risicato e striminzito nel passaggio da libro a film, che quindi perde scene vitali per strutturare il suo carattere e i suoi pensieri, oltre che i suoi modi di agire:

    Belin, vero che si tratta di una donna depressa e delusa dal cambiamento del marito, quindi insoddisfatta e pronta a scoppiare, ma nel libro un po' di resistenza la pone e un po' di titubanza ce l'ha, passano conversazioni e conversazioni prima di aprirsi a Faber. Nel film invece si passa dalla cena al drink al letto nel giro della stessa serata e di poche inquadrature, insomma, alla faccia della repressione sessuale...


    David (Christopher Cazenove) invece m'è parso un po' forzato, è un personaggio difficile, irascibile, scontroso e indelicato, cambiato profondamente dal suo incidente, un leone ferito che non riesce a riprendersi la sua vita, coinvolgendo quindi moglie e figlio, che qui però non mi è piaciuto, non è reso come meriterebbe, ed anche lui, davvero poche battute per poter spiccare.

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    Chiudo con Marquand, regista che non annovera grandi capolavori tra i suoi lungometraggi, mediamente film poco più che discreti, niente di imperdibile, se non, attenzione attenzione, per chi non lo sapesse, si tratta del regista scelto per dirigere l'Episodio VI di Star Wars, Il Ritorno dello Jedi, film chiaramente d'immenso successo, e forse anche uno dei più riusciti della fortunata saga di George Lucas. Qui non mi sembra comportarsi troppo male, come mi ritrovo a dire, credo che il problema di fondo sia soprattutto nell'adattamento della trama e nella scelta delle scene e delle battute. Se posso, trovo che avrebbe potuto rendere in qualche modo di più la suspense di certi momenti, e indugiare di più su certi aspetti. Ecco, è una storia che, parlando per assurdo, credo sarebbe stata perfetta se "raccontata" da Hitchcock (grazie al piffero, diranno alcuni), ma sono convinto che ne avrebbe tirato fuori un lavoro quantomeno all'altezza del libro.

    Insomma, quello che potenzialmente potrebbe essere davvero un grandissimo film, ma che a mio parere patisce tremendamente il paragone col romanzo, e ne esce con gli occhi neri e senza denti, KO tecnico alla prima ripresa. Ripeto, una buona pellicola, godibile, specie se non si è letto il libro, se lo avete fatto non aspettatevi quel livello d'opera.
     
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3 replies since 3/10/2013, 18:15   156 views
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