Corpo Celeste

Alice Rohrwacher - 27 maggio 2011

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    Corpo Celeste

    locandina

    Un film di Alice Rohrwacher. Con Yle Vianello, Salvatore Cantalupo, Pasqualina Scuncia, Anita Caprioli, Renato Carpentieri, Monia Alfieri, Licia Amodeo, Maria Luisa De Crescenzo, Gianni Federico, Marcello Fonte, Carmelo Giordano, Paola Lavini, Anna Scaglione, Angelo Tronchese, Maria Trunfio.

    Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 98 min. - Italia 2011. - Cinecittà Luce uscita venerdì 27 maggio 2011.


    CITAZIONE
    Marta ha 13 anni ed è tornata a vivere alla periferia di Reggio Calabria (dove è nata) dopo aver trascorso 10 anni in Svizzera. Con lei ci sono la madre e la sorella maggiore che la sopporta a fatica. La ragazzina ha l'età giusta per accedere al sacramento della Cresima e inizia a frequentare il catechismo. Si ritrova così in una realtà ecclesiale contaminata dai modelli consumistici, attraversata da un'ignoranza pervasiva e guidata da un parroco più interessato alla politica e a fare carriera che alla fede.
    Alice Rohrwacher debutta alla regia di un lungometraggio con una prova che testimonia della sua abilità nel dirigere attori e non attori, garantendo quella naturalezza che per un film come Corpo celeste è una qualità indispensabile. Deve infatti sostenere la veridicità di una condizione di degrado culturale e ambientale locale con il massimo possibile di verosimiglianza. Perché il film della Rohrwacher si colloca come un Gomorra della spiritualità in cui (forse casualmente forse inconsciamente) proprio uno degli attori di quell'opera interpreta il ruolo di un parroco desolatamente impermeabile a una fede vissuta a capo di una comunità culturalmente fatiscente. In essa si aggira la piccola Marta, adolescente in formazione che solo nella madre sembra trovare un'amorevole comprensione. Tra balletti di bambine ispirati alla peggiore tv, frasi del catechismo deprivate di qualsiasi senso grazie a una catechista incolta ma volonterosa e vescovi e loro segretari dal volto grifagno o dallo sguardo raggelante, Marta va verso la Cresima attraversando dei gironi spiritualmente infernali in cui non manca neppure un sacrestano lombrosianamente così pericoloso da annegare gattini appena nati. Un appiglio affinché una sua possibile fede possa non essere totalmente dissolta nell'acido muriatico di un'insipienza eretta a sistema potrebbe venirle da un anziano e isolato sacerdote che le fa conoscere la 'follia' di Cristo.
    Ciò che non convince nella sceneggiatura (a differenza di film come Cosmonauta e I baci mai dati sicuramente non teneri con la Chiesa) è la compressione dell'ottica. Noi conosciamo Marta solo per quanto attiene la sua vita in casa (in misura minore) e la sua attività in parrocchia. Come se il Catechismo per una ragazzina di 13 anni fosse oggi pervasivo come per un'educanda in un collegio di inizio Novecento. Marta non sembra avere altre occasioni di vita o di relazione sociale (la scuola ad esempio?). Non avendo esperienza diretta della realtà calabra che Rohrwacher ha voluto portare sullo schermo non ci si può permettere di negarne la verosimiglianza. Si può solo constatare che, per fortuna, il mondo ecclesiale italiano è molto più complesso e articolato.

    Giancarlo Zappoli

    fonte MYmovies

    Trailer:
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  2. Hannibal Lecter
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    Grazie per la scheda. HO visto ieri sera questo film e mi ha molto colpita: conoscevo la sorella della regista, la piu' fmaosa Alice, solitamente interprete di film italiani particolarmente drammatici: ho scoperto piacevolmente sua sorella, ALba alla regia di questo film che e' davvero un pugno allo stomaco in certi momenti, una periferia particolarmente degradata, una ragazzina di 13 anni, che torna dopo anni all'estero in un paese dove tutto e' allo stato di degrado, con una famiglia che poco si cura di lei, e alle prese con mille dubbi e inquietudini proprie dell'eta' stessa, tra le quali l'arrivo della prima mestruazione che la cogliera' sola, spaventata , in un luogo per lei estraneo in balia di estranei ad affrontare questo delicato momento e in piiu' un paese dove tutto e tutti vorrebbero copiare dei modelli sociali glitterati come solitamente si vede alla tv...la ragazzina deve affrontare la Cresima, in balia di compagni a cui non importa nulla del sacramento e della religione nonche' di una insegnante di catechismo che ce la mette tutta ma insegna la dottrina in un modo davvero insolito: insomma, la ragazzina si accorgera' presto che quel paese sperduto e degradato ben poco ha di mistico, le persone che lei crede piu' vicine alle regole del Vangelo che tentano di insegnare sono in realta' vittime di stereotipi e modelli sociali tipici della televisione, a cominciare dal parroco, molto poco parroco e molto attivo politicamente, la ragazzina si accorgera' da piccole cose che realta' ha trovato tornando alla sua casa natia e soprattutto si accorgera' di quanto le persone possano essere false e bigotte. MOmenti di grande drammaticita' in un film delicato e commovente, che consiglio di vedere.
     
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1 replies since 22/8/2013, 11:34   91 views
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