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La sciamana
La sciamana è un film del 1996, diretto da Andrzej Zulawski. Il film, presentato ed acclamato al Festival di Venezia 1996, è stato pesantemente criticato in patria e divenuto oggetto di scandalo, a causa del contenuto ritenuto oltraggioso verso i valori cristiani, estremamento violento e pornografico. Il regista è stato accusato di aver manipolato a suo piacimento l'esordiente Iwona Petry e di averla costretta a girare le scene più spinte contro la sua volontà.
Titolo originale: Szamanka
Lingua originale: polacco
Paese di produzione: Polonia, Francia, Svizzera
Anno: 1996
Durata: 110 min
Genere: erotico, drammatico, mistero
Regia: Andrzej Zulawski
Sceneggiatura: Manuela Gretkowska
Fotografia: Andrzej Jaroszewicz
Montaggio: Wanda Zeman
Musiche: Andrzej Korzynski
Interpreti e personaggi
Boguslaw Linda: Michal
Iwona Petry: L'Italiana
Piotr Machalica: Padre di Anna
Agnieszka Wagner: Anna
Pawel Burczyk: Marcin, amico dell'Italiana
Tomasz Piernasz-Strus: Padre dell'Italiana
Piotr Wawrzynczak: Il prete, fratello di MichalCITAZIONEUna ragazza misteriosa e senza nome, soprannominata l'Italiana, arriva a Varsavia con l'intento di frequentare l'università. Michal, un docente di antropologia, le subaffitta una casa e dal momento del loro primo incontro, quasi posseduti da qualcosa di sovrannaturale, instaurano una rovente relazione sessuale. Il giorno dopo l'incontro con l'Italiana, Michal ed alcuni collaboratori rinvengono in un cantiere il corpo mummificato di un uomo, risalente a più di tremila anni prima; Michal, dopo attenti studi, si convince che la mummia che hanno trovato sia riconducibile a quella di uno sciamano di un'antica tribù e decide di dedicarsi con anima e corpo alla scoperta della cause della sua morte. La ricerca della verità si fa, con il passare dei giorni e delle settimane, sempre più ossessiva, maniacale, trovando sfogo soltanto nel rapporto con L'Italiana, in una relazione fisica sempre più violenta ed eccessiva che sconvolgerà la mente di Michal e rivelerà la vera natura della ragazza.
Fonte WikipediaTrailer
Edited by lola92 - 13/5/2018, 21:24. -
Frankenstein..
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Questo è il primo film che vedo di Zulawski.
In verità non so dire se mi sia piaciuto o meno, è un film particolare e difficile da comprendere, infatti credo che lo guarderò per la seconda volta.
L'ho trovato abbastanza pesante anche se non lo giudicherei in modo negativo per questo. Va al limite del grottesco; un attimo sembra tutto normale, un attimo dopo è il delirio più totale.
E' difficile da reggere, mischia la pornografia con delirio, religione, con la profondità, la violenza, la follia. Tutto quest'insieme non prova per niente piacere, ma malessere.
La colonna sonora che va e viene, molto fastidiosa ma necessaria.
Un amore che diventa ossessione, un'ossessione che potrebbe distruggere.
Nel film non viene mai menzionato il nome della protagonista, si conosce solo il suo soprannome: "l'italiana". Ma non verrà chiamata mai così. E' una donna completamente folle! Mi è piaciuta tanto l'interpretazione di Iwona Petry, una brava e bella attrice, peccato che non ha avuto successo!
Sicuramente questo film abbastanza particolare e scandaloso in molti sensi, non è per tutti. A me ha colpito molto e ho intenzione di guardare altro di Zulawski, voglio conoscere il suo cinema.
Questo film è interessante e mi ha colpito più positivamente che negativamente, quindi lo consiglio! E' da vedere!. -
.A me ha colpito molto e ho intenzione di guardare altro di Zulawski, voglio conoscere il suo cinema.
Allora guarda Possession. -
Frankenstein..
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Oh grazie, lo farò di sicuro! . -
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Questo è il secondo film di Zulawski che vedo ed è folle come il primo (Possession). Per quanto riguarda il genere: io non lo definirei strettamente erotico: certo ci sono le scene di sesso, di fellatio, eccetera (è tutto simulato, non ci sono scene pornografiche) e sono parecchie, però a parte una o due, non sono molto "eccitanti". Nel senso che chi volesse vedere questo film con la stessa mentalità/finalità con cui vedrebbe un film per esempio di Tinto Brass rimarrebbe deluso
Il sesso è sola una parte della follia della vita della protagonista e del film: ci sono anche violenza (corposa), i rapporti malati, il degrado di cui l'italiana (Iwona Petry) si circonda e si nutre.
Parliamo della protagonista: senza nome, frequentemente in preda a crisi isteriche, scontrosa (irrigidisce i muscoli del volto ogni volta che incontra un uomo), si muove con movimenti scattanti e nervosi, di pochissime parole. Di lei il suo amante dice: "Tu mangi, scopi e dormi soltanto. Sei come una macchinetta". D'altronde c'è da dire che viene trattata da tutti, dalla madre agli uomini che incontra fino al suo amante, come una poco di buono/ pezzo di carne ignorante e decerebrata, la sua salute mentale non può che risentirne.
L'esordiente Petry è molto brava a rendere questo personaggio e il suo squilibrio psichico, certo però il confronto con Isabelle Adjani nel ruolo dell'isterica in Possession sarebbe ingiusto. L'Adjani è totalmente naturale e sembra veramente da rinchiudere, la Petri non da questa impressione, ma è comunque convincente per me.
Poi c'è un aspetto molto importante del film: la spiritualità. Michal, amante de L'italiana, è un antropologo che sta studiando la mummia di uno sciamano vissuto 2500 anni fa. Ne rimane talmente affascinato che non pensa ad altro e cerca di coinvolgere nella sua ossessione anche la giovane (la quale ha tentato di stuprare appena incontrata, ricordiamo).
Da un lato abbiamo così la razionalità dell'uomo, che sfocia in ossessione, dall'altra l'istintualità della donna, che con il suo gesto estremo tenta di appropriarsi del genio del proprio amato, fondendolo con il proprio spirito. Non ci avete capito nulla? Vedetelo e vi sarà chiaro.
Oltre al contrasto cervello-spirito, c'è quello uomo-macchina (la protagonista studia ingegneria idraulica, anche se non va mai a lezione).
Questo film ha accresciuto la mia misandria, ma mi è piaciuto, forse perchè ho un debole per i personaggi femminili schizzati e disadattati. Fotografia non eccelsa, ma bella. Colonna sonora interessante, dura.
Lo consiglio, ma non come film erotico, ma come film complesso, per riflettere..