Evilenko

Anno 1984. Un insegnante di una scuola elementare sovietica di Kiev, Andrej Romanovic Evilenko, alla fine della lezione ha una discussione con una sua alunna, che definisce una "troia" (durante la lezione aveva alzato la gonna facendosi vedere da un compagno di classe). Dopo la discussione Evilenko si cala i pantaloni e, in mutande, descrive i suoi genitali come "capaci di parlare" se stimolati. La bambina pensa che il professore sia impotente e lo deride, ma come ritorsione questi cerca di violentarla; la bambina però lo ferisce e fugge avvertendo il preside dell'istituto, che licenzia il professore. A quel punto Evilenko inizia la propria follia omicida: tramite l'inganno e l'ipnosi, uccide e mangia bambini per tutta l'Ucraina e successivamente nell'Unione Sovietica. Sulle sue tracce indaga la squadra di polizia comandata dal commissario Lesiev, che però è del tutto impotente perché, nonostante l'assassino lasci tracce di sperma, esso è dello stesso tipo di quello di molti altri indiziati. Un soldato, mentre sorveglia un sobborgo di Mosca, coglie casualmente Evilenko in flagrante mentre uccide e mangia una bambina, ma viene ipnotizzato. La polizia, dopo aver richiamato alcuni presunti colpevoli (tra cui Evilenko), interroga la guardia chiedendogli di indicare la persona che ha visto ma è intontito e non riesce a capire chi sia indicando tutti i sospettati (tra l'altro non riesce a distinguere Evilenko poiché durante il riconoscimento indossa gli occhiali, che toglie sempre durante gli omicidi). Durante il riconoscimento e l'interrogatorio con la polizia, Evilenko, essendo impotente (si eccita solo quando uccide), non può fornire un campione di sperma per l'analisi e viene perciò messo in stato di fermo e condotto da un soldato in cella; nel corridoio del carcere, però, corrompe il soldato che lo stava scortando e scappa, all'insaputa di tutti.