Hunger

Steve McQueen - 2008

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    Hunger



    DATA USCITA: 27 aprile 2012
    GENERE: Drammatico
    ANNO: 2008
    REGIA: Steve McQueen
    SCENEGGIATURA: Steve McQueen, Enda Walsh
    ATTORI: Michael Fassbender, Liam Cunningham, Stuart Graham, Lalor Roddy, Liam McMahon, Laine Megaw, Brian Milligan, Helena Bereen
    FOTOGRAFIA: Sean Bobbitt
    MONTAGGIO: Joe Walker
    PRODUZIONE: Blast! Films, Channel Four Films, Film4,
    DISTRIBUZIONE: BIM Film
    PAESE: Gran Bretagna
    DURATA: 96 Min

    CITAZIONE
    Il film racconta della rivolta attuata nel carcere nordirlandese di Maze all’alba degli anni Ottanta, quando i detenuti dell’IRA, per costringere il governo inglese a dargli lo status di prigionieri politici, diedero prima il via d uno sciopero dell’igiene e successivamente, per iniziativa di Bobby Sands, ad uno sciopero della fame che portò alla morte dello stesso Sands e di altri nove detenuti.

    fonte ComingSoon

    Trailer


    Video



    Edited by Sidney - 24/10/2015, 23:06
     
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  2. ]Renzo
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    grazie! grazie davvero di averlo messdo!!! e da un mese che ho scoperto che uscirà in Italia e per vederlo potrei vendere i miei genitori come nani da giardino.
    dello stesso regista ho visto anche "Shame" e posso dire 2 cose per adesso:

    a) ho sempre preferito più la sceneggiatura, ma lui mi sta facendo capire che vale la pena essere registi

    b) credo che lui si stia specializzando nei film sullo scontro tra forza di volontà contro i "vizi" e la "tentazione" ( "shame" la tentaazione del sesso, qui la tentazione del cibo ). Ma di questo ho solo visto il trailer per ora, le mie sono solo supposizioni
     
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    Sembra veramente un bel film, il regista tratta sempre degli argomenti molto interessanti e mai banali.
     
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  4. Hannibal Lecter
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    L'ho visto ieri sera, devo dire che la accoppiata Steve MCQueen.-Fassbender funziona davvero alla grande. Il film e' davvero un pugno allo stomaco, e' durissimo, in certe scene forse anche disturbante, ma Fassbender e' splendido in questo ruolo cosi drammatico e difficile, sembra vera la sua cronaca di morte. Uno dei film sull'ambiente carcerario piu' belli che abbia visto, in certi momenti forse lento, per via di lunghi silenzi, minuti interminabili dove c'e' l'assoluto silenzio pero' Steve McQueen fa parlare le immagini, soffermandosi per minuti su dettagli che possono sembrare insignificanti ma che da soli fanno il film:poi gia' conosciamo che questo regista e' fatto cosi, e' spesso lento nei suoi film, come accadde anche in Shame ma, a parte questo, un film durissimo e commovente che consiglio agli amanti del genere...in pratica la cronaca di un martirio. Da vedere
     
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    Bellissimo film..un esempio di cinema inteso come vera e propria arte. Non sono i dialoghi che fanno il film, ma le inquadrature, ogni singola scena trasmette qualcosa. Dalla prima si capisce subito l'atmosfera che regnerà poi per tutto il film...Grande McQueen!
     
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  6. Madian
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    Ho spesso sentito parlare di Hunger, un film "da vedere", di quelli che ti segni e prima o poi recupererai. Ora, lasciando stare il fatto che la mia lista di film da recuperare sia infinita, o quasi, devo ammettere che pur avendo sentito citare Hunger a più riprese, non mi ero mai soffermato sul capire di cosa trattasse. Una volta scelto per il Cinepropositi ho letto quelle due-tre righe di trama che si leggono qua e là, ed ho giusto capito che fosse ambientato in Irlanda del Nord e parlasse di un membro dell'IRA. Mi ero giusto perso il piccolo dettaglio che fosse una storia vera, che trattasse della prigionia del suddetto rappresentante dell'IRA, di molti suoi compagni e delle numerose proteste che attuarono nei confronti del governo britannico e del primo ministro Margaret Thatcher, e che non fosse un film propriamente "leggero", come si suol dire (che poi, a dire il vero, è andato giù abbastanza liscio, sono le tematiche ad essere pesanti, non la narrazione, che a volte può forse risultare lenta per i motivi che vedremo più avanti, ma in fin dei conti scorre via piuttosto bene).

    Bene, senza fare la lezioncina di storia che può magari risultare noiosa, voglio però riassumere la situazione, giusto per far capire di che stiamo parlando: in pratica nell'Ulster, ovvero l'Irlanda del Nord, convivono protestanti unionisti che si sentono "britannici" e cattolici repubblicani che si sentono "irlandesi", quindi, l'isola d'Irlanda è stata divisa ufficialmente nel 1921 in nord e sud, ma nel nord i cattolici repubblicani venivano discriminati dalla maggioranza protestante e a partire dalla metà degli anni '60 gli scontri tra le due fazioni sfociarono in quelli che verranno conosciuti come i "Troubles", ovvero il conflitto nordirlandese che portò a migliaia di morti fino ancora agli anni '90; la situazione precipita nel 1976, quando il governo britannico abolisce lo status di "prigioniero politico" concesso fino a quel momento ai detenuti paramilitari, rendendoli a tutti gli effetti criminali come gli altri.

    E' in questo ambiente che ci troviamo e veniamo a conoscere i detenuti del carcere di Maze: Davey Gillen (Brian Milligan), Gerry Campbell (Liam McMahon) e soprattutto Bobby Sands (Michael Fassbender), leader del gruppo, che sarà al centro delle proteste denominate "blanket protest", cioè il rifiuto ad indossare gli abiti da carcerati e quindi, non potendo usare i propri abiti civili, l'utilizzo esclusivo di una coperta come indumento, "dirty protest", ovvero il rifiuto all'igiene, lo smettere di lavarsi, non farsi più barba e capelli e addirittura il ricoprire dei propri escrementi le intere celle, fino ad arrivare alla protesta che darà il nome al film, l'"hunger strike", cioè lo sciopero della fame, di cui Bobby Sands si renderà primo protagonista.

    504_Filmw_Hunger_original

    Steve McQueen decide di raccontare le nefandezze di questa storia... mostrandole, e quindi dà enorme spazio alle scene, alle inquadrature, riducendo al minimo i dialoghi e dicendoci, praticamente, tutto ciò che ci vuole dire con le immagini, riunendo tutte le motivazioni e i pensieri del protagonista in due lunghi piani sequenza posti a metà film, in cui, contrariamente a quanto accade nella prima e nell'ultima parte della pellicola, il protagonista parla e discute con Padre Dominic Moran (Liam Cunningham), spiegando i suoi perché e dandoci un quadro più preciso della vicenda. Di forte impatto l'interpretazione di Fassbender, che si trova, per l'appunto, a concentrare praticamente tutte le sue battute in due scene assieme a Cunningham, e poi a mostrare la sua determinazione e la sua sofferenza tramite gesti, immagini e tramite la naturale decadenza del proprio fisico e della propria mente, dovuta alla mancanza di alimentazione, nel resto del film.

    Sono quindi fondamentali i dettagli, inquadrature scelte settorialmente per raccontare l'agonia di Sands nella parte finale del film e per evidenziare il dramma delle proteste e della prigionia nelle scene iniziali. Ad esempio il film inizia seguendo scorci di vita di una delle guardie carcerarie, sono frequenti le inquadrature sulle sue nocche insanguinate, ci viene mostrato l'uomo che cerca sollievo bagnando i pugni nell'acqua, ma fino ad un certo momento non ci viene mostrato perché. Vediamo dei grassi vermoni che si trascinano vicino a Campbell mentre dorme nella sua cella, o vediamo i mille modi in cui i detenuti si passano messaggi di nascosto, o ne ricevono dai parenti durante le visite; vediamo gli scudi degli agenti anti-sommossa che vengono percossi dagli sfollagente, inquadrature sul sangue sparso dai carcerati o sulle urine riversate dagli stessi detenuti nel corridoio del braccio della loro ala, in segno di protesta.

    29%2BHunger%2B(2008)

    Insomma, è un film piuttosto forte, in cui il regista prende delle decisioni nette e audaci, come la suddivisione marcata dei dialoghi, già sottolineata precedentemente, come il mostrarci Fassbender praticamente solo da metà film, o poco prima, o come il fatto che i drammi dell'"hunger", della fame, ci vengano mostrati solo negli ultimi minuti, e praticamente in silenzio.
    Sinceramente non mi sento di definirlo un film sulla fame, come il titolo poi suggerisce. E' vero, il protagonista muore di fame e stenti (mi permetto di scriverlo senza spoiler in quanto fatto realmente accaduto), ci vengono mostrati i problemi che si trova ad affrontare durante la sua agonia, ma è tutto concentrato negli ultimi minuti, 2/3 del film se non 4/5 parlano di come si è arrivati a quello, e va benissimo, forse avrei cambiato il titolo, o avrei dedicato più spazio a quei 66 giorni durante i quali Bobby Sands decise di non mangiare più, per convincere il primo ministro Thatcher a rivedere le sue decisioni.

    Ad ogni modo, è il primo lungometraggio di Steve McQueen, che ho, poi, apprezzato enormemente in 12 anni schiavo, e di cui prima o poi recupererò Shame. Non ho notizie di suoi futuri progetti, intendo sempre riguardo lungometraggi, ma sono proprio curioso di cosa altro potrebbe tirare fuori. Fino a questo momento si è occupato, come già sottolineato in questo topic, di temi piuttosto forti, vedremo se seguirà questo filone narrativo.
    Su Fassbender poco da dire, attore che ormai ci ha abituato a prestazioni di alto livello in ogni suo film, indipendentemente dalla parte che gli tocca. Attendo Assassin's Creed, Steve Jobs e MacBeth. In Hunger gli altri attori onestamente hanno parti molto marginali, anche se ad esempio Cunningham dialoga molto bene con Fassbender per 20 minuti buoni, ma poi sparisce, ed anche se gli altri due carcerati che ci vengono mostrati compaiono a lungo nella prima parte del film, ma senza dire molto.

    In fin dei conti, mi sento di consigliarlo? Assolutamente sì, un ottimo lavoro da parte di McQueen e Fassbender, ma non è di certo un film spensierato da guardare in leggerezza, sapete a cosa andate incontro ;)

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    Bellissimo film, molto duro.
    Mc Queen mi piace molto. Anche se dei tre film che ha fatto il mio preferito rimane Shame.
     
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  8. ]Renzo
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    Non lo considero "duro", piuttosto lo considero SINCERO.
    Per me i sui film non sono in 2D, ma in 7 D ( 2D + 5 sensi ). I suoi film si vivono veramente.
     
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    Dopo un primo tentativo fallito mi sono fatta coraggio ed ho visto il film fino alla fine.
    Certe scene sono veramente crude e violente, mi ha disturbata anche solo vedere in quali condizioni vivessero i detenuti.
    Il contrasto tra l'infinito silenzio della vita dei carcerati e l'assordante rumore durante le violenze da loro subite da parte delle guardie non ha poi di certo aiutato ad alleggerire la tensione.
    Per non parlare degli ultimi 30 minuti, da quando ha inizio lo sciopero della fame. La trasformazione fisica di Fassbender è impressionante, io non so quanti chili abbia perso per poter girare queste scene, ma ho seriamente temuto per lui nonostante sapessi che ora stia meglio che mai :lol:

    Non credo sia un film per tutti, complice anche il fatto che l'unico vero dialogo a cui assistiamo sia quello tra il protagonista ed un prete, una scena lunga una ventina di minuti, senza alcuno stacco e movimento della telecamera, per il resto sono "solo" immagini (non che questo mi sia dispiaciuto, anzi!)
    Comunque sia ne consiglio la visione, è un bel film, anche se a mio parere non quanto Shame.
     
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