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The White.
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Morte a Venezia
GENERE: Drammatico
ANNO: 1971
REGIA: Luchino Visconti
SCENEGGIATURA: Luchino Visconti, Nicola Badalucco
ATTORI: Dirk Bogarde, Silvana Mangano, Bjorn Andersen, Romolo Valli, Mark Burns, Nora Ricci, Marisa Berenson, Carole André, Franco Fabrizi, Leslie French, Antonio Apicella, Sergio Carfagnoli
FOTOGRAFIA: Pasqualino De Santis
MONTAGGIO: Ruggero Mastroianni
MUSICHE: Gustav Mahler
PRODUZIONE: MARIO GALLLO PER LA ALFA CINEMATOGRAFICA, ROMA, ALFA CINEMATOGRAFICA (ROMA) PRODUCTIONS EDITIONS CINEMATOGRAPHIQUE FRANCAISES (PARIS)
DISTRIBUZIONE: DEAR INTERNATIONAL - WARNER HOME VIDEO (GLI SCUDI)
PAESE: Italia
DURATA: 135 Min
FORMATO: PANAVISION TECHNICOLORCITAZIONENel 1910 Gustav von Aschenbach, un musicista cinquantenne fisicamente logorato e spiritualmente inquieto, giunge da Monaco a Venezia per un periodo di riposo. Nell'albergo di lusso nel quale alloggia, l'artista incontra un giovanetto polacco dai lineamenti efebici, Tadzio, che ai suoi occhi sembra incarnare quell'ideale di bellezza eterea cui ha tentato faticosamente di dare espressione nelle sue creazioni artistiche. Pur senza conoscerlo nè rivolgergli mai la parola, von Aschenbach sente nascere sempre piu' nel suo cuore sentimenti che vorrebbe reprimere. Nel frattempo un'epidemia di colera invade la città lagunare; von Aschenbach decide di ripartire immediatamente alla volta di Monaco, ma un banale disguido relativo alla spedizione del suo bagaglio lo induce a rinviare momentaneamente la partenza. Sulla spiaggia del Lido incontra ancora una volta Tadzio. Mentre è assorto nella contemplazione del giovane, il maturo artista, stroncato dal suo male, muore.
fonte ComingSoonTrailer
Edited by Angelica90 - 2/11/2015, 09:25. -
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Purtroppo non ho ancora letto il romanzo di Thomas Mann (ma rimedierò), per cui non posso fare raffronti tra film e libro. Ma considero il film un capolavoro, per la capacità di esprimere in tutti gli aspetti l'interiorità del protagonista, i suoi dubbi, il suo fervore nel portare avanti una determinata concezione estetica, la rivisitazione dei drammi del suo passato, l'invaghimento per il giovane Tadszo, in cui vede realizzata la sua visione di Bello Ideale, il misterioso gioco di sguardi che intrattiene con lui. Bellissime le fotografie di Venezia, quel raffinato clima alto-borghese tipicamente a cavallo tra '800 e '900, e anche ben trasmesso il clima di progressiva angoscia del protagonista per l'avvento dell'epidemia del colera, che fintanto che si cerca di occultare da parte dell'autorità sembra rivestirsi del fascino del mistero, esprimente una negatività incombente ma non ancora così esplicita. .