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The White.
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Giovani, carini e disoccupati
Titolo originale Reality Bites
Paese USA
Anno 1994
Durata 99 min
Genere commedia
Regia Ben Stiller
Sceneggiatura Helen Childress
Produttore Danny DeVito
Michael Shamberg
Fotografia Emmanuel Lubezki
Montaggio Lisa Churgin
Musiche Karl Wallinger
Interpreti e personaggi
Winona Ryder: Lelaina Pierce
Ethan Hawke: Troy Dyer
Ben Stiller: Michael Grates
Janeane Garofalo: Vickie Miner
Steve Zahn: Sammy Gray
Joe Don Baker: Tom Pierce
Swoosie Kurtz: Charlane McGregor
John Mahoney: Grant Gubler
Susan Nerfleet: Helen Anne Pierce
Harry O'Reilly: Wes McGregor
James Rothenberg: Rick
Eric Stuart: Damien
Renée Zellweger: TamiCITAZIONELelaina, aspirante regista, lavora a un documentario sulla vita, i sogni, le aspettative e gli amori della sua generazione. Lelaina e Troy si amano ma non se lo dicono, Vickie fa la commessa e vive nel terrore dell'AIDS, Sammy cerca il modo di dire ai suoi che è gay.
Fonte: WikipediaTrailer
Edited by Viky017 - 14/1/2015, 13:03. -
Lacrymosa.
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Mi era piaciuto.. . -
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Pare che sia il manifesto della Generazione X (almeno quella americana) e forse è questo il problema per me. Infatti i dialoghi non sono male, solo che nel triangolo amoroso (su cui ruota praticamente il plot) dovrei patteggiare per Troy, l'idealista, invece lo trovo terribilmente antipatico e saccente e gli preferisco di gran lunga Michael, lo "yuppie" magari meno colto, ma che sa ciò che vuole e sa come ottenerlo. Sarà che Ben Stiller (Michael) in questo film lo trovo tanto carino, però volevo solo dire a Troy: "Ma smettila. E lavati i capelli!" Insomma ho trovato gli amici di Lelaina tra lo scialbo e l'irritante. Leilana stessa dice poco, sì, un atto di ribellione, però alla fine anche lei è abbastanza una lagna (con la carta di credito di papà che tira fuori alla bisogna, quando le cose si mettono male). Winona Ryder ci mette il suo bel faccino e una recitazione abbastanza buona, però da sole non bastano per farmi empatizzare con il personaggio. Probabilmente è un film fortemente generazionale, dunque ciò che poteva fare empatizzare i ventenni universitari o neolaureati di allora con i personaggi, con quelli di oggi funziona da repellente.
PS: Una nota amara: se erano disoccupati allora, figuriamoci oggi....