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lionel hutz.
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Brick - Dose mortale
Titolo originale: Brick
Paese: USA
Anno: 2005
Durata: 110 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: drammatico, thriller
Regia: Rian Johnson
Sceneggiatura: Rian Johnson
Casa di produzione: Bergman Lustig Productions
Fotografia: Steve Yedlin
Musiche: Nathan Johnson
Scenografia: Jodie Lynn Tillen
Costumi: Michele Posch
Interpreti e personaggi
* Joseph Gordon-Levitt: Brendan Frye
* Nora Zehetner: Laura
* Lukas Haas: The Pin
* Noah Fleiss: Tugger
* Matt O'Leary: The Brain
* Emilie de Ravin: Emily Kostich
* Noah Segan: Dode
* Richard Roundtree: Assistant V.P. Gary Trueman
* Meagan Good: KaraCITAZIONEBrendan č uno studente come tanti di un'High School californiana. Un giorno riceve una telefonata dalla sua ex ragazza Emily la quale dopo poco scompare e viene ritrovata cadavere. Inizia cosė l'investigazione di Brendan nel sottobosco scolastico tra spacciatori di droga, una ricca e misteriosa coetanea e la seducente leader del gruppo teatrale Kara.
fonte mymovies.itTrailer
Edited by Viky017 - 5/11/2014, 16:42. -
alex 2.
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buongiorno a tutti sono alex srei felice di registrarmi su questo sito
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Molto carino questo film. Mi è piaciuta molto l'interpretazione di Joseph Gordon Levitt, nella parte del protagonista, solitario ed indipendente, ma innamoratissimo della sua ex al punto di entrare in un giro pericoloso. La scena finale poi lascia un pò interdetti, voi che l'avete visto, come l'avete interpretata?
Edited by lola92 - 16/9/2017, 11:35. -
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Ripensando per caso a questo film dopo molti anni che l'ho visto la prima cosa che mi balza alla mente è il suo stile particolare, un noir ambientato ai giorni nostri, negli anni del liceo, con degli attori molto giovani.
Penso che nel suo genere se non unico, sia alquanto raro, in questo senso, non credo esistano molti film noir (che seguano così strettamente il canone classico) con protagonisti adolescenti.
Ci sono tutti gli elementi tipici: un detective improvvisato, come protagonista, che investiga su un crimine, un omicidio; la femme fatale; l'eroe solitario (o quasi) e disilluso -sempre il protagonista- e la sua discesa in un mondo squallido e pieno di ombre, quello della malavita; l'uso dei flashbacks.
Tutto questo accompagnato da un'estetica moderna (nel 2005), con colori chiari e freddi e inquadrature ampie e un forte senso di straniamento che pervade l'insieme, facendoti chiedere più volte in che epoca ci si trovi -nonostante l'abbigliamento moderno (tranne nel caso di Nora, che sembra uscita proprio dagli anni '40)- e come il protagonista (e noi con lui) sia potuto finire così velocemente in un mondo malato ed estraneo, che invece si cela a pochi passi dalla sua vita di tutti i giorni e l'ha sempre sfiorato, senza che se ne rendesse conto.
Ripeto, bravissimo e affascinante Joseph Gordon-Levitt.
Edited by lola92 - 17/9/2017, 10:19.