La conversazione

Francis Ford Coppola - 1974

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  1. lionel hutz
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    La conversazione



    Un film di Francis Ford Coppola. Con Gene Hackman, Robert Duvall, Frederic Forrest, John Cazale, Harrison Ford. Cindy Williams, Allen Garfield, Michael Higgins, Elizabeth MacRae, Teri Garr, Mark Wheeler, Robert Shields, Phoebe Alexander.

    Titolo originale The Conversation. Drammatico, durata 117 min. USA 1974.


    CITAZIONE
    Harry Caul è una "spia telefonica" maestro nel captare, con le sue avveniristiche apparecchiature, le conversazioni di uomini politici, industriali, divi famosi. È talmente immerso nel suo mondo di microfoni e di nastri registrati da non vedere, da non capire. Un giorno intercetta i colloqui di due giovani amanti e si convince che il marito di lei, un industriale, voglia ucciderli. Mentre si chiede se non è meglio avvertire la coppia, chi viene fatto fuori è il marito, dai due infernali giovanetti, che hanno anche scoperto Harry e lo tengono sotto l'incubo di una rappresaglia.

    fonte MYmovies

    Trailer



    Edited by Angelica90 - 29/2/2016, 09:36
     
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  2. Arch Stanton
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    Signori, questo E' il film di spionaggio per eccellenza.
    Da notare l'interpretazione di Cazale.. mai sotto le righe!

     
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  3. mr.wolf™
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    CITAZIONE (Arch Stanton @ 5/11/2010, 01:14) 
    Da notare l'interpretazione di Cazale.. mai sotto le righe!

    Quoto.
    Cazalè è stato un grandissimo.
     
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    Che dire? Mi è piaciuto e mi è piaciuto parecchio!
    Una storia originale che ti tiene con il fiato sospeso, le inquadrature sono particolarissime e mi hanno incuriosita più di una volta per la loro audacia e la loro originalità. L'atmosfera è angosciante e claustrofobica arricchita con una fotografia scurissima per gli interni e priva di colori particolarmente accesi. La ripetizione del nastro nel corso del film, con l'aggiunta di un pezzettino di conversazione ogni volta aiutava il film ad andare avanti mantenendo lo spettatore attento e concentrato. Il film inizia mostrando una donna e un uomo di cui non sappiamo nulla, che passeggiano girando in tondo per una piazza e facendo degli strani discorsi e in più sembra che tra i due ci sia del tenero. Harry (Gene Hackman) è un investigatore privato esperto di sorveglianza ed intercettazioni ha come compito quello di registrare la loro conversazione, incarico affidatogli da questo fantomatico personaggio che verrà nominato solo come “Il Presidente” (Robert Duvall). Nonostante il film non sia particolarmente ricco di dialoghi, riesce comunque a mantenere solida l'attenzione, inserendo qualche piccolo particolare che catturava lo sguardo. Come ad esempio nei titoli iniziali ci fosse un'inquadratura zoomata sulla piazza con la gente che camminava e ci fosse il particolare del pagliaccio che ridicolizzava i passanti e faceva delle piccole pantomime.
    Ho apprezzato tantissimo come la paranoia di Harry per quanto riguarda la sua privacy alla fine del film riesca ad insinuarsi lateralmente anche nella nostra mente. Facendoci rimanere con un certo amaro in bocca.
    Veramente un film strano, particolare e con un colpo di scena che è riuscito a dare un ulteriore slancio finale al film! Lasciandoci una sgradevole sensazione di subbuglio, come se ci avesse rivoltato come una frittata!
    John Cazale mi è piaciuto molto, nonostante non avesse una parte grossissima è riuscito comunque a farsi notare! Bravo il giovanissimo Harrison Ford, che aveva un compito parecchio difficile da fare nel film ma che, secondo me, è riuscito a portare a termine con successo!

    Forse questo è il terzo film più bello di Coppola, dopo i due capitoli del Padrino!
     
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    Mi è piaciuto davvero molto!Nonostante il film possa sembrare lento (scelta registica voluta, a mio parere), non annoia mai, bensì riesce a tenere desta la curiosità dello spettatore fino alla fine. La costruzione registica del film, con i frammenti disordinati e rovinati del nastro della conversazione che, mano a mano che il film avanza, sembrano ricomporsi come i pezzi di un puzzle, l'ho trovata davvero geniale, ben congegnata, in quanto avanzava in parallelo con la storia del protagonista (un grandioso Gene Hackman, in un ruolo estremamente drammatico, diverso da molti altri che ha dovuto ricoprire nel corso della sua carriera, ma con sempre un tratto attoriale estremamente riconoscibile). Harry si capisce fin dall'inizio che nasconde qualcosa (e solo verso la fine scopriremo di che cosa si tratta), e la storia della sua vita assomiglia alla conversazione alla quale sta lavorando: sembra un puzzle da ricomporre, che lo spettatore è chiamato a riordinare insieme ai frammenti sparsi della famosa conversazione, in parallelo con essi. La vita privata e quella professionale di Harry, benché egli sostenga di volerle tenere ben separate, finiscono inevitabilmente per intrecciarsi, coinvolgendolo emotivamente più di quanto egli non vorrebbe.
    Interessante l'indagine che Coppola fa, sottilmente, della psiche di Harry, svelandoci solo un po' alla volta il suo passato, i suoi problemi, i suoi rimorsi di coscienza, che alla fine lo porteranno in quella stanza di albergo.
    Sono inoltre rimasta ancor più colpita dal finale. Non era questa la fine che mi aspettavo! Assolutamente! Pertanto sono rimasta favorevolmente colpita. Il colpo di scena finale è davvero grandioso.
    L'assassinio del presidente (un non accreditato, ma sempre validissimo, Robert Duvall) ad opera dei due (apparentemente puri ed innocenti) amanti, perpetrato allo scopo di ereditare la sua cospicua fortuna, è stato davvero un bel colpo di scena. Non me l'aspettavo, in quanto Coppola è stato molto bravo a giocare d'ambiguità con l'ossessione di Harry. Il personaggio di Hackman (a causa ad esempio dell'ossessione per la privacy, dei suoi evidenti problemi nelle relazioni interpersonali...) sembra stia perdendo sempre di più il contatto con la realtà e pertanto, quando entra nella stanza dove è avvenuto l'omicidio e si vede il sangue uscire dal water, lo spettatore non può fare a meno di avere un dubbio circa il fatto che non sia in realtà solo frutto della sua immaginazione. E invece alla fine si scopre che è vero, solo che non si tratta del sangue dei due amanti... ma quello dello stesso presidente.
    Tutta la parte dove Harry si reca nell'albergo è stupenda. Costruita perfettamente, con un'atmosfera da brividi, angosciante (la fotografia e la scenografia contribuiscono non poco all'effetto d'insieme); a tratti il thriller sembra quasi sfociare nell'horror (la già citata scena del sangue non sfigurerebbe in un film dell'orrore).


    Insomma, l'ho apprezzato davvero molto. Davvero un bel film.
     
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4 replies since 27/10/2010, 03:41   142 views
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