Gian Maria Volonté

Milano, 9 aprile 1933 – Florina, 6 dicembre 1994

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. lionel hutz
        Like  
     
    .

    User deleted


    Gian Maria Volonté


    153433337-765babe1-84a2-4615-afbd-9b71e109d899


    Gian Maria Volonté (Milano, 9 aprile 1933 – Florina, 6 dicembre 1994) è stato un attore e sceneggiatore italiano.
    Interprete versatile ed incisivo, Volonté è considerato uno dei maggiori attori della storia del cinema italiano, ricordato per la presenza magnetica e la recitazione matura, ma non priva di accenti aggressivi e istrionici; raggiunse la fama internazionale ricoprendo il ruolo del "cattivo" negli spaghetti western di Sergio Leone, dopodiché divenne un attore-simbolo del cinema d'impegno civile, principalmente sotto la regia di Francesco Rosi ed Elio Petri.
    Il fratello minore Claudio fu anch'egli attore, conosciuto col nome d'arte di Claudio Camaso.

    Biografia

    Le origini
    Gian Maria Volonté nacque a Milano - ma crebbe a Torino - il 9 aprile del 1933. Il padre, Mario Volonté, era un milite fascista originario di Saronno (in provincia di Varese) che, nel 1944, fu al comando della Brigata Nera di Chivasso; la madre, Carolina Bianchi, apparteneva ad una benestante famiglia di industriali milanesi.
    Da ragazzo il futuro attore trascorre un'infanzia difficile ed infelice per via della precarietà economica familiare, causata innanzitutto dall'arresto del padre, comandante della Brigata Nera di Chivasso in attesa di processo, morto forse suicida o forse per le percosse ricevute dai carcerieri. Volontè si trovava incarcerato con l'accusa di aver ordinato la fucilazione di alcuni partigiani. Carolina, la madre, cerca in tutti i modi di fronteggiare la crisi, arrivando ad affittare le camere della sua grande casa e a vendere molteplici oggetti di valore.
    Volonté abbandona gli studi all'età di 14 anni e decide di trovare un impiego, in modo da fornire sostegno alla povera madre. Dopo aver lavorato per quasi due anni in Francia come raccoglitore di mele ritorna in Italia dove vive di espedienti. Proprio in questo periodo Volonté si appassiona alla letteratura, divenendo assiduo lettore delle opere di Camus e di Sartre.

    Gli esordi: il teatro e la televisione
    All'età di 16 anni Volonté, per necessità economiche, si unisce alla compagnia teatrale itinerante I carri di Tespi, ricoprendo i ruoli di aiuto-guardarobiere e segretario. Ma tale esperienza fa sorgere in lui la passione per la recitazione che, nel 1954, lo spingerà a Roma per frequentare l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, ove Volonté si fa ben presto notare come un "giovane di grande talento". Nel 1957 Volonté, ancora studente all'Accademia, ha la sua prima esperienza come attore recitando, sotto la regia di Franco Enriquez, nello sceneggiato televisivo La Foresta pietrificata (tratto da un dramma teatrale di Robert E. Sherwood) e successivamente diretto da Corrado Pavolini in Fedra (tratto dall'omonima tragedia di Jean Racine).
    Nella stagione 1958-1959 recita nella compagnia del Teatro Stabile di Trieste in seguito, nel 1959, recita negli sceneggiati televisivi L'idiota (tratto dall'omonimo romanzo di Fëdor Dostoevskij) e Caravaggio; nel 1960 recita in teatro Romeo e Giulietta di William Shakespeare e, nel 1963, La buona moglie di Carlo Goldoni e Sacco e Vanzetti di Mino Roli e Luciano Vincenzoni ivi interpreta Nicola Sacco (dieci anni dopo nella trasposizione cinematografica di Giuliano Montaldo avrebbe invece interpretato Bartolomeo Vanzetti). Nel 1963 recita nel film televisivo Il taglio del bosco, tratto dall'omonimo racconto di Carlo Cassola.
    Nel 1964 cercò di portare in scena in un teatrino di Roma, in via Belsiana, la controversa opera Il Vicario di Rolf Hochhuth, che denunciava i rapporti tra la Chiesa ed il regime nazista, la quale rappresentazione venne però impedita da un intervento della polizia per violazione di un articolo del Concordato.

    Il cinema e l'impegno politico
    Nel 1960 avviene il suo esordio cinematografico con il film Sotto dieci bandiere di Duilio Coletti. Nel 1961 recita, ricoprendo parti marginali, in quattro film di carattere prevalentemente commerciale: A cavallo della tigre di Luigi Comencini, Antinea, l'amante della città sepolta di Edgar G. Ulmer e Giuseppe Masini, La ragazza con la valigia di Valerio Zurlini ed Ercole alla conquista di Atlantide di Vittorio Cottafavi.
    Nel 1962 Volonté ottiene il suo primo ruolo da protagonista ne Un uomo da bruciare di Valentino Orsini e dei Fratelli Taviani, un film di denuncia sociale ispirato dalle gesta del sindacalista Salvatore Carnevale. Nonostante questa notevole interpretazione Volonté rimane "nell'ombra". Nel 1963 è protagonista nel film Il terrorista, ambientato in Veneto durante la resistenza, regista Gianfranco de Bosio. Nel 1964 Sergio Leone lo vuole come co-protagonista in Per un pugno di dollari, considerato uno dei capisaldi del genere spaghetti-western, nel ruolo del letale trafficante di alcolici Ramón Rojo; questa parte conferirà lustro alla nascente carriera cinematografica di Volonté. Nel 1965 ritorna a lavorare con Leone in Per qualche dollaro in più nel quale interpreta il sadico bandito tossicodipendente El Indio, tale interpretazione lo consacra definitivamente al grande pubblico rendendolo, di fatto, il perfetto villain del genere; Volonté interpreterà film appartenenti al filone degli spaghetti-western come: Quién sabe? di Damiano Damiani (1966). Gian Maria Volonté lo troviamo ospite in due film western politici con Tomas Milian, uno è Faccia a faccia del 1967 di Sergio Sollima, e l'altro è Banditi a Milano del 1968 di Carlo Lizzani; mentre nel 1970 è il protagonista di uno dei più celebri film italiani a sfondo politico-giudiziario, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto con Florinda Bolkan di Elio Petri; sempre in quell'anno Volonté appare nella pellicola francese I senza nome di Jean-Pierre Melville al fianco di Alain Delon.
    Ottenuta la notorietà (Felice Laudadio lo definì "il più grande attore italiano del suo tempo"), decide di dedicarsi ad un tipo di cinema più politicamente impegnato, recitando nel corso degli anni settanta, in film come Uomini contro di Francesco Rosi (1970), Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo (1971), Il caso Mattei di Francesco Rosi (1972) e Sbatti il mostro in prima pagina di Marco Bellocchio (1972). Ma è soprattutto con Petri e con Rosi che Volonté ha modo di esprimere in piena libertà il suo talento, dando vita ad una miriade di "uomini illustri" rappresentanti una dura critica alla classe dirigente dell'epoca, divenendo quindi un punto di riferimento del cinema d'impegno civile italiano. Parallelamente alla sua carriera d'attore, Volonté vi accosta un assorto attivismo politico portando avanti numerose battaglie, manifestazioni e scioperi per i diritti dei lavoratori e partecipando alla realizzazione dei Documenti su Giuseppe Pinelli (1970). Verso la fine degli anni settanta Volonté passa un breve periodo di crisi a causa dell'insuccesso di Todo Modo (1976), grottesco film di denuncia sugli introiti della Democrazia Cristiana, che sancisce nonostante la straordinaria interpretazione di Volonté la fine del cinema politico italiano e segna la rottura tra Petri e Volonté. Sempre negli anni settanta Volonté fu chiamato a prendere parte a tre importanti film: Il padrino di Francis Ford Coppola, Novecento di Bernardo Bertolucci e Padre padrone dei fratelli Taviani, ma per motivi sconosciuti non prese parte ai progetti; Novecento probabilmente lo rifiutò per il fatto di aver già preso impegno in Actas de Marusia: storia di un massacro.
    Negli anni ottanta Volonté riprende la propria attività attoriale con film come La morte di Mario Ricci di Claude Goretta (1983), Il caso Moro di Giuseppe Ferrara (1986) e Cronaca di una morte annunciata di Rosi (1987). Negli anni novanta "abbandona" il cinema italiano dopo aver recitato in Porte aperte di Gianni Amelio (1990) ed in Una storia semplice di Emidio Greco (1991) per il quale, al Festival di Venezia, viene premiato con il Leone d'Oro alla carriera. In quel periodo Volonté entra in una profonda crisi depressiva a causa degli scarsi impegni lavorativi salvo un paio di pellicole di poco conto (Funes, un gran amor di Raoul de la Torre; Il tiranno Banderas di José Luis García Sánchez).
    Nel 1994, giunge una parte di rilievo: Lo sguardo di Ulisse di Theo Angelopoulos. Volonté muore durante le riprese del film, stroncato da un arresto cardiaco. Verrà sostituito da Erland Josephson ed il film verrà dedicato alla sua memoria. Il suo funerale si svolge a Velletri, dove risiedeva. Le sue spoglie riposano, come sua volontà, sotto un albero nel piccolo cimitero de La Maddalena, in Sardegna. Nel 2004, per il decennale della scomparsa, la città di Roma gli ha dedicato una via nel quartiere nuovo Casale di Nei.

    La vita personale
    È stato sposato con Tiziana Mischi. Nella sua vita sentimentale sono entrate anche, come compagne di vita, Armenia Balducci, sceneggiatrice e regista cinematografica, le attrici Carla Gravina, da cui ha avuto la figlia Giovanna; Mireille Darc, Pamela Villoresi e Angelica Ippolito, figlioccia di Eduardo De Filippo, con cui ha vissuto gli ultimi quindici anni della sua vita.
    Volonté inoltre è stato iscritto al Partito Comunista Italiano, comparendo anche nelle liste elettorali del 1975, salvo venirne allontanato quando aiutò a fuggire dall'Italia Oreste Scalzone, suo amico e leader dell'Autonomia Operaia e di Potere Operaio, condannato a 16 anni di reclusione. Nelle elezioni politiche del '92 viene candidato dal Partito Democratico della Sinistra nella circoscrizione Roma-Viterbo-Latina-Frosinone, risultando secondo dei non eletti.

    Tributi
    Nel 2009 e nel 2010 il Bif&st di Bari assegna un Premio intitolato a Gian Maria Volonté per il miglior attore protagonista. Nel 2014 gli viene dedicata l'intera rassegna.
    La Provincia di Roma ha intitolato all'attore scomparso la scuola di formazione istituita nel campo della cinematografia.
    Nel 2014 viene pubblicata la graphic novel Gian Maria Volonté, edita dalla casa edititrice Becco Giallo.
    Nel 2016 Torino dedica una piazza (tra Via Osasco e Via D'Annunzio) a Gian Maria Volonté.

    10_280_L



    Riconoscimenti

    Premio Vittorio De Sica
    1990: Premio attore Cinema italiano

    David di Donatello
    1970: miglior attore protagonista - Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
    1987: Nomination miglior attore protagonista - Il caso Moro
    1990: miglior attore protagonista - Porte aperte
    1992: Nomination miglior attore protagonista - Una storia semplice

    Nastro d'argento
    1963: Nomination migliore attore non protagonista - Le quattro giornate di Napoli
    1965: Nomination migliore attore non protagonista - Per un pugno di dollari
    1968: migliore attore protagonista - A ciascuno il suo
    1969: Nomination migliore attore protagonista - Banditi a Milano
    1971: migliore attore protagonista - Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
    1972: Nomination migliore attore protagonista - La classe operaia va in paradiso
    1974: Nomination migliore attore protagonista - Giordano Bruno
    1989: migliore attore protagonista - L'opera al nero (L'oeuvre au noir)
    1991: Nomination migliore attore protagonista - Porte aperte

    Globo d'oro
    1968: miglior attore - A ciascuno il suo, Banditi a Milano e I sette fratelli Cervi
    1970: miglior attore - Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
    1972: miglior attore - La classe operaia va in paradiso
    1987: miglior attore - Il caso Moro
    1990: miglior attore - Porte aperte

    Grolla d'oro
    1968: miglior attore - Banditi a Milano
    1970: miglior attore - Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
    1991: miglior attore - Una storia semplice
    1998: Premio alla carriera (postumo)

    Mostra del cinema di Venezia
    1987: Premio Pasinetti - Un ragazzo di Calabria
    1991: Leone d'oro alla carriera

    Festival di Cannes
    1972: Menzione speciale: "Per la sua interpretazione" - La classe operaia va in paradiso e Il caso Mattei
    1983: Prix d'interprétation masculine - La morte di Mario Ricci (La mort de Mario Ricci)

    Festival di Berlino
    1987: Orso d'Argento per il miglior attore - Il caso Moro

    European Film Awards
    1990: Premio speciale della Giuria - Porte aperte

    Laceno d'oro
    1968: miglior attore - I sette fratelli Cervi
    1986: Targa speciale: "Per la sua interpretazione" - Il caso Moro

    Golden Sacher Awards
    1990: Golden Sacher - Tre colonne in cronaca

    Joseph Plateau Award
    1988: Joseph Plateau Award - L'opera al nero (L'oeuvre au noir)

    EuropaCinema
    1988: miglior attore - L'opera al nero (L'oeuvre au noir)

    Taormina film fest
    1977: miglior attore - Io ho paura

    Semana Internacional de Cine de Valladolid
    1993: miglior attore - Il tiranno Banderas (Tirano Banderas)

    Rimini Film Festival
    1984: Premio Onorario

    Giffoni Film Festival
    1991: François Truffaut Award

    Festival internazionale del film di Locarno
    1990: Pardo d'onore

    indagine



    Filmografia

    Attore
    L'idiota, regia di Giorgio Albertazzi (1959)
    La Pisana, regia di Giacomo Vaccari (1960)
    Sotto dieci bandiere, regia di Duilio Coletti (1960)
    La ragazza con la valigia, regia di Valerio Zurlini (1961)
    Antinea, l'amante della città sepolta, regia di Edgar G. Ulmer e Giuseppe Masini (1961)
    Ercole alla conquista di Atlantide, regia di Vittorio Cottafavi (1961)
    A cavallo della tigre, regia di Luigi Comencini (1961)
    Un uomo da bruciare, regia di Valentino Orsini, Paolo e Vittorio Taviani (1962)
    Le quattro giornate di Napoli, regia di Nanni Loy (1962)
    Il peccato, regia di Jordi Grau (1963)
    Il taglio del bosco, regia di Vittorio Cottafavi (1963) (Film TV)
    Il terrorista, regia di Gianfranco De Bosio (1963)
    Per un pugno di dollari, regia di Sergio Leone (1964)
    Il magnifico cornuto, regia di Antonio Pietrangeli (1964)
    Le inchieste del commissario Maigret, regia di Mario Landi (1965), episodio della prima serie "Una vita in gioco"
    Per qualche dollaro in più, regia di Sergio Leone (1965)
    Svegliati e uccidi, regia di Carlo Lizzani (1966)
    Le stagioni del nostro amore, regia di Florestano Vancini (1966)
    L'armata Brancaleone, regia di Mario Monicelli (1966)
    La strega in amore, regia di Damiano Damiani (1966)
    Quien sabe?, regia di Damiano Damiani (1966)
    A ciascuno il suo, regia di Elio Petri (1967)
    Faccia a faccia, regia di Sergio Sollima (1967)
    Banditi a Milano, regia di Carlo Lizzani (1968)
    I sette fratelli Cervi, regia di Gianni Puccini (1968)
    Summit, regia di Giorgio Bontempi (1968)
    L'amante di Gramigna, regia di Carlo Lizzani (1968)
    Sotto il segno dello scorpione, regia di Paolo e Vittorio Taviani (1969)
    Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, regia di Elio Petri (1970)
    I senza nome (Le cercle rouge), regia di Jean-Pierre Melville (1970)
    Uomini contro, regia di Francesco Rosi (1970)
    Vento dell'est (Le vent d'est), regia di Jean Luc Godard (1970)
    Sacco e Vanzetti, regia di Giuliano Montaldo (1971)
    La classe operaia va in paradiso, regia di Elio Petri (1971)
    Il caso Mattei, regia di Francesco Rosi (1972)
    L'attentato (L'attentat), regia di Yves Boisset (1972)
    Sbatti il mostro in prima pagina, regia di Marco Bellocchio (1972)
    Lucky Luciano, regia di Francesco Rosi (1973)
    Giordano Bruno, regia di Giuliano Montaldo (1973)
    Il sospetto, regia di Francesco Maselli (1975)
    Musica per la libertà, regia di Luigi Perelli (1975)
    Todo modo, regia di Elio Petri (1976)
    Actas de Marusia: storia di un massacro (Actas de Marusia), regia di Miguel Littín (1976)
    Io ho paura, regia di Damiano Damiani (1977)
    Cristo si è fermato a Eboli, regia di Francesco Rosi (1979)
    Ogro (Operación Ogro), regia di Gillo Pontecorvo (1979)
    Stark System, regia di Armenia Balducci (1980)
    La storia vera della signora delle camelie, regia di Mauro Bolognini (1981)
    La morte di Mario Ricci (La mort de Mario Ricci), regia di Claude Goretta (1983)
    Il caso Moro, regia di Giuseppe Ferrara (1986)
    Cronaca di una morte annunciata, regia di Francesco Rosi (1987)
    Un ragazzo di Calabria, regia di Luigi Comencini (1987)
    L'opera al nero (L'oeuvre au noir), regia di André Delvaux (1988)
    Pestalozzis Berg, regia di Peter von Gunten (1989)
    Tre colonne in cronaca, regia di Carlo Vanzina (1990)
    Porte aperte, regia di Gianni Amelio (1990)
    Una storia semplice, regia di Emidio Greco (1991)
    Funes, un gran amor, regia di Raoul de la Torre (1992)
    Il tiranno Banderas (Tirano Banderas), regia di José Luis García Sánchez (1993)

    Sceneggiatore
    Stark System, regia di Armenia Balducci (1980)


    fonte wikipedia

    Edited by Angelica90 - 18/3/2016, 15:40
     
    .
  2. Arch Stanton
        Like  
     
    .

    User deleted


    Attore ENORME.
    Riempie completamente la scena con una sola inquadratura. Ti ipnotizza!
    Credo che sia il pių famoso attore (uomo) italiano all'estero.

    Immortali le sue interpretazioni del cattivo nei western.
     
    .
  3. Cristina851
        Like  
     
    .

    User deleted


    Secondo me č un attore straordinario, estremamente meticoloso ed attento nella costruzione dei personaggi che ha interpretato. Un attore molto impegnato sul versante politico e che sa far riflettere sulla nostra condizione sociale nella quale viviamo, e nella quale spesso siamo vittima di un potere che ci schiaccia e monopolizza, almeno fino a quando non prendiamo coscienza della nostra situazione ed attivamente proviamo a cambiarla. Secondo me, inoltre, č molto affascinante e carismatico. Davvero cattura completamente l'attenzione quando c'č lui sullo schermo.
     
    .
  4.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Premio Oscar

    Group
    Produttrici
    Posts
    11,480
    NSC Top Player
    +1,776
    Location
    Buco di trama

    Status
    Offline
    Lo conobbi con Per un pugno di dollari e mi colpė prima per la beltā poi per l'interpretazione :m01: Non vidi pių nulla di suo, finchč ieri quasi per caso guardai Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto. Attore immenso che non aveva nulla da invidiare a suoi colleghi internazionali, troppo ma davvero troppo bravo.
     
    .
  5.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Premio Oscar

    Group
    Member
    Posts
    11,372
    NSC Top Player
    +300
    Location
    The Black Wind

    Status
    Anonymous
    Tu puoi essere marxista, anarchico, situazionista, Mao, Lin Biao, tu puoi leggere il libretto rosso, ma tu puoi fare tutto quello che vuoi! Tu non sei un cavallo! Tu sei un cittadino democratico, e io ti devo rispettare... Ma i botti terroristici, le intimidazioni, le bombe, che minchia c'entrano con la democrazia?!? [cit.]

    Un grande. Anzi un grandissimo. Concluderō con un'altra citazione che mi č per sempre rimasta nel cuore: "PANUNZIO!!" [cit.]
     
    .
4 replies since 23/3/2010, 11:23   1166 views
  Share  
.