Capitalism: A Love Story

Michael Moore - 30 ottobre 2009

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  1. cinepatrick
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    Capitalism: A Love Story



    Un film di Michael Moore. Con Michael Moore, Thora Birch, William Black, Jimmy Carter, Elijah Cummings, Baron Hill, Marcy Kaptur, John McCain, Sarah Palin, Ronald Reagan, Franklin Delano Roosevelt, Arnold Schwarzenegger, Wallace Shawn, Elizabeth Warren.

    Documentario, Ratings: Kids+16, durata 127 min. - USA 2009. - Mikado uscita venerdì 30 ottobre 2009.


    CITAZIONE
    Questa volta Michael Moore prende le mosse da lontano, addirittura dall'Impero Romano, per mostrare come i segnali di decadenza di quella potenza antica siano tutti rintracciabili nella realtà odierna. La domanda è più che mai esplicita e con la risposta già incorporata: quanto è alto il prezzo che il popolo americano paga a causa della confusione operata tra il concetto di Capitalismo e quello di Democrazia? Per Moore i due termini non coincidono anzi sono in più che netta opposizione soprattutto ora, dopo la crisi mondiale di cui tutti paghiamo le conseguenze.

    fonte MYmovies

    Trailer


    Video



    Edited by Viky017 - 4/12/2014, 16:35
     
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    Visto ieri come seconda scelta.
    Onestamente... pesante, ma dovrebbe meritare almeno una visione. Non tanto per la bellezza in sé della pellicola, piuttosto per la rilevanza di certi contenuti, decisamente raccappriccianti sull'economia americana, che, se avete un minimo di coscienza, vi farà imbestialire.

    La tesi di Moore è chiara ed evidente, e riesce a portare lo spettatore dalla sua parte grazie ai resoconti strappalacrime delle vittime della crisi... gioco facile e sinceramente un po' manieristico, che serve "soltanto" a far immedesimare lo spettatore in una dimensione nella quale altrimenti non riuscirebbe facilmente ad essere inquadrato.

    Questo perché, nonostante sia la parte più interessante ed utile del film, i sotterfugi e le spiegazioni tecniche (non così tecniche comunque) rischiano di escludere una buona parte degli spettatori, che si fanno trascinare, senza coscienza critica, solo dai commenti e dalle insinuazioni del regista.
     
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  3. cinepatrick
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    Purtroppo i cinema della mia città hanno deciso di non trasmetterlo....peccato....
     
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    L'unica rogna per film come questi è dover attendere tempo per l'uscita home video... vederlo al cinema o a casa non fa gran differenza.
     
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  5. cinepatrick
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    si hai ragione.... i film documentari si possono anche vedere tranquillamente a casa....
     
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    Questo film devo ancora vederlo.
    Utilizzo il termine "film" e non "documentario", perché Michael Moore ha l'abitudine di montare interviste, documenti, tesi e controtesi come preferisce, soltanto con lo scopo di dimostrare la sua tesi, per nulla interessato all'indagine in sé o alla ricerca di notizie o di verità.

    Moore è molto abile, indubbiamente, ma non siamo molto vicini al concetto di documentario, quanto più a una sorta di docu-fiction di dubbia imparzialità che a occhi poco attenti, e su questo sono d'accordo con Tayger, può apparire genuina.
     
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  7. The White
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    CITAZIONE (deanie @ 12/11/2009, 21:53) 
    dubbia imparzialità

    Non ha mai detto di voler sembrare imparziale anzi tutto l'opposto :P ovvio che si può non essere daccordo con quello che dice ma per me i suoi sono ducumentari da vedere perchè di certo non si fondano su notizie false ! Se vuoi un documentario parziale vedi quelli di National Geographic :P a me personalmente questo è piaciuto molto e non è risultato affatto pesante.
    Voto: :8:
     
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    L'economia è una delle cose che mai capirò nella mia vita, per quanto impegno possa metterci è una cosa che proprio non fa per me, ragion per cui questo film mi ha preso meno rispetto all'altro di Moore sugli armamenti, ma nonostante possa risultare "pesante" (lo è solo se non si capisce di che diavolo stanno parlando, quindi per me un po' lo è stato) bisogna riconoscere che spiega i concetti nel modo più semplice possibile.
    Lo stile di Moore è inconfondibile, mescola un'ironia pungente a varie testimonianze e dati di fatto senza timore di esporsi anche lui in prima persona. Questo documentario mi è parso meno imparziale di Bowling a Columbine, vuoi per il coinvolgimento in prima persona del padre del regista e per altre circostanze, ma credo soprattutto perchè è impossibile trovare una controparte che possa far valere le ragioni di un sistema del genere.

    Il capitalismo di cui si parla qui riguarda soprattutto il ramo immobiliare e di come le banche riescano in un modo o in un altro ad impossessarsi delle proprietà di poveri sventurati e di come le aziende (sempre con le banche dietro) ci guadagnino dalla morte dei propri dipendenti, in America. È una delle cose più scioccanti che io abbia mai sentito, si sa che l'occasione fa l'uomo ladro che i soldi sono la rovina del mondo i ricchi sono delle merde ecc ecc, ma sentite questa: molte aziende ad insaputa dei dipendenti stipulano su di essi una polizza assicurativa auto-intestandosi come beneficiari, questo significa che se quel dipendente X muore loro ci guadagnano e di conseguenza non hanno alcun interesse ad aiutarlo a migliorare la sua qualità della vita. È stata riportata la testimonianza di una donna ormai vedova, che si è ritrovata a dover sostenere centinaia di migliaia di dollari di spese mediche (perchè si sa che la sanità negli USA è privata) quando suo marito è morto per un tumore e l’azienda per la quale lui lavorava c’ha guadagnato invece circa un milione. Addirittura includono le statistiche dei decessi nei loro bilanci, in modo da vedere se la percentuale è in crescita o in perdita...io vi giuro che ero, anzi sono, allibita.

    Viene spiegato come le banche più potenti del mondo siano infiltrate nel governo ed in che modo avevano attuato un sistema per arricchirsi sempre di più a discapito della gente comune, come sia stato fatto di tutto durante la campagna elettorale di Obama per cercare di screditarlo e come è nata la crisi mondiale della quale ormai tutti noi risentiamo.
    Allo stesso modo sono stati intervistati i dipendenti ed i dirigenti di alcune piccole aziende che equamente prendono tutti la stessa paga e tutti insieme prendono le decisioni, come dovrebbe essere in una vera e propria democrazia, ed il sistema funziona bene perchè nessuno ha da guadagnarci a discapito di qualcun altro ma si lavora insieme per un unico scopo.

    In conclusione il messaggio che vuole passare questo film è di non rassegnarsi ai soprusi che molto spesso siamo portati a subire. Bisogna ribellarsi a leggi sbagliate, soprattutto se vanno a danneggiare la maggioranza perchè dati alla mano i poveri sono molti ma molti di più dei ricchi. Scioperare e manifestare uniti per una giusta causa da’ i propri frutti e in questo film vi sono delle testimonianze pratiche.
    Io comunque ancora ci spero di trasferirmi in un’isola deserta, chissà, ma forse dovrei arricchirmi almeno quanto Marlon Brando e comprarmene una tutta mia.

    Mi accingo a vedere dello stesso regista Fahrenheit 9/11 con il quale credo che andrò a nozze, chi nega che gli USA si siano auto-attentati l'11 settembre ha le cotolette sugli occhi. Poi vi ricordo che quelli dell'ISIS utilizzano armi fornite (tra gli altri) dagli Stati Uniti, tenetelo a mente.
     
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    CITAZIONE (Viky017 @ 10/6/2015, 15:51) 
    È una delle cose più scioccanti che io abbia mai sentito, si sa che l'occasione fa l'uomo ladro che i soldi sono la rovina del mondo i ricchi sono delle merde ecc ecc, ma sentite questa: molte aziende ad insaputa dei dipendenti stipulano su di essi una polizza assicurativa auto-intestandosi come beneficiari, questo significa che se quel dipendente X muore loro ci guadagnano e di conseguenza non hanno alcun interesse ad aiutarlo a migliorare la sua qualità della vita.

    :m28:
    Ma che diamine! Credevo che nulla mi potesse più stupire, ma invece sono scioccata :ph34r:
     
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    Eh, è assurdo ma purtroppo è successo, non so se la situazione è ancora così. Oltre a quello che ho scritto ci sono molti alti intrallazzi sempre riguardo questa questione.
     
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    Commento del tuo OT
    Che le torri gemelle siano state un vrto attentato spero che ormai non ci sia più nessuno che lo creda.
    Come può un palazzo creato con norme anti incendio ecc ecc cadere così? Così crollando solamente i palazzi che vengono fatti esplodere per buttarli giù, si chiamano esplosioni controllate (mi pare) e chiunque studia ingegneria, che quindi progetta quelle strutture, dirà che un palazzo come quelle non sarebbe mai crollato giù come una statua di burro...
     
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    Esattamente, ma "magari" fosse solo questo. Se siete interessati ad informarvi vi consiglio di vedere questo video.
     
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