A Serious Man

Ethan Coen, Joel Coen - 4 dicembre 2009

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  1. lionel hutz
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    A serious man


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    Un film di Joel Coen, Ethan Coen. Con Michael Stuhlbarg, Richard Kind, Fred Melamed, Sari Lennick, Adam Arkin.Aaron Wolff, Jessica McManus, Brent Braunschweig, David Kang, Benjy Portnoe, Jack Swiler, Andrew S. Lentz, Jon Kaminski Jr, Ari Hoptman, George Wyner, Fyvush Finkel, Katherine Borowitz, Steve Park, Amy Landecker, Allen Lewis Rickman, Raye Birk, Peter Breitmayer, Stephen Park, Simon Helberg, Alan Mandell.
    Commedia, durata 105 min. - USA, Gran Bretagna, Francia 2009. - Medusa uscita venerdì 4 dicembre 2009.



    CITAZIONE
    Da qualche parte nel Mid West, 1967. Larry Gopnik è un professore di fisica con poche pretese e molti guai. La moglie gli preferisce il più serio Sy Ableman e vuole un divorzio rituale per (ri)sposarsi nella fede, il figlio fuma spinelli e ascolta i Jefferson Airplane in attesa di celebrare il suo Bar mitzvah, la figlia lava principalmente i capelli e gli ruba il denaro per rifarsi il naso, il fratello russa sul suo divano e redige un diario sul calcolo delle probabilità, uno studente coreano lo corrompe col denaro e lo minaccia di diffamazione, una bella vicina si offre nuda ai raggi del sole e al suo sguardo, un vicino di casa taglia la sua erba sempre meno verde. Travolto da una messe di guai, Larry si rivolge a uno, due e tre rabbini per ascoltare la parola di Hashem e interpretare la sua volontà. In attesa di una cattedra all'Università, dell'esito delle lastre e dell'arrivo dell'uragano, Larry insegue la strada per diventare un mensch, un uomo serio.
    Come sempre, dietro e prima di ogni storia coeniana c'è un piccolo evento, un incontro fortuito, una notizia di cronaca, un romanzo o addirittura un poema in versi, insomma ogni cosa può diventare pretesto e scintilla per avviare la giostra dell'assurdo e lo splendore registico dei fratelli di Minneapolis. Questa volta il sipario si alza su uno shtetl polacco dove un uomo, una donna e un supposto dybbuk (un'anima posseduta) interagiscono e parlano una lingua antica e minoritaria, l'yiddish. Un secolo dopo e in un continente altro, i Coen voltano pagina e piombano nel Mid West attraverso un auricolare che suona "Somebody to love" nell'orecchio di un indisciplinato studente ebreo. Il prologo, avulso dalla storia che segue ma iscritto nel corpo del film, favorisce il gioco interpretativo e lo impone come strumento necessario e come parte integrante della sceneggiatura. Frammento estraneo alla vicenda dominante che tuttavia la presenta e la connota in senso ebraico.
    Come già dimostrato da Marge, l'agente incinta di Fargo, nel più stupido dei mondi possibili che annichilisce i soggetti, c'è spazio anche per “l'uomo ordinario” per il quale la realtà non è a tutti i costi il peggior mondo possibile. Per questa ragione il dio-regista a due teste si diverte a tormentare Larry Gopnik, a giocargli irridenti scherzi (la morte di un grasso avvocato), rovesciandone repentinamente prospettive ed attese.
    A serious man si impegna a raccontarci l'impossibilità di una famiglia (e di una vita) perfetta e l'irraggiungibilità di una felicità inattaccabile. La telefonata di un medico o l'occhio di un ciclone possono abbattersi impietosi, costringendo nella riserva onirica dell'immaginazione gli impossibili desideri di un uomo semplice, di un marito improbabile ma probabilmente innamorato.
    Il professore ebreo di Michael Stuhlbarg come il drugo Lebowski e il barbiere "che non c'era" vengono trascinati in un'incredibile sciarada di disavventure contro la propria radicale apatia. Sospeso tra l'orrore per il caos della vita e la noia esistenziale, Larry si rivolge a tre rabbini per non precipitare nel vuoto e in un movimento insensato. La risposta è un grande buco di senso intorno al quale i Coen fanno scorrere le azioni dei personaggi. L'yiddish e l'ebraico diventano lingue morte di un rituale ormai privo di significato che il rabbino Marshak converte nel linguaggio e nei versi rock dei Jefferson Airplane prima dell'uragano e della fine (del film? Di tutto?).
    Ancora una volta i Coen tendono fino all'estremo la corda, sfiorando un happy end, per poi capovolgere tutto con il colpo di coda dell'ultima battuta e dell'ultima inquadratura. Battuta e inquadratura che azzerano e (insieme) moltiplicano qualsiasi dubbio sul senso ultimo del film. Cabalistico.
    Marzia Gandolfi

    fonte MYmovies.it


    Trailer


    Video



    Edited by BlackPanther - 2/12/2014, 14:42
     
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  2. lionel hutz
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    Non vedo l'ora di vederlo, il trailer é fantastico!!
     
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  3. Nasta
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    nooo che figata!! grandissimi i coen :woot:
     
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  4. Artikuz
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    Ma quanta fiducia ho io nei Coen?? Troppa, troppa, troppa! Se questo film non si rivela una bomba atomica non mi compro neanche il dvd, me lo scarico in bianco e nero e senza audio, per ripicca!!!
     
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  5. Caos Ordinato
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    oggi lo vado a vedere... mi aspetto molto.
     
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  6. Caos Ordinato
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    allora su questo film c'è molto da dire! ma mi limito a tre punti principali:
    1- per primo bisogna, ancora una volta, sottolineare una grande comicità noir dei fratelli coen che in certi punti viene amplificata alla massima potenza... non perdendo però il suo fascino!
    2- la figura del protegonista (larry) è superlativa. una famiglia molto bizzarra piena di problemi e "difetti", che distruggono la vita comune. diciamo che non è per niente una famiglia modello anzi! il nostro povero larry quindi viene catapultato in una realtà tragica... l'imminte divorzio "secondo le regole" , gravi problemi finaziari e scolastici (è un insegnante). la vita casalinga inoltre (a grande merito dei coen) è scandita da una velocità,(grazie a: battute, rumori, inquadrature eccetera,)frenetica al limite della sopportazione per larry, ma anche per il pubblico.
    3- inoltre moolto significativo il ruolo della religione (quella ebraica) in questo film! i discorsi dei rabbini sono impressionanti (non vi dico se positivamente o negativamente)...
    N.B: all'inizio del film compare una frase... tenetela bene a mente
    voto: :8:
     
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  7. lele r
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    CITAZIONE (Caos Ordinato @ 9/12/2009, 16:36)
    allora su questo film c'è molto da dire! ma mi limito a tre punti principali:
    1- per primo bisogna, ancora una volta, sottolineare una grande comicità noir dei fratelli coen che in certi punti viene amplificata alla massima potenza... non perdendo però il suo fascino!
    2- la figura del protegonista (larry) è superlativa. una famiglia molto bizzarra piena di problemi e "difetti", che distruggono la vita comune. diciamo che non è per niente una famiglia modello anzi! il nostro povero larry quindi viene catapultato in una realtà tragica... l'imminte divorzio "secondo le regole" , gravi problemi finaziari e scolastici (è un insegnante). la vita casalinga inoltre (a grande merito dei coen) è scandita da una velocità,(grazie a: battute, rumori, inquadrature eccetera,)frenetica al limite della sopportazione per larry, ma anche per il pubblico.
    3- inoltre moolto significativo il ruolo della religione (quella ebraica) in questo film! i discorsi dei rabbini sono impressionanti (non vi dico se positivamente o negativamente)...
    N.B: all'inizio del film compare una frase... tenetela bene a mente
    voto: :8:

    Quoto...e anche se parliamo di comicità noir,io questo film non lo categorizzerei come genere "Commedia"...perché si ci sono eventi al limite del possibile,così esasperanti che ti fanno sorridere,però è una storia "seria",molto bella. Sono stato sorpreso,piacevolmente,da questo film,che sapevo essere stato acclamato dalla critica,però non so,non ci speravo.
    Invece si è rivelato una sorpresa,con varie temi sulla vita difficile di un uomo che ha sempre tentato di farla andare secondo il modo in cui un buon ebreo avrebbe dovuto farla andare,nel modo giusto. Ma tutto gli si rivolge contro,fino alla fine,una fine geniale,ma anche confusa,l'unica che mi ha lasciato un pò dubbioso...dubbi che poi,evidentemente,ho risolto.

    Nota:Mi è piaciuto tantissimo l'attore protagonista,convincentissimo.
    Nota2: Se Larry impazziva e si metteva a uccidere la gente poteva assomigliare tantissimo a "Un giorno di ordinaria follia",film che ho visto di recente e che non so nemmeno perchè mi viene questo paragone :P

    Infine ho solo una cosa da dirvi:da vedere! :8:,:5: (forse 9 non lo so ancora,devo decifrarlo ancora,credo con una seconda visione chissà).
     
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  8. The White
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    Joel Coen, Ethan Coen ma quanto vi voglio bene :P non so come parte del pubblico possa riuscire a non amarli ! Un film del genere cinico e spietato che allo stesso tempo riesce a lasciarti con un sorriso è qualcosa che solo i Coen possono fare ! Lo devo rivedere al più presto perchè ora sono troppo entusiasta per lasciare un commento equo :D per ora comunque sono per un :8: e mezzo di voto e questo non credo si abbasserà :B):
     
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  9. Hannibal Lecter
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    non ho capito perche' questo film e' stato messo nellecommedie, cmq il protagonista e' bravissimo,un film dolce e commovente, ancora una votla i f.lli Cohen sono stati dei grandi
     
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    Un applauso ai fratelli Coen.
    Il personaggio di Larry è semplicemente fantastico, le musiche sono bellissime e incisive.

    La vera chicca comunque è sicuramente il rapporto uomo-religione (in questo caso quella ebraica). Non voglio soffermarmi sul tema, che è estremamente delicato, ma è emblematico come nel film emerga quello che è diventato il paradosso della religione: nata per essere vicina agli uomini e per dar loro “conforto” e “spiegazioni” a eventi inspiegabili, ma che finisce per essere quanto mai lontana dalla gente e incapace non tanto di dare risposte, quanto piuttosto di ascoltare le domande che le vengono poste.
    Impossibile non provare simpatia per Larry: nonostante faccia di tutto per essere un uomo “impeccabile” le sventure e i problemi si abbattono su di lui. La matematica e la fisica che lui insegna non possono indicare la via (molto significativa la scena in cui spiega ai suoi studenti il principio di indeterminazione), decide così di rivolgersi alla religione, ma capirà ben presto (ma forse comunque troppo tardi) che le sue domande sono destinate a rimanere tali.

    Ancora una volta grandi fratelli Coen, devo ancora vedere “Fargo”, ma credo proprio che fino ad ora questo sia quello che mi è piaciuto di più.
     
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    I Coen sono sempre i Coen! Sono dei maghi della sceneggiatura. Nessuno li eguaglia in quanto a comicità noir. Si ride anche quando non ci sarebbe assolutamente nulla da ridere. Un ritratto dell'uomo comune, anzi di un uomo serio, che sembra avere una vita normale e tranquilla e pare condurla nel modo più retto e giusto possibile. Ma questa realtà viene continuamente distrutta, interrotta da fatti ai limiti dell'assurdo. Un film che tratta anche dei paradossi della religione e delle sue contraddizioni. Un film con un finale che spiazza lo spettatore. Da vedere!
     
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