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lionel hutz.
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Fronte del porto
Titolo originale: On the Waterfront
Lingua originale: inglese
Paese: Stati Uniti
Anno: 1954
Durata: 103'
Colore: B/N
Audio: sonoro
Genere: drammatico, sentimentale
Regia: Elia Kazan
Soggetto: Budd Schulberg
Sceneggiatura: Budd Schulberg
Casa di produzione: Horizon Pictures, Columbia Pictures Corporation
Fotografia: Boris Kaufman
Montaggio: Gene Milford
Musiche: Leonard Bernstein
Scenografia: Richard Day
Interpreti e personaggi
* Marlon Brando: Terry Malloy
* Karl Malden: Padre Barry
* Lee J. Cobb: Johnny Friendly
* Eva Marie Saint: Edie Doyle
* Rod Steiger: Charley Malloy
* Pat Henning: Timothy J. DuganCITAZIONEÈ la storia della "Redenzione" di Terry Malloy, lavoratore portuale ed ex promettente pugile. Dopo essere stato coinvolto dal fratello Charley nelle attività di un'organizzazione sindacale che con metodi banditeschi gestisce i lavoratori nei docks di New York, egli, dopo una coraggiosa deposizione in tribunale, si porrà alla testa del movimento per la loro emancipazione.
Determinanti in questa svolta sono la sua relazione con la giovane studentessa Edie Doyle (Eva Marie Saint), sorella di una delle vittime del racket, e il sacerdote cattolico Barry (Karl Malden).
fonte WikipediaTrailer
Edited by Viky017 - 8/1/2015, 17:04. -
lionel hutz.
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L'ho visto ieri notte: che capolavoro!!
La presenza scenica di Brando é indescrivibile, e il film segue in maniera impeccabile, senza punti morti, il percorso della sua "redenzione" e quello del suo rapporto con Edie (brava e bella anche lei ).
Ci sono delle scene da antologia: il dialogo nella macchina fra i fratelli Malloy,...SPOILER (click to view)Terry che sfoga la sua rabbia con Friendly, urlando davanti a tutti gli altri lavoratori mentre lo guardano
Insomma, é tutto praticamente perfetto, dalla regia alle musiche: da vedere assolutamente!!. -
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Io lo adoro quindi sono totalmente parziale!
Adoro ogni scena, adoro la sceneggiatura con dei monologhi strepitosi e trovo che sia tra i film meglio interpretati di sempre. La produzione del film è piena di aneddoti..
La scheda di wikipedia, con tutto il rispetto, è tendenziosa...
Elia Kazan fu convocato all'HUAC come decine di altri registi/sceneggiatori/attori. Non parlare significava la prigione. E lui non fu certo l'unico a testimoniare. Il giorno prima dell'udienza, Kazan chiamò personalmente coloro di cui avrebbe fatto il nome per avvertirli. Erano persone già convocate dall'HUAC anni addietro e dunque già note.
La sua scelta è naturalmente discutibile sul piano personale, ma va anche collocata nella storia. Kazan si ritagliò il ruolo di outsider, non volle mai davvero rientrare nel giro e Hollywood non glielo permise mai completamente.
Aggiungerei pure che Kazan, dopo l'udienza, non se la passò affatto bene e che per produrre questo film si rivolse davvero a chiunque. Tutti gli chiusero la porta in faccia. Il produttore Spiegel era un indipendente, il copione di Schulberg (un altro che come Kazan testimoniò all'HUAC) gli piacque e decise di produrlo, ma chiaramente non avevano i mezzi. A parte Brando, gli attori non erano certo delle star. Era un pò il film che nessuno voleva.
Anche la famosa scena del taxi (una delle più belle scene della storia! in tre minuti si esplora tutta la dimensione familiare, umana, la gamma delle emozioni...) fu allestita all'ultimo minuto. La location costava troppo, così Kazan si inventò il taxi. Ne è venuta fuori una scena immortale!
Devo dire che mi manca molto questo aspetto del cinema classico. Camera ferma e attori che recitano e si muovono. Il montaggio frenetico che va tanto di moda spesso castra le interpretazioni... o forse spesso le rende migliori...
Amo il monologo del prete "E' qui ora la mia chiesa...". Bellissimo!
E le musiche di Bernstein?
Starei qui a parlarne per ore...
Ah! La scena di Terry e Evia al parco, con lui che si prova un guanto di lei... Pare simbolica del tentativo di lui di entrare nella sua vita, e anche simbolica dell'actors' studio. Farsi calzare il personaggio.... -
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Così Nicholas Ray (Azione! Lezioni di regia, p.85):
"L'altra sera, mentre guardavo in televisione gli ultimi venti minuti di Fronte del porto, sono di nuovo rimasto colpito dalla traduzione di Kazan dell' "essere o non essere". Questo è il vero soggetto del film. Non il fronte del porto; è l' "essere o non essere". E questo sta solo nelle mani dell'uomo".
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Questo film è bellissimo, probabilmente uno dei più influenti di sempre. Capolavoro. . -
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Sono completamente d'accordo: per me è il miglior film di Kazan, e quindi uno dei più grandi della storia del cinema. .