[Libro] Il giro di vite

Henry James - 1898

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    giro

    Il giro di vite (The Turn of the Screw) è un racconto scritto da Henry James. Originariamente pubblicato nel 1898 il racconto è una storia di fantasmi, dal quale sono stati tratti l'omonima opera lirica di Benjamin Britten nonché vari film apparsi al cinema e nelle reti televisive.

    Titolo originale The Turn of the Screw
    Autore Henry James
    1ª ed. originale 1898
    Genere racconto
    Sottogenere horror, gotico
    Lingua originale inglese

    Trama

    La storia è raccontata attraverso la lettura dei diari della protagonista, da parte di un certo Douglas, nei confronti di alcuni ospiti.

    Una giovane istitutrice, miss Giddens, risponde ad una offerta di lavoro da parte di un ricco uomo di affari di Londra. Il lavoro è semplice, anche se non privo di responsabilità. La donna infatti dovrà prendersi cura dei due nipoti dell'uomo, Miles di nove anni e Flora di otto, rimasti orfani e consegnati alle cure dello zio, che però non avendo né il tempo né l'esperienza per crescere i due ragazzi, li ha stabiliti nella sua dimora a Bly sotto le cure di una istitutrice, morta però in circostanza misteriose. L'istitutrice accetta l'incarico, nonostante la curiosa condizione impostale dall'uomo: qualunque cosa succeda, lui non vuole essere contattato per nessun motivo, ed ogni obbligo a Bly deve essere risolto da lei. Nell'unico incontro dell'istitutrice con l'uomo, la donna rimane talmente affascinata dal suo datore di lavoro, da andare avanti nello svolgersi della vicenda per via dell'unico pensiero di non deludere le sue aspettative.

    Giunta nella stupenda dimora di Bly, l'istitutrice fa la conoscenza della piccola Flora e qualche giorno dopo di Miles, di ritorno dal collegio. In realtà Miles è stato espulso dal collegio, ma l'argomento verrà affrontato solo in seguito per via di un strano fatto e delle sollecitazioni da parte di Miss Giddens, che nella propria immaginazione farà decine di congetture. Il suo lavoro si dimostra più gratificante del previsto. I due bambini sono adorabili, educati e di buone maniere, oltre che dotati di una intelligenza e di una ricettività fuori dal comune. Tuttavia la quiete di Miss Giddens a Bly viene turbata da alcune sinistre apparizioni che riguardano un uomo con i baffi ed i capelli rossi, ed una donna dal viso bianchissimo e vestita a lutto. Dopo essersi confidata con la sua unica amica, la signora Grose, ingenua e semplice governante a Bly, l'istitutrice scopre che le due figure corrispondono a quelle di Miss Jessel, colei che l'aveva preceduta nell'incarico di istitutrice dei ragazzi e di Peter Quint, giardiniere e suo amante, entrambi morti in circostanze misteriose.

    Dopo i primi momenti di sgomento, la giovane donna, sostenuta moralmente dalla signora Grose decide di farsi coraggio ed affrontare le terrificanti apparizioni senza creare disturbo al suo datore di lavoro, e proteggere Miles e Flora, convinta che siano loro i bersagli dei due fantasmi. In realtà con il procedere della storia la donna si convince che i due bambini sappiano molto più di quanto lascino vedere, e siano in realtà complici e non vittime di Quint e di Miss Jessel. Ciò nonostante l'argomento non viene mai minimamente sfiorato dai due bambini, e l'istitutrice non ha il coraggio di affrontarli direttamente. Soltanto alla fine la piccola Flora sembra rivelare un certo attaccamento alla presunta signorina Jessel, come a dimostrazione di quanto aveva immaginato la protagonista.

    Temi maggiori

    Nel corso della sua carriera Henry James è sempre stato attratto dalle storie di fantasmi, benché il suo modo di trattare l'argomento fosse distante dagli stereotipi legati al genere. La sua concezione di fantasma era un'estensione della realtà quotidiana, e Il giro di vite non fa eccezione a questa metodologia. Infatti, a lungo la critica si è domandata se gli eventi sinistri raccontati nel libro non accadessero davvero soltanto nella mente della governante e non nella realtà.

    Al di là della disputa, la critica ha accuratamente esaminato le tecniche narrative di James nella storia. L'introduzione iniziale e la successiva narrazione in prima persona della governante è stata approfonditamente analizzata dai teorici della fiction, interessati nel potere della narrativa di convincere, o addirittura manipolare i lettori.

    Il giro di vite è particolarmente ispirata allo stile della letteratura gotica. Tale ispirazione è rinforzata sia dall'enfasi posta sulla descrizione dell'antica costruzione in cui il romanzo è ambientato, sia nell'utilizzo dell'elemento della luce nel descrivere le forze soprannaturali. Il personaggio dell'istitutrice fa un riferimento diretto a I misteri di Udolpho ed indirettamente a Jane Eyre, evocando un confronto non soltanto con la protagonista di Jane Eyre, ma anche con il personaggio di Bertha, la malata di mente isolata a Thornfield.

    Adattamenti

    Adattamenti cinematografici

    Il romanzo è stato portato sul grande schermo varie volte:

    Suspense (The Innocents, 1961)
    Improvvisamente un uomo nella notte (The Nightcomers, 1972)
    Un altro giro di vite (Otra vuelta de tuerca, 1985)
    Presenze (The Turn of the Screw), regia di Rusty Lemorande (1992)
    Presence of Mind (1999)
    The Others (2001)
    The Turn of the Screw (2003)
    In a Dark Place (2006)

    Adattamenti musicali

    Il giro di vite (The Turn of the Screw) opera in un prologo e due atti di Benjamin Britten, su libretto di Myfanwy Pipe, rappresentata per la prima volta nel 1954

    Adattamenti televisivi

    Il romanzo è stato portato sul piccolo schermo varie volte:

    The Turn of the Screw (film TV, 1959)
    Die Sündigen Engel (film TV, 1962)
    Giro di vite (The Turn of the Screw, film TV, 1974)
    Le tour d'écrou (film TV 1974)
    The Haunting of Helen Walker (film TV, 1995)
    The Turn of the Screw (film TV, 1999)
    Le tour d'écrou (film TV, 2001)
    Turn of the Screw by Benjamin Britten (film TV, 2004)
    The Turn of the Screw (film TV, 2005)
    Il mistero del lago (film TV, 2009)

    Fonte:Wikipedia.it



    Edited by Michela° - 1/8/2013, 19:10
     
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  2. Skylar92
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    L'ho finito proprio pochi giorni fa. Che dire, l'atmosfera è inquietante, sebbene come appunto dici, James non inserisca mostri o comunque figure dell'orrore. Sono proprio questi i libri più interessanti perchè sebbene mascherati da un'apparenza di romanzo possono essere anche veri e propri saggi. Davvero bello.
     
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  3. DarkDreamer
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    Sublime!
    e poi il finale che lascia al lettore più possibili interpretazioni è geniale!
     
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  4. Michela°
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    Scheda aggiornata.
     
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    Le sensazioni di profondo stupore frammiste a una piacevole inquietudine che mi diede dieci anni fa questa lettura sono rimaste immutate dopo questa seconda lettura.
    La protagonista del romanzo è una giovane istitutrice spigliata, disinvolta, brillante, di solida moralità, sufficientemente colta da non essere preda di vari isterismi.
    Con il suo tipico entusiasmo giovanile si accinge a prendere in mano la conduzione della casa e l’educazione dei due fanciulli che vi dimorano, con la certezza che le sue giovani spalle siano perfettamente in grado di sostenere un simile peso ma ecco che, a turbare le sue certezze, appaiono due figure spettrali, oscure e misteriose che osservano ogni attimo del giorno lei e i suoi pupilli, la seguono e, non si sa bene il motivo, la odiano.
    Chi sono queste persone? E soprattutto esistono veramente o sono solo il frutto della mente dell’istitutrice?
    Forse le troppe responsabilità, la gioventù, l’inesperienza, un amore impossibile che inconsciamente nutre per il suo padrone e “datore di lavoro”, il forzato isolamento, forse tutto questo ha avuto ragione del suo equilibrio mentale e, alla fine, la posseduta, la folle, la visionaria potrebbe essere solo lei? Allora perché questi bambini sono così perfetti nella loro arrendevolezza, così assolutamente candidi e innocenti come angeli, al punto da apparire quasi innaturali?
    Non sappiamo e mai potremmo dire da che parte sia la verità, possiamo leggerlo e rileggerlo quanto vogliamo ma non ne arriveremo mai a capo perché James, nella sua incommensurabile bravura, ha stabilito così.
    Quando nelle pagine finali il mistero sembra svelarsi, proprio quando pensiamo di intravedere un piccolo spiraglio di luce che si avvicina che ci illumina, proprio quando pensiamo di “vedere in faccia” la verità, con sapiente maestria egli ci fa ripiombare nelle tenebre più oscure dell’impenetrabile non conoscenza.
    Un gioco, ecco cos’è questo racconto, un meraviglioso, grandioso gioco di alchimia letteraria, una sorta di labirinto senza uscita al quale è impossibile dare una spiegazione logica.
    Un capolavoro del non-detto, dell’immaginario nel quale ci si sente trascinare da un vortice di puro terrore a cui è impossibile resistere.
    Niente sangue, niente orribili mostri, niente personaggi sinistri, niente violenza fisica ma una pura paura psicologica che come una rete avvolge il lettore in una sequenza di rivelazioni e sospetti.
    E un’affascinante scenografia, una semplice casa, rischiarata da una livida alba, in cui appaiono esseri sinistri, proiezioni delle paure che si annidano nel nostro inconscio, perché ciò che più ci terrorizza non è fuori, ma è dentro noi stessi.
     
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4 replies since 8/6/2009, 16:05   113 views
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