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La Venere di cioccolato.
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La gatta sul tetto che scotta
Cat on a Hot Tin Roof
GENERE: Drammatico
ANNO: 1958
REGIA: Richard Brooks
ATTORI: Elizabeth Taylor, Paul Newman, Burl Ives, Jack Carson, Judith Anderson, Larry Gates, Madeleine Sherwood
SCENEGGIATURA: Richard Brooks, James Poe
FOTOGRAFIA: William H. Daniels
MONTAGGIO: Ferris Webster
MUSICHE: Charles Wolcott
PRODUZIONE: MGM, AVON PRODUCTIONS
DISTRIBUZIONE: MGM - MGM HOME ENTERTAINMENT
PAESE: USA
DURATA: 108 Min
FORMATO: METROSCOPE METROCOLORCITAZIONEIl ricco possidente Pollitt domina patriarcalmente la famiglia, composta dalla sua remissiva e devota moglie, e dai due figli, Brick, sposato a Margaret, che ama appassionatamente il marito, e Cooper, che ha in moglie la gretta Mae. In seguito ad un malinteso Brick si è allontanato dalla moglie, che trascura del tutto, e si è dato al bere. Brick, già appassionato giocatore di calcio, aveva un amico carissimo e compagno di gioco, tale Skipper, al quale sembrava fosse dedicato tutto il suo affetto. Margaret, gelosa di questa straordinaria amicizia, aveva denunciato al marito il contegno di Skipper, che la corteggiava in modo del tutto incompatibile coi propri doveri di lealtà verso l'amico. Questa denuncia aveva provocato un violento conflitto tra Brick e Skipper, il quale, scosso dalla furibonda rampogna dell'amico, si era ucciso. La notizia che i giorni di papà Pollitt, minato da un male inesorabile, sono contati, viene a rendere già acuta l'intima crisi in cui si dibatte la famiglia per la bassa avidità di Cooper e di Mae, preoccupati soltanto di assicurarsi tutta l'eredità del vecchio e per il dissidio esistente tra Brick e Margaret.
fonte ComingSoonTrailer
Video
Edited by Angelica90 - 4/3/2016, 14:05. -
.:Deanna:..
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Rivisto da poco, un Newman più affascinante che mai!
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Dear Prudence.
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Che meraviglia di film!
Che interpretazioni!
Paul Newman, l'ho sempre amato.
Nella sua carriera ha collezionato dei personaggi indimenticabili.
Liz Taylor era stupenda ... poi si è persa.. -
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Beh, Liz Taylor non si è proprio persa...
Aveva già fatto Il gigante e L'albero della vita. Ha avuto un nomina agli Oscar nel '58 per La gatta, una nel '59 per Improvvisamente l'estate scorsa, ha vinto (non era decisamente il suo miglior film, ma tant'è) per Venere in visone, nel 63 ha fatto Cleopatra, nel '67 ha vinto un meritatissimo Oscar per Chi ha paura di Virginia Woolf?, ha fatto International Hotel (un bel melò), Riflessi in un occhio d'oro, La bisbetica domata, Mercoledì delle ceneri...
Se dagli anni '70 in poi si è vista poco è stato perché si è ammalata, poi ha perso Richard Burton, dopo si è dedicata quasi esclusivamente alle attività umanitarie, ha subito un miliardo di operazioni...
Non fare più film è stata una sua scelta, dettata anche da condizioni di salute decisamente non ottimali...
Personalmente la ritengo una delle migliori attrici di sempre, come uno dei migliori di sempre è stato Paul Newman.
Questa trasposizione della Gatta, poi, è ineguaglabile, anche grazie ai comprimari assolutamente fuoriserie. Ricorderei anche l'immenso Burl Ives, nei panni del vecchio capofamiglia. Rifiutò la candidatura agli Oscar perché la produzione voleva promuoverlo come "non protagonista", sostenendo che il suo ruolo era da "protagonista" quanto quello di Brick-Paul Newman. Burl Ives, poi, quell'anno vinse l'Oscar (come attore non protagonista) per Il grande paese, dove è sempre fantastico, ma che suona come un premio "compensativo" anche dell'altra eccellente performance.. -
Dear Prudence.
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In quegli anni era uno splendore di attrice e di donna, intendevo dire. Poi si forse i problemi di salute e personali, i gossip e tutto quel che le stava intorno han fatto si che come attrice purtroppo non ha avuto piu occasioni buone.
Su Newman ... io l'ho sempre amato. Per me è stato uno dei piu' grandi.. -
Loyfer.
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Un film da elogiare! Attori in stato di grazia compreso un Paul Newman che emana fascino da ogni poro.
Se pensiamo ai pochi mezzi e alle poche location che sono state utilizzate per la realizzazione ci accorgiamo che la bellezza del film sono proprio la sceneggiatura e i dialoghi praticamente perfetti. Per non parlare della bravura degli attori.
Film veramente coinvolgente
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ragingbull.
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Film che ho visto solo recentemente e che temevo fosse una "bufala", si è rivelato invece un bellissimo film che pur datato è ancora valido, sa ancora parlare a chi sa vedere e ascoltare, il tema dell'omosessualità è latente e non dichiarato ma parliamo di un film del 1958!
Secondo me uno delle migliori interpretazioni di Paul Newman al culmine del suo fascino.. -
Hannibal Lecter.
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assolutamente d'accordo con te . -
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La gatta sul tetto che scotta è un grandissimo affresco di ipocrisia, falsità e menzogna, in cui Tennessee Williams dipinge i difetti e la pochezza di una classe sociale, rendendoli però universali ed estendendoli all'intera umanità. La grande borghesia americana sudista si compiace e si crogiola nei propri difetti, arroccandosi dietro le proprie idee, spingendosi ai limiti del parossismo. In questo gioco di falsità sono coinvolti svariati personaggi, ognuno con le proprie mire, con i propri scheletri nell'armadio e con le proprie fragilità e debolezze. La bella Maggie, in apparenza cinica e senza scrupoli, in cuor suo non desidera altro che l'amore perduto di suo marito; Brick, in apparenza freddo, algido ed insensibile alla sofferenza della moglie, è in realtà tormentato dai sensi di colpa, dalle contraddizioni del suo essere e dal tremendo dramma esistenziale di un uomo di trent'anni che ancora non è cresciuto del tutto e che ha paura di farlo, che ha amato troppo senza ricevere mai in cambio l'affetto desiderato. Fra questi due potentissimi protagonisti prende vita una società, rappresentata in parte dal vecchio padre, burbero e insofferente, che ama il figlio senza riserve, ma è troppo orgoglioso e impegnato ad accumulare ricchezze (per sé, ma soprattutto per i figli) per esternare questo sentimento.
In questo dramma la purezza dei sentimenti è contrapposta alla falsità della vita sociale, la libertà viene soffocata dai rigidi schemi famigliari; il denaro è al centro dell'interesse dei personaggi più bassi e meschini di questa fiera dell'egoismo, contrapposto alla salute compromessa del vecchio padre di famiglia, simbolo insieme di un mondo che non c'è più e di sentimenti non detti e contraddittori.
Due ore e mezza di puro teatro, dove i protagonisti parlano, parlano... non fanno altro, eppure lo spettatore non smetterebbe mai di ascoltare. L'intensità dei sentimenti espressi è tale da rendere impossibile un'astrazione totale dalla vicenda, che a tratti commuove, a tratti cattura, a tratti diverte.
Gli attori sono di una bravura eccezionale: e come potrebbe essere altrimenti, con due stelle del cinema del calibro di Paul Newman e di Liz Taylor?
Un film d'altri tempi, ma che comunque riesce a essere perfettamente attuale, in quanto mette in scena i drammi di una famiglia; drammi che, dal 1950 ad oggi non sono cambiati poi tanto.. -
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Cat on a Hot Tin Roof è un dramma teatrale di Tennessee Williams (1954), dal quale Richard Brooks ha tratto ispirazione per il suo film datato 1958.
Un film drammatico con dialoghi serrati, intelligenti e meticolosamente studiati. I protagonisti e tutte le figure che girano loro attorno sono dei colossi di bravura: mai un'esitazione, mai un errore, solo concentrazione e una costante bravura. Essi ci fanno assistere così ad un'interpretazione di sconvolgente potenza.
La regia ha fatto un ottimo lavoro, riuscendo a rendere interessante la scenografia nonostante molte scene si svolgessero sempre nella stessa stanza, come l'originale opera teatrale. Stupendi i primi piani dei protagonisti, che spiccano in tutta la loro bellezza per via di una fotografia superba che punta tutto sui colori brillanti e sui toni chiari, facendo così risaltare gli occhi blu di Paul e quelli dall'ambiguo colore della Taylor; un film ben montato, con inquadrature che mirano alla ricerca dello spazio, che non crea mai delle atmosfere opprimenti o claustrofobiche, preferendo invece allargare gli spazi per far risaltare le ambientazioni, modellate sapientemente dalla luce proveniente dall'esterno (la luce del mattino o i fulmini di sera). E' un film apparentemente senza difetti, narrato con una precisione e un ritmo incalzanti e con più di una storia da raccontare.
Questo dramma teatrale/film è interamente basato sull'ipocrisia e sulle continue bugie che fanno come da filtro anche gli altri temi principali del dramma, ovvero il sesso, gli schemi sociali e la morte. Quattro temi non facili da raccontare negli anni 50, sopratutto per quanto riguarda quello del sesso, che ci viene raccontato in maniera trasversale, mai in modo diretto, ma facendo comunque arrivare il messaggio. Il film lascia dunque molti dubbi e perplessità proprio per la delicatezza con cui ci viene raccontato.CITAZIONEBrick: Cara cognata, non tutti in amore sono rumorosi quanto voi due.
Infatti Brick e Maggie sono una coppia di sposini che non consuma il proprio matrimonio da parecchio tempo. Apparentemente Maggie (Elizabeth Taylor) da una parte vorrebbe riconquistare l'amore del marito mentre dall'altra vorrebbe entrare nelle grazie del suocero dando alla vita ad un nipote (teme infatti che questi, avendo tolto il favore a Brick, non lo nomini erede in prossimità della sua morte) e porre fine alle continue calunnie da parte della cognata.
Brick (Paul Newman) invece è un alcolizzato, depresso a causa della morte dell'amico. Siccome non voglio fare spoiler, vi dirò che il personaggio dell'amico è avvolto da una nuvola di fitto mistero. Brick sembra aver perso la voglia di vivere e di giocare a football, sport nel quale eccelleva, sembra inoltre essersi precluso qualunque tipo di piacere che non sia l'alcol, che è l'unica cosa che sembra dargli la forza di andare avanti e, inoltre, la sua relazione coniugale peggiora di giorno in giorno.
Big Daddy (Burl Ives) invece è un uomo duro, aspro, arcigno che non è in grado di esprimere i suoi sentimenti se non attraverso degli oggetti, negandosi così qualunque legame affettivo. Suo figlio Brick gli fa presente come lui non sia mai stato una figura paterna per lui e suo fratello, assomigliando più alla figura di un padrone.CITAZIONEBrick: Ma lo capisci o no che non voglio la tua azienda e i tuoi soldi? Non ho voluto mai niente, io volevo solo un padre. Un padre, non un padrone. Volevo solo il tuo bene.
Harvey: E te ne voglio.
Brick: No. Tu non ne vuoi a nessuno, nemmeno a mamma.
Harvey: È falso. L'ho amata, le ho sempre dato tutte le cose che ha voluto!
Brick: Cose! Delle cose le hai dato: una casa, viaggi in Europa e [indicando la quantità di cose ammassate in cantina] questo. Anche i gioielli erano solo cose, papà, non amore.
Toccante il momento in cui si deve affrontare il tema della morte. Big Daddy è all'oscuro del cancro maligno dal quale è afflitto; dietro questa bugia, però, non si nasconde affettuosa pietà, ma una rete di ignobili interessi: Maggie, Gooper e Mae vogliono che Big Daddy si senta tranquillo in modo da poter valutare con attenzione a chi lasciare il patrimonio. Non è un caso che sia Brick, l'unico a cui non interessa davvero nulla della sorte del padre, a gridargli la verità.
In questo modo padre e figlio potranno finalmente confrontarsi; in un crescendo di dialoghi le verità familiari emergono sempre più nitidamente, coinvolgendo infine anche Maggie, che andrà così a completare definitivamente questo complesso puzzle colmando il vuoto della della storia.
Si arriva così ad una conclusione quasi epica, quella che tutti aspettavamo!
Un filmone, che non appare mai obsoleto o vecchio, adattabile a qualunque periodo storico e che ha qualcosa da dire. Un film che tratta di problematiche famigliari e che cerca di districarsi dalla fitta rete di bugie in cui vivono i personaggi, facendoci finalmente arrivare alla soluzione finale e mostrandoci come stavano in realtà le cose..