Il Buio nell'anima

Neil Jordan - 2007

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  1. lionel hutz
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    Titolo originale: The Brave One
    Lingua originale: inglese
    Paese: USA/Australia
    Anno: 2007
    Durata: 119'
    Colore: colore
    Audio: sonoro
    Genere: thriller, drammatico
    Regia: Neil Jordan
    Soggetto: Roderick Taylor, Bruce A. Taylor
    Sceneggiatura: Roderick Taylor, Bruce A. Taylor, Cynthia Mort
    Produttore: Susan Downey, Joel Silver
    Produttore esecutivo:
    Casa di produzione: Redemption Pictures, Silver Pictures, Village Roadshow Pictures
    Distribuzione (Italia): Warner Bros.
    Fotografia: Philippe Rousselot
    Montaggio: Tony Lawson
    Musiche: Dario Marianelli
    Scenografia: Kristi Zea

    Interpreti e personaggi

    Jodie Foster: Erica Bain
    Terrence Howard: Detective Mercer
    Naveen Andrews: David
    Nicky Katt: Detective Vitale
    Mary Steenburgen: Carol
    Jane Adams: Nicole
    Zoë Kravitz: Chloe

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    Trama

    Erica Bain (Jodie Foster) è la conduttrice radiofonica di un programma chiamato "Street Walk". Ama il suo lavoro e soprattutto il suo fidanzato David (Naveen Andrews) che deve presto sposare. Una notte tornando a casa insieme a lui, subisce un'aggressione da parte di alcuni balordi che la feriscono gravemente e le uccidono il fidanzato. Con il tempo le ferite del corpo guariscono ma quelle dell'anima faticano a cicatrizzarsi, facendo nascere in lei un misto di paura e vendetta che la porteranno a farsi giustizia da sola. Compra una pistola ed impara ad usarla. Ammazza un rapinatore, due balordi in metropolitana, un depravato. E continua il suo lavoro alla radio. Ma quando la storia che un anonimo giustiziere miete vittime comincia a dilagare, il detective Sean Mercer (Terrence Howard) inizia ad indagare, mettendosi sulle sue tracce.

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    Fonte:Wikipedia

    CITAZIONE
    Erica Bain vive a New York, che registra e racconta via etere nel programma radiofonico "Street Walk". Spento il microfono e conclusa la giornata si rifugia nell'abbraccio dell'amato David, il compagno che avrebbe sposato se due balordi non lo avessero massacrato a Central Park. Sopravvissuta all'aggressione, Erica compra illegalmente una pistola per affrontare la strada e la paura. Un nuovo trauma, l'assassinio di una donna in un drugstore, scatena la sua rabbia e il desiderio di vendetta. Sui marciapiedi di New York incontrerà il senso del dovere del detective Mercer, che la costringerà a riflettere sulla legittimità della vendetta.
    Dopo la parabola favolistica di Breakfast on Pluto, che affrontava il problema identitario di un uomo e di una nazione, Neil Jordan lascia l'Irlanda alla volta degli Stati Uniti, volgendo al femminile la vendetta "giusta" alla Charles Bronson. Il suo biondo giustiziere, come ogni eroe jordiano, si trova nell'impossibilità di sottrarsi alla propria indole ma se il giovane travestito di Cillian Murphy intraprendeva un viaggio esistenziale nel proprio Paese per riconquistare se stessa, la Erica di Jodie Foster attraversa le strade buie di New York e i tunnel di Central Park, perdendosi e perdendo la propria umanità.
    Lontana dallo spirito borghese di Allen, la città americana diventa lo spazio della paura della violenza intesa come catastrofe morale. Dentro le vedute aeree e notturne di Manhattan, Jordan procede a investigare i misteri del cuore umano e il desiderio, radicato negli States, di farsi giustizia da soli. Dopo la perdita del fidanzato, la protagonista assume su di sé la volontà di riparare il torto, spogliandosi progressivamente della pietà e del filantropismo.
    Pur dichiarando di aver voluto lasciare fuori la politica e di avere evitato qualunque tentativo di analisi dell'evento (il 9/11), Jordan mette in scena (indirettamente?) il "vuoto" lasciato dal trauma dell'aggressione, che ha sconvolto definitivamente il concetto di giustizia. Per la protagonista la "rieducazione" ai valori della civiltà passa attraverso la vendetta portata alle estreme conseguenze. Per superare lo shock e la grave crisi d'identità sociale, il cantastorie irlandese sa che occorre innanzitutto restituire la memoria attraverso la narrazione, facendo riemergere i fantasmi e liberando la nostra paura. Il dolore diventa il motore dell'azione, la crisi individuale di Erica diventa crisi sociale e poi culturale.
    Jodie Foster, che dagli anni Novanta incarna sullo schermo la decenza morale e la disponibilità caratteriale, fa i conti questa volta con un soggetto critico. Nell'America di Jordan, il mondo preme da fuori finendo per tracimare nel territorio più prezioso: il privato. Così la resistenza di Erica si gioca in chiave privatistica e coscenziale.

    Marzia Gandolfi

    Fontte:Mymovies

    Trailer



    Edited by lionel hutz - 3/5/2010, 23:02
     
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  2. smiomen
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    Un bel fil mi piacerebbe vederlo.Ciao
     
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  3. eripley
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    A me non è piaciuto molto. E' un peccato. Questo film aveva un bel potenziale e un bravo regista. Non capisco cosa sia andato storto :(
     
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  4. smiomen
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    Ciao eripley,ma da questo forum non si scaria?Sono nuovo emi sembra complicato.Ciao grazie
     
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  5. eripley
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    ciao, sono nuova anch'io comunque! :D Ma non mi pare un forum da cui si scaricano film!
     
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    Francesca

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    Nella mia opinione è invece un film bellissimo. Non è un "giustiziere della notte" in gonnella, come erroneamente è stato etichettato.
    E' un film sulla vendetta, questo sì, ma è anche un film sulla redenzione, sul lutto, sul dolore. E' un film incentrato sulla psicologia del sopravvissuto. L'escalation di violenza corrisponde agli stati d'animo della protagonista, alla sua risalita che è dopo tutto un pò una discesa all'inferno. Il viaggio obbligatorio che è costretta a fare per liberarsi dei fantasmi che affollano la sua testa e il suo cuore.

    Trovo che la regia esplori nel modo migliore questa dimensione interiore, tra l'altro il duplice piano della composizione, tra poesia della città, con suoni, rumori, voci, e insopportabile violenza. La tragicità di lei, la sua pena, e anche il suo amore per la vita, il doloroso e struggente ricordo del passato...

    Apprezzo doppiamente il film perché è così sincero da non essere ipocritamente pacifista, ma non si fa nemmeno apologia della violenza o della vendetta. Prova comprensione e partecipazione per la protagonista, la capisce, ne incontra tutte le contraddizioni e si fa dalla sua parte, è emotivo, umano e sincero.

    Applausi a Jodie Foster. Solo lei poteva accettare un ruolo così controverso e anti-hollywoodiano. Sono troppo poche le attrici come lei...
     
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  7. eripley
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    Ma infatti anche secondo me aveva un buon potenziale, per tutti i motivi che dici tu, è la resa che non mi piace. C’è qualcosa che non va, anche se non riesco a inquadrare bene cosa. In generale è un po’ patinato, retorico e ridondante. Non è penetrante come vorrebbe essere. Se solo penso a esempi come Taxi Driver poi, ..questo fa persino un po’ pena. :( La fotografia invece è molto bella.
    Jodie Foster a me non piace, è troppo melodrammatica, e sempre troppo ‘riconoscibile’ dietro i personaggi che interpreta. Avrei preferito nicole kidman, infatti inizialmente il ruolo doveva andare a lei. Poi Jodie Foster si è messa in mezzo nel progetto diventandone anche produttore esecutivo. Secondo me non è stata neanche colpa di niel jordan, che credo sia stato trascinato dentro a cose già fatte.
     
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    Francesca

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    Oddio, un pò pena non direi...
    Comunque è interessante questa divergenza di punti di vista, perché quella che tu ritieni "patina" per me era "poesia"!

    Non mi pare che questo film si possa accostare a Taxi driver, dove peraltro c'è la cornice della psicosi del reduce, che ha praticamente invaso tutto il cinema americano dagli anni settanta fino alla fine degli anni ottanta. Travis è uno psicopatico, per quanto all'apparenza non lo sembri. Ma è un disadattato, vive con la guerra dentro di sé che piano piano se lo divora...

    Qui c'è una donna che torna alla vita e scopre che la sua vita non c'è più. C'è la lentezza, l'inadeguatezza della polizia, la solitudine, c'è una lucidità nelle azioni di lei, è tutto finalizzato a cercare una forma, discutibile quanto si vuole ma il film in questo non emette giudizi, di giustizia. E poi basta. Perché è così che deve finire...
    Trovo infatti molto più azzeccato il titolo originale, The brave one. Che diavolo vuol dire "Il buio nell'anima"???

    Penso sia, in ogni caso e con tutte le differenze del caso, simile al mitico giustiziere di Charles Bronson. A suo tempo quel film scatenò un finimondo di polemiche. Adesso, il film di Neil Jordan passa quasi inosservato... Come cambiano i tempi, eh?

    Non sapevo della Kidman, ma sinceramente non ce la vedo affatto. Non c'è alcuna durezza, né sfrontatezza, né furia o coraggio da "dura" in lei. Forse memore di Thelma e Louise, ci avrei visto semmai la Gena Davis di allora...
    Un'alternativa plausibile, tra le attrici di oggi e in età per il ruolo, poteva essere Hilary Swank, un'altra cui non mette paura niente...
    Ma davvero credo che Jodie Foster abbia fatto un lavoro meraviglioso. Ma magari sono di parte perché mi piace molto!
     
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  9. eripley
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    Non è il film che mi fa pena, mi riferivo all'efficacia nel raccontare il personaggio e la città, se appunto lo confronto con Taxi Driver. The Brave one è didascalico e melodrammatico, secondo me è uno dei motivi per cui perde forza. Vorrebbe essere ‘controverso’, ma non ci riesce.
    Non ho visto Il giustiziere nella notte, comunque da quello che avevo capito io, la sceneggiatura di brave one è proprio un adattamento di quel film, la differenza è che il personaggio di Bronson crede fermamente in quello che fa.
    Taxi driver invece è diverso per tante ragioni, come hai spiegato bene anche te, ma si possono fare tanti paralleli. Ci sono analogie anche curiose.

    Forse il titolo è una delle poche cose su cui jodie foster non è riuscita a imporsi. Si era opposta in tutti i modi perché secondo lei la protagonista non è coraggiosa, anzi è una persona sconfitta, e non voleva che passasse questo messaggio. A me personalmente non piace nessuno dei due, né quello originale, né quello italiano.
     
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    La trama può essere riassunta in due parole: Jodie spaccaculi. Che grande attrice é quella donna. Un bel thriller, é così che si fa! E sono stata ultra contenta di un non ordinario
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