Lana Turner

Wallace, 8 febbraio 1921 – Century City, 29 giugno 1995

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  1. UsagiTsukino
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    Lana Turner




    Lana Turner (Wallace, 8 febbraio 1921 – Century City, 29 giugno 1995) è stata un'attrice statunitense.
    Fu nota tra gli anni '40 e gli anni '60 per la sua bellezza, caratterizzata da capelli biondo platino, occhi chiari e un corpo ben modellato, e per il suo fascino che venne definito dalla stampa hollywoodiana con il termine Lanallure ("allure di Lana").

    Biografia

    L'infanzia difficile
    Nata da John e Mildred Turner con il nome di Julia Jean Mildred Frances Turner, durante la gioventù era solita passare le serate con i genitori ballando e ascoltando musica alla radio, una passione che mantenne per tutta la vita. Il padre era un minatore con la passione del gioco, con cui nei tempi di magra manteneva la famiglia; questa passione gli fu però fatale perché una sera, dopo una grossa vincita a carte, venne rapinato ed ucciso. Questo triste episodio lasciò un segno profondo nella vita di Lana.
    La Turner amava molto il cinema e andava ogni sabato allo spettacolo pomeridiano con i soldi che riusciva a risparmiare durante la settimana. Ad affascinarla in modo particolare erano gli sfarzosi costumi delle dive dell'epoca, come ad esempio Norma Shearer e Kay Francis. Questa passione le permise di mettere in pratica, durante la sua carriera, una tecnica di portamento disinvolto ed elegante che aggiunse valore al suo naturale glamour. Non a caso molti registi le fecero indossare alcuni tra i più begli abiti di scena mai creati dai costumisti di Hollywood e, altrettanto non casualmente, la stessa Turner disse in seguito che, se non avesse sfondato nel cinema, avrebbe desiderato diventare una brava stilista.

    Gli inizi nel cinema
    Nel 1937, mentre stava bevendo una bibita in un bar nei pressi di Hollywood, venne notata da un cronista dell'Hollywood reporter, il quale la presentò al regista Mervyn LeRoy, che le affidò una piccola parte nel film Vendetta (They Won't Forget), nel ruolo di una ragazza che viene assassinata. La giovane Julia Jean, ribattezzata con il nome d'arte di Lana Turner, venne notata per sua linea perfetta e per un maglione molto attilato che indossava nella scena del delitto: da quel momento divenne per tutti "The Sweater Girl" ("La ragazza col maglione"), soprannome col quale verrà ricordata per parecchio tempo.
    Un particolare curioso è riferibile al periodo del suo debutto quando, durante le riprese del film Uno scozzese alla corte del Gran Khan (The Adventures of Marco Polo, 1938), il produttore Samuel Goldwyn - col quale aveva stipulato un contratto - volle che le sue sopracciglia venissero rasate e tracciate poi con una matita; da quel momento, non ricrebbero mai più e lei fu per sempre costretta a usare dei posticci oppure a disegnarle.

    Il successo a Hollywood
    Nei primi anni '40 la Turner raggiunse il successo con film quali Il dottor Jekyll e mr. Hyde (1941) con Spencer Tracy, Le fanciulle delle follie (Ziegfeld Girl, 1941) a fianco di James Stewart, Se mi vuoi, sposami (Honky Tonk, 1941) e Incontro a Bataan (Somewhere I'll Find You, 1942), entrambi con Clark Gable; nel 1946 risultò fra le dieci attrici più pagate di Hollywood e iniziò a distinguersi anche per la bravura nella recitazione, interpretando con torbida sensualità Il postino suona sempre due volte (The Postman Always Rings Twice, 1946), capolavoro noir degli anni '40, nella parte di una donna cinica che uccide il marito con la complicità del suo amante. Il successo del film la portò poi ad interpretare altri ruoli di magnetica e sensuale "femme fatale", come ad esempio quello della perfida Milady ne I tre moschettieri (The Three Musketeers, 1948) di George Sidney.
    A ruoli di "dark lady" fini a se stessi, la Turner preferì via via parti più impegnate: tra le sue più acclamate interpretazioni vi furono quelle dell'attrice bella e sensibile che vive una difficile relazione con un tirannico produttore (interpretato da Kirk Douglas) nel cinico Il bruto e la bella (The Bad and the Beautiful, 1952) di Vincente Minnelli, e della ragazza madre che alla famiglia preferisce la carriera di attrice nel melodrammatico Lo specchio della vita (Imitation of Life, 1959) di Douglas Sirk.
    Nel 1957 ottenne una nomination all'Oscar per la sua interpretazione di una donna sola e con una figlia a carico, sullo sfondo di un'inquietante cittadina di provincia, nel cupo I peccatori di Peyton (Peyton Place, 1957) di Mark Robson.

    La tempestosa vita privata
    La vita privata di Lana Turner fu movimentata e caratterizzata da relazioni con molti uomini dello spettacolo, come gli attori Tyrone Power (che forse fu l'unico uomo che lei amò veramente, ma che perse a causa della sua gelosia e possessività), Frank Sinatra, Fernando Lamas, e come il produttore Howard Hughes, avventure sentimentali che i giornali di "cronaca rosa" si accaparrarono con avidità nel corso di tutta la carriera dell'attrice.
    Lana Turner si sposò più volte: con il clarinettista e direttore d'orchestra Artie Shaw (con cui restò solo un anno, il 1940); con l'attore-ristoratore Steve Crane (dal 1942 al 1943, da cui ebbe una figlia, Cheryl, che alla nascita subì una totale trasfusione di sangue per via di una incompatibilità sanguigna con la madre, la quale non poté per questo più avere figli); con il milionario Henry J. Topping Jr (dal 1948 al 1952); con l'attore Lex Barker, popolare Tarzan dello schermo (si sposarono a Torino il 7 settembre 1953 e il matrimonio terminò nel 1957); con l'allevatore Fred May (dal 1960 al 1962), con l'uomo d'affari Robert Eaton (dal 1965 al 1969); ed infine con l'illusionista Ronald Dante (dal 1969 al 1972).
    Le sue relazioni e i suoi numerosi matrimoni pare siano stati quasi tutti costellati da violenza; non era raro vederla con un occhio nero o ricoverata per qualche lieve ferita. Ma è la relazione con il gangster Johnny Stompanato quella che viene maggiormente ricordata.

    L'affare "Stompanato"
    Il tragico epilogo della burrascosa relazione della Turner con Stompanato segnò l'inizio del declino per la carriera dell'attrice. Stompanato fu ucciso il 4 aprile 1958, nella villa della diva, per mano della di lei figlia Cheryl, allora quindicenne, peraltro poi assolta per legittima difesa. Dopo questo episodio la Turner faticò a riprendersi, ma la circostanza che contribuì maggiormente a gettarla nella disperazione fu la pubblicazione delle lettere che lei stessa aveva scritto a Stompanato e che la stampa diede in pasto al pubblico. Era la prima volta che gli amori e l'intimità di una diva venivano messi in piazza e alla mercé di tutti; l'opinione pubblica la bollò come donna di facili costumi e madre snaturata, con forti critiche alla sua condotta da parte della Chiesa, degli psicologi e della gente comune.
    In realtà, Stompanato era come un'ossessione per la Turner: non poteva fare a meno di lui, ma quando alla fine decise di lasciarlo, egli minacciò di sfigurarla brutalmente, ed è a questo punto che, dopo una furiosa lite, la figlia - per difendere la madre - lo uccise pugnalandolo con un coltello da cucina.
    Un altro aneddoto curioso risale al periodo delle riprese del film Estasi d'amore - Operazione Love (1958), che la Turner stava girando in Inghilterra con Sean Connery. Stompanato, che aveva minacciato l'attore scozzese, venne messo al tappeto da Connery, che poi lo denunciò alla polizia, facendolo allontanare dal Regno Unito.
    Stompanato e la Turner appaiono come personaggi in un breve episodio del film L.A. Confidential (1997), in cui uno dei poliziotti scambia l'attrice per una prostituta acconciata come la star.

    Gli ultimi anni
    Dopo la scandalo seguito all'uccisione di Stompanato e altre relazioni finite male, la Turner si ritirò a vita privata, ferita e disillusa. Tornò sporadicamente sul set, soprattutto in qualche produzione televisiva: (dal 1982 al '83 apparve in diversi episodi della soap opera Falcon Crest). Negli ultimi anni ritrovò la serenità, migliorando il rapporto con sua figlia Cheryl.
    Colpita da un cancro alla gola, Lana Turner si spense il 29 giugno 1995, all'età di settantaquattro anni.

    Filmografia
    È nata una stella (A Star Is Born) (1937) - non accreditata
    Vendetta (They Won't Forget), regia di Mervyn LeRoy (1937)
    La via dell'impossibile (Topper), regia di Norman Z. McLeod (1937) - non accreditata
    L'ultima beffa di Don Giovanni (The Great Garrick), regia di James Whale (1937)
    Uno scozzese alla corte del Gran Khan (The Adventures of Marco Polo), regia di Archie Mayo (1938)
    L'amore trova Andy Hardy (Love Finds Andy Hardy), regia di George B. Seitz (1938)
    The Chaser, regia di Edwin L. Marin (1938) - scene tagliate
    La quadriglia dell'illusione (Four's a Crowd), regia di Michael Curtiz (1938) - non accreditata
    Rich Man, Poor Girl, regia di Reinhold Schünzel (1938)
    Passione ardente (Dramatic School), regia di Robert B. Sinclair (1938)
    La difficile prova del dr. Kildare (Calling Dr. Kildare), regia di Harold S. Bucquet (1939)
    These Glamour Girls, regia di S. Sylvan Simon (1939)
    Dancing Co-Ed, regia di S. Sylvan Simon (1939)
    Two Girls on Broadway, regia di S. Sylvan Simon (1940)
    We Who Are Young, regia di Harold S. Bucquet (1940)
    Le fanciulle delle follie (Ziegfeld Girl), regia di Robert Z. Leonard e Busby Berkeley (1941)
    Il dottor Jekyll e mr. Hyde (Dr. Jekyll and Mr. Hyde), regia di Victor Fleming (1941)
    Se mi vuoi, sposami (Honky Tonk), regia di Jack Conway (1941)
    Sorvegliato speciale (Johnny Eager), regia di Mervyn LeRoy (1942)
    Incontro a Bataan (Somewhere I'll Find You), regia di Wesley Ruggles (1942)
    La fortuna è bionda (Slightly Dangerous), regia di Wesley Ruggles (1943)
    Mademoiselle Du Barry (Du Barry Was a Lady), regia di Roy Del Ruth (1943) - non accreditata
    Il matrimonio è un affare privato (Marriage Is a Private Affair), regia di Robert Z. Leonard (1944)
    Dinamite bionda (Keep Your Powder Dry), regia di Edward Buzzell (1945)
    Grande Hotel Astoria (Week-End at the Waldorf), regia di Robert Z. Leonard (1945)
    Il postino suona sempre due volte (The Postman Always Rings Twice), regia di Tay Garnett (1946)
    Il delfino verde (Green Dolphin Street), regia di Victor Saville (1947)
    Il giudice Timberlane (Cass Timberlane), regia di George Sidney (1947)
    La lunga attesa (Homecoming), regia di Mervyn LeRoy (1948)
    I tre moschettieri (The Three Musketeers), regia di George Sidney (1948)
    L'indossatrice (A Life of Her Own), regia di George Cukor (1950)
    Mr.Imperium, regia di Don Hartman (1951)
    La vedova allegra (The Merry Widow), regia di Curtis Bernhardt (1952)
    Il bruto e la bella (The Bad and the Beautiful), regia di Vincente Minnelli (1952)
    Amanti latini (Latin Lovers), regia di Mervyn LeRoy (1953)
    La fiamma e la carne (The Flame and the Flesh), regia di Richard Brooks (1954)
    Controspionaggio (Betrayed), regia di Gottfried Reinhardt (1954)
    Il figliuol prodigo (The Prodigal), regia di Richard Thorpe (1955)
    Gli amanti dei cinque mari (The Sea Chase), regia di John Farrow (1955)
    Le piogge di Ranchipur (The Rains of Ranchipur), regia di Jean Negulesco (1955)
    Diana la cortigiana (Diane), regia di David Miller (1956)
    I peccatori di Peyton (Peyton Place), regia di Mark Robson (1957)
    La signora prende il volo (The Lady Takes a Flyer), regia di Jack Arnold (1958)
    Estasi d'amore - Operazione Love (Another Time, Another Place), regia di Lewis Allen (1958)
    Lo specchio della vita (Imitation of Life), regia di Douglas Sirk (1959)
    Ritratto in nero (Portrait in Black), regia di Michael Gordon (1960)
    Ossessione amorosa (By Love Possessed), regia di John Sturges (1961)
    Uno scapolo in paradiso (Bachelor in Paradise), regia di Jack Arnold (1961)
    Come ingannare mio marito (Who's Got the Action?), regia di Daniel Mann (1962)
    Strani amori (Love Has Many Faces), regia di Alexander Singer (1965)
    Madame X, regia di David Lowell Rich (1966)
    Geometria di un delitto (The Big Cube), regia di Tito Davison (1969)
    La strana signora della grande casa (Persecution), regia di Don Chaffey (1975)
    Amore dolce amore (Bittersweet Love), regia di David Miller (1976)
    Witches' Brew, regia di Richard Shorr e Herbert L. Strock (1980)
    Thwarted, regia di Jeremy Hummer (1991)

    Film e documentari su Lana Turner
    Le dee dell'amore (The Love Goddesses) documentario di Saul J. Turell - filmati di repertorio (1965)


    fonte wikipedia

    Edited by Angelica90 - 23/3/2016, 16:17
     
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